#CreaturaMagica (Antonio Di Dio)
Non riuscivo ancora a capacitarmi di come avessi potuto commettere quello stupido errore.
Tornai con la mente alla telefonata. Dovevo cercare di ricordare se avessi almeno sentito qualche rumore di sottofondo o una parola in più che potesse aiutarmi.
Continuo a rimuginare, ma non trovo niente.
Squilla il cellulare.
Spero che sia di nuovo lui, adesso so cosa fare e cosa dire, con estrema calma: non avrei sbagliato di nuovo.
Con uno strano eccitamento mi avvicino alla mia scrivania. Lo smartphone nero è col display rivolto al soffitto, lo prendo : dannazione Arianna!
«Ciao! Dimmi, sono un po' di fretta!»
«E quando non lo sei» dice ridendo.
«Dai Ari, smettila, ok va bene rifaccio. Ciao sorellina mia bella, come stai?»
«Bene grazie, e sua Altezza Reale?»
«Potrebbe andare meglio, forse come lei sa, mia cara
principessina fannullona, questo caso mi sta assorbendo, o meglio annientando.»
«Antonio, lo so, per quello ti chiamo. Ho letto qualcosa dai giornali. Ti farebbe bene uscire un po' con me,quindi stasera niente scuse ci troviamo.»
Aveva sempre il dono di mettermi a mio agio e di farmi tornare il sorriso. Arianna era la mia sorellina. Avevamo parecchi anni di differenza, non potevamo essere più diversi.
Lei bella, spavalda, solare, intelligente, con una voglia di vivere, che non ho mai visto in nessun essere vivente. Io più tranquillo, più introverso, be' introverso in confronto ad Arianna.
Lei sa sempre come mettermi di buon umore e quando ho bisogno del suo aiuto, di svagarmi o di essere ascoltato. Una volta lo facevamo al telefono, ma per le casualità della vita, qualche anno fa anche Arianna aveva trovato lavoro qui. Fui molto felice quando si trasferì, anche se non glielo avevo dato a vedere, ma lei in fondo in fondo lo sapeva.
«Ok, Ari, va bene, ma solo un aperitivo scordati la cena! Ci vediamo alle diciotto al Vizio?»
«Ok capo, un aperitivo con lei è già un onore, prenoto io, a dopo.» sghignazza.
Arrivo al Vizio, alle diciotto in punto, è un'enoteca molto bella, che richiama una cantina. Il locale è al piano interrato, l'entrata ti lascia senza parole: composta da un lungo corridoio in legno con un tappeto rosso in stile persiano lungo e stretto. A destra ci sono delle scaffalature in stile industrial nere e in cima delle rinomate bottiglie di vino. Prima di accedere alle scale che portano al locale sulla sinistra c'è la cassa su un mobile antico, che dà un'aria importante al locale.
Mi avvicino all' addetta cassa e le dico il nome della prenotazione:
«Buonasera signor Di Dio, la signora la sta già aspettando al tavolo.»
«Grazie, allora scendo subito.»
Rimango sorpreso, di solito Arianna è sempre in ritardo.
Sorrido e scendo la scale di legno.
È sempre una meraviglia entrare al Vizio, i muri sono di vero sasso, i tavolini neri e le sedie sono in realtà delle poltroncine nere, con la seduta rivestita di velluto bordeaux. La luce gialla, calda e tenue è molto intima. In cima a ogni tavolino c'è una candela bianca, tutto è curato nel minimo dettaglio.
Vedo Arianna, seduta al tavolo, ha già ordinato un bicchiere di vino, sta leggendo un libro e prende con le dita della mano qualche patatina mentre è assorta nella lettura.
Arrivo al tavolo:
«Che leggi di bello?»
«Che infarto, Antonio!» sobbalza.
«Forse perché non sei abituata ad arrivare per prima.» Sorrido.
«Sempre simpatico! Ho staccato in anticipo apposta per te. Se no chi ti sentiva!»
«Ormai mi conosci, comunque dai dimmi che leggi.»
Osservo la copertina che rappresenta una ragazza vestita di bianco legata a un palo, e un drago alle sue spalle, che sembra davvero minaccioso, comunque, devo ammettere che è un disegno bellissimo.
«Un fantasy e mi sa che non è il tuo genere.»
«Be' forse dovrei provare questo genere, dai dimmi il titolo.»
«Si chiama "La Vergine e il Drago" di Barbara Repetto. Sono all'inizio, ma promette bene, comunque mio caro fratellone, essendo un fantasy romance diciamo, non è proprio il tuo stile.»
«Fantasy romance? »
«Sì, vuol dire un fantasy con una storia d'amore anche, oltre agli elementi fantasy.»
«Sì forse hai ragione, però la copertina è molto bella e il drago sembra vero.»
«Ci credo che è bella! È stata disegnata da Antonello Venditti, non ridere! Non è il cantante.»
Scoppiamo a ridere all'unisono, ridiamo così forte che solo quando il cameriere ci chiede:
«Signori, cosa posso portarvi?» torniamo alla realtà.
Ordino un Valpolicella Ripasso, accompagnato da un piccolo tagliere di salumi, ho molta fame. Buon segno, sto cominciando a rilassarmi, penso.
Parliamo per un bel po' del tipo che sta frequentando Ari e del suo lavoro, fino a che mi domanda del caso. Mi rabbuio, non mi va di parlarne e lei per fortuna lo capisce, cambiamo discorso.
A un certo punto ho come la sensazione di essere osservato. Mi giro, vedo solo coppie che parlano e ridono fra loro, nessuno ci sta guardando. Eppure quella sensazione di essere osservati è così intensa che sembra reale. Mi accorgo che c'è un uomo in un angolo in penombra, non riesco a vederlo bene.
Sto diventando paranoico!
Torno a parlare con Ari, mi giro in continuazione è ancora seduto là sembra irreale, una statua.
«Antonio, ma mi stai ascoltando? Che hai? Sembri in un altro pianeta!»
«No niente Ari, e che credo che quel tipo là nell'angolo in fondo ci stia osservando.»
«Scusa di chi stai parlando?»
«Di quel tipo là nell'angolo, vestito di scuro.»
«Ba' non so, io non vedo proprio nessuno.»
Mi rigiro ed è vero, l'uomo è scomparso, volatizzato.
«Ma come, era lì qualche minuto fa e non sembrava avere intenzione di alzarsi.»
«Capisco che sei sotto stress, ma stai bene? Sei diventato bianco come un cencio e scusa se mi permetto, ma cominciare a vedere persone che ti osservano...»
«Hai ragione! Sarà stato un cliente normalissimo, e che da quando mi manda certi messaggi o mi fa certe chiamate, ho sempre paura che mi segua.»
Arianna inizia a tranquillizzarmi, mi sento meglio. Ci alziamo, paghiamo e torniamo ognuno a casa propria.
Sono stanchissimo. Vado a letto, mentre cerco di addormentarmi non posso togliermi dalla testa la copertina del libro, mi sento come quella ragazza che sta per essere divorata da quel drago.
Solo che il mio drago anche se non ha un nome è reale.
Ed eccoci in extremis per la scadenza del capitolo.
Sono stati giorni super incasinati, ma ce l'ho fatta quindi via di tag a al giudice @blondeattitude_ .
Curiosità sul capitolo:
Barbara Repetto e il libro La Vergine e il Drago esistono veramente.
Anche Antonello Venditti non è un nome inventato ed è veramente un artista di cover fantasy e fa dei lavori super ( ah e anche scrive 😂).
E con il permesso di Barbara, vi ho messo la copertina.
Seconda curiosità ho scritto di getto direttamente su wattpad.
E niente taggo anche Wulkoff ideatore di questo bellissimo gioco e che gentilmente mi ha concesso dei giorni in più per consegnare il capitolo. Al prossimo tiro di dadi un abbraccio Asia
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