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Sophia:
Cerco di muovere i piedi, ma qualcosa non me lo permette, in più sono avvolta dal buio totale, non so dove sono, ne cosa ci sia attorno a me. Inizio a toccare per terra mentre tutto è freddo. Avvicino la mia mano alle mie gambe che sono legate con qualcosa di ancor più freddo, sembra ferro. Provo a trascinarmi iniziando a toccare il muro. Cerco di trovare una fine, ma mi sembra di girare attorno. Il cemento è freddo e bagnato. Una corda cinge i miei fianchi.
Anche se la mia mente e il mio corpo sono a pezzi per tutto quello che è accaduto, cerco di rimanere lucida.
Devo rimanere lucida, continuo a ripetere a me stessa.
- Devo restare viva. Cole .. si Cole mi troverà- il mio cuore inizia a battere più forte nel ricordare le sue parole di pochi giorni fa:
"Il massimo che tu possa fare e andare dai tuoi genitori. Ma sappi che non verrò a cercarti. Mi fido di te Sophia".
Sento l'ansia salire, e la speranza che lui possa venire a breve a salvarmi diminuisce.
E tutta colpa mia. Mi caccio sempre nei guai, per colpa mia Paul è morto, mentre Cole penserà che io sia fuggita. Sono nella mia totale disperazione tra urla e pianti, quando inizio a sentire la mancanza d'aria, faccio fatica a respirare quel poco d'aria che c'è. Dentro di me inizio a urlare con tutta la forza che ho sperando che lui possa sentirmi per via del collegamento mentale. Sento di nuovo le forze abbandonarmi mentre il vortice del buio mi inghiottisce di nuovo.
Mi risveglio con la bocca asciutta e i crampi allo stomaco, non so quanto tempo ho dormito, non capisco niente, non so nemmeno perché Cole non mi risponda.
- Forse.... mi ha abbandonata..- dico in un momento non lucido. Mi rannicchio cercando di respirare piano, mentre la mia bocca si bagna dalle lacrime che scendono sul mio viso.
< Cole... ti prego. Ho bisogno di te, Non sono fuggita, Cole >dico dentro di me. Inizio a pregare per la prima volta la Madre Luna di aiutarmi.
Non mi interessa sapere che da un momento al altro forse morirò, ma voglio che lui sappia che non sono fuggita da lui.
Continuo più volte a chiamarlo dentro di me finché un rumore forte sopra di me attira la mia attenzione.
Una botola si apre mostrando la luce del giorno, devo coprire subito gli occhi per il bruciore che provo. Qualcuno butta qualcosa che riconosco essere del pane, riconosco il ragazzo che mi ha consegnato la lettera. Sta per richiudere la botola, ma provo a fermarlo.
- Ti prego aspetta. Ti prego!- urlo mentre lui si ferma a metà lasciando una piccola parte scoperta. Vedo che la corda è collegata ad un gancio vicino alla botola.
- So che fai parte del mio branco. Ti prego aiutami. Hai la mia parola che sarai liberò non ti succederà niente- urlo mentre il ragazzo sembra riflettere alle mie parole.
- Mentite Luna. Se l'Alpha saprà del mio tradimento mi ucciderà- dice prima di chiudere la botola del tutto e lasciarmi di nuovo al buio.
Cole:
- Non me ne frega un cazzo dovete svegliarlo?- urlo dopo solo mezz'ora che quel mezzo essere è in infermeria.
Noman si avvicina a me per fermarmi.
Le urla dentro di me sono sparite. E strano non capisco cosa vogliono dirmi. Ma sono sicuro che dietro a tutto questo c'è qualcuno che conosce bene i Lupi.
Non lo collego a Marcus perché so che non l'avrebbe fatto. E un codardo su molte cose, ma non sulla parola data. Il suo beta e un amico di Noman, gli lega una forte amicizia visto che la cugina di Noman è la moglie del fratello del beta di Marcus. E poi prendere la Luna del nemico, significa dichiarare la morte certa.
- Cole. Devi calmarti. Presto avremmo le notizie che vogliamo- risponde Mark facendomi uscire dalla stanza.
- E di Sophia che stiamo parlando?- urlo attirando l'attenzione di tutte le persone che sono ferme ad aspettare notizie per poter andare a prendere la loro Luna.
- Si « sussurra Mark per non farsi sentire da Wanna »ma non puoi scatenare una guerra senza prove, hai la mia parola che appena il ragazzo apre gli occhi e ci confermerà che Marcus c'entra qualcosa, sarò il primo a correre verso di lui per ucciderlo. Assieme a lui chiunque abbia solo osato toccarla- dice mentre la sua stretta al mio braccio si fa più forte.
- Non risponde... forse...!- cerco di dire una volta dentro nel mio ufficio.
- forse si trova in un posto isolato. Sai che non siamo degli eroi, anche noi abbiamo i nostri punti deboli. Se e rinchiusa in una stanza senza finestre e...-
- E senza aria.- finisco io mentre ricordo le sensazioni che ho provato. - L'ho sentita. Ho sentito la sua paura. Il suo dolore. Ho sentito delle urla ma non ho capito le parole. E lei, è viva!- dico mentre la mia rabbia sale. Sapere che la mia piccola è in pericolo mentre io sono bloccato mi manda su tutte le furie.
Mi alzo di scatto quando noto che è passato già troppo tempo.
- Dove vai?- chiede Mark alzandosi con me.
- Basta io vado a cercare la mia compagna, e se da lui. Allora è giunta la sua morte- dico prima che la porta si apra facendo entrare Mira tutta agitata.
- Signore ... il ragazzo ... è sveglio!- urla mentre io corro per dirigermi in infermeria.
Vicino a lui Noman che cerca di sentire cosa dice. Lo sposto velocemente avvicinandomi al corpo quasi senza vita di Paul.
Ha un morso sulla gola, è già un miracolo se riesce a dire qualcosa.
- Dov'è Sophia?.... Ti prego Paul aiutami a salvarla- consapevole che lui è la mia ultima speranza.
Lui si sforza a dire qualcosa, avvicino il mio orecchio per sentire ancora meglio. Emette dei suoni finché non risponde alla mia domanda.
- Vakira- mi basta sapere questo nome per scatenare l'inferno. Lei ha osato toccare la persona più cara che ho al mondo. La MIA Compagna. La sua ora è giunta.
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