~ Quando Sei Lontano ~
Quinta one-shot per il concorso di Eternity_Hook
Coppia : Sasuke x Naruto
Anime : Naruto Shippuden
Genere: Yaoi
Rating : Verde
Parole : 1046
Canzone : "When You're Gone" - Avril Lavigne
Link youtube : https://youtu.be/0G3_kG5FFfQ
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La pioggia scrosciava ingrigendo le tegole dei tetti, l'intero villaggio era muto lungo le vie in quello scrosciare, solo all'interno delle abitazioni si poteva percepire un vivido calore. Era ora di cena, le famiglie riunite nella propria intimità, solo lui vagava solo verso casa, un sacchetto di plastica stretto nella mano. Anche per quella settimana il pieno di ramen istantaneo era fatto, pasti assicurati per pochi spiccioli, certo non potevano competere con le capatine al ristorante di Teuchi, ma non sempre il giovane ninja se le poteva permettere, scroccarle troppo spesso non era corretto.
Giunto davanti alla porta di casa, non appena ebbe girato la maniglia, il biondo si ritrovò immerso nel buio e nel silenzio del piccolo appartamento, non riuscì a trattenersi dall'emettere un lieve sbuffo ed annunciare un triste "Tadaima", come se davvero servisse annunciarlo. Nessuno aveva mai vissuto con lui, era orfano, quindi prese letteralmente un colpo quando ricevette un "Okaeri" come risposta, pronunciato dalla persona che meno si sarebbe aspettato. Scorgendo un'ombra familiare ed amata alla finestra, Naruto accese la luce solo per vederla sparire un istante dopo, tramutandosi nel cuscino sul quale riposava, Quella persona non era mai stato davvero lì.
Si era comportato come uno sciocco, non aveva percepito alcuna traccia di chacra che lasciasse intendere la presenza di Sasuke nella stanza, la sua mente gli stava giocando davvero brutti scherzi, possibile che il suo bisogno di rivedere il corvino fosse diventato forte fino a quel punto ? Recuperando dall'ingresso il sacchetto, abbandonato nello slancio d'euforia, e sfilandosi i sandali umidi, il ninja capì di aver appena ricevuto una risposta affermativa, sentiva la mancanza dell'altro, di averlo accanto, anche solo per arrabbiarsi o sfidarsi a vicenda. Presa la teiera dal ripiano e, dopo averla riempita d'acqua, il giovane la adagiò sul fuoco, attendendo che raggiungesse la temperatura ideale. Nell'attesa, incapace di trattenersi oltre, Naruto si avvicinò al letto frugando fra le coperte alla ricerca dell'unica consolazione rimastagli in grado di placare la nostalgia quando si faceva troppo forte. La trovò poco dopo, si sentiva una specie di maniaco ad averla presa senza alcun permesso, ma in quel misero brandello di lacera stoffa blu, sul quale era stato finemente ricamato il simbolo degli Uchiha, il biondo trovava la forza di rimettere insieme i pezzetti del proprio cuore infranto. Appoggiandovi le labbra in un bacio e respirandone gli ultimi rimasugli odorosi a pieni polmoni, Naruto chiuse gli occhi. Attraverso le palpebre serrate, rivedeva quel ragazzino solitario del passato, triste e cupo, così simile a lui, amato da tutti per le sue straordinarie abilità e, grazie al quale, soprattutto in quel periodo di tristezza, riusciva ad andare avanti fino alla fine della giornata.
Il fischio della teiera fece sussultare il biondo che subito abbandonò quel breve momento d'intimità che aveva preso per sé, asciugandosi una lacrima di sfuggita, e proseguì con la preparazione della cena istantanea, incapace di sorridere come al solito, prosciugato del proprio ottimismo. Superati i pochi minuti necessari alla cottura nella confezione, il giovane si mise seduto a tavola, le gambe incrociate e lo sguardo perso verso il vetro ella finestra. Sorreggendo la coppia di bacchette e dando uno sguardo agli spaghetti intenti a galleggiare placidi, Naruto sollevò lentamente gli angoli delle labbra, ripensò alle giornate vissute nella vecchia squadra sette, a quando Sasuke era ancora al suo fianco e, anche se l'Uchiha non lo avrebbe mai ammesso, passava dei brevi attimi di felicità fra l'odio e la sete di vendetta contro suo fratello. Un lampo squarciò il cielo color pece, illuminò ogni cosa intorno a sé, perfino il profilo dell'austera Montagna degli Hokage, sulla cui parete, i grandi del passato, con i loro volti austeri, vegliavano sugli abitanti della Foglia, guidandoli come monito di forza e saggezza. Un tempo, posando il suo sguardo nel loro, Naruto desiderava solo poter essere onorato e ricordato allo stesso modo, ma poi era cresciuto, aveva compreso le responsabilità celate dietro un compito tanto oneroso, combattendo con ancora più intensità per corrispondere a quell'ideale irraggiungibile.
Raccogliendo una prima manciata di ramen fra le labbra ed ingurgitandolo rumorosamente, il biondo abbandonò quel pensiero lasciando che le riflessioni tornassero indietro di pochi passi. Per quanto fosse stato accettato dalla comunità, nonostante tutti i disastri combinati, si chiese se anche per Sasuke sarebbe stato lo stesso una volta che sarebbe tornato indietro, da lui. Avrebbe dovuto affrontare un processo, sicuramente volto a suo sfavore, e poi ? Lo avrebbero ucciso ? Una nuova lacrima. Le emozioni che prima avevano riempito la stanza si dissolsero rendendola, se possibile, ancora più vuota. Niente aveva mai fatto sentire Naruto così prima della fuga del corvino, ogni gesto o oggetto trasudava momenti vissuti insieme, la fanciullezza di due ragazzini così inesperti da non comprendere di essere in realtà fatti per stare insieme. Lasciando il resto del brodaglia fumante, il biondo congiunse i palmi e le dita delle mani, chiudendo gli occhi e compiendo un piccolo inchino di ringraziamento ai Kami. Conclusa la preghiera, Naruto si alzò per spegnere la luce ed infilarsi sotto le coperte senza nemmeno cambiarsi, non ne aveva la forza. Allungando pigramente un braccio, il giovane Uzumaki recuperò il pezzetto di stoffa, scuro nella penobra, e se lo strinse al petto stringendo forte le palpebre, come un bimbo che esprime un desiderio ad una stella cedente.
- Se puoi sentirmi ... - sussurrò faticosamente, la voce già spezzata da più e più singhiozzi, un misto di frustrazione e disperazione. Sarebbe mai arrivato un giorno in cui il suo amore sarebbe stato abbastanza vero da riempire l'oblio nel quale il corvino stava precipitando ? - Volevo solo che ... tu sapessi ... - tornando ad aprire gli occhi, il ragazzo andò a posarli automaticamente verso la foto incorniciata sul comodino - Se in tutto ciò che faccio metto sempre cuore ed anima, è solo grazie a te - con la punta delle dita, il ninja accarezzò il volto serioso di un piccolo Sasuke, perfetto in ogni cosa, ma a disagio in una semplice foto di gruppo - Grazie al mio sogno di sentirti qui con me - il fiato corto per il pianto ed il cuore stretto in una spira, le iridi azzurre si spensero nel sonno. Il braccio, persa forza, si lasciò cadere, e così, anche la cornice scivolò sul pavimento, una nuova crepa a separarli, come il fato, come la vita.
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