22

Per un lungo momento restai a studiare Phil come se fosse uno schifoso insetto entrato dal finestrino della carrozza. «Questo odio sta ferendo solo te» precisai rabbiosa.

I soldati alle mie spalle si mossero nella mia direzione, quasi percepissero un pericolo che a me era invece invisibile; anche Lia, nella sua infinita genuinità, si nascose in un angolo raccogliendo al petto le ginocchia, come se davanti a lei vedesse un mostro orribile. Stranamente cominciai a chiedermi se non fosse vero: in fondo già nove anni prima io conoscevo a malapena Phil. Esserci scambiati appassionati effusioni nel bosco non ci rendeva meno estranei, anche perché, verso la fine, baciarci era l'unica cosa che facevamo. Forse mi piaceva Phil per questo: era un'emozione nuova ed io ero avida di nuove emozioni da ragazzina.

«Ferirà anche loro prima o poi, Mary. È solo questione di tempo» rise Phil colpendomi con una nuvola di fumo grigio dall'odore intenso di tabacco. «Siamo più vicini al cuore di Salem di quanto pensi.»

E questo cosa voleva dire? Era una minaccia? O forse si riferiva al rapporto tra sua moglie e Everard? Magari credeva che lui li avesse mandati con me solo per proteggere Ann... o forse lo aveva fatto veramente? Di quella storia, in fondo, mi aveva semplicemente detto "non è come pensi", io la ritenevo la passione di una notte, ma se non fosse andata così?

«Secondo le regole di corte non è tollerato per un maggiordomo un simile comportamento» precisò Lia drizzando la schiena e cercando di sembrare più adulta. Gli occhi fissi in su Phil. «Inoltre Lord Toothaker è stato chiaro sul fatto che dovete rivolgervi a Lady Mary come ad una signora, non sarà affatto contento quando tornerà qui.»

Phil girò lo sguardo verso di lei sorridendo, fece un altro tiro e lasciò che il fumo grigio si spargesse sopra il piccolo tavolo tra loro due. «Sarai tu a fare la spia?»

«Non può darmi del tu!» urlò Lia indignata, ma io percepivo la paura che stava provando. Era un'ombra nera alle sue spalle.

Phil però continuò a fumare incurante, così mi avvicinai e gli strappai la sigaretta dalla mano spegnendola nel mio bicchiere d'acqua. Poi mi girai di scatto verso di lui. «Non potete fumare qui dentro, signore» dissi a denti stretti.

«Forse mi sbagliavo, non sei cambiata affatto» rise Phil accendendosi un'altra sigaretta e, incrociando le gambe, si lasciò scivolare contro il poggiaschiena imbottito.

«Ti è andato di volta il cervello!» urlai. «Qualsiasi cosa tu stia cercando di fare, smettila subito!»

«Non sto cercando di fare nulla, Lady Marilyn» precisò Phil con sguardo rabbioso. «Negli ultimi anni ho guardato il nostro caro principe crescere e cambiare, perdere quell'energia che tanto odiavo da ragazzino, ma che mi elettrizzava in te. Poi ti ho rivista a corte e, una volta passata la confusione dovuta alla sorpresa, mi sono reso conto che anche tu avevi perso la tua energia.»

Lentamente, ma senza distogliere lo sguardo da Phil, mi spostai verso Lia e mi sedetti accanto a lei, poco lontano dal mio piatto o, per meglio dire, dalle mie posate. In realtà mi interessava principalmente il coltello... con quella lunga lama frastagliata sarebbe potuto tornarmi utile.

«Per settimane Ann ha cercato di entrare nel cuore del principe con diversi incantesimi, eppure sembrava impenetrabile. Come protetto da una magia più potente della sua» spiegò Phil versandosi un bicchiere di vino e alzando a noi il calice. Il mio sguardo si spostò verso Lia con l'intento di comunicare con lei, ma non ebbi bisogno di usare la magia per farlo. Infatti, quasi mi avesse letto nel pensiero, Lia scattò in piedi spostandosi verso la porta e attirando così l'attenzione di Phil, che si alzò avvicinandosi alla bambina vestita di rosa. E questo mi diede il tempo di afferrare il coltello nascondendolo poi nella tasca della gonna, per fortuna chi produceva i vestiti per le duchesse non era avaro con la stoffa. Il che mi portò a chiedermi cosa dovessero infilarci loro in quelle profonde tasche, forse era pensato per il telefono? In effetti quello di Everard sembrava parecchio ingombrante.

«Si può sapere dove credi di andare, bambolina?» chiese Phil con voce dura.

Lia si girò lentamente, puntò i suoi occhi in quelli dell'uomo davanti a lei che, seppur basso, risultava molto più imponente di lei. «Intanto non accetto che mi chiamate bambolina, sono la principessa di Salem, quarta in linea di successione! E poi credo che non vi riguardi dove sto andando, signor Martin. Ad ogni modo, sto solo uscendo per cercare Lord Toothaker.»

«Torna a sedere» ordinò duramente Phil indicando il divano su cui mi trovavo io. Lia non se lo fece ripetere e fiera, come solo una principessa potrebbe esserlo, tornò a sedersi educatamente accanto a me. Io invece non riuscivo ad essere altrettanto posata, mi sentivo le mani sudare e il cuore che batteva nel petto a ritmo martellante, sicuramente perché ormai ero certa che qualcosa in Phil non andasse. Fortunatamente i miei soldati invisibili percepirono il pericolo e si posizionarono davanti a noi, impedendo così a Phil di avvicinarsi.

«Stai usando la magia contro di me, Mary?» chiese Phil alzando una mano, quasi credesse di avere davanti un muro di vetro, in realtà il suo movimento fu imitato e bloccato da una delle due guardie. Phil, non riuscendo a capire quale fosse il trucco, tornò a sedersi di fronte a me e stranamente mi trovai a rimpiangere Thomas.

«Non so quale sia il problema, ma ti prego, lascia andare Lia» lo implorai cercando di sostenere lo sguardo. Phil però ignorò le mie parole e si scolò il bicchiere di ottimo vino rosso finendo poi il mio pezzo di salmone. «Phil, ti prego... parla con me! Possiamo risolvere questo problema!»

«Parlare con te, Mary? Di cosa esattamente?» chiese sfottente. «Parlare non è mai stato il nostro forte, ma se vuoi ci possiamo baciare come facevamo da ragazzini» aggiunse con un tono malizioso e completamente fuori luogo che mi fece venire i brividi.

«Per fortuna non siamo più ragazzini» mormorai osservando Lia che teneva gli occhi chiusi respirando profondamente.

«Mi piacerebbe vedere la faccia del principe Everard se fosse qui ora, non aveva preso molto bene la nostra storia» rise Phil versandosi un altro bicchiere. Di quel passo probabilmente sarebbe svenuto a causa dell'alcol di lì a poco e noi saremmo potute scappare, ma scappare dove su un treno fermo in mezzo a nulla?

«Se urlassi o alzassi anche di poco la voce, le guardie entrerebbero subito in azione. Sono addestrate per questo... non mi serve gridare aiuto per far sapere loro che sono in pericolo. Forse hanno già chiamato i soldati che alloggiano tre carrozze più in là, li ho visti entrando. Nessuna principessa viaggia disarmata» disse Lia con tono neutro e sguardo fisso davanti a sé, non sembrava aver paura di Phil, eppure quell'aura nera era ancora alle sue spalle. Dovevo fare qualcosa!

«Ann ha portato loro del tè poco fa, credo che le sia sfuggito un po' di sonnifero all'interno» rispose Phil con un'alzata di spalle. «E non c'è nessuna guardia fuori dalla porta, inoltre, principessina, nemmeno Lord Thomas si unirà a noi molto presto» aggiunse osservando Lia dritto negli occhi. La bambina per poco non restò senza respiro, la vidi piegarsi in avanti sopraffatta dalla paura che incombeva su di lei. Anch'io trattenni il fiato, non perché mi sentissi persa senza le guardie, ma perché, per un breve attimo, temetti che Phil e Ann avessero fatto del male a Thomas. Era stato gentile con me e non meritava di restarci secco per colpa mia.

«Cosa avete fatto a Thomas?» chiese Lia scattando in piedi, le lacrime le bagnavano il viso. Fortunatamente fui più veloce e riuscii a stringerla al petto bloccando la sua sfuriata. Dentro di me il potere si fece più forte e convogliò in Lia facendo sparire quell'aura nera che la sovrastava, così, lentamente, la bambina tornò a sedersi educatamente accanto a me. Sapevo di aver appena fatto una cosa terribile, ma dovevo proteggerla, non solo per amore di Everard.

«Incantevole» commentò Phil osservandola. «Servirebbe a tutti noi quel potere, per tenere a bada le nostre donne.»

Lentamente e cercando di sembrare almeno un tantino posata come una vera signora, tornai a sedermi al mio posto e guardai Phil dritto negli occhi, provando a ignorare il suo ultimo commento; certamente serviva solo a irritarmi.

«Stai facendo tutto questo perché odi Everard? Per il fatto che è stato con Ann?» domandai a bruciapelo. «Possiamo risolvere questa cosa pacificamente, in fondo io sto per sposarmi e anche Everard... probabilmente in questo momento» dissi, ma dovetti bloccarmi perché il solo pensiero che stesse dicendo "lo voglio" a Adelaide mi fece mancare il respiro. «Ti ha fatto del male, ma tutto questo ti porterà solo al patibolo. Phil, ti scongiuro, lascia perdere finché sei in tempo, ti prometto che Everard non verrà mai a saperlo» dissi anche se non avevo idea di cosa Phil stesse sperando di ottenere.

«Oh, Mary, Mary» disse Phil piegandosi verso di me. «Sinceramente non ti facevo così sciocca. Non me ne frega niente di Ann e Everard! Sapevo cosa voleva fare mia moglie, in realtà è stata una mia idea. Se non puoi arrivare al cuore di una persona meglio arrivare al suo letto.»

«Quello che hai appena detto è disgustoso!» dissi sdegnata.

«Sicuro... in fondo tu noi hai fatto lo stesso?» chiese con un sorriso malizioso.

«Lascia andare Lia» mi imposi scandendo ogni parola, tuttavia Phil non sembrava intenzionato a darmi retta.

«Se non puoi arrivare alla vetta bisogna accontentarsi del scalino sottostante, no?» disse riprendendo a fumare con disinvoltura, il viso perso verso la porta.

«Di cosa stai parlando?» chiesi a disagio, la mano che sfiorava la lama da sopra la stoffa. Il cuore che batteva forte nel petto.

«Parlo di Lord Thomas, ho visto come ti guardava quando sono entrato e, se i miei occhi non mi hanno ingannato, si stava infilando la camicia» disse Phil ridendo, Lia si girò verso di me con il terrore e la confusione negli occhi.

«Mary...» sussurrò supplichevole, così allungai la mano e strinsi la sua. Era così calda e piccola, stava sudando dal panico.

«Thomas sta bene» le sussurrai rassicurante, ma notai che Phil si era girato a guardarci sorridendo soddisfatto, così tornai a fissarlo ormai in collera. «Non so cosa pensi di aver visto prima, ma sei in inganno. La sua camicia si era macchiata di vino.»

«Oh, mia dolce piccola Mary» rise Phil scuotendo la testa. «Se vuoi un consiglio spassionato, da un tuo vecchio amore, non perdere il tuo tempo con Lord Thomas. Hai già raggiunto la vetta.»

«Smettila!» ringhiai, la mia magia divenne più rabbiosa: quasi la sentivo ribollire sottopelle.

«Piccola Lia, sai perché Ann non è riuscita a prendere il cuore di Everard con la sua magia?» domandò Phil piegandosi verso la bambina che strinse forte la mia mano, ma non si mosse. Fiera e orgogliosa.

«Perché mio fratello è innamorato di Mary» rispose lei sostenendo lo sguardo dell'uomo davanti a lei.

«Esatto! Mary ha già stregato il cuore di Everard!» confermò Phil sbattendo con forza una mano sul tavolino ed entrambe sobbalzammo dallo spavento.

«Io non ho fatto un bel niente» precisai ormai furiosa, la mano stretta sul coltello nella tasca.

«No, hai ragione» convenne Phil lasciando Lia un po' confusa. «Tua nonna, Mary, ripeteva sempre che l'amore è l'unica magia che ogni essere umano è capace di fare. Ai tempi non comprendevo appieno queste parole, poi è arrivata Ann! Ora tutto ha un senso! Non sei stata tu ad aver incantato il cuore di Everard, è stato lui a farlo... poeticamente si direbbe che ti ha donato il suo cuore

«Non capisco dove vuoi andare a concludere» dissi cercando di captare la sua energia, ma sembrava quasi velata. Avevo il sospetto che Ann avesse fatto qualcosa e il mio problema era proprio questo: lei padroneggiava la magia molto meglio di me.

«Volevo solo dire che il cuore di Salem ti appartiene. Tu sei la chiave che aprirà i cancelli del palazzo!» disse Phil gettando il mozzicone di sigaretta nel mio bicchiere. «Puoi scappare, ma prima o poi ti troveranno.»

«Cosa vuoi?» chiese Lia severamente. «Denaro? Distruggere la monarchia? Uccidere noi?»

Mi girai di scatto verso di lei, era così piccola eppure parlava come una donna o come se conoscesse i rischi che comportava avere una corona invisibile sempre posata sulla testa. Come se percepisse quella corona come un cappio al collo, un po' come capitava a me con la magia.

«No, Lia, non voglio ucciderti» disse Phil con tono quasi rassicurante. «E non voglio nemmeno distruggere la monarchia. Io voglio distruggere la famiglia Wardwell.»

«Come?» chiesi anche se la vera domanda che mi tormentava era "perché?", tuttavia mi sembrava un po' stupida: c'erano mille motivi per odiarla ed io li conoscevo bene.

«Intanto: Marilyn Osborne non arriverà mai a Amesbury» disse sistemandosi la divisa come se fosse un completo costoso. Lia accanto a me prese a tremare e forse anch'io. «Al resto penserà Everard! Morirebbe per te...»

«Perché lo fate?» chiese Lia con voce insicura. «La mia famiglia ha fatto un sacco di cose brutte, lo so e ora lo comprendo meglio. Ma se Salem non avesse più un reale, una guida, loro prenderebbe il sopravvento! Sarebbe pericoloso...»

Ancora una volta mi sorpresi di sentire una bambinetta confezionata come un confetto parlare come un'adulta, tuttavia dovevo concordare con lei. «So che Ann non è quel genere di strega e che il vivere anni nella paura ti ha portato a pensare che sarebbe meglio una vita senza monarchia di questo schifo. Phil, devi capire che non tutta la magia è buona: esiste quella bianca e quella nera. Pensa a quello di cui è capace Ann e dimenticalo, perché la loro magia è molto più potente e distruttiva!»

«So cos'è la magia oscura, Mary» precisò Phil osservando fuori dal finestrino. «E non ci interessa distruggere la monarchia, come ho già detto è solo la famiglia Wardwell a darci fastidio. Ci sarà una nuova regina a Salem molto presto! Manca pochissimo, Mary, poi la magia prenderà il potere.»

Improvvisamente la verità si palesò dolorosamente ai miei occhi: Phil era in combutta con loro. In pratica mi avevano trovata!

Tuttavia, prima che potessi fare qualunque cosa, il treno ebbe un altro violento scossone e riprese il movimento accelerando sempre di più la propria corsa. Ciò nonostante era ormai chiaro che non sarei mai arrivata al confine di Salem, così presi un profondo respiro dando potere ai miei soldati che divennero, ai miei occhi, ancora più splendenti. Poi infilai la mano nella tasca e strinsi il coltello con quanta più forza avevo.

«A quanto pare Lord Thomas è riuscito a sistemare le cose» disse Phil accendendosi un'altra sigaretta. «Sicuramente è stato merito della camicia pulita» aggiunse facendomi l'occhiolino.

«Sta bene quindi?» chiese Lia speranzosa, speranza che l'avvolgeva come un'illusione fatta di fumo colorato.

«Lia...» attaccò Phil compassionevole, ma non finì la frase perché Ann entrò di corsa nella carrozza facendo sobbalzare Lia dallo spavento. Io mi aspettavo il suo ingresso da minuti interi, tuttavia restai comunque paralizzata dalla paura quando notai lo sguardo furioso con cui mi stava esaminando.

Con un movimento veloce della mano e parole sommesse, quasi indecifrabili, fece sparire i due soldati invisibili trasformandoli in polvere dorata. Non solo, ora i suoi occhi erano due buchi neri... lei era una di loro. Ann era una strega nera!

A quel punto compresi che quella era la mia ultima corsa. Io ero morta...

«Pensavi di fermarmi con due stupidi fantocci brillantinosi?» chiese Ann con voce roca, quasi malvagia. Lia, spaventata, si spostò verso di me ed io tirai fuori dalla tasca il coltello, pronta ad affrontare il mio destino a testa alta. Poi, come un lampo luminoso in un cielo nero, Everard fece capolino nella mia mente ed io compresi che potevo ancora aiutarlo, o per lo meno, potevo salutarlo un'ultima volta. Così lasciai defluire la magia nella mia mente e gli mandai un ultimo, sofferto, pensiero che forse racchiudeva in sé tutto quello che non eravamo ancora riusciti a dirci. Ti amo.

Buonasera!

Manca veramente veramente poco alla conclusione del primo volume di Salem! Siete curiosi di sapere cosa succederà? Avete già qualche idea?

Vi aspettavate che Phil fosse in combutta con Loro?

Oggi ho cambiato la copertina e le immagini dei capitoli. Vi piacciono?

Grazie a tutti per aver dedicato il vostro tempo a questo racconto❤️

Baci.

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