17
Cole:
Esco dalla stanza con un fastidio verso le mie parti intime, il suo tocco ha risvegliato il mio lupo e tutti i miei sensi.
Vedere le sue guance rosse per la vergogna, fingere così, mi fa male. E in più continua a mentire.
Anche questa volta decido di lasciare scorrere, voglio vedere con i miei stessi occhi, perché stupidamente io in fondo credo ancora a lei, anche se sono a conoscenza del mittente della lettera
Rimango seduto sulla poltrona del mio ufficio, mentre dentro di me le idee su cosa fare sono tante, ma con un unica fine. Vorrei uccidere quel ragazzo, ma non lo farò. Non posso ucciderlo solo per colpa della mia gelosia.
La notte passa in fretta, i primi raggi di sole illuminano il mio ufficio, decido di tornare in camera da letto.
Una volta varcata la porta la trovo rannicchiata sulla grande poltrona mentre dorme. Vorrei essere indifferente anche in questi casi, ma non riesco. Avvolgo le mie braccia attorno al suo corpo per portarla nel letto.
- Cole sei tornato. I-io ti stavo aspettando- le sue parole anticipano il suo gesto di stringersi a me. La sua testa si mette in mezzo al mio collo, il suo respiro e cosi caldo. Il mio lupo si bea di quel momento inspirando tutto il suo odore.
L'appoggio delicatamente sul letto coprendola, la sua mano mi ferma mentre cerca di aprire gli occhi.
- Te ne vai?- chiede ancora assonata.
- Si devo partire. « rispondo prima di prendere coraggio e appoggiare le mie labbra sulla sua guancia »Dormi Sophia. .. Sentiti libera di uscire se vuoi- aggiungo a denti stretti mentre il lupo dentro di me chiede di rimanere.
Esco dalla casa trovando il mio beta già pronto.
- Mark, porta gli uomini fino al confine. Non fate niente aggiornami solo se c'è qualcosa. Entro domani all'alba ritornate indietro!- dico mentre guardo i Lupi pronti ad andare.
- Tu non vieni? - chiede Mark con un mezzo sorriso, gli faccio di no con la testa prima che si trasformi in Lupo.
Il mio sguardo si rivolge verso la finestra della nostra camera consapevole che tra non molto vedrò tutto con i miei occhi.
Sophia:
Mi sono svegliata confusa, ricordo che mi sono addormentata sulla poltrona mentre leggevo un libro, anche se in realtà cercavo di rimanere sveglia aspettando che lui tornasse.
La mia mano continua a muoversi sulla mia guancia dove lui ha appoggiato le sue labbra. So cosa sto provando, ma cerco di rinnegare questa nuova sensazione. Noi due siamo diversi, io sento di amare Paul, so che fra me e lui non potrà mai nascere niente. E solo colpa di questa dannata Ræstia, anche se delle volte non ne sono sicura. Forse l'amore ha diverse forme, forse si può essere innamorati di qualcuno e trovare piacere con qualcun altro. Forse l'amore che ho con Paul è diverso dalle sensazioni che Cole mi fa provare. Non so... è tutto confuso. Non ho voglia di riflettere a questo, attualmente ho solo voglia di vedere l'unica persona che mi dà attenzioni.
- Signora avete bisogno di me?- chiede Mira mentre si avvicina a me con un mazzo di fiori.
- No Mira, stavo pensando di fare un giro. Dove hai preso questi fiori?- chiedo annusandone uno.
- Oh questi mia signora gli ha lasciati l'Alpha per voi!- sorride in imbarazzo.
Sorrido anche io, ma dentro di me mi sento di nuovo delusa. Sono sicura che questo è il suo modo di chiedere scusa per essere andato con altre donne.
Aspetto che la ragazza si allontani prima di uscire fuori. Il freddo mi colpisce in pieno volto.
Durante il tragitto le sue parole mi tornano in mente.
"Prima di reclamarmi Tuo diventa una buona moglie"
Per lui io dovrei concedermi e farmi marchiare, e chissà, quale altre cosa per diventare una buona moglie. Lui ha solo preteso, ma non ha mai dato. Pensa che io sia uguale a Wanna, ma almeno lei ha ceduto ad un amore, io per cosa dovrei cedere? Alla sua arroganza, alla sua indifferenza. Alle sue umiliazioni. No, non cederò mai!
Non mi accorgo nemmeno di essere giunta vicino al mulino, ricordo quando quel giorno un "estraneo" mi ha attaccato e lui mi ha difeso, solo li mi ha mostrato forse di tenerci.
« non dimenticarti che un lupo » aggiunge la mia vocina. Ha ragione, un'Alpha non lascerebbe sua moglie in balia di alcuni lupi penso tra me.
Arrivo davanti al mulino, e cosi silenziosa questa zona, e il fatto di sentirmi osservata non mi aiuta proprio, urlo quando sento delle braccia attorno al mio corpo.
- Shhh Sophia sono io... sono io- la mano di Paul blocca le mie urla.
Mi fa girare prima di abbracciarmi. Il mio corpo si irrigidisce, ma do la colpa al fatto che sento di non essere soli.
- Mi sei mancata!- i suoi occhi brillano, le sue mani sul mio viso sono cosi fredde, mentre quelle di Cole... caccio via la sua immagine dalla mia mente quando mi rendo conto a cosa sto pensando. Sono con Paul, lui non mi rovinerà questo momento.
- Anche tu!- rispondo anche se il mio corpo mi sta tradendo. Sento una strana sensazione, ho voglia di andarmene via.
Ci appartiamo dentro per non farci scoprire, lui mi stringe a se, io continuo a sentire quella strana sensazione di essere osservata.
- Ho preparato tutto. Non manca tanto. Ti porterò via- aggiunge giocando con i miei capelli. Non rispondo, la mia mente sta pensando ad altro. - Sophia. Stai bene? Sei ancora sicura di ..-
- Si « rispondo a getto » sono sicura Paul. E con te che voglio...- non riesco nemmeno a finire la frase che il mio corpo sembra volersi ribellare di nuovo.
- Va bene amore mio, fra cinque lune noi scapperemo da questo posto e vivremo per sempre insieme- risponde mentre io sorrido, so che dovrò aspettare ancora dei mesi in quella prigione, ma all'idea di vivere una vita con lui mi rende felice.
Passiamo tutto il tempo a raccontarci cose divertenti su quello che è accaduto nella mia vecchia città, quando arriva il momento di salutarci. Esco fuori ma prima di separarci, lui mi stringe di nuovo a lui per baciarmi. Mi stacco velocemente quando sento un suono strano, come il verso di un animale.
Inizio a correre prima che il buio avvolga la foresta, sento la presenza di qualcuno dietro di me. Quando arrivo davanti a casa ho il fiatone, ma sono felice, finalmente me ne andrò da questo posto, lontana da questa vita che non mi appartiene, lontana da lui.
Salgo velocemente verso la mia stanza prima di chiedere a Mira di prepararmi un bagno, anche se lui rientrerà domani non posso rischiare che senta l'odore di Paul su di me.
Mi spoglio prima di entrare dentro la vasca, la mia mente pensa a tutte le parole dolci che Paul mi ha detto, è stato cosi dolce, cosi affettuoso con me.
Sono persa tra i miei ricordi che non sento la porta aprirsi. Solo quando sento un respiro caldo sul mio collo apro gli occhi di scatto. Cerco di coprirmi mentre sono incredula nel vederlo li.
- C-Cole che ci fai qui?- cerco di spostarmi per paura che lui senta l'odore di qualcuno altro su di me.
Lui non risponde prende una pezza mentre mi fa cenno di voltarmi. I suoi movimenti sono lenti, ma duri.
- Mira può aiutarmi. Posso fare da sola- mi affretto a dire con voce tremante.
- Shhh...- e l'unica risposta che ottengo. La sua mano si sposta, inizio a tremare di paura, quando la sua mano si posa sul mio collo massaggiandolo.
- Dove sei stata oggi Sophia?- sussurra a pochi centimetri dal mio viso.
Rimango in silenzio mentre la sua mano con la pezza si avvicina vicino ai miei seni. Il mio respiro si fa più pesante.
- C O L E ...- provo a parlare ma la sua mano si appoggia sulla mia bocca
- Shhh... rispondi solo alla mia domanda! - chiede di nuovo cercando di nascondere la sua rabbia.
La mia sensazione era giusta. Qualcuno mi ha davvero osservata. Lui non è andato via, lui mi ha ingannato.
- Perché? P-Perché mi fai questa domanda se sai già la risposta- rispondo trattenendo le lacrime.
- Sai cosa succede a chi mi tradisce?- chiede mentre la sua mano continua a muoversi sul mio corpo.
- Cole ... io non ti ho tradito- le lacrime bagnano il mio viso.
In un attimo mi ritrovo tra le sue braccia, cerco di muovermi, di scappare ho paura per quello che mi farà.
- Cole... ti prego... lasciami- urlo.
Mi butta sul letto i suoi occhi mare sono diventati rossi, cerco di coprirmi mentre tutto il mio corpo trema.
- Ho premesso a me stesso che avrei fatto come se tu non esistessi, ma il mio Lupo, ti ha accettato come compagna. Se fosse per il Lupo ti avrei ucciso la prima volta che sei andata da lui. Osi dire che non mi hai tradito Sophia « si avvicinava a me minacciosamente » parli di regole, ma non le applichi per te. Fai le cose alle mie spalle, e pensi che io sia stupido! Ma ora basta Sophia. Prova ad uscire da questa stanza, prova solo a scappare ... e ti do la mia parola che lui sarà il primo a morire. E anche se andassi in capo al mondo io verrò a prenderti, quindi non provare a scappare!- urla con un tono di voce diverso da non sembrare lui.
- PERCHÉ? Perché mi fai questo? Cosa vuoi da me?- urlo in lacrime alzandomi verso di lui. Inizio a dare dei colpi sul suo petto mentre lui rimane fermo finché non si gira e se ne va mentre io continuo a urlare tutta la mia rabbia.
-IO NON RIMARRÒ IN QUESTA PRIGIONE MI HA SENTITO-.
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