Capitolo 4
Cole:
"Amo un altro!"
Per sfogarmi e scaricare tutta la rabbia causata dalle sue azione o, più precisamente, dai suoi sentimenti nei confronti di un altro che non sono io, ho iniziato a spaccare tutti i cocci di legna che trovo a portata di mano. Ha osato sfidarmi! Nei suoi occhi ho visto incredulità e miscredenza alla minaccia che le ho rivolto.
Crede davvero che non ho il coraggio di far del male a quel moscerino del suo amante, ma si sbaglia di grosso: non ha ancora conosciuto la gelosia di un lupo.
Mi allontano per entrare nella zona allenamento, vado in direzione del mio beta.
- Li alleno io oggi. Tu vai in città, invita quel ragazzo e sua sorella al mio matrimonio!- Mark mi guarda in modo strano, ha capito cosa voglio fare, e dal suo sguardo si capisce che non è d'accordo, ma in questo momento non riesco a pensare a nient'altro e non mi importa nulla di quello che pensa. Domani inizierà il suo inferno.
Mi trasformo in lupo e con la solita soddisfazione constato che con la mia stazza riesco ad intimidire ogni mio uomo che si fermano alla vista della mia imponenza.
Sono più alto di tutti loro, il mio manto è di un nero lucido, caratteristica degli Alpha della mia famiglia. Do l'ordine di iniziare gli allenamenti, ma il ricordo della colazione è impresso nella mia mente, la mia rabbia cresce sempre di più. Mi accorgo della forza che sto imprimendo nei miei gesti solo quando sento un gemito di dolore da parte di un novellino. Tutti mi guardano con paura, non ne capivo il motivo, ma appena me ne accorgo mi trasformo di nuovo nella mia forma umana. Vado in direzione del lupo ferito, comunico solo con lui il mio dispiacere e lui mutato in uomo, sebbene è sofferente, sorride accettando le mie scuse.
Lo faccio portare in infermeria mentre io indosso i miei abiti.
Non sono un Alpha duro o crudele, mi ritengo giusto, faccio rispettare le regole sia ai lupi che agli umani e do la mia protezione a chi ne ha bisogno.
Rimango per un attimo sconvolto dall'influenza che una semplice chiacchierata ha potuto sortire. Mai mi era capitato di lasciar prendere il sopravvento alla rabbia in questo modo! Per colpa sua stavo per uccidere uno dei miei.
Esco dalla zona allenamento dirigendomi verso casa, ho bisogno di un bagno.
- Tim preparami dell'acqua calda per un bagno- mi rivolgo al ragazzo che ha il compito di occuparsi dei miei bisogni. Mi ricordo anche che devo trovare un'aiutante per lei. Wanna si e offerta ma lei è incinta e non posso rischiare la salute del bambino.
Entro nella stanza, la vedo ferma vicino alla finestra. È così dannatamente bella, quei lunghi capelli neri, il suo volto angelico, tutto mi attira di lei, anche quando si arrabbia. Per un attimo i nostri occhi si incrociano e tutto si annulla. Ma poi ricordo: ciò che lei mi sta negando, e l'effetto che le sue parole hanno avuto su di me. Mi giro per entrare nella stanza dove c'è la vasca già piena con l'acqua bollente.
Tim esce dalla porta secondaria, mentre sento dei passi dietro di me. Sono molteplici le immagini che si susseguono nella mia mente e tutte portano a me e lei dentro la vasca.
Tuttavia, ignoro i miei desideri, mentre sento le sue parole.
- Non puoi tenermi prigioniera qui dentro-
- Nessuno ti tiene prigioniera, sei libera di uscire- rispondo prima di sedermi sulla sedia per togliermi gli stivali.
- Posso tornare a casa?- chiede mostrandomi il suo primo sorriso. Cerco di non guardarla, ma quelle piccole fossette sulle guance sono irresistibili per me.
- Cosa non ti è chiaro di "è questa casa tua"?- mi alzo per slacciare la camicia.
-Cosa non ti è chiaro di 'Non voglio sposarti'?- risponde mentre iniziava a colorirsi di rosso per l'imbarazzo.
« Falsa » penso tra me.
- Non mi dire che è la prima volta che vedi un uomo mezzo nudo!- chiedo con un tono duro, mentre lei cerca di coprirsi gli occhi. - Domani ho una sorpresa per te. Scommetto che ti piacerà!- aggiungo prima di vederla uscire.
Mi immergo nell'acqua cercando di dimenticare per un attimo tutto quello che mi sta succedendo. Non è così che ho immaginato di vivere il mio rapporto con la mia compagna. Lei desidera scappare, ma non lo permetterò mai! Preferisco soffrire le pene dell'inferno e vederla infelice accanto me, piuttosto che saperla tra le braccia di un altro. Il mio rancore comincia a prendere forma e, nonostante il mio corpo senta il richiamo della sua compagna, non lascerò che lei si prenda gioco di me! Non sono uno di quegli stupidi e sempliciotti esseri umani che fanno finta di niente mentre la moglie tradisce.
Inizio a pensare a domani, sono sicuro che la sua risposta sarà un "Sì". Ho la mia arma segreta. L'affetto che prova per quel ragazzo la renderà succube e docile al mio volere.
Una volta finito decido di andare a prendere una veste pulita. Lei è seduta su una delle poltrone ed è persa nei meandri della sua mente. Noto che ha spostata la sedia bloccando la porta del mio armadio. Mi avvicino a lei, leggo nei suoi occhi paura, senza però capirne il motivo. O forse sì. Dopotutto, chi non ha paura di trovarsi nella tana di un lupo tradito.
- Cosa vuoi?- chiede con quella sua aria da sfida ma che nasconde ben altro.
- Che tu ti tolga da lì- lei capisce alzandosi. Prendo la camicia mentre guardo dalla finestra il sole ritirarsi per lasciare spazio alla mia amata Luna.
- Cambiati, scendiamo a mangiare!- provo ad essere gentile.
- Io non vado con te da nessuna parte!- ribadisce lei. Vorrei portarla con la forza, ma tutti i miei uomini sono giù e non voglio dare spettacolo, ma ora so come convincerla.
- Solo per questa volta e ti darò un piccolo assaggio di cosa riceverai in cambio domani- cerco di essere persuasivo, abbandono per un istante la durezza che fino ad ora le ho rivolto. La vedo guardarmi indecisa sul da farà, a vederla sembra ancora ingenua, solo che lei di ingenuo non ha niente.
- Non mi stai prendendo in giro, vero?- Prendo la sua mano in modo dolce, cerco di essere sincero per avere la sua fiducia almeno stasera.
- Facciamo un accordo: sotto ci sono tutti i miei uomini, sanno che tu sei la mia compagna e suppongono che la compagna del loro Alpha sia a lui devota e innamorata, dunque cerca di comportarti come se lo fossi. Più tardi, parola di lupo, ti dirò la soluzione che ho trovato. È un accordo che facciamo... solo per stasera!- so che le mie parole celano altro, ma attualmente ma è impossibile fare diversamente.
Sono sempre stato bravo a convincere le persone, non mento, solo che non capiscono mai il vero significato di ciò che le mie parole celano in realtà. La sua mente ha registrato la parola "soluzione-accordo" e l'ha collegata a quello che lei desidera in cambio della mia richiesta, dimenticandosi la reale portate di quello che ho detto all'inizio. Lei si allontana da me per prendere l'abito e andare nel altra stanza a cambiarsi. Come previsto lei ci è cascata, nonostante io mi senta davvero un verme. Non avrei mai voluto arrivare a tanto, consapevole che quello che sto facendo porterà dentro di noi delle conseguenze amare.
Scendiamo giù dove tutti ci aspettano, la cena prima del matrimonio è un usanza tipica dei Lupi. Lei si comporta come le ho chiesto, ride e scherza con tutti, permettendomi a me di dimenticare e godere di questi pochi attimi di pace con lei.
La serata finisce, e quando entro con lei in camera, il suo sguardo cambia riportandomi alla realtà.
- Cosa fai? Non puoi dormire qui!- sbuffo sentendo quelle parole. - Abbiamo un accordo! E ora voglio andarmene!-.
- Andare dove scusa?- chiedo ingenuamente.
- A casa mia!-
- Ci sei già! Sei nella nostra camera- rispondo prendendola in giro.
- Hai dato la tua parola. Non puoi non mantenerla!- urla quasi in lacrime. Mi alzo dal letto per andare verso di lei.
- Ti sbagli, ora manterrò la mia promessa rivelandoti quale sarà la tua soluzione, ma non ho mai detto che tu ne andrai. Devi imparare ad ascoltare .... Sophia.- pronuncio il suo nome a pochi centimetri dal suo orecchio. Sento la sua paura e questa mi fa male. Mi giro per uscire da quella stanza.
-Di quale soluzione parli?- chiede trattenendo le lacrime.
- Il tuo amato sarà alle nostre nozze! Nel caso tu voglia rifiutarmi davanti a tutti, lui ... Morirà davanti ai tuoi occhi-.
- Sei un mostro- urla prima di scagliarsi su di me. I suoi pugni sul mio petto non mi fanno niente, fomentano solamente la mia rabbia.
Non fa che ripetere "Ti odio" in lacrime, il che non aiuta affatto la sua situazione: la cosa mi fa sentire molto frustrato.
- Tu mi dai del mostro senza neanche conoscermi, dovresti ponderare le parole prima di usarle. Ho riposto le mie speranze in una vita felice con te ... Invece mi hai solo deluso! Prova a dire di "No" domani e ti assicuro che il moccioso non sarà l'unico a morire!- dico prima di allontanarmi da lei.
Sbatto violentemente la porta e esco. Mi trasformo in lupo, per correre e ululare alla Luna tutto il mio dolore e la mia frustrazione per come stanno andando le cose.
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