~ Pelle di Bambola ~
Seconda one-shot per il concorso di Eternity_Hook
Coppia : Bartolomeo x Cavendish
Anime : One Piece
Genere: Yaoi
Rating : Giallo
Parole : 2678 (intro inclusa)
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La stanza era avvolta in una grigia penombra, non un filo di luce penetrava dalle persiane abbassate dell'unica finestra presente, neppure il passaggio di una carrozza o il vociare proveniente dalla strada, intenta nei festeggiamenti notturni, s'udiva, e la cosa non poteva che rendere felici i due individui che vi avevano passato le ore precedenti, la cui condizione di ricercati, non concedeva di frequente momenti di pace. Pirati, ladri, manigoldi e truffatori, la società li etichettava con quel titolo ormai, crudele e spietata, senza curarsi di coloro che marchiava in quel modo, obbligandoli a nascondersi dietro tetre bandiere nere con il teschio, a non avere patria né famiglia, solo l'affetto di uomini disposti a seguirli, leader solitari con grandi ambizioni, ma era inutile lamentarsene visto che avevano deciso autonomamente di prendere il mare.
Due iridi, azzurre come l'orizzonte, vagavano nella penombra, le palpebre socchiuse le lasciavano intravvedere a malapena e, le pesanti occhiaie sotto di esse, le spingevano verso l'oblio dei sogni, così invitante, pacato, una porta verso la tranquillità, chiunque al mondo, per quanto sofferente o degradante possa apparirgli la vita, nel riposo troverà la quiete, ciò valeva e varrà sempre per tutti, meno che per lui. Cavendish, il capitano dei Pirati Bellissimi, principe del regno di Burgeois, l'uomo più bello, magnifico, splendente, ammirato, temuto ed invidiato dell'intero universo, maestro di spada e nella grande arte della seduzione, colui che sarebbe stato conosciuto e ricordato per l'eternità, ma, nonostante tutte le grandi qualità di facciata, nascondeva anche un enorme segreto, la ragione per la quale non poteva concedersi io sonno dopo una delle serate più strane ed intense della propria vita. Sotto lo sguardo del biondo, il suo inusuale compagno di giaciglio si voltò a pancia in su, i capelli verdi, normalmente sollevati in una cresta selvaggia, erano sparati in ogni direzione ed ancora lievemente lucidi di sudore, così come il volto mascolino ed il petto forte, sul quale spiccava un enorme tatuaggio,un anello aperto sulla parte superiore, delle ali sui lati, e lunghe zanne sul fondo, piuttosto volgare secondo i gusti del nobile, ma più che adeguato all'individuo sul quale era stato inciso. Bartolomeo, detto "il cannibale", capitano dei Pirati Barto club, nonché un super novellino, uno degli esseri umani peggiori sui quali il biondo avesse mai posato lo sguardo, volgare, provocatorio, villano, ma, soprattutto, con la raffinatezza degna del borgo di bassa lega dal quale era sbucato fuori, eppure, eccolo lì, avvolto nelle coperte della sua stanza, beato e tranquillo, nonostante conoscesse perfettamente il pericolo al quale andava incontro ad abbassare la guardia in sua presenza. Un dolore lancinante alla testa fece riprendere completamente Cavendish dalla propria riflessione, si stava per addormentare, non poteva permettere che, il proprio problema, ferisse il suo inusuale ospite. Il biondo si diede uno schiaffetto a mano aperta sul volto, tratteneva a stento le lacrime provocate dalla risata spontanea che gli stava salendo direttamente dal cuore, non poteva fare a meno di chiedersi quando il suo rapporto con quel piratucolo da strapazzo avesse raggiunto tali livelli d'importanza, perché si stava preoccupando così tanto ? Un tempo, quando la città di Rommel gli faceva ancora da casa, il giovane non si era mai preoccupato che il suo segreto ferisse persone innocenti, fossero queste uomini, donne o bambini, certo, era una persona d'onore ed aborrava certi spargimenti di sangue insensati, ma la sua capacità di trattenere il lato oscuro che albergava nel suo cuore, in quel periodo, non era mai stata forte quanto nell'osservare il cannibale dormire al suo fianco. Cercando di fare il più piano possibile, il biondo abbandonò il materasso e si diresse verso il bagno, il pavimento era ancora coperto degli indumenti di entrambi, perfino il suo pregiatissimo cappotto drappeggiato color malva non era stato risparmiato dalla foga ed ora se ne stava immobile, riverso su quello fucsia acceso dal colletto piumato di Bartolomeo, perfino i loro indumenti erano uno l'opposto dell'altro, come aveva fatto a ritrovarsi lì ? Recuperandoli entrambi per poi adagiarli su una sedia imbottita, Cavendish entrò nella toilette e si chiuse la porta alle spalle, affinché l'intensità delle luci non svegliasse l'altro, intento a russare in modo piuttosto rumoroso e comico. Il corpo magro, sottile e sinuoso, del pirata si mosse verso il lavandino ciondolando, un po' per un leggero dolorino proveniente dalla sua zona lombare, la cui causa era facilmente intuibile, un po' per il mal di testa che si stava espandendo in ogni parte della sua scatola cranica ed, il cui colpevole, si fece avanti non appena gli occhi blu del giovane incrociarono quelli vuoti del riflesso nello specchio. Il viso bellissimo non era più tale, la sua luce era offuscata da un'ombra, una tenebra maligna e ghignante senza denti, una maschera comica teatrale da incubo, l'assassino spietato al quale la marina militare non avrebbe mai cessato di porre il proprio sguardo con terrore e riverenza, in attesa di un'occasione per mettere fine al suo regno di crudeltà e sangue scarlatto, Hakuba, il Cavallo Bianco, la sua doppia personalità.
- La notte è già calata Cavendish, è il mio turno di uscire fuori ! Cosa aspetti a lasciarmi campo libero ? - domandò con tono arrabbiato la figura nello specchio, osservandolo con i suoi occhi completamente bianchi, privi di pupilla ed iride, quasi fossero biglie di vetro poste su quel viso grottesco ed aguzzo - Non dirmi che intendi proteggere quel pirata da sue soldi che sta nell'altra stanza, credevo volessi sbarazzarti di tutti i novellini che ti avevano rubato la scena in questi due anni ! -
Ed era la verità, lo aveva promesso a sé stesso, lo ricordava ogni qualvolta che una taglia, che non fosse la sua, finiva in prima pagina mentre il suo nome sprofondava nell'oblio. Il pensiero lo fece infuriare al punto di fargli perdere il poco controllo che prima lo manteneva vigile e ferreo, allo scopo di non far prevalere l'omicida che albergava dietro il suo aspetto così aggraziato, i sensi lo abbandonarono in brevi secondi facendolo cadere al suolo con un tonfo secco, così forte da far svegliare l'amante nell'altra stanza che si sollevò a sedere grattandosi la nuca e sbadigliando sonoramente. Guardandosi intorno, Bartolomeo attese che il suo sguardo scuro si abituasse all'ambiente e notò subito la mancanza del biondino, una profonda paura si impadronì di lui, il dubbio che l'altro avesse nuovamente perso il controllo lo mise in allerta e così incrociò immediatamente indice e medio di entrambe le mani creando intorno al proprio corpo una barriera impenetrabile color giada. Il potere del frutto del diavolo di cui si era nutrito il cannibale, il Bari Bari, era il più adatto a proteggerlo dalla furia ceca di quello strano Dottor Jeckyl e Mister Hide, non lo avrebbe ferito lasciando il tempo a Cavendish di recuperare il controllo del corpo che si divideva con Hakuba, e poi, chissà, magari avrebbe ottenuto dal principino un secondo giro di giostra come premio. Aprendo un enorme sorriso zannuto, il capitano abbandonò il letto e si mosse lentamente verso la porta dalla quale si poteva sentire qualche cenno di spostamento, ma, sapendo di dover esser cauto, Bartolomeo si posizionò dietro la porta e la fece socchiudere lentamente, riusciva a scorgere chiaramente il riflesso dell'altro, non un fiato usciva dalle sue labbra, strano quel silenzio da parte del giovane vanitoso, ma non del killer che si nascondeva dentro di lui. Prendendo un bel respiro, il capo del Barto club chiuse le palpebre e si concentrò intensamente per poi riaprirle in uno scatto durante il quale, in pochi istanti, la protezione che prima si trovava intorno a lui andò a circondare, come una cupola, il suo avversario, inibendolo e rendendolo totalmente inerme. Il novellino dai capelli di smeraldo, aprì totalmente l'ingresso con un calcio ben assestato e sorrise sfrontatamente, ridendo in faccia ad un frustrato e letale spadaccino, intendo ad osservarsi intorno con rabbia, un breve istante di lucidità da parte del nobile di Burgeois lo aveva distratto permettendo così all'altro di intrappolarlo.
- Credevi di fregarmi, vero ? - domandò disinvolto e provocatorio Bartolomeo osservando l'avversario tirare forti pugni contro la barriera, gesto che lo fece ridere ancora più forte - Ormai dovresti aver capito che niente può distruggere le mie barriere ! Smettila di lottare e fai uscire Cavendish, mi deve un grosso favore ... - prendendo una brevissima ricorsa Hakuba si lanciò contro di lui interrompendolo, ma il filibustiere si limitò a portare l'anulare della mano sinistra sotto il rispettivo occhio, abbassandone la zona perioculare con scherno, ed a fargli una grossa linguaccia - Che paura !!! Davvero è tutto qui quello che sai fare ? -
Osservando il corpo della seconda personalità del biondo, nessuna emozione coglieva il cuore del filibustiere, certo, assomigliava molto a quello del ragazzo che aveva posseduto nemmeno mezz'ora prima, ma non era la stessa cosa, si era fatto ancora più magro, ed i muscoli più evidenti, eppure, nonostante nella forma corrente il capitano dei Pirati Bellissimi fosse in grado di sfruttare appieno tutto il suo potenziale fisico, solo la sua vera fisicità ne rappresentava completamente l'essenza delicata e l'intensa passione. Mentre il carceriere rifletteva su questo, un sorriso pericoloso attraversò il volto di Cavallo Bianco che, portandosi una mano al volto, a livello della guancia, vi appoggiò le unghie affilate, prima in modo tenue, ma poi sempre più forte, fino a lacerarne la pelle morbida. Subito riottenne l'attenzione di Bartolomeo che strinse i denti furibondo, non sopportava le provocazioni, i ricatti ancora meno, Hakuba non aveva mai usato il corpo del proprio ospite come una merce di scambio, visto che lo utilizzavano in modo paritario al cinquanta e cinquanta, ma in quel momento era chiaro cosa intendesse, o la libertà o la vita di Cavendish, fortunatamente il novellino che aveva davanti non era uno qualunque, per un certo periodo di tempo era stato un capo mafioso, quindi sapeva come irritare e trattare per avere ciò che desiderava.
- Togli la barriera, adesso è il mio turno ! Solo perché Cavendish è un debole ed ha ceduto alle tue disgustose avance io non perderò l'occasione di passare la notte a portare distruzione ! La spada mi chiama e così la sete di sangue ! - rise malevolo mentre segnava la pelle perfetta del proprio corpo provocando un lieve sanguinamento, ma, ciononostante, il sorriso di Bartolomeo non scomparve - Che c'è, non ti preoccupa la sorte che passerà questo sciocco principino viziato ? -
- Proprio perché conosco bene Cavendish so esattamente che stai commettendo un grosso errore - a quelle parole la mano che Hakuba teneva abbandonata sul fianco si sollevò afferrando il polso dell'altra - Perché se c'è una cosa alla quale il biondino arrogante tiene più di ogni altra è il suo aspetto, e chi lo minaccia ... Non può sopravvivere a lungo -
La sicurezza del Cavallo Bianco scomparve e così il suo volto cominciò a mutare, i tratti da aguzzi ripresero gentilezza e la pupilla tornò a macchiare la bianca sclera che prima dominava lo sguardo del pirata, una vera e propria lotta interiore esplose all'interno della barriera creata dal frutto Bari Bari. Due voci distinte presero a dirsene di tutti i colori, le mani cercavano di arraffarsi e bloccarsi fra loro, perfino pugni e schiaffoni partirono in quel battibecco a dir poco grottesco fra due entità in un unico corpo, tirate di capelli, morsi, impossibile dire chi stesse vincendo, Bartolomeo non vi provò neppure, limitandosi a mettersi seduto ed osservare la scena, quasi divertito da ciò che stava accadendo. Ad un tratto, un urlo strepitante abbandonò il biondo che si inginocchiò a terra ansimando stanco, l'oceano di boccoli a ricadergli davanti al volto, dal quale, piccole gocce purpuree, cadevano per poi sbocciare come fiori sulle mattonelle del bagno e, con esse, anche delle lacrime salate. Prima di abbassare la guardia, lo spettatore, attese che l'altro sollevasse lo sguardo, per accertarsi che non fosse una trappola, fortunatamente non era così, infatti, accerchiato da una cascata bionda, il viso gentile del capitano dei Pirati Bellissimi mostrava tutta la propria magnificenza. Labbra carnose, in particolare quello inferiore, tremolavano fragili, iridi d'orizzonte puro brillavano dolci, come quelle di una bambola, perfino il taglio lungo la gote sinistra pareva renderlo ancora più magnifico, quasi vi avesse appoggiato una rosa fresca che, senza sosta, proseguiva nel produrre i suoi petali profumatissimi. Bartolomeo sciolse indice e medio avvicinandosi all'amante, sorridendogli, e porgendogli una mano per fornirgli aiuto, ma quel gesto, per quanto straordinariamente galante rispetto ai soliti standard del pirata dal ciuffo di gallo, ricevette in risposta solo un giro di capo sdegnoso, dopo il quale Cavendish si sollevò in piedi e tornò in camera per poi recuperare i propri abiti allo scopo di ricomporsi ed andarsene. Al comportamento del principe, il capitano con l'anello al naso, si sollevò a sua volta e lo raggiunse pacatamente infilandosi il mignolo destro in una narice come se nulla fosse, ma senza mai staccare lo sguardo dalla figura lungilinea appoggiata al materasso.
- Puoi smettere ? - domandò arrabbiato il biondo cercando di indossare il proprio intimo - Sei disgustoso ! -
Dopo essersi dato una sporadica pulita sullo stipite della porta, l'uomo si avvicinò fino a sormontare l'altro, intento a dare una rapida stirata con la mano alla propria camicia bianca, in modo che non fosse troppo stropicciata prima di indossarla. Senza alcun preavviso, Cavendish venne afferrato per i polsi ed obbligato a stendersi fra le coperte, era abbastanza forte da poter facilmente allontanare l'assalitore con poco sforzo, ma aveva il morale sotto le scarpe, non gli andava di lottare di nuovo per quella sera, quindi lasciò che l'amante percorresse il suo corpo di lenti baci prima di portarsi ad un passo dalle sue labbra e fermarsi.
- Che ti succede Cavendish ? Non è la prima volta che Hakuba prende il controllo di te, non mi vorrai mica dire che sei agitato per quel piccolo taglietto - rise il pirata - Sparirà in un paio di giorni al massimo - lo rassicurò accarezzandogli la zona lesa, resa ruvida dal sangue secco che vi si era depositato sopra, ma l'altro lo afferrò saldamente per il polso fermandolo
- Sono solo ... un inetto - affermò triste - Prometto sempre a me stesso che riuscirò a fermarlo, che mi riprenderò il controllo del mio corpo, ma alla fine ... Sono solo un debole che non è nemmeno in grado di mantenere la parola con sé stesso - strinse i denti digrignandoli per il nervoso - Sono un uomo senza onore, la pedina di Cavallo bianco, il fantoccio e la bambola che usa per non ricevere la giusta punizione per i crimini che commette. Una bambola senza volontà -
- Ma che cazzo stai dicendo biondino !?! - gli urlò dritto in faccia Bartolomeo, senza curarsi di poter essere nuovamente cafone ai suoi occhi, forse perché era incapace di nascondere la sua vera natura, era una delle ragioni per cui il principe lo ammirava - Una bambola senza volontà ?!? Ma se hai passato tutta la sera a tenerlo sotto controllo ?!? Inoltre, non mi pare che il tuo gesto di prima fosse privo di volontà ! Tu volevi fermarlo e tu ci sei riuscito ! Hai mantenuto la promessa che hai fatto a te stesso quindi piantala di dire idiozie ! -
Lasciando Cavendish senza parole, il capitano appoggiò le labbra sulle sue e lo strinse, bisognoso di sentirlo nuovamente accanto a sé, necessità corrisposta anche dall'altro che, dal canto suo, desiderava solamente perdersi il quel petto forte per dimenticare ciò che era accaduto e provare nuovamente ad aprire la propria vulnerabilità, abbandonando la maschera di menzogne che portava ogni giorno. Libero dal bacio, il principe vide il sorriso aguzzo dell'amante farsi più dolce mentre riportava la mano sul suo viso, nell'esatto punto dal quale era stato scacciato poco prima.
- L'unica cosa che possiedi davvero di un balocco, non è l'immobilità o la dipendenza da altri per poterti muovere e fare ciò che più vuoi, ma l'aspetto. Il tuo viso dolce, lo sguardo intenso, ma soprattutto la pelle, bianca e liscia, come la porcellana - sussurrò il novellino, con una dolcezza che, nemmeno a lui direttamente, parve sua - Sei un pirata con un'anima in lotta fra tenebra e onore, ma dotato dell'incantevole pelle di una bambola - concluse - Per questo, ti amo -
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