~ Baci e Catene ~
Quarta one-shot per il concoro di Eternity_Hook
Coppia : L x Light
Anime : Death Note
Genere: Yaoi
Rating : Arancione
Parole : 1640
N.B : Gli avvenimenti di questa one-shot avvengono fra l'episodio 17 ed il 18 dell'anime, durante questi, lo specifico per chi magari non lo ricorda nell'immediato, Light ha rinunciato al Death Note per sviare le indagini di Elle, ed è tornato "buono". Lo dico solo perché voglio evitare che mi venga detto che non assomiglia al personaggio originale, intendo al suo lato calcolatore con tanto di deliri di onnipotenza (che, ammetto, preferisco). Grazie per l'attenzione e buona lettura ;)
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La freccetta bianca, contornata di nero, scattò lungo la schermata del pc per l'ultima volta in quella lunga giornata. Guidato dal mouse, il cursore giunse all'angolo in basso sulla sinistra, premette la piccola icona di apertura, adagiandosi sul bottone rosso, e fece arrestare il sistema. Non appena lo schermo divenne nero, lo schienale della sedia girevole scricchiolò, piegandosi leggermente mentre il giovane, adagiato su di esso, si stiracchiava stanco. Le braccia forti del castano si tesero verso l'alto provocando il tintinnare della catena fissata al suo polso sinistro che risuonò nella stanza spingendo il prigioniero a spostare lo sguardo accanto a sé. Il suo curioso carceriere fissava ancora lo schermo del proprio portatile picchiettando sui tasti rapido, le pupille assurdamente dilatate e due occhiaie scure a contornare il suo sguardo, apparentemente incapace di provare la qualsivoglia emozione. Sembrava che questi non si fosse reso conto del suo spostamento, rimaneva semplicemente lì, in silenzio, accucciato sulla punta dei piedi. Quel caso li stava inghiottendo come un abisso senza fondo, la sua soluzione appariva impossibile ormai, ma arrendersi era fuori discussione, non contro un avversario del genere.
- Ryuzaki - provò a chiamare il corvino per cercare di convincerlo a fermarsi. Era molto tardi, senza un adeguato riposo presto sarebbero crollati per la fatica, rischiando di commettere errori non indifferenti che non potevano permettersi di fare visto l'assassino contro cui si stavano confrontando - Ryuzaki, mi senti ? -
- Sì - rispose l'interpellato senza togliere le iridi color catrame dallo schermo e proseguendo con gli inserimenti e le ricerche. L'unico movimento che si concesse, fu quello di portarsi alle labbra uno dei biscotti contenuti nel barattolo posto sulla scrivania, dandovi un morso deciso - Di cosa hai bisogno Light ? C'è forse qualche problema con il tuo computer ? -
- No, nient'affatto - sospirò l'altro spostando la sedia e sollevandosi in piedi - Semplicemente è notte fonda, non pensi sia ora di andare a riposare ? -
Lanciando una rapida occhiata al bordo inferiore della schermata, e dopo aver ripulito la tastiera da un paio di briciole, Elle si alzò in piedi e fece scivolare le mani nelle tasche dei pantaloni cominciando ad avviarsi verso l'ascensore che li avrebbe portati all'undicesimo piano. A causa della precauzione decisa dall'investigatore, i due erano costretti a condividere l'appartamento, Light sapeva che, qualsiasi lamentela, non avrebbe sortito effetto, quindi si era limitato ad obbedire. Stare ammanettato ad un altro uomo, soprattutto un tipo particolare come Riuzaki, era una condizione strana per il giovane Yagami, ma piuttosto che tornare in una cella microscopica, con il dubbio costante di poter essere realmente quel pazzo di Kira, preferiva di gran lunga sopportare la presenza dell'altro ed adattarsi alle sue bizzarrie. Logicamente, se i dubbi del corvino non erano ancora totalmente svaniti, stargli vicino era il modo migliore per dimostrare la propria innocenza, in più, essere stato richiesto personalmente da un genio riconosciuto come Elle, faceva sentire Light più a suo agio. Con quell'apatico calcolatore, sentiva di poter parlare alla pari, più che con coetanei dall'intelligenza media e, a dirla tutta, piuttosto prevedibili. Le porte dell'ascensore si chiusero dietro i ragazzi, la cabina iniziò così la sua salita, i numeri dei vari piani andarono illuminandosi ad intermittenza producendo un lieve "tin" mano a mano che si susseguivano, fra i passeggeri però il silenzio restava. Non sentivano di avere qualcosa di particolare da riferirsi, in fondo le ricerche erano ad un punto morto, gli omicidi continuavano ed erano stati abbandonati dalle istituzioni, obbligate da un ricatto a piegarsi sotto il misterioso potere di colui che, in molti, consideravano come il Dio di un nuovo mondo, ma, dietro la cui facciata, sogghignava un assassino folle ed egocentrico.
- Light ascolta ... - richiamò l'attenzione Ryuzaki distraendo il castano dalle proprie riflessioni. Nonostante avesse interpellato l'altro, l'investigatore manteneva lo sguardo fisso sull'angolo della cabina dove, in pochi secondi, anche Yagami riuscì a notare l'obiettivo di una telecamera. Ve ne erano in tutto il palazzo perciò il ragazzo non se ne preoccupò e tornò a fissare il corvino - ... c'è una cosa che ho davvero bisogno di rivelarti e credo di volerlo fare ora visto che siamo quasi arrivati al nostro piano -
Guardando il numero dieci accendersi Light capì che il suo carceriere aveva ragione - Dimmi pure, se deve restare un segreto lo manterrò -
- Molto bene ... - rispose meccanicamente Elle spostando finalmente lo sguardo a lato, incrociando il suo. Subito l'aria all'interno dell'ascensore si fece strana e una sensazione d'allerta li pervase, Light non riuscì a capire da cosa fosse provocata - ... sappi che, durante le prossime dieci ore, le telecamere del nostro piano saranno completamente fuori uso - lo sguardo stupito e confuso di questi non provocò alcuna reazione nel geniale Ryuzaki, se non una luce particolare che gli attraversò le pupille - Inoltre, in questo lasso di tempo ... - le porte dell'ascensore si aprirono e così, con una strattonata fortissima ed inattesa, Elle trascinò all'interno del piano Light facendolo finire a terra completamente in balia del suo metro ed ottanta di prestanza fisica - ... io ti farò mio, Kira -
Ancora sotto shock per quanto stava capitando, il giovane Yagami non riuscì a sottrarsi al corvino quando questi gli salì sopra baciandolo con trasporto. L'incontro fra la propria lingua e quella di Elle, sentire quel sapore dolce provocato dalla quantità stomachevole di zucchero che l'altro ingurgitava in ogni occasione, fu assurdamente intenso e familiare. Il passaggio sul palato, i denti a scontrarsi bramosi, graffiando e strappando i sospiri uno dietro l'altro, mettendo a tacere le proteste troppo rumorose, assurdo ed inatteso. Il muscolo umido e potente al sapore di pastafrolla, parve al castano così esperto ed elastico, era in grado di porsi in qualsiasi punto o pertugio, lanciandogli scosse una di seguito all'altra a tutto il corpo, quasi ne fosse il padrone. Poco dopo però, giunsero anche le mani, il contatto pelle contro pelle, fece scattare qualcosa nella mente del castano che si accese come una lampadina facendolo reagire d'istinto. Light caricò e sferrò un potentissimo pugno sulla guancia di Ryuzaki che ebbe solo l'effetto di farlo indietreggiare abbastanza da permettere a Yagami di distanziarlo e mettere bene a fuoco quanto stava capitando.
- Che cazzo ti sta succedendo Ryuzaki ? Sei forse impazzito ?!? - urlò all'assalitore il ragazzo, coprendosi le labbra con l'avambraccio, e cercandone lo sguardo attraverso le ciocche di capelli color catrame
- Te l'ho già detto, non c'è colpo che non regga - rispose Elle ignorando la domanda, un segno impercettibile macchiava la sua pelle bianca, non cercava nemmeno di passarvi la mano per lenire il dolore, ne era del tutto insensibile - Sai bene che sono piuttosto forte Light -
In pochi secondi l'investigatore fu nuovamente addosso alla propria preda che però, rialzandosi, trovò abbastanza spazio per provare a sferrare un nuovo colpo, ma, nonostante questo andò a segno, ben presto il giovane venne atterrato da un calcio e ritrovò le labbra dell'altro sulle sue. Il sapore era mutato, adesso Light poteva percepire anche sé stesso attraverso quel contatto, fu meglio, molto meglio rispetto al primo, del quale non aveva apprezzato il rimasuglio zuccherino. Improvvisamente, senza comprenderne appieno la ragione, il castano si ritrovò impiantata nella mente l'immagine di Ryuzaki intento a mangiare delle ciliegie, ricordava di averlo visto legare due piccioli insieme semplicemente infilandoli fra le labbra, l'idea di ciò che fosse in grado di fare quella stessa lingua che ora lo stava viziando lo sconvolse ed imbarazzò, principalmente per avervi anche solo pensato. Era tutto così assurdo, prima di allora Ryuzaki non aveva mai mostrato un interesse sentimentale nei suoi confronti, solo puramente lavorativo, visto che lo considerava un serial killer, perché dunque organizzare una trappola simile solo per rubargli quei baci ? Soprattutto, perché farlo dopo aver avuto la certezza che lui non era più Kira, ma, con ogni probabilità, era stato solo manovrato da quest'ultimo come era successo a Misa ? Una spinta dalle spalle, un pungo dritto allo stomaco, e Light fu nuovamente libero, Elle seduto a poco meno di un metro da lui, a testa bassa.
- Vuoi spiegarti dannazione ?!? Se è un altro stupido test per dimostrare che io sono Kira, come quando hai costretto mio padre a farmi credere di volermi giustiziare, allora sappi che è inutile - stringendo i pugni, il vecchio bravo ragazzo, primo della classe, alzò la voce, confuso da quanto stava capitando - Lo vuoi capire o no che io non sono Kira !?! - gridò disperato
- Oh, ma io so benissimo che tu non lo sei ... - sospirò il corvino, la sua voce aveva un tono seccato, quasi deluso - ... o almeno non lo sei più - emettendo un lamento, Ryuzaki si grattò la nuca ed andò verso la cucina indipendente, Light dovette seguirlo a causa della catena, ma la mantenne comunque alla maggiore estensione possibile per sicurezza.
- Quindi credi che, la teoria del passaggio del potere di Kira da un individuo all'altro possa essere vera ? Se così fosse, dovremmo capire cosa la fa trasmettere e fermarlo una volta per tutte ! -
Prendendo dal frigo un gelato alla fragola e panna, di pregevole fattura e decorazione, Elle andò ad accucciarsi sul bordo di uno dei due divani posti al centro del salotto. Mangiò in silenzio, raccogliendo spruzzi di panna e fragole con le dita, senza preoccuparsi di rispondere o dare spiegazioni alle numerose domande ricevute da quando erano arrivati. Ormai abituato agli strani comportameni del corvino, Light gli si sedette accanto e si soffermò ad osservare le luci della città brillare dalla finestra.
- Avrei tanto voluto che fossi rimasto Kira ancora un po' - ammise deluso il detective - Almeno per una volta, avevo trovato qualcuno di simile a me. Un avversario contro cui confrontarmi ad armi pari - incrociando lo sguardo con quello del giovane, Elle vi lesse solo incertezza, sincerità ed una stomachevole bontà, quasi come se la natura metodica, geniale ed intrigante che vi aveva letto prima della prigionia fosse sparita - Non avrò mai più un avversario come te ... - pensò tornando a concentrarsi sul dolce - Qualcuno da voler battere così intensamente, da non poter smettere di bramarlo -
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