-PROVA NO.3-

Autrice: chichi108_90

Anime: Amnesia

Personaggi: Toma, Shin

Tipo di coppia: Yaoi

Ship: TomaxShin

Titolo: La notte

Ratings: Arancione

Note: la Storia si ambienta nella linea temporale originale, ovvero dove Heroine è morta.

Parole: 1071

Continuò a creare con l'indice, cerchi invisibili sul braccio del biondo. L'altra mano era nascosta sotto al cuscino, gli occhi fermi sul volto addormentato di Toma. La sua mente vagava tra ricordi lontani nell'infanzia e quelli più recenti. Fuori la pioggia continuava a cadere, come un mese prima, e sembrava volergli ricordare che non era tutto perfetto come credeva, solamente la notte prima sembrava aver dato un po' di tregua agli uomini, giusto perché potessero rilassarsi, prima che i brutti ricordi riaffiorassero. Proprio per quel motivo, insieme a Toma, aveva deciso di andare alla festa d'Istituto, lui l'aveva sempre ritenuta una festa per "bambini", adatta solo a chi voleva distrarsi dallo studio, per questo fino ad allora non ci era mai andato, poi, però, quell'anno, aveva avuto lui il bisogno di distrarsi, di svuotare la mente e perdersi nella musica che rimbombava nelle orecchie. Non ci era andato per dimenticarsi del peso della scuola o del prossimo compito di Storia, c'era andato per lei, per Heroine. Si ricordava ancora come, negli anni passati, l'amica d'infanzia lo avesse pregato per andarci, senza ottenere alcun risultato, ed ora che non c'era più aveva deciso che, per lei, avrebbe fatto tutto ciò che, nella sua breve vita, non era riuscita a fare. Non aveva la forza per cancellarla, erano cresciuti insieme, erano come due fratelli, non sarebbe mai riuscito a superare la sua morte, gli avrebbe sempre fatto male il cuore a sapere che lei, a differenza sua, non era più viva. Ma era così, se ne era fatto una ragione ed aveva iniziato a vivere con quel dolore, dolore che era stato alleviato, in parte, dalla presenza di Toma.
Toma che come lui soffriva, ma non lo dava a vedere, e lo faceva per lui, perché pensava che se si fosse mostrato debole allora, non ci sarebbe stato più nessuno ad aiutare Shin.
Shin che, senza accorgersene, dalla morte di Heroine, aveva avuto un bisogno quasi maniacale di vedere Toma, come per essere sicuro che non se ne andasse anche lui.

"Hey tutto bene?"
Non si era accorto di aver posato la fronte contro il petto nudo del biondo, né di averlo abbracciato ed attirato a sé.
La mano, del suo ragazzo, si posò con calma sulla base della schiena di Shin, prendendo ad accarezzarlo gentilmente, quasi lo stesse rassicurando della sua presenza.
"Stavo solo ricordando di ieri sera."
Un mugolio sommesso dell'altro e il sorriso che gli si formò sulle labbra, furono la sua risposta.
Restarono per parecchio tempo abbracciati, nel buio della stanza di Shin, sotto alle coperte, con la pioggia che ticchettava alla finestra, ed i tuoni che sovrastavano ogni altro rumore. Un lampo saettò nel cielo scuro, illuminando, per un momento, la stanza.
Shin chiuse gli occhi tornando con i ricordi alla sera prima, quando erano rientrati dalla festa.

Non si era divertito molto, sì, la musica era ottima ed il cibo non era da meno, ma mentre ballava o rideva o parlava con i suoi amici la testa continuava a dire che era uno stupido, che se avesse portato, qualche anno prima, Heroine a quella festa, si sarebbe divertita, che l'avrebbe vista salire sul palco e cominciare a cantare invitando lui e Toma a suonare, invece, era stato stupido e non lo aveva fatto, non ce l'aveva portata, convinto del fatto che, quella festa, non fosse adatta per lei, o almeno così credeva.
Poi, mentre stava mettendo sull'attaccapanni il giaccone, Toma lo aveva preso per un polso voltandolo delicatamente, gli aveva asciugato una lacrima, che, non si era accorto, stava percorrendo il suo zigomo e, gentilmente, lo aveva baciato, facendo incontrare le loro lingue con calma e semplicità, cercando di fargli sentire che lui c'era, che lui, lì, c'era davvero.
Ogni pensiero o ricordo di Heroine svanì dolcemente dalla sua mente, riempita, al suo posto, dall'amore di Toma.
Aveva incrociato le braccia dietro il suo collo, rispondendo al bacio, sospirando, poi, quando si erano separati. Dopo essersi guardati negli occhi, avevano ripreso, con rinnovata passione, ad assaporarsi.
Le mani di Shin che massaggiavano la cute dei capelli di Toma, e le mani di Toma che si insinuavano sotto la maglia rossa di Shin.
Non ricordava esattamente come fossero arrivati in camera, nella sua mente c'erano solo sospiri affannati e mani vogliose di toccare il corpo dell'altro, quasi a volersi sentire sempre meglio.
Erano caduti sul letto mentre continuavano a baciarsi. Si ricordava che, dalle labbra, gli uscivano profondo sospiri e gemiti rochi quando, con dolcezza, Toma gli tolse la maglia, cominciando ad accarezzargli il petto e la pancia piatta.
In testa i pensieri vorticavano veloci e confusi, annebbiati dalla sensazione di benessere che, solo le mani di Toma, riusciva a trasmettergli. Quelle mani bianche che lo accarezzavano con amore e desiderio e lo facevano sentire come l'unico che avrebbe mai amato il biondo, e lo voleva essere. Lo voleva con tutto se stesso, con una forza tale che, alle volte, il solo pensarci lo stravolgeva, in quei momenti si sentiva così colmo d'amore che gli si attorcigliava lo stomaco e rimaneva boccheggiante. Riusciva a stare bene solo se Toma lo stringeva a sé, allora quella forza incredibile si divideva, diventava dolce, come una coperta calda che lo abbracciava, lasciandolo in un tiepido torpore.
Toma aveva di già aperto i pantaloni di Shin e si era tolto la maglia, mentre lui, con gli occhi liquidi di piacere e felicità, lo guardava accarezzandogli il viso con gesti gentili.
Ricordava come, sorridendogli, il biondo gli aveva sfilato, con le dita tiepide, i pantaloni e come, baciandogli le mani con le labbra gonfie per i baci, aveva tolto i suoi, di pantaloni.
Da lì in poi, nella sua testa regnava il ricordo del piacere che gli bruciava le membra e l'amore che avevano consumato, stretti, tra le braccia dell'altro, come mai prima di allora.
A quel punto, Heroine, sembrava solo un granello di sabbia nel suo immenso deserto, ma lui lo sapeva che non era così, lei era stata una grande amica, ed un indimenticabile sorella.

Si strinse di più a Toma, strofinando la testa contro il suo petto e lasciando che, finalmente, Morfeo lo portasse nel mondo dei sogni, stretto nell'abbraccio del suo ragazzo.

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