16
Rientro nella mia stanza mentre il vuoto dentro di me si fa più grande. La mia vita è cosi cambiata. Da giovane ventenne che doveva assaporare la sua libertà, scegliere un marito, essere felice, avere dei figli; mi ritrovo ad essere prigioniera, infelice, e per di più non ho nessuno con qui parlare.
L'unica persona che mi capisce e Wanna, ora che lei non c'è mi sento un agnellino nella tana del Lupo.
La porta si apre ma non mi volto, non mi interessa sapere chi è entrato, continuo a guardare fuori dalla finestra verso il fitto bosco. Il suo profumo si espande subito nella stanza.
- Sophia-
- Non ora Alpha! Non ora, lasciami da sola - conosco già le sue parole di disprezzo nei miei confronti, e non ho voglia di sentire altro.
- Come vuoi vorrà dire che brucerò la lettera che ti è arrivata, se non ti interessa!- risponde avvicinandosi al camino.
- Aspetta ... quale lettera- chiedo prima di notare una busta chiusa.
La prendo prima di tornare a sedermi vicino alla finestra, la apro notando che lui rimane fermo a guardarmi.
"Sophia amore mio, spero che questa lettera non finisca in mani sbagliate! Ho trovato un vecchio amico che è il compagno di uno di quei animali, l'ho pregato per consegnarti questa lettera in mano spero che non tradisca la nostra amicizia.
Domani sarò vicino al vecchio mulino al confine con la nostra città. Ti aspetterò tutto il giorno, dobbiamo parlare di tante cose.
Tuo per sempre
Paul."
Il mio volto cambia espressione quando lego quelle poche righe, sono cosi felice finalmente un po' di luce in questo buio penso tra me. Cerco di trattenere la gioia per colpa del uomo che ho di fronte a me, che non ha mai smesso di guardarmi. Faccio un veloce sorriso prima di nascondere la lettera in una delle mie tasche. Sento una leggera paura per lo sguardo che mi sta offrendo.
- Buone notizie?- chiede con quel suo sorriso ambiguo. Faccio di si con la testa senza risponderli. Lui si siede sulla poltrona prima di parlare di nuovo.
- Domani io non ci sarò, vado ai confini per sistemare delle cose. Vuoi che Mark resti con te per farti compagnia, è un bravo parlatore come la moglie-
- No! «mi trovo ad urlare senza rendermene conto» Non c'è ne bisogno. Sicuramente me ne starò dentro casa, o forse andrò a fare una passeggiata alla scoperta di qualche nuova bancarella finché non torni-
- Sei sicura? Tornerò non prima di due giorni- chiede sfidandomi con lo sguardo.- Oppure puoi venire con me?- aggiunge mentre si lega i capelli in una coda.
- Non conosco niente del tuo mondo, potrei offenderti con i miei modi, o metterti in una situazione imbarazzante come prima. E meglio che io rimanga qui-
Lui si alza dalla poltrona il suo sorriso stampato sul suo viso, fa venire i brividi.
- Hai ragione. Sei ancora troppo inesperta, e senza "marchio" potresti attirare l'attenzione di qualcuno- la sua mano si posa sul mio collo, il mio corpo sembra riconoscere quel contatto.
- Posso chiederti una cosa?- chiede mentre la sua mano continua a sfiorare il mio collo.
- Si- sussurro con un nodo alla gola.
- Tim ha riempito la vasca, ma e andato a trovare la sua famiglia, ti dispiacerebbe aiutarmi a pulire la mia schiena dove c'è il tatuaggio- chiede senza nessun tipo di imbarazzo.
Rimango immobile senza rispondere mentre lui si allontana da me per togliersi la camicia. Ogni centimetro del suo corpo e perfetto, perfino le cicatrici che ha, lo rendono dannatamente affascinante.
Dopo pochi minuti lo sento chiamarmi, mi alzo di scatto mentre i miei movimenti sì fanno più lenti nel andare da lui.
Entro dentro la stanza da bagno in imbarazzo, e la prima volta che faccio una cosa del genere, e il mio corpo sembra esserne felice.
Mi passa la pezza per pulirli la schiena. Mi abbasso mettendomi in ginocchio dietro di lui.
Cerco di fare piano ogni volta che mi avvicino ad una cicatrice, le sue spalle sono cosi larghe e cosi perfette. Inizio a scendere lentamente verso il disegno, la luna sembra brillare con quei colori, sfioro il naso del lupo rappresentato mentre rimango affascinata da tutto quello che c'è disegnato.
- Perché mi hai chiamato Luna prima davanti ai tuoi uomini.- chiedo mentre continuo a pulire delicatamente la sua schiena.
- Perché è cosi che si chiama la Compagna di un Alpha, ci sono delle cose che devi imparare a fare quando io non ci sono. Per il momento c'è Mark, ma quando avrò bisogno di lui per un eminente battaglia, sarai tu ad occuparti di questa città.- risponde prima di rilassarsi.
- Io? E come?Non so niente di .. Voi!- rispondo prima di tornare con la pezza verso le sue spalle.
- Parli di Noi come se fossimo dei mostri. Quando in realtà l'unica cosa che ci rende differenti e la nostra forza «fa un lungo respiro prima di parlare» e più... intelligenti! Comunque per il momento non devi preoccuparti quando sarà il momento te lo insegnerò. Tanto abbiamo tutta la vita insieme... vero Sophia?- la sua domanda fa rallentare i miei movimenti, non so cosa rispondere, se gli dico la verità mi ucciderà, se gli mento se ne accorgerà, decido di rimanere in silenzio.
- Se sei stanca posso continuare da solo anche il mio petto e sporco!-
- No.. posso continuare- aggiungo spostandomi in avanti prima di guardare il suo viso.
Bagno la pezza per poi tornare con le mani sul suo petto, anche li noto delle piccole cicatrici, ma torno subito a guardare i suoi occhi per l'imbarazzo. Lui mi guarda in uno modo strano, in questo momento mi piacerebbe sapere a cosa pensa.
Lo vedo chiudere gli occhi e appoggiare la testa per rilassarsi. I miei occhi scivolano sul suo petto, noto che la mia mano e scesa verso il suo ventre, sto per tornare in su quando la sua mano si posa sulla mia, torna a guardarmi con quei occhi magnetici che ha.
Il respiro si fa più pesante, il mio viso sta andando in fiamme, guardo la sua bocca così rossa, il suo mordersi il labbro mi sta mandando il tilt, per un attimo ho voglia di sentire il sapore delle sue labbra, sentire il calore del suo corpo. Sento qualcosa sfiorare la mia mano che è ancora legata alla sua, i miei occhi si abbassano sul suo corpo prima di urlare.
- C O L E- mi allontano. Lui non sembra scandalizzato tanto da alzarsi in piedi prima di gettarsi un secchio d'acqua. Provo a chiudere gli occhi, anche se ho già visto quello che non avrei voluto vedere. E la prima volta che vedo un uomo nudo nel vero senso della parola. Lui esce dalla vasca prendendo un asciugamano prima di seguirmi verso il salotto.
Lo sento ridere prima di mettersi di fronte a me.
- La tua finta ingenuità mi fa sorridere- dice prima di vestirsi in fretta.
- Dove vai?- chiedo notando una cosa al quanto imbarazzante sui suoi pantaloni.
- Se non te ne sei resa conto sono un Uomo, e come tutti gli uomini ho anche io le mie esigenze. E visto che ho una "finta" moglie sono obbligato a sfogarmi con altre donne- risponde tranquillamente come se niente fosse.
- Vai alla locanda?- chiedo con un tono accusatorio.
- Forse... potrei anche andare ai bassi piani è prendere una giovane umana. Il sesso con le umane è più eccitante. Urlano... godono più delle lupe in locanda!- sono scioccata per il suo linguaggio, mi sta davvero confessando il suo tradimento come se niente fosse?
- Non pensi sul serio di andare a fare quello che hai appena detto? ... Non puoi- urlo mentre il suo sguardo cambia.
- È perché non posso Sophia?- mi guarda stupito.
- Perché ... « cerco di trovare le parole giuste per farlo rimanere con me » P-Perché sono tua moglie. È contro le regole- le mie parole lo fanno ridere.
- Parli di regole? Quelle che tu hai infranto. È che infrangerai ancora... Dimmi Sophia come funziona perché io non capisco. Sei mia moglie quando sei qui ma una volta che esci ti dimentichi di avere un marito-. Capisco subito che mi sta rinfacciando la mia scappatella con Paul. Prima di uscire lui mi guarda di nuovo.
- Prima di dire che sei mia moglie scopri come esserlo, solo allora potrai reclamare qualcosa di tuo. Ma fin a quel momento Non osare MAI farlo- aggiunge prima di uscire lasciandomi con le lacrime al viso.
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