Summer Holidays - Part One

<<Secondo me hai fatto una grande cazzata.>> disse la sua amica, sistemadosi i capelli castani.

Uscirono dal bar, pentendosene subito dopo, con un'ondata di calore che le investì.
<<Un tatuaggio non ti rovina certo la vita, dai, non farne un dramma.>> si giustificò lei, aggiustandosi gli occhiali da sole.
<<Quello che sto cercando di dirti, >> sospirò <<è che potresti pentirtene. E io so che sarà così.>>
<<Nala, io->> la frase le rimase in gola nel vedere qualcuno venirle incontro. Qualcuno che non ci teneva troppo a vedere. <<Kayla, ciao!>> la salutò Nala, cordiale.

La nuova arrivata non staccava gli occhi dal suo braccio, quasi avesse visto qualcosa che l'aveva stupita: <<Un fiore di ciliegio...>> mormorò, più a sé stessa che all'effettiva proprietaria dell'arto.

Il silenzio si stava facendo opprimente, così Nala si decise a salvare, ancora una volta, la situazione: <<Vanessa, che ne diresti se, stasera, invitassimo Kayla a cena?>> scrutò entrambe le ragazze, in cerca di approvazione: <<Certo, Kayla può anche portare il suo ragazzo.>>
A quelle parole, sia la diretta interessata, sia l'altra padrona di casa, sussultarono come scottate dal sole e cercarono la prima scusa per scappare dalla situazione.
<<Io, in realtà... Dovrei chiedere con Thomas...>> fece Kayla, stringendosi nelle spalle.
<<Ma sono sicura che gli farebbe solo che piacere, una belle serata in compagnia! E poi, vorrei conoscerlo meglio! La pensi come me, Vane?>> chiese ancora, dando una gomitata alla sbigottita amica.
Quella, dal canto suo, avrebbe tanto voluto risvegliarsi da quell'incubo.
<<Ah? Sì sì, certo...>> rispose, con un fil di voce.
Passò un interminabile attimo di silenzio.
Dopodiché, le due conviventi salutarono la futura ospite, con l'accordo di vedersi quella sera stessa.

<<Tu sei pazza, dai, ammettilo!>> sbottò Vanessa, una volta tornata a casa, lasciandosi cadere sul divano, a braccia incrociate.
<<Ma Van, dai, non sarà poi così male.>>
<<Nala!>> urlò l'altra, esasperata, alzandosi.
<<Senti: già non la voglio vedere, figurati vederla col suo ragazzo! A casa mia!>> e se ne andò in camera sua, furiosa, sbattendo la porta.


La serata arrivò velocemente, e Kayla sentiva che qualcosa sarebbe andato dannatamente storto.
Il suo ragazzo le strinse la mano: <<Dai, tesoro, che vuoi che succeda? Siete sempre state amiche, no?>>
La ragazza deglutì nel sentire la parola "amiche": lo erano davvero mai state?
La porta si aprì, rivelando una Nala alquanto entusiasta: <<Kayla, Thomas, entrate, prego!>> esclamò, accogliendoli in casa.

Dopo un paio di minuti, entrò in salotto l'altra padrona di casa, indossando un abito corto e nero, che lasciava le spalle scoperte, non proprio consono alla situazione.
<<Buonasera.>> il suo sorriso fece tremare l'ospite.

Non che Kayla si aspettasse davvero di trovare Vanessa a casa, perché sperava nemmeno lei volesse vederla, ma vedendola lì, vestita com'era, la ragazza strinse nervosa la mano del proprio compagno.

I quattro si accomodarono sul divano, mentre un silenzio imbarazzato calava nella stanza.
Fu Thomas a rompere il ghiaccio: <<Quindi che si fa, stasera?>>
Né Vanessa, né tantomeno Kayla parvero in dirittura di rispondere, quindi toccò a Nala avanzare una proposta: <<Vi andrebbe di andare a ballare, dopo cena?>>

Fu in quel momento che Kayla capì che la sua sensazione poteva non essere del tutto sbagliata.

A tavola, inizialmente, sembrava una normale cena tra amici.
Certo, se non si teneva conto delle occhiate eloquenti che continuavano a scambiarsi lei e una certa padrona di casa, senza mai rivolgersi parola durante il pasto.

E se Kayla aveva sentito ansia a cena, uscendo di casa, il suo cuore le era finito in gola.

Il locale non era molto lontano da dove abitavano le due ragazze, quindi i quattro sventurati si avviarono a piedi.
La musica si sentiva tuonare dall'esterno, e questo non fece solo che peggiorare l'umore di Kayla, che si staccò da Thomas, entrando.

All'interno del locale, vi erano alcune persone che bevevano come spugne, altre che ballavano, sfrenate, e altre ancora che si trovavano a bordo pista, lì senza uno scopo apparente, ad ammirare chi le circondava.
Kayla decise, allora, di appartenere alla terza categoria, per sicurezza.
Dopo circa una mezz'ora, Thomas le disse all'orecchio che andava a prendere da bere.

Intanto, dall'altra parte della pista da ballo, un'euforica Nala cercava, in tutti i modi, di convincere la sua coinquilina a divertirsi.

Dal canto suo, però, Vanessa non riusciva proprio a pensare a svagarsi. Fece scorrere gli occhi su tutta la gente all'interno del posto, finché, per l'ennesima volta, lo sguardo non le cadde su una persona in particolare, che, stranamente, era da sola.
Si inumidì le labbra, con un'unica idea in testa; entrò in pista, avendo l'obiettivo di fregarsene delle conseguenze.

Kayla stava iniziando a preoccuparsi: Thomas ci stava impiegando più del previsto, per andare a prendere da bere.
Decise di andare alla sua ricerca, ma se ne pentì, non appena i suoi occhi si posarono su qualcuno, in particolare: qualcuno che non avrebbe dovuto distrarla dal trovare il suo ragazzo.

La vedeva muoversi a ritmo di musica tra le luci stroboscopiche del locale. Le sue curve la ipnotizzavano, danzando sinuosamente.
Incrociarono gli occhi e Kayla non ebbe più dubbi: stava ballando per lei.
Quelle iridi castane la resero vulnerabile, si sentiva attratta come una calamita, il suo stesso corpo si mosse di propria spontanea volontà, avvicinandosi a Vanessa.

La musica le rimbombava nei timpani, tutto sembrava andare a rallentatore.
Vide altre persone avvicinarsi a ciò che l'aveva scombussolata e una scarica di gelosia la percosse.

Erano una di fronte all'altra.
Vanessa continuò a scuotere i fianchi, provocando, intenzionalmente, Kayla, che ormai era incantata.
Stava ballando per lei.

La tensione tra le due era palpabile, tanto che la più alta non ci pensò su due volte, prima di trascinare l'altra nei bagni del locale.
Una volta entrate, Kayla impose il suo sguardo scuro su quello di Vanessa, che indietreggiò, fino ad aderire al muro freddo. Un sorriso sornione si fece strada sul suo volto.

Kayla intrappoló la più bassa con le braccia al muro, avvicinando il suo volto a quello di Vanessa, e avvertì il cuore esploderle nel petto; la baciò.
Il bacio era passionale, affannoso, trasportato.

Vanessa voleva muovere le proprie mani tra i capelli dell'altra, che però le aveva bloccato i polsi sopra la sua testa.
Decise, allora, di concentrarsi sul bacio e morse il labbro inferiore di Kayla, che gemette e ricambiò il favore, staccandosi da lei.

Le due si guardarono, ansimanti.
Tutto ciò era così sbagliato.
Kayla lasciò i polsi di Vanessa, indietreggiando di un passo.
La più grande non esitò un minuto, prima di fiondarsi nuovamente sulle labbra dell'altra ragazza, la quale ricambiò in maniera ancora più disperata il bacio.

Kayla si staccò ancora, mentre le mani di Vanessa vagavano tra i suoi capelli, e iniziò a baciare il suo collo, il suo corpo, tra le sue mani, ansimante e fremente per avere sempre di più.

Solo dopo all'incirca venti minuti, le due ragazze si risvegliarono dalla loro illusione e si divisero definitivamente.

Si scambiarono un'ultimo sguardo intenso, prima di uscire dai bagni e andare a cercare le altre due persone che le avevano accompagnate.

<<Vanessa Hook, dove diamine eri finita?>> urlò per farsi sentire Nala, abbracciando l'arrossita amica.
Questa, dal canto suo, deglutì a fatica, ripensando a quello che le era appena capitato. <<Eh, sapessi!>> disse, facendo spallucce.
Nala bevve un sorso della propria birra, non credendole: <<Comunque, stasera ho fatto colpo!>> esclamò, cambiando furbamente discorso.
Vanessa sgranò gli occhi: <<Beh, è fantastico! E dov'è?>> chiese curiosa, scorrendo lo sguardo tra i presenti.
La sua coinquilina ghignò: si girò per chiamare qualcuno e tornò a guardare l'amica con sguardo vittorioso.
Al suo fianco, si pose una ragazza dalla figura minuta, con i capelli castani raccolti in una coda alta.
Vestiva un tubino nero che le fasciava il corpo.
Sorrise a Vanessa: <<Piacere, Lana.>>

Dall'altra parte del locale, una coppia stava discutendo sul tempo che avevano appena trascorso separati.
<<Ti ripeto che l'unico motivo per cui mi sono spostata è che ti sono venuta a cercare!>> ripeteva lei, passando una mano tra i capelli, nervosa.
<<Sì, ma non è possibile che per un'ora abbiamo girato a vuoto, senza scontrarci nemmeno una volta, Kay! Questo locale non è tanto grande!>> replicava lui, irato.

Uscirono dal locale entrambi tesi, trovando le altre due ad aspettarli, in compagnia di una terza ragazza, la quale si presentò con il nome di Lana.

Nel stringerle la mano, Kayla trovò che Lana fosse molto carina, e, osservando di sottecchi il suo ragazzo, si accorse di non essere l'unica a pensarlo.
Si bloccò sul posto, stizzita, al pensiero che le aveva appena attraversato la mente: non provava gelosia.
Sentì le mani sudare, quindi le asciugò sui pantaloni neri.
Si guardò intorno, sperando che nessuno notasse il suo nervosismo.

Purtroppo per lei, qualcuno, invece, lo notò: <<Kayla, hai freddo?>> chiese, dal nulla, Nala.
La ragazza non ebbe tempo di rispondere: <<Infatti, Kay, sei strana, vuoi andare a casa?>> domandò allora Thomas, evitando di guardare una persona in particolare, tra le presenti.

Nemmeno questo, purtroppo, sfuggì ai sensi attenti di Nala, la quale, però, decise che non fosse davvero il momento di puntualizzare ancora.

Il viaggio di ritorno a casa delle due coinquiline, fu alquanto silenzioso e imbarazzante.
Alla porta, mentre la coppia salutava le padrone di casa, Vanessa e Kayla non riuscivano a guardarsi, troppo consci di ciò che era accaduto nei bagni del locale.

Ma furono proprio loro a rimanere fuori da sole.
<<Allora... Buonanotte.>> disse piano Vanessa.
Kayla fece cenno di sì con la testa.
Voleva dire altro, ma non seppe decidersi in tempo, prima che Thomas la riportò alla realtà.

E allora scappò alla macchina del suo ragazzo.

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