Mi perdo
Sento già la tua voce nella mente,
mentre mi giro nel lago di fiamme
sotto gli occhi dei demoni
scaglianti lame di fuoco
che trafiggono e ardono il mio corpo.
E quindi ti invoco
Sento già la tua presenza
le tue sembianze
la tua parvenza,
tu che in una figura senza corpo
ma piena di alito celeste,
mi fai rabbrividire la pelle
quando rabbrividisce la tua,
mi fai percepire, grazie a dio,
il vento fresco delle tue vallate,
dolce pausa alla solita afa.
Già ti sento.
Ma la salita mi pare impossibile,
aspra e impervia,
ogni piede scivola,
ogni passo si fa più piccolo,
le mani si feriscono sulla dura roccia,
e la mia anima stanca
si lascia ricadere nel buio eterno
in una caduta libera.
E quindi mi perdo
tra le grida dei dannati,
tra le risate malate di angeli malnati,
tra piogge acide che offuscano i pensieri
opprimono il corpo,
tra orrendi esseri che hanno perso
il cammino giusto e vedono
tutto ciò che dietro loro corre,
tra lussuriosi, avari, adulatori,
assassini, ladri, traditori.
Mi soffermo dietro le scure rocce
riparo da mostri e giganti,
la mia schiena scivola lancinante
e nuovamente cado.
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