#Infatuazione (S.K)

La prima luce del mattino mi sveglia, apro gli occhi e lei sta ancora dormendo.
È bellissima. Penso che sono stato proprio fortunato a incontrarla. Sento che la amo di già. È rannicchiata sul lato sinistro, il lenzuolo bianco la copre solo la schiena. Comincio ad accarezzarle piano la spalla, appena tocco la sua pelle morbida e così fragile, ritorna l'eccitazione della sera precedente, la passione. Vorrei fermare il tempo, sincronizzare il mio respiro con il suo. Un piccolo raggio di sole le illumina la spalla e il piccolo tatuaggio: una rosa. Chissà cosa significa per lei ? Che è forte come le spine, ma delicata come un petalo ? Rinascita, primavera, maggio... il suo fiore preferito?
Non so quanto tempo sia passato, ma vedo che sta per svegliarsi. Lentamente si gira. Ha ancora gli occhi chiusi, si stiracchia un po' sotto le coperte e mi abbraccia. Ricambio, inizio a baciarle ogni centimetro del suo viso, fino ad arrivare alle sue labbra. Piano, piano la mia lingua si fa strada fino a incontrare la sua. Un intreccio perfetto. Lei è perfetta. Apre gli occhi, sento il suo calore, il suo corpo che freme. I nostri corpi adesso sono tutt'uno, non parliamo. Mi metto sopra di lei e la penetro prima piano e poi sempre più forte. Lei geme, io sto toccando il cielo con un dito. Quando il suo piacere è soddisfatto del tutto,mi lascio andare anche io, un orgasmo così potente non lo avevo mai provato prima. Lei è stata un colpo di fulmine fin dal primo giorno che l'ho incontrata all'agenzia immobiliare.
Si gira verso di me:
«Simone, non dovevi lasciare andare Alessandro...»
Mi sveglio di soprassalto, sono sudato, eccitato e spaventato.
Un sogno bellissimo che si è trasformato in un incubo.

Scendo a bere un bicchiere d'acqua. Le mani tremano, i sensi di colpa si fanno strada nella mia mente. Sto impazzendo dal dubbio che Frizzo possa avermi riconosciuto. Se ci penso in modo razionale, so che è impossibile, ma la notte quando il mio subconscio è libero di sfogarsi, le mie paure si fanno avanti.
Vorrei tornare a dormire e sognare solo di lei della bella segretaria di Frizzo, che mi ha colpito al cuore quel giorno.
Desidererei solo fare l'amore, toccarla, amarla nei miei sogni e no poi vedere il suo viso e la sua voce che con un pizzico di cattiveria mi dicono di uccidere il suo capo.

Avrei voluto incontrarla un giorno di primavera al parco, presentarmi con il mio vero nome e invitarla a bere qualcosa, invitarla a far parte della mia vita e non lasciarmi mai.
Invece l'ho incontrata durante una missione, durante il mio lavoro. Non potrò mai averla.

Mi rattristo: ho perso mia moglie per la missione e adesso che il mio cuore è tornato a battere per qualcuno, devo lasciare andare anche lei.
«Quanto devo ancora rinunciare per i miei peccati, Michele?» urlo.
«Lo so che puoi sentirmi, so che puoi venire tu nei miei sogni a dirmi cosa devo fare. Dammi un segno, dimmi di smettere.» lacrime salate mi solcano il viso.
«Voglio solo ritornare a vivere, sono stufo»
La mia voce riecheggia nel salotto.
Mi sento stanco, triste, confuso.

La giornata di ieri al mare in realtà mi ha fatto male da un lato, quando sono tornato a casa ero vuoto, ero senza la mia famiglia.
Vado a correre per sfogarmi, rientro mi doccio.
Faccio colazione con pancake e nutella,  la mia preferita.

Accendo il pc. Mi arriva un messaggio della rete. Leggo il nome, non può essere: Cristina Lamberti, accusata di aver ucciso il proprio figlio.
Dalla foto vedo che non è cambiata molto da quando andavamo al liceo. Aveva sempre quell'aria da ragazzina felice. A Cristina non occorreva ridere con la bocca, i suoi occhi ridevano per lei.  È stata il mio primo vero amore e la mia prima esperienza sessuale completa. Per lei io non ero il primo, il sesso con lei era sublime. Cristina era arrivata in classe nostra al quarto anno, si era appena trasferita da Roma, suo padre era un carabiniere e cambiava spesso luogo. Tutti i maschi della classe erano innamorati di lei, io per primo quando la vidi entrare con la maglietta fucsia, jeans a zampa e il suo zainetto blu, mi presi subito una bella sbandata.

Tra tutti che la corteggiavano, lei scelse me. Ci frequentammo per qualche mese, mi piaceva molto, ma da giovane volevo solo divertirmi e la tradii, non per il sesso Cristina me ne dava a sufficienza, ma proprio per provare nuove esperienze. Ma se ne accorse e mi lasciò, come biasimarla. Finito il liceo si trasferì a Torino per studiare e non seppi più niente di lei. Fino a settimana scorsa che apparse in tutti i notiziari per cercare il figlio di sei anni: era stato rapito.
Ma, se il corpo del bambino non è stato ancora trovato, perché l' accusano ?
Le prove fanno venire i brividi perfino a me, come può una madre arrivare a questo punto?
Le persone nel tempo possono cambiare in meglio o in peggio. Io ne sono la prova.  Cristina, deve pagare, voglio essere io. Un crimine così atroce va punito per
bene, deve soffrire e non mi importa se la conoscevo in passato.Accetto io la missione e adesso è tempo di indagare, ma soprattutto di incontrarla e verificare dal vivo.

Se sei stata tu per davvero, non mi scapperai. Il mondo non avrà bisogno di te, di una persona che fa del male a delle anime fragili, indifese che hanno solo la colpa di fidarsi della propria madre. Alessandro Frizzo in automatico passa in secondo piano, la rabbia per Cristina lo scaccia via. Ho cose più importanti a cui pensare.

Adesso, sento di nuovo che la mia missione è importante e non devo mollare:
«Sapevo che mi avresti mandato un segno, amico mio... sapevo che non mi avresti lasciato solo con le mie paure, grazie Michele.»

Spazio autrice:
Questa casella non è stata facile perché S.k lo avevo già fatto infatuare (passatemi il termine) comunque sono soddisfatta del risultato. Spero che piaccia anche a voi miei cari amici che mi seguite in questa avventura. Via di tag BlondeAttitude_ Wulkoff

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top