Il covo dei vampiri
Pov Catherine
Mi svegliai improvvisamente a causa di un rumore e appena aprii gli occhi vidi il mio telefono accendersi e spegnersi.
Immediatamente corsi vicino al tavolo poi risposi senza neanche guardare chi fosse, dentro di me lo sapevo già.
«Dean? Sam? State bene?» chiesi allarmata.
Dall'altra parte del telefono sentii una risata mentre altre voci di sottofondo sussurravano alcune parole.
«Stai cercando i tuoi amichetti? Sono proprio qui vicino, peccato che non possano salutarti, al momento sono al quanto impegnati» disse un uomo facendomi rabbrividire.
«Lasciali subito andare!» gridai correndo dall'altra parte della stanza per afferrare la mia borsa.
«Rivuoi i tuoi amichetti? Allora vieni a prenderli» concluse lui chiudendo la chiamata e lasciandomi senza nemmeno una pista.
"Che stupidi che sono stati, potevano avvisarmi prima di andare nel loro covo" pensai alzando le braccia verso il cielo per poi uscire al di fuori del Motel.
Mi guardai intorno notando che la macchina di Dean ovviamente non c'era e così mi avvicinai ad un'auto sconosciuta.
Lentamente mi sfilai una forcina dai capelli poi la aprii e cercai di far scattare la serratura.
Solitamente queste cose le facevano Sam e Dean ma come si suole dire, a mali estremi, estremi rimedi.
Appena riuscii ad entrare nella macchina la misi in moto facendo contatto con i fili al di sotto del volante e una espressione fiera mi apparve sul viso.
Scossi la testa ripensando che ora l'unica cosa importante fosse trovare i miei amici e così uscii dal parcheggio iniziando la mia ricerca.
Mentre guidavo provai a capire da quale luogo partire e mi venne in mente un bar poco distante in cui Sam e Dean avrebbero dovuto cercare informazioni.
"Magari qualcuno sa qualcosa di utile" pensai speranzosa.
Una volta giunta davanti al locale scesi dall'auto poi entrai notando gli occhi di alcuni uomini puntati su di me.
Cercai di non farci caso e andai dalla barista per chiedere informazioni.
«Mi scusi, per caso sono passati di qui due ragazzi? Uno molto alto e moro, l'altro un po' più basso» dissi indicando le altezze con le mani.
Lei mi squadrò dalla testa ai piedi poi prese a pulire un bicchiere nel lavandino dietro al bancone.
«Sono venuti qui circa un'oretta e mezzo fa, volevano delle informazioni su certa gente, magari con un incentivo potrei darti più dettagli» rispose lei rimanendo vaga e guardando la mia borsa.
"Ma è mai possibile che tutte le volte le persone vogliono solo denaro?" pensai altamente frustrata.
Presi venti dollari dal mio portafoglio poi glieli diedi fissandola in malo modo.
«Cercavano il covo dei vampiri, sono cacciatori come chiunque qui dentro, ti darò l'indirizzo ragazzina» disse infilandosi i miei soldi nelle tasche dei jeans e prendendo un foglietto.
Velocemente lei scrisse il luogo e mi osservò con fare al quanto nervoso.
«Stai attenta e non ti fidare di nessuno, non tutti i cacciatori sono come credi» concluse la donna andando a concentrarsi su due uomini poco più distanti.
Rimasi ferma per qualche secondo poi uscii dal bar e con la macchina mi diressi verso il posto in cui probabilmente erano i vampiri.
Svoltai a sinistra lasciandomi la statale alle spalle e mi inoltrai all'interno di un bosco.
Appena vidi che la foresta era troppo fitta decisi di scendere dall'auto e di proseguire a piedi.
Mentre camminavo tra i rovi pensavo a quanto fossero in pericolo Sam e Dean e questo mi permise di abbassare il mio livello di terrore.
Avevo ucciso dei vampiri in passato ma agire da sola era molto più complicato.
Presi dalla borsa un'ascia mentre nell'altra mano tenevo il mio coltello da caccia.
In lontananza notai una capanna abbandonata, grazie al bagliore lunare riuscii ad intravedere alcune figure al suo interno e sorrisi.
"Eccovi qua bastardi" pensai avvicinandomi con molta calma.
Prima di agire dovevo inventarmi un piano, ma soprattutto capire come riuscire a salvare Sam e Dean.
Non sapevo se fossero feriti oppure semplicemente legati da qualche parte nella capanna.
L'unica soluzione che mi balzò in mente fu quella di stare al gioco dei vampiri.
Se avessi collaborato con loro molto probabilmente non sarebbe andata male o almeno pensavo fosse così.
Mi feci coraggio e camminai verso l'ingresso per poi aprire l'enorme portone di legno.
Davanti a me vidi quattro ragazzi e due ragazze completamente sporchi di sangue e infondo alla stanza Sam e Dean intrappolati ad un palo con delle ferite sul viso e sulle braccia.
Mi concentrai sui loro volti e notai che dalla tempia del minore colava del sangue mentre il maggiore aveva il labbro inferiore gonfio e spaccato in un punto.
Immediatamente i due sgranarono gli occhi vedendomi e mi fecero segno con il capo di andarmene ma sapevano benissimo che non lo avrei mai fatto.
«Bene, ora sono qui, cosa volete?» chiesi stringendo la presa sulle mie armi.
«Calma calma piccolina, prima di tutto le buone maniere, no? Non è educato presentarsi alla porta di qualcuno con oggetti simili, tu che dici?» rispose uno dei vampiri.
Era un ragazzo alto con i capelli corvini lunghi fino alla spalla, indossava una canottiera bianca che ormai stava diventando completamente rossa.
Lo guardai alzando un sopracciglio e poi ripresi il mio discorso senza scompormi.
«Non bisogna mai fidarsi di voi, meglio avere qualche precauzione» dissi facendogli un sorriso al quanto strafottente.
Lui si mise a ridere poi si avvicinò a me senza rischiare di poter essere sotto la mia mira.
«Parliamo di cose serie ora, tu vorresti indietro i tuoi amici giusto? E io te li darò, se tu rimarrai qui con me, so delle tue abilità, di quello che tuo padre ti ha insegnato e sono sicuro che con le caratteristiche da vampiro saresti incredibile» l'uomo parlò lasciandomi completamente spiazzata.
«Ti concedo un minuto esatto per rifletterci o i tuoi amici moriranno, muoviti che il tempo scorre, 59...58...» lasciai perdere il vampiro e mi concentrai su Sam e Dean.
«Caty no! Vattene immediatamente!» gridarono loro contemporaneamente ma le due ragazze gli tapparono la bocca con un fazzoletto.
Continuai a fissarli cercando di ragionare nella mia mente anche se era impossibile.
«30...29...28» continuò il vampiro ridacchiando, evidentemente sembrava divertito dalla situazione.
Sorrisi a Sam e Dean, sapevo che quello scambio infondo era equo, durante tutto questo tempo loro mi avevano accolta e accudita come una sorella minore.
Loro a differenza mia potevano trovare il signor Winchester, il padre, mentre invece io non possedevo più una famiglia.
Lasciai cadere le armi a terra tra cui anche la mia borsa e guardai il vampiro con sguardo duro.
«Accetto» dissi proprio mentre l'uomo stava per far scadere il tempo.
Lui sorrise avvicinandosi a me poi mi legò i polsi portandomi vicino ai fratelli Winchester.
«Sei proprio un figlio di puttana lo sai? Un vampiro senza dignità, hai bisogno di me perché da solo non possiedi abbastanza palle da affrontare i cacciatori?» chiesi una volta che mi fui ritrovata vicino a Sam e Dean.
Loro erano dietro di me e io gli stavo dando le spalle, non potevano credere che fossi così stupida.
Mentre parlavo presi lentamente dalla tasca posteriore dei jeans un coltello e lo strinsi.
«Come osi parlami così? Tra poco sarò il tuo capo!» gridò il vampiro su tutte le furie.
Scoppiai a ridere vedendo la sua reazione e quando me lo ritrovai vicino gli diedi una testata così da farlo arrabbiare del tutto.
In quell'istante lui mi prese per il collo per poi sbattermi contro al palo dove Sam e Dean erano bloccati.
Entrambi stavano seduti a terra con i polsi legati contro al legno.
Iniziai a respirare male e scalciai con i piedi ormai senza forze.
«Lasciala andare Amedeus, da morta non ci serve a nulla» disse una ragazza dall'altra parte della stanza.
Lui mi fissò negli occhi per qualche secondo poi mi lasciò andare e io mi accasciai a terra vicino ai miei amici.
Dopo aver ripreso fiato guardai Dean e senza farmi notare gli passai il coltello.
Appena Sam e Dean furono liberi dai nodi io feci lo stesso ma tutti e tre restammo seduti a terra, sapevamo di dover agire a tempo dovuto.
«Bene, ora portate via quei due imbecilli, io qui ho del lavoro da fare e fate in modo che non tornino» disse il vampiro che poco prima mi aveva quasi ucciso.
Tre vampiri si avvicinarono a noi, uno mi prese in disparte mentre gli altri due portarono via Sam e Dean.
Proprio in quel momento Dean balzò in avanti dando un pugno al ragazzo poi rotolò di lato afferrando la mia ascia che poco prima avevo lasciato a terra.
Velocemente tornò in piedi e tagliò la testa al vampiro senza esitare.
Immediatamente Sam agì di conseguenza dando un calcio all'altro essere e iniziando a combattere insieme a suo fratello.
Io invece mi tolsi la corda dai polsi poi la misi attorno al collo del vampiro che mi stava portando via.
Strinsi con tutte le mie forze notando i segni che gli stavo provocando ma purtroppo non ero abbastanza forte.
Lui mi scaraventò a terra mostrando i suoi denti affilati per poi balzarmi addosso.
Spinsi i palmi delle mani contro al suo petto capendo quanto fossi spacciata ma improvvisamente la sua testa volò via.
Davanti a me vidi Dean con un sorriso smagliante e lo sguardo fiero.
«Non c'è di che» disse aiutandomi ad alzarmi e dandomi il mio coltello da tasca nelle mani.
«Lo sai che il tuo è sempre un tempismo perfetto?» domandai mettendomi spalla contro spalla con lui.
Davanti a noi c'erano ancora le due ragazze mentre invece Sam stava lottando con il bastardo che voleva trasformarmi.
«Credo proprio che dovremmo uccidere queste due puttane» sussurrò Dean con tono ironico.
«Sará un piacere» risposi facendo un passo avanti e iniziando a combattere.
Velocemente afferrai la bionda per i capelli e la gettai a terra, con uno scatto però lei si alzò in piedi e mi diede un calcio nello stomaco facendomi perdere la lucidità per qualche istante.
Appena ripresi fiato a causa del colpo diedi una gomitata alla ragazza poi la presi per il braccio facendola voltare e con il coltello le tagliai la testa ormai senza vita.
Mi voltai cercando Sam e Dean con lo sguardo, fortunatamente entrambi stavano bene e i vampiri erano tutti morti.
Subito corsi verso i due fratelli e li abbracciai notando la loro leggera esitazione ma successivamente ricambiarono il mio abbraccio con forza.
«Mi avete fatto preoccupare un sacco!» dissi pulendo la lama contro la mia maglia.
«Ci hanno preceduti, evidentemente qualcuno li aveva avvisati. Comunque ora direi che è meglio andare al Motel, abbiamo dei punti da mettere» rispose Sam toccandosi la tempia e vedendo il sangue sulle dita.
«Beh, Caty ci ha salvato il culo di nuovo, una donna mi ha salvato il culo! Devo assolutamente rimediare» esclamò Dean mettendo un braccio sulle spalle del fratello per poi dirigersi verso la sua Impala.
Salimmo in auto ormai esausti e mi ricordai della macchina che avevo rubato al Motel.
«Penso proprio che domattina sarebbe meglio andare via, per raggiungervi ho rubato una macchina» dissi ridacchiando.
«Direi proprio che è una ottima idea» concluse Sam ridendo a sua volta.
In circa mezz'ora arrivammo al Motel, ormai era notte fonda e grazie a ciò riuscimmo a non farci notare, se qualcuno avesse visto le nostre facce molto probabilmente si sarebbe insospettito.
Entrai con Sam e Dean nella loro stanza, io non avevo le medicazioni quindi dovevo per forza fermarmi lì.
«Volete una mano ragazzi?» chiesi vedendo la maniera grossolana con cui si curavano.
«Ehm ... sarebbe meglio» rispose Sam inclinando la testa di lato.
Prima aiutai il minore medicandogli la tempia e un graffio abbastanza profondo sul braccio, Sam mi sorrise nonostante gli stessi facendo male e io ricambiai, era bello sapere che entrambi stavano bene.
Appena finii lui mi fissò come per dirmi qualcosa ma invece si alzò dal letto andando sulla sedia e io raggiunsi Dean in bagno.
Lo guardai, era seduto sul bordo della vasca con lo sguardo rivolto verso lo specchio, si poteva notare benissimo quanto fosse stanco.
Mi avvicinai con la valigetta delle medicazioni poi in silenzio mi misi di fronte a lui e iniziai a disinfettare il suo labbro.
Potevo sentire i suoi occhi che mi scrutavano mentre facevo il mio lavoro poi improvvisamene lui si mise a ridere.
«Che c'è?» chiesi continuando a premere il cotone sulla ferita.
«Ho notato che quando ti concentri fai una espressione buffa, tipo così» provò ad imitarmi e io gli diedi un pugno sulla spalla in modo amichevole.
«Non fare il bambino Dean, sto cercando di aiutarti» dissi guardandolo per poi riprendere a fare ciò che avevo interrotto.
Dopo circa dieci minuti finii di medicargli la ferita e mi resi conto di trovarmi in piedi in mezzo alle sue gambe.
"Troppo imbarazzante" pensai e così mi scostai subito sistemando la valigetta.
«Ora che ho finito torno in camera mia ragazzi, ci vediamo domani, buonanotte» velocemente presi le mie cose e le medicazioni poi corsi al di fuori della loro stanza.
"Ho solo bisogno di riposare, è stata una lunga giornata".
∞∞∞∞
Ecco il sesto capitolo della storia, spero vi stia piacendo e che crei in voi interesse. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate. Al prossimo capitolo 😊.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top