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Sophia:
- Signora, mi scusi se la sveglio, ma Vakira vuole parlarvi!- la voce di Mira mi sveglia dal mio sonno, cerco di aprire gli occhi mentre ancora vedo nella mia mente le immagini di me e Cole felici, correre su una grande distesa di fiori, naturalmente era solo un sogno.
Mark ha sistemato la finestra, e abbiamo avuto anche l'occasione di parlare.
Flashback
<-Sophia lo allontani se continui così!-
- E la Ræstia che mi ha fatto provare qualcosa per lui!- aggiunco con un filo di rabbia.
- La Ræstia <inizia a ridere mentre prende un martello>chi ti ha detto queste cose ti ha informato male! Non credere a tutto quello si dice, non tutti ti sono amici- ha aggiunto>
Fine flashback
Non so a chi credere, ma ieri rivederlo sapere che l'ho deluso mi ha fatto male.
Ho pensato a lui tutta la notte, quando ho scritto la lettera per Paul era a lui che avrei voluto dire quelle parole, è sempre lui a farmi battere il cuore e provare nuove sensazioni.
I suoi baci mi scaldano, le parole di ieri hanno aperto una ferita dentro di me che non vuole cucirsi.
Inizio a camminare nella sala est dove Vakira risiede, non capisco perché lui l'abbia messa lontana da noi. Mi fermo quando sento un profumo. Riconoscerei questo profumo ad occhi chiusi. Ogni volta che finisce di fare il bagno con qualche scusa mi avvicino a lui per bearmi di quel odore che proviene dalla sua pelle. Mi giro per vedere se e attorno a me ma lui non c'è finché non lo vedo uscire dalla stanza di lei. Cerco di nascondermi per capire meglio.
- stanotte tornerò-
- Sarò qui ad aspettarti-
Il loro scambio di parole mi fa male... fa cosi male che devo mettere una mano sulla bocca per bloccare quel urlo che chiede di uscire.
Mi siedo a terra mentre i passi di Cole si allontanano da me. I miei singhiozzi sono l'unico suono in quel corridoio silenzioso.
Lui... Lei...Insieme.
"Non fidarti di lei"
"Non tutti sono tuoi amici"
Le parole di lui, quelli di Mark sono solo delle bugie.
« No... qui l'unica bugiarda e lei » mi ricorda la mia vocina.
Sono stanca, stufa di tutto questo. Da quando e arrivata ce ne e sempre una. Mai un momento di gioia, mai qualcosa che vada per il verso giusto.
- Madre- dico mentre mi alzo.
Forse sono ancora una ragazzina come dice lui, forse tutta la mia forza è svanita. Non mi interessa, ora ho bisogno solo di un abbraccio da parte di una persona che mi ama veramente.
Esco di corsa da quella casa mentre il mio viso si bagna di lacrime. Tutti si fermano a guardarmi mentre io corro disperata verso l'unico posto dove mi sento davvero "casa".
Il confine fra le due città e cosi vicino, mi fermo a prendere fiato mentre le mie lacrime smettono di scendere.
Inizio a camminare finché non mi fermo vicino ad un pezzo di legno con una stoffa che indica la fine del confine, mi sento osservata, non ho bisogno di sapere chi e. Solo lui fa questo effetto al mio corpo.
- HAI DETTO CHE IN QUALSIASI PARTE IO ANDRÒ TU MI TROVERAI? Bene. Te lo dico io dove sto andando. STO TORNANDO A CASA ... nella mia vera Casa, dove mi amano realmente, dove non fanno giochetti per paura di dire le cose in faccia. NON MI INTERESSA PIÙ NIENTE. Sono una ragazzina perché non so riconoscere tra l'amore e l'affetto! Sono una ragazzina perché mi sono stancata di questi stupidi giochi... Io me ne torno a casa mia. Non avrai bisogno di girare il momdo per trovarmi, o uccidere qualcuno. Perché ora l'unica cosa di cui ho bisogno, e essere stretta tra le braccia di mia madre e mio padre! <sento un ululato forte> E NON MI IMPORTA PIÙ NE DI TE NE DI PAUL!- urlo ancora più forte mentre inizio a camminare in direzione della mia città.
Posso correre per arrivare prima, ma lui l'ha prenderebbe come un atto di paura da parte mia. I suoi occhi sono ancora su di me, lo sento, ma cerco di fare finta di niente.
Cammino tra le case della mia città, per scorgere dei cambiamenti, ma niente tutto e rimasto come prima.
Mi avvicino verso la mia casa quando lui appare a pochi passi da me, rimango a guardarlo per un paio di minuti per poi sorpassarlo, sono stanca dei nostri continui litigi.
« hai oltrepassato il confine » dice nella mia mente.
Sto per entrare ma mi fermo all'altezza del suo muso.
- Bene uccidimi! Cosi finiamo con questa storia. Tanto... hai già trovato una sostituta. « mi giro ma dentro di me sento la necessità di rassicurarlo »Non sono qui per vedere lui, sono qui perché ho bisogno della mia famiglia. Se non mi credi prego accomodati. Controllami come hai sempre fatto. Io non uscirò da questa casa se non per tornare nella Tua di casa..... se mai lo farò!- aggiungo prima di entrare dentro.
Le forti braccia di mia madre mi stanno consolando da ore ormai, le sue dolci parole mi sono mancate, non vorrei più staccarmi da lei. All'inizio ho provato a fare la vaga con la scusa che sono venuta a trovarli, ma poi sono crollata.
- Sophia, piccola mia ti va di raccontarmi cosa ti è successo?- chiede mia madre mentre la sua mano si posa sui miei capelli.
Appoggio la mia testa sulle sue gambe, quel gesto mi ha fatto sempre sentire protetta, fin da bambina.
- Lui e strano madre. Non so più cosa fare, non so chi amo, non so più a chi credere!- dico in lacrime.
- Cosa ti dice il tuo cuore?-
- Il mio cuore è stato spezzato! Penso a Paul... ma..-
- Vedi Paul come Cole?-chiede.
- Pensava che non fossi vergine, pensava che mi fossi donata a Paul. E quando ha saputo che poteva avermi in tutti i sensi... mi ha fatto vivere in una specie di favola, mi ha trattato bene, mi ha rispettato o almeno credo!- penso a quei piacevoli momenti.
- E cosa è successo dopo?-
- Lui mente. Come ha sempre fatto. Mi ha tradito. Questa mattina l'ho visto uscire dalla stanza di quella che credevo mia amica.- rispondo con un filo di rabbia.
- Wanna?- chiede incredula.
- No madre, Wanna non mi tradirebbe mai! Vakira. La Luna di un altra terra- aggiungo spiegandole per filo e per segno cosa ha fatto per aiutarmi.
- Ah le amiche! « mia madre sorride »sei cosi ingenua bambina mia, che non ti sei accorta di quello che sta succedendo-.
- Lo so.. pensi che lei mi abbia usata ma non è cosi. Lei mi aiutata, voleva aiutarmi anche a scappare-
- E perché secondo te?- mia madre mi passa una tazza di the mentre siede accanto a me.
- Perché è mia amica. Perché vuole....- dico mentre mia madre ride quando intuisco il tutto.
- Ti ricordi Yohna la panettiera?- faccio di si con la testa, ero piccola ma mi ricordo quando lei se ne andata via da questa città, trasferendosi in quella dei Lupi.
- Bene, lei era innamorata pazza di tuo padre. All'inizio pensavo che mi aiutasse che mi fosse amica, ma lei fingeva, aveva remato contro di me. Si era finta amica mia per farsi spazio con lui. Anche io quando ho scoperto sono corsa da mia madre. E sai cosa mi ha detto la tua povera nonna, "figliola prendi quello che è tuo, non lasciare che qualcuno rovini l'amore che c'è fra di voi".. ed eccomi qua a dire le stesse parole a te bambina mia-.
- C'è solo una differenza, che tu e papa vi amate, lui...- aggiungo prima che mia madre prenda la mia mano per portarmi verso la finestra.
- In vent'anni hai mai visto l'Alpha? « chiede mentre io faccio di no con la testa » hai mai visto un Lupo rimanere vigile e fermò aspettando la propria compagna?-
- E geloso per via della Ræstia, e poi pensa che vada da Paul!- aggiungo mentre i miei occhi continuano a guardare il grande lupo nero davanti a casa mia.
- La gelosia è dettata dalla paura di perderti, invece lui ti sta dimostrando quanto ti ama, e lì fermo, quando tu non dovresti essere qui per legge. Eppure... dimentica quello che hai visto oggi, torna a casa Sophia, rendi il tuo matrimonio e la tua vita felice, non farti spezzare da persone che vogliono il tuo male-.
La abbraccio consapevole che le sue parole sono vere, ma prima devo fare un'ultima cosa.
- Ah Sophia, quando non sai come sfogarti, fai come me!- mi dice indicando il cambio dei mobili in salotto mentre la ringrazio.
Prima di andarmene chiedo a mia madre di dare la lettera a Paul per mettere fine a questa storia, non voglio che lui si senta preso in giro.
Mi avvicino a lui che si alza - Possiamo andare-.
Nessuno parla, fino all'arrivo della città, lo vedo allontanarsi da me per andare incontro ad un altro lupo.
- Cole. Puoi informare la gente che la sala udienze e aperta! Devo comunicare delle cose importanti- dico prima di allontanarmi da lui.
Aspetto che la sala si riempia. Le donne presenti guardano in sua direzione una volta che entra.
- L'altro giorno vi ho dato un consiglio, non voglio certo rimangiarmi le parole. Quello e un mio pensiero e rimane tale, ma vogliate perdonarmi. Vi chiedo scusa perché ho pensato alla mia situazione e non alla vostra. Non so niente dei Lupi. Io stessa sono ancora confusa da tutta questa situazione. Però una cosa la so. Ho visto i vostri mariti, so quanto ci tengono a voi. Ho capito cosa vuol dire essere gelosi, perché io stessa lo sono verso il mio compagno. Vi chiedo solo di "dialogare", se pensate di essere stanche, ditelo. Fateli capire che anche voi valete, ma non cacciateli via solo perché sono gelosi di voi, perché dimostrano il loro amore ... sotto le lenzuola.
Sono sicura che ognuno di voi ha sentito la loro mancanza « a quelle parole le donne iniziano a guardarsi in giro ridendo » fate tornare i vostri mariti a casa e Voi « rivolgo lo sguardo verso gli uomini » ricordatevi che non esiste un uomo senza una donna! Abbiate cura delle vostre compagne, perché anche se non prendono una spada, o non affrontano un nemico loro fanno tanto per voi. « Guardo in direzione di Cole che e in piedi vicino alla porta a guardarmi » e anche se sbagliano e cercano di essere forti... lo fanno solo perché hanno bisogno di sentirsi amate sia con i gesti che con le parole- Le donne tornano dai loro mariti, tutti mi ringraziarono, solo lui rimane immobile senza muoversi.
Aspetto che tutti escono per avvicinarmi a lui.
- Cole...- non mi da nemmeno il tempo di parlare che si gira e se ne va. - Perdonami .. Ti prego- sussurro mentre continuo a guardarlo.
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