25
Sophia:
« ti aspetto fuori »
Per poco non mi viene un infarto quando sento la sua voce dentro la mia testa.
Rimango seduta un po' sul letto mentre la mia mente ripercorre gli avvenimenti di ieri notte.
Vederlo entrare nella camera come una furia mi ha fatto paura, finché non ho sentito di nuovo le sue morbide labbra su di me.
Il bacio è diventato più passionale, e con essa la voglia di lui. Il suo sfiorarmi delicatamente.
La sua lingua che cercava la mia, le sue parole nel rassicurarmi.
« Non ti toccherò senza il tuo consenso ». Tutto è stato perfetto, forse e l'inizio di una nuova vita penso prima di scendere per dirigermi fuori.
Lo cerco con gli occhi tra la varie persone, ma non lo vedo,finché non noto un grosso lupo venirmi incontro. Lo riconoscerei tra milioni di lupi. Mi avvicino a lui sfiorando il suo pelo soffice.
« andiamo » sento la sua voce di nuovo nella mia mente.
- dove andiamo?-
« hai detto che volevi comprare delle cose! »
- E rimani cosi?-
« prima del tuo arrivo ero sempre nella mia forma da Lupo, ma per farti abituare a me ho evitato. Perché ti dispiace? ».
- No.. e solo che mi prenderanno per pazza a forza di parlare da sola-.
« forse un giorno non avrai bisogno di usare la bocca per comunicare con me » sorrido a quel idea mentre sfioro il suo pelo.
Arriviamo alla bottega dove vendono degli abiti, lui entra rimanendo fermo con la sua postura da vero Alpha. Guardo i vari vestiti ma niente mi colpisce, io cerco altro.
« Cosa cerchi Sophia? »mi volto verso di lui in cerca delle parole essatte per dire cosa voglio.
- Sono troppo da.... io cerco altro!- rispondo prima di ritornare a guardare in giro.
« fammi capire cerchi abiti o cosa? ». Mi avvicino alla donna sussurrandole all'orecchio cosa cerco con esattezza, la donna torna poco dopo con dei abiti sorridendomi. Una volta scelto lui mi riferisce che li troverò in camera.
- Sei sicuro che non gli guarderai?- chiedo per l'ennesima volta prima di entrare a casa.
« hai la mia parola. Ora va, tornerò stasera, devo portare le reclute fino al confine » dice prima di avvicinare il suo muso al mio collo facendomi il solletico.
Sto per andare verso la sala da pranzo per mangiare quando sento la voce del "odiosa" ospite che mi ferma.
- Sophia!-. Vorrei far finta di non aver sentito la sua voce, ma mi blocco cercando di rimanere calma. - Possiamo parlare!- chiede con quel suo tono da gallina. Il mio viso fa un sorriso tirato. - So che siamo partite con il piede sbagliato, scusami... vorrei tanto che noi fossimo amiche- alzo un sopracciglio sorpresa delle sue parole.
- Amiche. Le amiche non cercano di rubare i mariti!- rispondo con tutta la calma che non ho.
- Lo so hai ragione. E per questo che ti domando una tregua... amiche?- chiede porgendomi la sua mano. Rimango ferma pensando alle sue parole, ho la sensazione che non è sincera ma stringo comunque la sua mano, forse l'avrò giudicata male senza conoscerla.
Provo a contenermi nel stringere forte Wanna per via della pancia, sono cosi felice che lei sia tornata a casa, rimaniamo seduti per tutto il tempo nella mia stanza a parlare di tutto. Le racconto tutto quello che e successo in sua mancanza.
- Allora abbiamo un nemico da cacciare. Poi dobbiamo capire perché Cole è cambiato?- dice mentre mangia dei biscotti fatti da sua madre.
- Prima mi ha chiesto scusa, mi ha chiesto di diventare sua amica, forse non è cattiva!- aggiungo mentre Mira entra nella stanza con gli abiti che avevo scelto.
- Sei troppo inesperta Sophia tu...- si ferma quando noto una sottana. - Sophia!- urla prima di iniziare a ridere.
- Mi ha detto che non sono una donna! Devo mostrarli che lo sono- giustifico i miei abiti, mentre Wanna gli guarda ad uno a uno con Mira facendo dei strani commenti.
- Datemi qui. Voi avete già avuto la vostra prima notte io...- loro continuano a ridere finché non sentiamo qualcuno bussare alla porta.
- È mio fratello- ci avverti Mira mentre Tim entra con dei secchi pieni d'acqua calda.
- Scusate mia signora l'Alpha è tornato- le ragazze iniziano ad aiutarmi a mettere via gli abiti prima che lui entri ancora nella sua forma da lupo. Si ferma a guardare Wanna mentre lei gli fa un piccolo inchino di rispetto. Lui entra dentro in bagno mentre le ragazze mi danno la buona notte.
Metto la sottana approfittando della sua assenza . Sto per entrare dentro le coperte ma la sua voce mi ferma.
- Sophia! »faccio un lungo respiro mentre sento le guance andare in fiamme »Girati- aggiunge con un tono di voce dolce.
Lui inizia a camminare lentamente verso di me, ammirando tutto il mio corpo, mi sento ancora più nuda dato il suo modo di guardarmi.
La sua mano si posa sul mio petto, come sempre il mio corpo risponde con delle scariche di brividi di piacere.
- Quando ieri ti ho chiesto di avere pietà di me « inizia a parlare mentre la sua mano scivolo lentamente verso uno dei miei seni » dovevo aggiungere anche in questo senso-
- Tanto sono solo una ragazzina- provo a stuzzicarlo. I suoi occhi si puntano sui miei, sono cosi diversi, cosi profondi. L'altra mano si appoggia sul mio fianco destro, il suo tocco non è duro come sempre, e più morbido come se stesse toccando davvero una ragazzina.
- Non mi fai male, non trattarmi da ragazzina Cole- aggiungo a pochi centimetri dal suo viso.
- Non ho mai detto che il tuo corpo lo è. Ragioni solo da ragazzina- le sue labbra si posano sulla mia fronte prima di allontanarsi da me per andare in direzione del letto.
Rimango ferma, dovrei sentirmi umiliata, triste, ma invece dentro di me sento una voglia mai provato prima. Ho letto nei suoi occhi il desiderio, non mi arrenderò, e in più la camicia da notte non è ancora stata aperta tutta penso con un sorriso di vittoria.
Apro i lacci mentre i suoi occhi si puntano di nuovo su di me, per la prima volta non mi sento in imbarazzo, i miei movimento sono più sicuri, forse è la Ræstia a darmi coraggio o forse e la mia voglia di farmi sentire desiderata.
Noto il suo sguardo sorpreso, i muscoli delle sue forti braccia irrigidirsi, come a trattenersi, sto per entrare dentro al letto quando lui mi ferma di nuovo.
- Sophia, spegni la candela vicino al camino- dice mentre io mi giro verso la candela che si sta per spegnere da sola. Decido di assecondarlo, inizio a camminare lentamente cercando di rimanere calma, quando mi volto i suoi occhi continuano a cambiare colore. Mi fa segno di entrare dentro al letto.
Una volta dentro decido che la mia tortura possa finire qui, ma prima mi avvicino al suo collo lasciando un piccolo bacio.
- Notte C O L E- dico prima di allontanarmi da lui dandogli le spalle.
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