~ Ipnosi d'Amore ~
Terza one-shot per il concorso di Eternity_Hook
Coppia : Lindo x Rem
Anime : Dance with Devils
Genere: Yaoi
Rating : Giallo
Parole : 1893
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Una luce bianca riempiva completamente l'intera vista agli occhi del giovane, solo delle immagini sporadiche riuscivano ad attraversarla. Vi era dell'erba gialla, forse delle spighe di grano, ed un cielo macchiato di nuvole, poi un abito lungo e del rosso, come una morbida cascata nel quale stava adagiato il suo volto. Alzando la testa, per il ragazzo fu come cambiare prospettiva passando dal vivere quegli avvenimenti in prima persona, a diventarne spettatore, così divenne in grado di comprendere quanto aveva osservato poco prima. Doveva trattarsi di un sogno, davanti a lui stava colei che, più di ogni altra, lo aveva amato, sua madre, il cui viso stava abbassato e nascosto dalle ciocche fulve mentre questa era assorta ad osservare un fagottino ridente. Lindo trattenne a stento le proprie emozioni davanti a quella visione e decise di avvicinarsi di qualche passo, allo scopo di incontrare le iridi della donna che gli aveva donato la vita, e alla quale sentiva di dovere tutto. Dopo la sconfitta di quel mostruoso folle di suo padre, e la perdita definitiva del cuore della cugina che aveva amato a lungo, e così ardentemente, il rosso era rimasto da solo, niente gli dava più gioia, dunque prese quell'immagine illusoria come un dono. Non appena il dhampir fu sul punto di sfiorare la propria madre, tutto perse improvvisamente colore e, della piana estiva, rimase solo un foglio in bianco e nero, perfino il bimbo smise di ridere facendo crollare un silenzio pesantissimo che spinse l'osservatore ad indietreggiare. Visto l'accaduto, Lindo pensò che il sogno stesse finendo, ma effettivamente, a parte la perdita di tinte, niente lo lasciava intendere, certo, ora tutto appariva come in una vecchia pellicola, ad eccezione dei capelli della donna, ancora rosso intenso, ma niente andava increspandosi o sgranandosi.
L'ora della sveglia era ancora lontana.
Il fulvo diede un'occhiata ai dintorni girando su se stesso, ma fu un grave errore, infatti, al primo mezzo giro, la figura di sua madre sparì, per poi ricomparire quello seguente, in piedi al suo cospetto, il volto deformato e decomposto. Fra le braccia scheletriche e denutrite di Marta, il bambino lanciava al giovane uno sguardo arroventato e carico d'odio, gelido e assassino, terrorizzandolo. Il dhampir cadde di schiena nel tentativo di fuggire, ma una strana luce viola prese a brillare sotto il suo corpo, immobilizzandolo, ed obbligandolo ad osservare la sua amorevole madre venire sbranata, frammento dopo frammento, dal pargoletto che prima cullava, il quale, crescendo, andava trasformandosi, prima in Lindo stesso ed, alla fine, in ... Lord Nesta !
- No ! - affermò furibondo il ragazzo cercando di liberarsi - Tu sei morto ! Ritsuka ti ha ucciso ! Io l'ho visto ! -
- Anche se lei era il Grimorio non ti aspetterai davvero che una semplice umana possa uccidermi - sorrise malevolo il vampiro avvicinandosi al figlio mostrando i denti - Non ha importanza quante volte cercherai di finirmi, ogni tentativo sarà vano perché una parte di me ... - proseguì malevolo appoggiando l'indice sulla fronte del figlio - ... vivrà sempre dentro di te figlio mio - rise diventando infine nebbia
- N-no ... Non è vero ! - lo spirito incorporeo del genitore si strinse intorno al collo del fulvo soffocando le sue grida di disperazione - Non sarò mai come te ! -
Inizialmente il dolore risultò sopportabile, ma poi i polmoni iniziarono a bruciare nella cassa toracica di Lindo, ormai il suo corpo era fuori controllo, la disperazione lo dominava. Nel tentativo di liberarsi da quella trappola malva priva di inizio o fine, il giovane provò ogni tattica che conosceva, ma era inutile in quel luogo, né la trasformazione nella sua parte vampira, né le tecniche imparate durante il suo apprendistato come esorcista, avevano un qualche effetto. Disperato, il ragazzo si lasciò lentamente trascinare verso la propria fine, in passato avrebbe combattuto fino all'ultima goccia di sudore pur di non venir sconfitto, soprattutto perché aveva qualcuno per cui farlo, ma, da quando la sua amata aveva scelto un altro, non era più così. L'adorata cuginetta con la quale era cresciuto, l'aveva amata più di ogni altra cosa al mondo, era stato un fratello attento ed amorevole per lei, ma infine quest'ultima aveva preferito un demone, un diavolo bugiardo e doppiogiochista proveniente da un mondo sconosciuto, a chi le era sempre stato accanto fedelmente. Una lacrima solitaria scivolò lungo la guancia chiara del dhampir, attraverso essa, la figura del terrificante Nesta si fece più scura, divenendo prima nera come la notte per poi schiarirsi fino a raggiungere la tonalità viola della prigione vischiosa nella quale il prigioniero stava ormai affondando quasi completamente. Il rosso avrebbe voluto gridare in modo furioso, era disperato ed arrabbiato, non voleva essere succube delle proprie fantasie, così tentò nuovamente di liberarsi, ma fu completamente inutile, inoltre il suo tentativo provocò la comparsa di un ghigno derisorio sul volto oramai irriconoscibile del suo aggressore, che cominciò ad allentare la presa sul suo collo mentre i tratti del viso misterioso andavano mutando.
- Non mi stanco mai di vedere quello sguardo di puro terrore nei tuoi occhi ... - affermò l'immagine divenendo mano a mano più nitida - ... però adesso quest'illusione non serve più -
Il volto ringiovanì, i capelli si accorciarono diventando più brizzolati e biondi, ma fu quando Lindo vide il colore delle iridi dell'altro che, nei meandri della sua memoria, scattò qualcosa che gli fece ricordare la vera ragione per la quale si trovava intrappolato in quell'incubo senza fine, e così prese ad urlare dritto in quegli occhi gelidi, in preda ad una rabbia ceca ed ad un desiderio di rivalsa. Acquamarina, una distesa d'oceano in una giornata limpida nella quale andavano rispecchiandosi le sue turchesi, con quell'aria di superiorità e nobiltà, c'era stato un periodo nel quale il rosso era riuscito a scorgervi solo gelo, ma ora apparivano come due pozze di sabbie mobili in grado di ghermirlo e non lasciarlo più risalire.
- Inutile agitarsi, dovresti averlo capito dopo tutto il tempo che hai passato con me da quando sono tornato - annunciò senza la minima emozione il carceriere sfiorando con la mano la guancia del proprio prigioniero, ormai succube dell'ipnosi creata dai suoi poteri - Sto cominciando ad annoiarmi, ogni volta che concludo il contatto che mi permette di accedere ai tuoi ricordi ed ai tuoi sogni poi ti dimentichi tutto, così non riuscirai mai a pentirti pienamente per ciò che mi hai fatto e continui a farmi - lo accusò duramente diventando ancora più serio - Chissà come mai, ma quando torno normale qualcosa te lo ricordi, ma ovviamente solo ciò che fa comodo a te ... la prossima volta ci incontriamo nel mondo reale -
Lindo iniziò a comprendere, per quasi un anno, Rem Kaginuki, anzi sarebbe stato meglio dire Rem Arnold, doveva aver sofferto della scelta della dolce Ritsuka, la solitudine ed il peso dell'eredità che posava sul suo capo, avevano trasformato un amore senza confini in odio e sete di vendetta contro il colpevole di tutte quelle disgrazie. Il demone doveva essere convinto che, l'unica ragione ad aver spinto la sua regina ad abbandonarlo, fosse stato l'affetto per lui, un insulso mezzosangue, ma aveva trovato il modo di dargli la punizione che meritava, quella tortura durava da più di un mese, però a quanto pareva non era ancora abbastanza, non sarebbe mai stato abbastanza. Sulla guancia del giovane, nel punto in cui vi era appoggiato il palmo gelido del biondo, cominciò ad espandersi un fortissimo calore, inspiegabile per il fulvo, probabilmente l'altro si stava preparando ad utilizzare la sua capacità di produrre fiamme, certo, con la rigenerazione rapida di cui il dhampir era dotato, non sarebbe rimasto alcun segno, ma non gli avrebbe impedito di sentirne il lacerante dolore.
- F-fermati ! B-basta ! Basta con questi incubi ! - urlò il rosso serrando le palpebre ormai prossimo alle lacrime - R-Ritsuka ha scelto da sola ! Se sei arrabbiato perché ti ha lasciato non puoi incolpare me, sono stato abbandonato io per primo ! -
- So perfettamente che Ritsuka ha scelto da sola - annunciò tranquillamente il biondo mentre il terreno impregnato dell'illusione provocata dalla sua ipnosi andava diminuendo permettendogli così di appoggiare una mano sulla nuca di Lindo e portarlo più vicino a sé - Come abbiamo fatto io e te -
E così il demone catturò le labbra del proprio amato nelle sue in un bacio travolgente nel quale, dopo le prime reticenze, si lasciò trascinare anche il rosso, quasi sciogliendosi fra le braccia dell'altro ed aggrappandosi ai suoi abiti color zaffiro. In quello scambio sempre più spinto, migliaia di immagini tornarono alla mente del dhampir, ricordò la prima volta che Rem apparse davanti a lui in una gelida notte rivelandogli che, nell'oscurità del suo regno, sentiva un profondo vuoto, il pensiero di Ritsuka non riusciva a riempirlo, ma il suo invece sì. Inizialmente Lindo aveva pensato ad un inganno, un mero trucco per ottenere la sua fiducia, ma poi si era chiesto, a quale scopo ? Il cuore di sua cugina era già di proprietà del biondo, inoltre, dato il suo orgoglio, doveva essere stato difficile ammettere di provare certe cose per un altro uomo e così gli credette. Di volta in volta, incontro dopo incontro nella più totale segretezza, qualcosa era nato fra loro, si erano aperti rivelando le proprie fragilità e donandosi piaceri che mai avrebbero immaginato esistessero. Staccandosi dal bacio, non appena si rese conto che l'ipnosi era conclusa, il fulvo si alzò a sedere, erano nella sua stanza, il rischio di essere visti era altissimo, però, forse proprio quel dettaglio, rendeva tutto più, emozionante.
- Te lo avevo detto che incontrarci nel tuo sogno grazie all'ipnosi era una brutta idea, so che potrebbero vederci insieme, ma diventare Nesta e tentare di ucciderti non è così divertente come può sembrare ! - affermò seriamente il demone incrociando le braccia. L'aspetto corrucciato di quest'ultimo si sciolse molto velocemente quando il rosso si appoggiò al suo petto cominciando a spogliarlo, mai aveva provato emozioni altrettanto forti con Ritsuka, anzi, quando stava in sua compagnia non era in grado di liberare il suo vero essere e ciò che aveva nel cuore, con Lindo invece gli riusciva facilissimo - Pensi di comprare il mio perdono in questo modo ? -
- Penso solo che sono stanco di nascondermi per timore di far soffrire mia cugina, lei ti ha lasciato andare e ti ha abbandonato, io non intendo commettere lo stesso errore - sorrise questi finendo di sbottonare la camicia all'altro ed esponendo la sua pelle chiara.
Immediatamente il mezzo sangue si ritrovò steso fra le coperte, Rem sopra di lui ad osservarlo apaticamente, ma nonostante ciò, il dhampir riusciva a scorgere tutto l'amore che illuminava il suo sguardo, era vero, sincero. Scendendo con le labbra sul suo collo, l'immortale Arnold iniziò ad abbandonare una lunga scia di baci mentre con le mani andava all'orlo del pigiama dell'amante, sfilandoglielo per poi proseguire verso il basso. Ansimando, il ragazzo inarcò la schiena, qualche gemito già gli abbandonava le labbra, era imbarazzante, ma non riusciva a contenersi. Entrambi passarono ad eliminare gli indumenti inferiori, pronti a suggellare nuovamente la loro unione, impazienti di dare e ricevere tutto ciò che potevano, quando uno scricchiolio giunse alle loro orecchie poi seguito da un tonfo secco. La porta si spalancò e luce del corridoio illuminò i loro corpi attirando l'attenzione dei due giovani che, voltandosi di scatto, finirono per ritrovarsi davanti alla figura di Ritsuka, ormai svenuta davanti all'uscio della stanza.
- Ops - annunciarono demone e dhampir all'unisono per poi sorridersi reciprocamente ed unirsi in un ultimo bacio. A quanto pare, per quella sera, si sarebbero dovuti accontentare di quello.
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