Un Bacio per Uno
One-shot per la terza prova intermezza del concorso di Eternity_Hook
Coppia : Aoba x Noiz/Clear/Ren/Kōjaku
Anime : DRAMAtical Murder
Genere: Yaoi
Rating : Giallo
Parole : 1719
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- Avviso urgente - così annunciava il foglio apposto sulla bacheca centrale dell'Accademia Shikō - Aoba Seragaki, secondo anno, classe D si presenti immediatamente nella libreria 3. Il Presidente del Consiglio Studentesco, Wilhelm Noiz -
Tutti gli studenti erano in fermento ed attendevano la risposta del nominato, immobile davanti al foglio incriminante con occhi sgranati. Per quanto riflettesse, Aoba non riusciva a trovare la minima ragione a ciò che gli stava capitando, nemmeno una volta aveva causato problemi, non si era immischiato in risse, inoltre i suoi voti erano perfettamente nella media. Chiunque lo conoscesse, sapeva che il giovane si poteva considerare di quanto più mediocre e privo di interesse vi fosse nell'intero istituto, ma, per qualcuno, non era affatto così.
Lo sguardo delle più alte cariche della scuola si era posato sul ragazzo dai capelli color del mare dopo certi avvenimenti inspiegabili capitati all'interno della sua famiglia e, sui quali, avevano discusso a lungo prima di decidere di avvicinarlo, o almeno così doveva sembrare. Uno di loro, amico d'infanzia dell'interessato, si era rivelato particolarmente utile al piano ideato dal presidente che, esperto manipolatore e stratega, era certo di trovare un appiglio nel cuore dell'ignara vittima, ormai prossima ad entrare nella loro ragnatela, al fine di ottenere quanto il quartetto desiderava ormai da molto tempo.
Passo dopo passo, le mani affondate nelle tasche dell'uniforme e lo sguardo basso, Aoba raggiunse l'infinito corridoio e l'interminabile gradinata a chiocciola che conducevano alla porta della libreria numero tre, il luogo nel quale si riuniva il Consiglio Studentesco. Un gradino alla volta, le suole delle sue scarpe rimbombavano in quel silenzio surreale, mentre il giovane continuava a domandarsi quale fosse il motivo della sua convocazione. Non poteva nascondere di avere un po' di timore reverenziale verso i componenti di quella cerchia ristretta, erano molto rispettati e rischiavano di mettere in pericolo la sua permanenza in quella scuola, aveva lavorato tanto per permettersi la retta, non avrebbe permesso che anni di lavoro nel modesto negozio di sua nonna venissero gettati al vento da delle scuse infondate. Giunto davanti alla porta, il ragazzo prese un profondo respiro e poi bussò un paio di volte, provocando l'istantaneo aprirsi delle ante e venendo così posto al cospetto del quartetto di cui tanto aveva sentito parlare. A capotavola, in piedi, avvolto in una giacchetta bianca, con una cravatta color lime al collo e lunghe braghe blu scuro, stava Wilhelm, soprannominato Noiz, il Presidente, il cui sguardo smeraldo fece scorrere lunghi brividi lungo la schiena di Aoba. La sua espressione, il viso pallido illuminato dai piercing argentati, era totalmente apatico, lo scrutava con indifferenza giocando con un foglietto ripiegato fra le mani, appariva così sicuro di sé da aumentare automaticamente il nervosismo nel nuovo arrivato. Alla sua sinistra, intento a fumare una lunga sigaretta stringendola lievemente fra le labbra, era seduto l'unico dei presenti che il giovane Seragaki conosceva, a dire il vero fin troppo bene, poiché suo amico d'infanzia, ovvero Kōjaku. Era molto più grande degli altri, di almeno quattro anni, ma aveva comunque abbastanza influenza da aver ottenuto un posto nel gruppo, quel giorno portava un kimono cremisi ornato di fiori ed i capelli raccolti sulla nuca con spilli decorativi, gli sorrideva, che fosse un buon segno ?
- Posso sapere come mai sono stato convocato qui ? Non ho fatto nulla ! - prese subito la parola Aoba cercando di discolparsi da qualsiasi accusa gli fosse stata mossa
- Oh ... A quanto pare ha più coraggio di quanto pensavamo ! - aggiunse Clear, l'albino seduto sulla sedia più esterna del lato destro della tavolata, la sua voce risuonò attutita dalla maschera antigas che indossava sul viso. Come di consueto portava un'ingombrante giacca bianca ed una sciarpa color grano avvolta intorno al collo - Mi piace -
- Se non intendete rispondermi non c'è motivo per il quale dovrei rimanere qui - si lamentò indignato l'accusato - Cosa dicono le informazioni che avete ricevuto ? Chi ve le ha riferite ? -
- Qui - sopraggiunse la voce di Noiz seriamente - Sono io a fare le domande -
Lo studente era quasi sul punto di voltarsi ed andarsene quando, il Presidente, cominciò ad avvicinarglisi circumnavigando la tavolata dalla destra, prima superò il Vicepresidente Ren, un giovane misterioso e di poche parole, abiti scuri ed un collare borchiato al collo, intento ad osservarlo attraverso le proprie iridi dorate, ed, in seguito, l'albino mascherato intervenuto prima. Il biondo diede una rapida riletta al foglietto e poi lo infilò in una delle tasche dei pantaloni arrivando davanti all'ospite, facendosi sempre più vicino, noncurante dello spazio vitale o dell'imbarazzo di quest'ultimo. Per qualche istante sembrò non accadere niente, ma poi, di colpo, Aoba si sentì sprofondare in una sorta di trance, tutto si fece buio intorno a lui, meno che le figure del Consiglio Studentesco. I quattro ragazzi erano circondati da una strana aura color viola dalla natura inspiegabile, il loro influsso rendeva impossibile al giovane di muoversi o addirittura di chiedersi cosa stesse capitando, si trovava semplicemente in loro balia. Seguendo l'esempio del primo, anche il resto del gruppo si sollevò in piedi facendosi più vicino, nel frattempo Noiz aveva spostato una delle proprie mani al volto della preda tanto agognata, accarezzandolo dolcemente ed ammirandone lo sguardo vuoto e spento nel quale si specchiava il proprio riflesso.
- Eravamo d'accordo Noiz - risuonò in quel vuoto la voce di Ren, era così raro sentirla che rimbombò perfino nel corpo privo di volontà di Aoba - Uno per uno, farai meglio a non scordarlo -
- Arriverà anche il tuo turno - confermò l'altro passando il pollice sulle labbra del ragazzo dai capelli color cielo, sostenendolo affinché non cadesse a causa del suo controllo - Come da accordi però, il primo, è mio -
E così le labbra del biondo si appoggiarono lente su quelle dello studente, seguite dalla lingua dal sapore metallico, causa il piercing che vi era stato inserito sopra, che subito si unì a quella del giovane prigioniero incantato, ma molto più sveglio di quanto tutti pensassero. Aoba percepiva ogni parte di quel contatto intenso e quasi famelico, tanto che riuscì perfino a chiudere le palpebre e stringersi all'altro in cerca di maggiore contatto. Rendendosi conto del gesto, Wilhelm non si scompose minimamente, anzi, si staccò nel tempo pattuito e poi, guidandolo come in un lento ballo, condusse l'altro fra le braccia di Clear che lo accolse sorridendo, sollevandosi la maschera quel poco che bastava per lasciare intravvedere la bocca delicata, e la punta del naso piccolo, per poi carpire allo studente un secondo bacio. Era così differente da quello precedente, più profondo e quasi malinconico, così come le mani dell'albino che, a differenza di quelle del Presidente, strinsero Aoba con meno prepotenza, accogliendolo come un abbraccio pieno di gratitudine e piacere. Migliaia di emozioni e dubbi passavano nei pensieri di Seragaki, l'unica libertà che gli era stata concessa, era confuso da quelle attenzioni inattese e non comprendeva come mai gli fosse stato imposto di riceverle, cosa aveva fatto per meritarle ? Forse era stato semplicemente scelto a sorte, ma, visto come i membri del quartetto si erano organizzati, gli parve impossibile. Anche il bacio con il ragazzo mascherato fu relativamente breve, la testa di Aoba girava, pulsava di un dolore sempre più forte, qualcosa di spiacevole che andava incrementandosi più il tempo passava, ma che si attenuò non appena venne posto fra le braccia quasi fraterne diKōjaku. Seragaki tentò i muovere le labbra per supplicare nuovamente delle spiegazioni riguardo ciò che stava accadendo, ma il corvino si limitò a fermarle appoggiandovi sopra la punta dell'indice per poi catturarle nelle sue in un nuovo bacio, quasi a stampo tanto era sentito e desiderato, mentre la mano del consigliere correva lungo la sua guancia, il collo ed il petto scaldandolo e mettendolo a proprio agio, come avvolgersi in una coperta dopo una lunga e gelida giornata. Le dita del ragazzo si strinsero sull'orlo del kimono dell'altro che, separatosi da quel contatto, gli sorrise, prendendolo fra le braccia, e porgendolo in quelle di Ren affinché anch'egli potesse ricevere quanto gli spettava. Incrociando lo sguardo con quello del Vicepresidente, Aoba rivide il proprio, era stanco, incredibilmente stanco, appagato e desideroso di ricevere risposte, ma nemmeno l'ultimo componente del quartetto si soffermò a fornirgliele e pretese la propria soddisfazione strappandogli l'ultimo bacio tanto agognato. I sensi del giovane lo abbandonarono lentamente, ma poteva ancora godere delle intense emozioni trasmessegli dal gesto quasi proibito, ormai i sapori di tutti erano uniti al suo e, non appena ebbe ottenuto anche l'ultimo, fedele e sincero, finalmente gli venne concesso un istante di riposo. Le palpebre del giovane dai capelli color mare si chiusero per poi riaprirsi un istante dopo, quand'egli si ritrovò in piedi, ansimante e confuso sotto lo sguardo dei presenti, come se niente fosse accaduto.
- Grazie per aver risposto alle nostre domande - la voce del biondo riportò lo studente alla realtà che lo guardò basito - Adesso siamo sicuri che non hai nulla a che fare con le accuse che ti sono state mosse, puoi pure tornare alla tua classe -
- Eh ? - domandò il giovane Seragaki osservando il quartetto - Io ... cioè, voi ... - balbettò con il viso arrossato per poi convincere sé stesso che si fosse trattato solo di uno scherzo della propria immaginazione, per lo meno non era più nei guai - Bene, ne ero sicuro, era solo di un malinteso -
Fatto un piccolo inchino, Aoba uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, e cominciò a scendere la lunga gradinata a spirale che lo avrebbe ricondotto al piano inferiore, nonostante il suo sguardo spesso vagasse alle sue spalle, come sospinto da una curiosa attrazione. Nel frattempo, nella biblioteca numero tre, era calato un profondo silenzio, i membri del Consiglio Studentesco si osservarono senza proferire parola fino a quando Noiz non tornò al proprio posto, un lieve sorriso ornava il suo viso solitamente austero e composto.
- Davvero un ragazzo interessante, non credete ? - domandò Kōjaku con una punta di orgoglio nella voce
- Assolutamente - confermò Clear soddisfatto - Tutto è andato per il meglio, giusto Noiz ? -
- La prossima volta ... - il Presidente incrociò lo sguardo con ognuno dei presenti - ... passeremo al livello successivo -
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