39.
Capì presto che Poul doveva essere una specie di capo per gli altri due che, seppur non sembrassero inclini ad essere comandati, nutrivano un certo rispetto per il ragazzo.
Will legò le corde ai tronchi e al carro, sistemò i nostri cavalli davanti ai loro e quando Poul diede il segnale Ivan scoccò a terra una frusta per spaventare i cavalli e spronarli a tirare.
Il primo tronco scivolò giù nel dirupo rischiando di tirarsi dietro carro e cavalli, ma ebbero più fortuna con il secondo che essendo più piccolo venne via facilmente e fu sistemato al ciglio del sentiero, stavano per togliere anche il terzo quando sentì Poul mormorare <<Per la miseria>> mi avvicinai a Liz e seguì lo sguardo del ragazzo. Stava fissando oltre i rami dell'albero abbattuto <<Will prendimi l'arco>>.
Non capivo cosa stesse puntando, ma Liz sembrava tesa e David era troppo impegnato a controllare che Ivan non facesse scherzi con i nostri cavalli per rendersi conto di quello che stava per accadere.
Will tornò con arco e frecce e le passò al compagno <<Cosa dovete fare?>> Chiesi guardando prima l'albero, poi il ragazzo e in fine tornare a cercare di intravedere la preda puntata.
<<Sto cacciando Mademoiselle, ma non penso che ciò possa interessarvi. Abbassate la voce e lasciatemi fare>>.
Poul tese la corda piegando il gomito, sistemò meglio l'arco in modo da prendere la mira e una volta individuato l'obbiettivo scoccò la freccia che finì per prendere il tronco e mosse le foglie.
Un manto bianco scattò indietro e lì capì. Guardai Liz che in silenzio osservava quasi divertita, poi Sylver che con il pelo ritto sulla schiena come se fosse un gatto, gli artigli sguainati e i denti affilati ben in mostra, ringhiava al ragazzo che nel mentre aveva preso una seconda freccia e si preparava a scoccare anche quella.
<<No!>> Mi avvicinai a Poul ponendomi davanti alla sua preda a braccia spalancate <<Fermatevi di grazia>>.
<<Che state facendo! Levatevi da lì! La pelliccia di quella volpe varrà diverse monete>>.
La rossa rise e tirò fuori da sotto lo strascico della finta gonna una scarsella piena di monete che fece tintinnare vicino al volto del ragazzo <<Mille monete>> disse tranquilla<<è il valore della pelliccia di una volpe albina. Io ve ne offro il doppio per lasciarla in vita>>
Poul aprì la bocca sconvolto.
<<Contatele se non mi credete>> Liz mi fece segno con la testa di andare da Sylver e nonostante ci fosse un tronco imponente tra me e lui non me lo feci ripetere due volte.
Sentivo che Will seguiva ogni mio movimento con lo sguardo e sapevo che Ivan si sarebbe voltato per capire quanto ci mettessero a legare il tronco, ma non mi importava, ero arrabbiata e innervosita per la trovata della volpe che per poco non ci rimetteva la pelliccia. Qual era il piano? Farsi uccidere?
<<Vieni qui>> mi sporsi allungandomi oltre il tronco e Sylver, nascosti i denti e rientrati gli artigli, si avvicinò lentamente quasi come se non mi riconoscesse.
<<Sono giuste>> sentì dire al ragazzo.
<<Certo che sono giuste, per chi mi avete presa? >> Rispose Liz in tono di disappunto.
<<Volete una mano per catturarla?>> Domandò il riccioluto.
<<Non serve, Elys è molto brava con gli animali>> intervenne la ragazza.
Se solo tuo fratello collaborasse di più.
Pensai guardandola con la coda dell'occhio.
<<Forza volpe bianca>> marcai l'ultima parola sapendo quanto dasse fastidio alla volpe essere definita in quel modo e il bianco soffiò fuori l'aria fermandosi e guardando altrove.
<<Siete sicura di farcela?>> Domandò Poul.
<<Forse sarebbe più semplice se faceste un minuto di silenzio, non credete?>> Risposi sollevandomi per voltarmi verso il ragazzo dagli occhi chiari.
<<Chiedo venia, non pensavo di starvi disturbando fata dei boschi, volete anche della musica suggestiva per concentrarvi meglio?>> Domandò questo fingendosi dispiaciuto.
<<Sì, sarebbe gradita grazie>> risposi tornando a dargli le spalle per guardare la volpe che aveva nuovamente uscito i denti in direzione del ragazzo.
<<Per favore>> sussurrai <<non abbiamo tempo>>.
Poul iniziò a cantare qualche strana ballata popolare, stonando ad ogni strofa, al punto che anche gli uccelli volarono via dagli alberi vicini e Liz che aveva l'udito più delicato fu costretta a coprirsi le orecchie.
<<Smettetela!>> Esclamò la rossa allontanandosi da lui.
La melodia per quanto sgradita convinse Sylver a darsi una mossa e in pochi attimi la volpe saltò sul tronco e mi guardò.
<<Hai la luna storta?>> Chiesi piano prendendolo tra le braccia mentre guaiva disperatamente per la voce stonata del bandito.
<<Potete smettere adesso>> dissi avvicinandomi al ragazzo con la volpe in braccio che si dimenava per il frastuono.
Poul si fermò <<Siete veramente riuscita a catturare una volpe...>> Mormorò guardandola per poi alzare lo sguardo e sorridermi <<fenomenale Mademoiselle, veramente stupefacente>> Sylver ringhiò facendo ritrarre la mano del ramato che stava per posarsi sulla mia spalla e per poco non lo morse.
<<Adesso togliete il tronco>> risposi ignorandolo per cercare Liz che era scappata, con le mani sulle orecchie, da David a cercare conforto.
Venne rimosso anche l'ultimo albero e potemmo ripartire.
Risalimmo a cavallo, Sylver ancora in forma di volpe davanti a me, e procedemmo aumentando il passo.
Galoppammo per tutto il giorno nella speranza anche di seminare i banditi, ma al termine della giornata in qualche strano modo ce li ritrovammo dietro.
<<Non ci posso credere!>> Esclamò la rossa percependone l'odore.
<<Ancora loro? Come hanno fatto a raggiungerci?>> domandò David voltandosi all'indietro per osservare il viale.
<<Non lo so, ma Sylver sembra aver intuito qualcosa. Non si è ancora ritrasformato>> rispose Liz guardando la volpe accucciata sul mio cavallo in una posizione forse un po' scomoda, ma stabile.
Accarezzai il bianco sorridendo, mi era mancata la sensazione delle dita tra la sua morbida pelliccia.
<<Vogliono i nostri cavalli, non ci lasceranno in pace facilmente>> aggiunse David.
<<Non importa>> mi intromisi <<non possiamo fermarci per adesso. Dobbiamo arrivare a Iceville entro lo zenith>>.
Sylver sollevò la testa per guardarmi e un gesto simile fu quello di mio fratello <<perché da quando abbiamo lasciato Volterrimus hai tutta questa fretta?>> domandò.
Guardai mio fratello sospirando, non avrei parlato, ma lui avrebbe comunque capito che c'era qualcosa che non potevo dirgli e fui certa che non avrebbe insistito, infatti decifrò alla svelta il mio stato d'animo e dopo un piccolo cenno del capo cambiò discorso <<Come dovremmo comportarci con quei tipi una volta a Iceville? La popolazione reagirà al tuo ritorno Liz e loro capiranno che sei una dei nobili del villaggio>>.
Liz sovrappensiero annuì <<Non sappiamo neanche come ci accoglieranno i cittadini, possibilmente verremo trattati anche noi come banditi>> disse con il tono della voce duro.
<<Bene, prima arriveremo prima lo scopriremo>> risposi superandoli in modo da spronarli a proseguire più velocemente.
Il tempo fu dalla nostra parte, nonostante le basse temperature il cielo rimase per lo più sereno e la notte fu illuminata da una mezza luna la cui luce riusciva a malapena a illuminarci la via.
Sylver ci fu di grande aiuto nelle ore notturne, guaì avvisandoci degli ostacoli e muovendo il capo ci indicò la miglior strada da seguire al punto che giungemmo senza intoppi alla mattina.
Stavamo abbandonando il lago per l'ultimo tratto di strada che ci avrebbe condotto a Iceville e gli animi erano tesi.
Sylver appoggiò stanco il muso sulla mia coscia e sbadigliò dando i primi segni di cedimento, Liz era irrequieta, voleva tornare volpe il prima possibile, ma con i banditi a pochi metri da noi e un villaggio probabilmente in rivolta capì che avrebbe dovuto resistere ancora un po'.
Giungemmo sulla collina rallentando il passo e guardammo il paesino con i tetti ricoperti di neve come se fosse zucchero a velo, le ghirlande alle finestre e tanta, ma proprio tanta confusione in piazza.
<<Brutto segno>> mormorò Liz fermando il cavallo.
<<Che stanno facendo?>> Chiese David affiancandola.
<<Sarà un' assemblea popolare... Forse avremmo fatto meglio a giungere di notte>> continuò la rossa.
Il rumore delle ruote del carro cessò, ci voltammo tutti e quattro a guardare. Poul saltò giù e aprendo il mantello posò le mani sui fianchi.
<<Bene signori, siamo giunti a destinazione>> disse con mezzo sorriso <<i cavalli prego>> Ivan e Will lo raggiunsero con un aria annoiata.
Liz senza protestare smontò da cavallo e io e mio fratello la imitammo seguiti da Sylver che con un balzo atterrò per fiancheggiarmi.
<<Prendeteli pure, ma sparite da Iceville>> rispose seria incrociando le braccia sotto al seno.
Poul rise <<Perché mai dovremmo? Questo posto potrà accoglierci per un po'>>
La rossa impassibile continuò a parlare mentre Ivan si avvicinava per riscuotere la loro ricompensa <<I banditi non sono i benvenuti qua, oltre questa collina vi è vietato passare>>
Il ragazzo aprì la bocca inspirando profondamente, aggrottò la fronte e portò la mano destra al cuore come se si fosse offeso <<Banditi... A noi?>>
Si avvicinò continuando a sostenere il teatrino <<Perché ci offendete così dopo che vi abbiamo offerto aiuto?>> Domandò a pochi passi da noi.
<<Offerto?>> Ripetei sollevando un sopracciglio e guardando Ivan che si allontanava con i cavalli al seguito.
Poul annuì energicamente <<Ci ferite nell'orgoglio così signorina>> continuò.
<<Ponete anche fine a questa assurda scenetta>> parlò Liz con il tono di voce da sovrana irremovibile <<So che dentro al vostro carro si nascondono artefatti rubati a Volterrimus>> Poul impallidì.
<<Che state dicendo! Non avete prove>>
Mi avviai verso il carro sicura delle parole della volpe rossa, ma il ramato mi bloccò afferrandomi per il braccio <<Dove credete di andare?>> Ringhiò tra i denti cercando di sorridere.
<<Elys!>> David si mosse per raggiungermi, ma Will lo trattenne afferrandolo per la camicia.
<<È paura questa che fiuto nell'aria?>> Domandò Liz estremamente calma e controllata.
Guardai a terra, Sylver era sparito, ma non capivo dove si fosse nascosto.
<<Di due impiccione e un damerino? Dovrei essere una gallina per temervi>> mormorò Poul trascinandomi vicino a Liz finché una mano non gli afferrò il polso <<Non preoccupatevi, non serve essere una gallina, le volpi sono onnivore, mangiano qualsiasi tipo di carne se necessario>> Sylver fece leva per fargli mollare la presa e il bandito cercò di liberarsi, ma invano <<Ivan!>> Chiamò l'amico che però non lo raggiunse e finalmente iniziò a capire di trovarsi in grossi guai <<Fossi in te non griderei. Il tuo amico è legato a uno dei nostri cavalli e il loro temperamento è abbastanza particolare, spaventarli potrebbe causare la morte del ragazzo>>
Mi allontanai immediatamente raggiungendo Liz mentre Will continuava a tenere David.
<<Al momento siamo noi quelli in vantaggio>> continuò a far notare il bianco <<Potremmo restare bloccati così per ore oppure trovare un accordo. Cosa preferite?>>
<<Non mi piacciono i ricatti ragazzino>> protestò il bandito cercando di liberarsi.
<<Neanche a me, solitamente passo direttamente ai fatti con le prede, ma vedi... Per quanto non ti sopporti tu e i tuoi amici potreste tornarci utili>>
<<Ascolta cosa ha da dirti Poul, non ho intenzione di restare fermo per un giorno intero>> lo assecondò Will.
Poul storse il labbro e grugnì <<Va bene! Che cosa volete da noi?>>
Sul viso di Liz si allargò un sorriso solare e vittorioso <<Bene>> si avvicinò a Poul sollevando l'indice <<Lascerete la refurtiva da noi così che venga restituita ai proprietari, dopo di che lascerete immediatamente questo posto e non vi metterete più piede>>
Will rilassò i muscoli e allentò la stretta su David <<Tutto qui? Non ci farete costituire?>> Domandò.
<<Potrebbe non essere necessario, basta che collaboriate>> rispose la rossa guardando l'armadio di muscoli che seppur debolmente reggeva ancora David per la camicia.
<<D'accordo>> mormorò Poul <<Ma liberate Ivan>>
Sylver sollevò la testa verso il cielo per riabbassarla di scatto verso il ragazzo <<Stai cercando di ingannare le persone sbagliate>> rispose <<Secondo te libererò il tuo amico in modo da darvi la possibilità di scappare? >>
Poul fece una smorfia brontolando qualcosa di indecifrabile e alla fine cedette concedendoci la possibilità di legarli e riprendere il cammino.
Scendemmo lungo la collina con l'ansia per l'accoglienza che ci avrebbero riservato i residenti e se in un primo momento tutto filò lisciò, in quanto le stradine in periferia si rivelarono completamente deserte, la situazione cambiò non appena raggiungemmo il centro.
Il primo ad accorgersi della nostra presenza fu un uomo barbuto che, voltatosi per controllare il cane a pochi metri da lui, finì con l'incrociare lo sguardo con quello di Sylver alle mie spalle. La sua fronte si aggrottò in pochi secondi e spalancò la bocca pronto a gridare: <<La volpe! Eccola lì, guardate!>>
Poco alla vota tutti si girarono e la folla si spostò verso di noi fino a inglobare i nostri cavalli. I banditi legati sul loro carro guardavano sconvolti e spaventati non riuscendo a capire il motivo di tutta quella confusione intorno a noi.
<<Possiamo spiegarvi>> iniziò Liz guardandosi intorno come una volpe in trappola.
<<I due nobili son tornati>> disse qualcuno, ma quando mi voltai non riuscì a capire chi dei tanti avesse parlato.
<<Era anche l'ora>> rispose una donna vicino a David e dal tono di voce sembrava abbastanza arrabbiata.
<<Non vogliamo le vostre spiegazioni>> gridò qualche altro.
Ivan che dei tre banditi era quello che stava mantenendo maggiormente il sangue freddo si fece coraggio e parlò: <<Nobili? A chi si riferiscono?>> e sentendo lui parlare anche Poul si prese coraggio <<E perchè sembra che ce l'abbiano con voi?>>
Liz e Sylver li ignorarono prestando attenzione solo alla calca di cittadini che ci accerchiava.
<<Ma sì! Ecco dove l'avevo già vista!>> Esclamò Will <<Non è la sorella di quei due, è la sorella di quello che ci ha fregati. Appartengono a una delle tre famiglie nobiliari di Iceville>>.
Cercai di spostare il cavallo perché si stava innervosendo, ma muoversi senza rischiare di fare del male a qualcuno era impossibile. Le persone si spingevano per arrivare il più vicino possibile ai due fratelli.
<<Signorina Cerere!>> Mi ricordavo di quel nome. Qualcuno mi stava chiamando usando il falso nome che mi ero inventata <<Sono qua!>> Guardai i volti cercando di capire di chi fosse la voce, poi vidi due braccia dimenarsi sopra le teste per attirare l'attenzione e fu allora che vidi Carmen che saltellando mi chiamava.
Senza preoccuparmi del pericolo scesi da cavallo e mi feci spazio tra la folla, alla quale sembravo non interessare, mi girai di lato diverse volte e trattenni il respiro per sgusciare tra i corpi agitati e finalmente raggiunsi l'anziana.
<<È bello rivedervi>> disse non appena mi vide afferrandomi entrambe le mani.
<<Anche per me Carmen, ma la rivolta l'avrei volentieri evitata>> ammisi spostandomi per scansare due ragazzi che cercavano di raggiungere i primi posti.
<<Oh ma è un bene che ci sia e ancora meglio che sia avvenuta proprio il giorno del vostro rientro>>.
<<Un bene?>> Chiesi non capendo.
Le rughe intorno alle labbra della signora si distesero e un caloroso sorriso si formò <<Sì Elys, finalmente il nostro popolo ha capito da che parte stare>> le sue parole e tutto quel casino mi confondevano.
<<In che senso?>> Domandai.
<<Siamo pronti a sostenere il nostro nobile fino alla fine proprio come fece suo padre con noi>>
<<Aspettate... Che? Vi riferite a Ethan e Richard?>> Chiesi spaventata, ma Carmen scosse la testa <<Al nobile Silver e al nobile Erick>>.
Mi voltai a guardare il bianco a cavallo e incontrai immediatamente i suoi occhi e la sua espressione incredula era identica alla mia. Aveva sentito la conversazione.
<<Ethan ha fatto spargere la voce che la volpe era tornata in vita sperando che il terrore si impadronisse di noi per renderci deboli e manovrabili, ma l'effetto che ne è scaturito è stato completamente opposto>> continuò a spiegare l'anziana <<Il nobile Sylver adesso viene considerato quasi alla stregua di una divinità>>.
Stentavo a crederci e se fosse stato possibile le mie braccia si sarebbero staccate dalle spalle per cadere a terra tanto mi sembrava assurda la notizia
<<Perché eravate tutti qui in piazza allora?>> Domandai.
<<Stavamo discutendo per capire come sdebitarci>>
Pure? Praticamente Liz e Sylver si erano creati talmente tanti problemi inutili da poter scrivere un libro intitolato "I pensieri negativi delle volpi".
Guardai di nuovo Sylver che ancora incredulo chiamò Liz e le disse qualcosa che però non capì. Poi lo vidi riempire il petto d'aria e con il tono della voce alto abbastanza da farsi sentire da tutti parlò: <<Cittadini di Iceville, vi prego di calmarvi e allontanarvi dai cavalli, non sono abituati alla confusione e si stanno agitando>> effettivamente i tre cavalli dei giullari a differenza di quelli dei banditi, stavano per perdere le staffe, alzavano i zoccoli per poi batterli a terra e nitrivano scuotendo la chioma.
Le persone indietreggiarono ascoltando il bianco, ma continuando a fare confusione.
<<Non possiamo procedere così>> disse Liz al fratello.
<<Va bene, ci penso io>> Sylver mi guardò indicandomi il cavallo, capì che voleva che rimontassi.
Mi voltai verso l'anziana sorridendole e tornando indietro la salutai <<Grazie Carmen, ma ora devo andare, a presto>>
Raggiunsi gli altri e Sylver guardando me e Liz riprese a parlare <<Voi due procedete insieme a quei tre, io e David cercheremo di calmare gli abitanti e vi raggiungeremo al castello>>.
Mio fratello annuì smontando e dandomi il cambio e affiancò il bianco pronto a mettere le sue arti oratorie a disposizione del nobile.
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