Capitolo 10

Sento tutto il mio corpo indolenzito, non sono mai rimasto così tanto tempo seduto a non fare niente nella mia forma lupo. Le sue mani giocano con il mio pelo beando il Lupo di quel tocco. Mi sono promesso di non comunicare mai con lei mentalmente, se mai lo facessi, sarei costretto a udire i suoi pensieri . Non ho bisogno di marcarla, io posso sentire i suoi pensieri, la Ræstia è forte più di quanto lei creda e grazie a essa che posso comunicare con lei.

« Sophia! Non avere paura sono io » cerco di non spaventarla, del resto è ancora un umana che non conosce cosa suo marito può fare. La vedo guardarsi in giro per poi guardare me, non è spaventata, è solo confusa.

« ho bisogno di correre! Non ti muovere, qui sei al sicuro » le dico mentre mi alzo. Anche lei si alza, chiudo gli occhi per sentire se davvero nessuno è nei paraggi, vista la quantità di intrusi in questo ultimo periodo. Una volta constato che la zona è tranquilla inizio a correre. Fin da piccolo amavo e amo tutt'ora l'odore della natura, sentire tutti gli animali attorno a me.













Sophia:

Vedere il suo Lupo mi ha lasciato senza parole, e alto più di me. Il suo manto nero sembra luccicare, le sue grosse zampe sono enormi, emette un'aura di forza e potenza.

Rimango confusa quando sento una voce nella mia mente, so che è lui dal modo come ha pronunciato il mio nome. Solo dalla sua bocca di Cole esce così soave.
Rimango ferma mentre lo vedo sparire tra gli alberi, sono affascinata dal suo mondo, la mia curiosità di sapere tutto si fa sempre più assidua, ma poco dopo mi ricordo una cosa.

Sono sola!

Posso fuggire!

Mi blocco pochi secondi per  pensare, la mia mente manda tutti i segnali al mio corpo per correre ma quest'ultimo sembra non voler muoversi. Solo quando le immagini di Paul compaiono davanti inizio a muovermi.
- Al diavolo la Ræstia!- dico  prima di iniziare a correre verso qualcosa di famigliare.

Il signor Jonas ha tutta la mia gratitudine per aver costruito quel mulino, poiché solo grazie a quello ora so con esattezza dove si trova casa mia.
Continuo a correre senza mai voltarmi.

Sono quasi vicino quando sento uno strano rumore alla mie spalle, inizio a correre più velocemente senza notare che davanti a me c'è un tronco spezzato, cado per poi rotolare nella lunga discesa. Provo ad aggrapparmi a qualcosa per fermare la mia caduta. Una volta giunta alla fine cerco di alzarmi, la testa mi fa male, mi guardo intorno finché qualcuno non sbuca fuori.

Non so chi sia e da come mi viene incontro so che non ha intenzione buone, cerco di alzarmi, ma la sua zampa si posa sulla mia gamba ferita. Urlo per il dolore che mi sta creando.
Cerco di avvicinare la mia mano per farli capire che sono dalla sua parte visto che sicuramente quel cocciuto avrà mandato qualcuno a fermarmi.

Ma i suoi canini mi fanno togliere la mano di scatto. Un ululato fa girare il Lupo di fronte a me, in un'attimo Cole salta addosso al lupo.
Quest'ultimo cerca di difendersi, ma niente può vincere contro quella furia dal manto nero.

Inizio a urlare quando altri due lupi escono fuori, provano a mordere Cole. La mia paura e insensata, lui è forte, sembra che non abbia paura di niente. Il primo Lupo inizia a emettere dei suoni come se stesse piangendo per la sua eminente fine. Anche agli altri due lupi fanno  la sua stessa fine.

Lui si volta verso di me, il suo muso e pieno di sangue, il suo respiro e cosi veloce da far muovere tutto il suo corpo.
Si avvicina a me lentamente mentre io striscio indietro per allontanarmi, sono scioccata per quello che ho visto, lui ha ucciso dei suoi simili.
« ti ho detto di non muoverti »sento di nuovo la sua voce nella mia mente.
« quando do un'ordine, ce un motivo! » urla cosi forte che devo mettere le mani sulle orecchie.

Lui rimane fermo a guardarmi, non riesco a capire se è ancora arrabbiato o no.
« alzati torniamo a casa » dice prima di prendere con i denti il corpo di uno dei lupi per metterlo vicino agli altri due corpi.
Cerco di alzarmi ma la mia gamba brucia tanto da non riuscire a stare in piedi, provo più volte ma ogni volta scivolo per terra facendo aumentare di più il dolore - Non c'è l'ha faccio!- confesso impaurita all'idea che lui possa sgridarmi di nuovo.

Noto che si allontana da me per andare vicino a un albero, intravedo una parte del suo corpo nuda, prima di girarmi velocemente mentre le mie guance diventano rosse.
Lui torna indietro in forma umana, si avvicina a me, guarda la ferita alla gamba, prima di avvolgermi tra le sue braccia.
- Cosa fai?- chiedo senza ricevere nessuna risposta. Inizia a camminare mentre io mi abbandono a quel calore.




Nessuno dei due ha più parlato, scorgo le prime case, so che mi punirà quindi vale tanto informarlo delle mie intenzioni.

- Non potrai tenermi prigioniera. Ci ho provato questa volta e ho fallito... ma continuerò a provarci. Finché vivrò io ci proverò!- dico mentre il mio sguardo è rivolto a terra.
L'unica risposta che ricevo e la sua stretta attorno al mio corpo. Mi stringe di più come a ricordarmi che io gli appartengo.
Una volta dentro la città, tutti ci guardano, chi sorride per quel suo "gesto" chi e sorpreso di vedermi ferita. Entriamo dentro casa mentre Wanna fa un piccolo urlo quando nota la mia gamba.

- Il dottore e nella Vostra stanza Signore- dice lasciandoci passare. Non mi sorprendo di trovare il dottore già qui, sicuramente avrà usato la sua comunicazione per avvisare tutti del mio gesto.

Mi posa delicatamente sul letto rimanendo fermo vicino a me. Il dottore tira su il mio abito quanto basta per medicare la ferita, mi giro di scatto verso di lui quando emette un piccolo suono dalla sua bocca, il dottore sorride velocemente prima di tornare a medicarmi. I miei occhi sono su di lui che continuai a guardare il dottore come se voglia mangiarlo.

- Mi chiamo Jeffrey, ti pulirò la ferita con un po d'alcool brucerà un po' quindi... se vuoi stringere qualcosa .. questo è il momento- mi fa presente prima di sorridermi.

Stringo le lenzuola, ricordandomi quando tempo fa sono caduta, il dottore mi ha gettato del alcool senza avvisarmi, da quel giorno ho paura dei dottori.

Chiudo gli occhi iniziando a muovermi per il bruciore, ma sento qualcosa di caldo che ha un altro effetto su di me. Sento la sua mano prendere la mia. È grande, ed è cosi calda. Apro gli occhi trovando i suoi occhi blu puntati su di me. Non so cosa sta accadendo esattamente in questo momento, non so nemmeno come lui faccia, ma ascolto quello che mi sta chiedendo.

« guardarmi... concentrati su di me... non smettere di guardarmi », la sua mano si sposta dal mio collo al mio viso, mentre l'altra continua a giocare con le dita della mia mano. Mi lascio cullare dai suoi movimenti.

- Finito. Fra un paio di giorni verrò a controllare i punti- dice mentre io per poco non svengo.
- Punti?- urlo guardando la mia gamba, lui si alza tornando alla sua posizione iniziale.
- Come ha fatto? La ferita e piena di schegge di rami- chiede il dottore rivolto a me.
- Stavamo scherzando, mentre cercava di scappare da me è scivolata!- risponde lui al mio posto. Mi giro per guardarlo ma i suoi occhi sono puntati sul dottore, abbasso lo sguardo, non mi piace mentire.
- Va bene! Riposa per tre giorni, al quarto giorno passerò- mi comunica il dottore prima di uscire dalla stanza.

- Chi erano quei lupi che hai ..."ucciso"?- Chiedo mentre lui mi guarda.
- Degli intrusi! In questo periodo c'è ne sono tanti. Ci sono delle terre da conquistare, quindi passano da qui- risponde con un tono freddo.

Cerco il modo di ringraziarlo per avermi salvato, mentre lui e fermo con lo sguardo rivolto verso la finestra. Sto per parlare ma lui chiude gli occhi, sembra assente forse sta comunicando con qualcuno penso tra me.


- Potrai provare a scappare quanto vuoi.. Sarà invano Sophia, ti riporterò sempre indietro! Con me nella mia forma umana rimarrai in vita, ma se provi a sfidare il mio lupo, fidati se non sono gli intrusi che ti uccideranno sarà sicuramente lui.- aggiunge prima di uscire.



Rimango immobile per pochi secondi prima di prendere un cuscino e lanciarlo contro la porta.
Le mie urla rompono il silenzio, dentro di me mi maledico.
- Vedrai Cole ... La prossima volta vedrai!-.

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