Guardando la mia immagine riflessa nelle orbite degli uomini, percepisco la presenza inaspettata, di una flebile luce.

La sua luminosità mi sorprende, poiché eccessivamente irato per le loro azioni, ho dimenticato di osservare le loro anime.

Queste donano la lucentezza ai loro sguardi e la speranza di un mio perdono, nonostante i loro atti impuri.
Gli uomini creano distruzione non solo agli esseri viventi a loro circostanti, ma anche loro stessi.

Per me è ancora impressionante ed incomprensibile cone accettino tali azioni. Si creano e poi si distruggono a vicenda. Come se fosse un gioco.

Le anime più pure che osservavo dal mio scranno e che ammiravo, venivano prontamente dilaniati da anime controllate dal Demonio, portando unicamente distruzione al loro passaggio. Quanto dolore e quante torture ho dovuto osservare impotente.

Tutto dipendeva dalla strada che avrebbero intrapreso, ma troppo stanchi dell'attesa del mio arrivo, finivano catturati nelle viscide grinfie del Demonio.

Una bestia di indescrivibile forma, con corna ed artigli sul suo corpo, mentre le sue nere e grinzose mani si allungavano verso l'ignoto, alla ricerca di un povero disgraziato, che cadesse in tentazione. Un'orrida creatura dal volto disumano e dai grandi ed appariscenti occhi gialli privi di luce.

I suoi temibili occhi. Gli occhi di chi non ha mai vissuto e che mai vivrà.
Chi osa scatenare la sua ira su innocenti tentando di cambiargli la giusta via, perde l'anima che esso aveva, divenendo un mostro vivente. Una bestia che non dovrebbe esistere.

Ed ancora si aggira nelle fredde vie, nutrendosi di dolori altrui. Prima una donna, poi un vecchio-

Cambia aspetto e cambia la preda.

Più cambia, più gli uomini periscono.
Ed io allora non posso più aspettare.

Elevandomi in cielo, scuoto uragani ed epidemie, nel disperato tentativo di eliminare gli schiavi del male e diminuire il dolore. Ma mai riuscirò a salvare le poche vite innocenti che tentano di essermi fedele, se il Male albergherà non lontano da loro?

Devono solo pazientare.

La pazienza è la parola chiave, per l'attesa della salvezza.