Capitolo 11

È passata una settimana da quando ho provato a scappare senza successo, la gamba mi fa meno male, ora posso muovermi da sola.
Io e lui non ci siamo più incrociati, ogni volta che io entro in un posto lui esce, non fa più ritorno nemmeno la sera, lo so perché ho passato diversi notti ad aspettarlo.
Sono seduta con Wanna a fare colazione mentre mi spiega che presto arriverà una nuova ragazza a lavorare in questa casa, mi ha informata che l'Alpha l'ha scelta in persona per aiutarmi. Fingo di ascoltare mentre un filo di rabbia invade il mio corpo. So per certa che non sarà per aiutare me, ma sicuramente è per lui. Una nuova preda penso tra me.

- Sophia, posso chiederti una cosa?- faccio di si con la testa continuando a bere il mio latte.
- So che non mi riguarda, ma ... avete litigato?- mando giù il mio latte lentamente per perdere tempo. Faccio un lungo respiro profondo prima di iniziare a parlare.
- Litigato! Devo ancora scoprire quando abbiamo fatto pace io e lui- rispondo sarcasticamente con un po' d'amaro in bocca.
- Raccontami! Di me ti puoi fidare- aggiunge prima di prendere la mia mano.
- È complicato Wanna! Tu hai scoperto di essere la compagna di un Lupo in giovane età.. io l'ho scoperto lo stesso giorno che sono venuta qui. Ho lasciato un legame nella mia città... per non parlare della mancanza della mia famiglia..- abbasso lo sguardo sperando che almeno lei capisca.
- E il sentimento che provi per questo ragazzo è forte?- chiede con uno sguardo triste.
- Penso di si. Io no so. Non capisco più niente! Ma so che voglio scappare, voglio tornare da lui. Non so se mi capisci- Lei si alza per sedersi affianco a me.
- Ti racconto una cosa. Sai il ragazzo che lavora con il fornaio?- le faccio segno di si con la testa mentre lei si avvicina al mio orecchio per non farsi sentire da qualcuno - Avevo preso una cotta per lui!- spalanco gli occhi, sorpresa delle sue parole.
- quando Mark mi ha portata qui, ho provato a scappare anche io, pensavo che il mio era amore. Ho odiato Mark ogni momento della giornata, mi sono anche ribellata! «aggiunge  orgogliosamente» Ma alla fine eccomi qui «indica la sua pancia». Con Mark ho scoperto cosa vuol dire amare, ho scoperto che la mia era una semplice infatuazione. Che il vero amore è altro. E sai come l'ho capito?- rimango a guardarla curiosa di saperne di più.
- Mark mi ha portato in città a salutare i miei, sono riuscita a scappare per vederlo, ma quando ero li davanti... non sono entrata. Sono rimasta fuori! Ho pensato a tutto quello che Mark ha fatto per me, a come mi tratta... e quando sono tornata indietro, lui era la fermò ad aspettarmi. Mi ricordo ancora le sue parole "potrai attraversare il mondo intero! Ma non troverai mai qualcuno che ti ami come me"... aveva ragione! L'amore di un Lupo è diverso da quello umano. Se gli permetti di entrare qui «la sua mano si posa sul suo cuore» fidati di me Sophia troverai un mondo dalla quale non vorrai più uscire-. I suoi occhi brillano alle sue stesse parole. Rimango affascinata dal suo racconto, anche se continuo a ripetermi che la storia di Wanna non è la mia. Lui non ha mai dimostrato gesti nobile nei miei confronti, certo mi ha salvata! Ma l'ha fatto solo perché sono sua moglie. Mai una parola carina, mentre Paul.. lui si e sempre comportato bene con me, lui mi ama, mi rispetta.
- Forse se mi avesse avvisata prima- mi lascio sfuggire mentre Wanna sorride.
- Non poteva Sophia. A differenza mia, tu sei la moglie del nostro Alpha. Credimi se ti dico che quello che ha fatto lo ha fatto per te. Sai quante persone osano sfidarlo, e quante persone avrebbero provato a rapirti o ucciderti? È vero forse la vostra storia non è iniziata nei miglior dei modi, ma fidati... un giorno capirai tutto questo- aggiunge mentre io faccio un sorriso verso Wanna stringendo la sua mano per troncare la nostra chiacchierata.







La pioggia non ne vuole saperne di cessare, prendo un libro che ho portato da casa, persa nella mia lettura non sento nemmeno la porta aprirsi.
Solo quando le mie narici si riempiono del suo odore mi alzo dirigendomi da lui.
- Cosa ti è successo? Sei ferito-
- Non e niente ora passa!- risponde prima di girarsi per uscire dalla stanza.
- dove vai?- chiedo bloccandolo.
- nella mia camera- aggiunge con un tono quasi triste.
- Perché questa non lo è più?- lui rimane fermo a guardarmi senza rispondere. - Rimani. Vado a prendere qualcosa per fermare il sangue- aggiungo prendendo le redini della situazione.

Ritorno con una bacinella piena d'acqua prima di notare che lui non c'è più. Il mio sguardo si posa a terra mentre dentro di me mi sento delusione. Mi giro di scatto quando sento un rumore provenire dal letto.

- Pensavo che te ne fossi andato!- dico prima di posare la bacinella per terra.
- Mi hai detto di restare!- risponde con un tono meno distaccato.

Prendo la pezza bagnandola prima di mettermi in ginocchio davanti a lui. Poso la mia mano sul suo petto, i suoi occhi non si staccano da me. Inizio a pulire delicatamente per paura di farli male. Il suo calore anche a distanza mi sta avvolgendo.  Muovo la mano su tutto il suo petto pulendo il sangue sparso.

- Perché non dormi più qui?- chiedo sfacciatamente.
- Penso che tu voglia restare da sola- risponde mentre noto i suoi occhi guardare in direzione delle mie labbra.
- No. Sei un ottimo cuscino!- dico prima di accorgermi di quello che ho appena detto. Continuo a pulire la ferita facendo finta di niente.
- Eh già un'inizio!- risponde sorridendo.

La mia mano si allontana dal suo petto quando vedo una cosa sorprendente, la ferita si sta chiudendo lasciando spazio a una cicatrice.
- Ti ho detto che non e niente- aggiunge lui facendo alzare il mio viso per guardarlo.

Passano diversi minuti senza che ne io ne lui smettiamo di guardarci, finché non mi allontano da lui.
- Cole- lui alza di scatto la testa verso di me come se fosse sorpreso
- Ripeti quello che hai detto?- chiede.
- Ho detto C-Cole!- lui chiude gli occhi mentre sul suo viso compare un sorriso mai visto fino ad ora.
- Volevo sapere se un giorno potrò rivedere la mia famiglia? «suoi occhi si aprono di scatto»
Solo la mia famiglia!- aggiungo prima che la sua ira esca.

Lui si alza venendo nella mia direzione, la sua mano prende la bacinella che ho in mano, sento i brividi invadere il mio corpo, cerco di mascherarla la mia paura , lui avvicina il suo viso al mio, le sue labbra si posano sulle mie guance.

- Se ti comporti sempre cosi.. Ti porto volentieri- dice prima di allontanarsi da me, lasciandomi  tremante e piena di nuove emozioni per quel contatto.

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