15
Sophia:
« è geloso di te »
Non ho mai pensato che la sua gelosia sia dettata dal amore che ha nei miei confronti, del resto nemmeno ci conosciamo, non sa niente di me, ne io di lui.
La sua frase sussurrata al mio orecchio non è un buon segno. In questo periodo con lui ho imparato che niente e come sembra.
Ho scoperto molte cose su di lui, e molte altre ancora mi sono sconosciute.
Ma c'è una cosa di cui sono sicura, lui non dice e non fa niente per caso.
Lui non lascerà passare la mia "scappatella" come se niente fosse.
Rimango ferma sulla finestra rivolgendo lo sguardo alla Luna, la mia mente ha messo da parte per un po' l'immagine di Paul. Tutto è stata accantonato dalle sue parole «fatti un bagno» sapevo di cosa stava parlando, sapevo con esattezza a cosa si riferiva.
La porta si apre mentre lui entra, con la coda del occhio lo vedo avvicinarsi alla poltrona e sedersi.
Non so cosa fare, se scusarmi, se darli spiegazione, per il momento faccio regnare il silenzio.
- Non dormi e tardi- dice togliendosi gli stivali. Sto per rispondere ma lui si alza per andare nella sala da bagno.
Mi metto a letto attendendo il suo ritorno, i suoi capelli sono bagnati, il petto ancora con qualche gocce, vederlo cosi fa sempre un bel effetto al mio corpo, cerco di cacciare via i pensieri che la mia testa si sta facendo, non posso provare qualcosa per lui, non dopo aver giurato amore eterno a Paul.
Lui entra nel letto e senza parlare si gira verso l'altra parte, sento un veloce "Notte" dalla sua parte, poi il silenzio.
Mi aspettavo una battaglia, urla, perfino che mi decapitasse con un solo morso una volta rimasti soli, e invece... niente. Lui non sta facendo niente.
«Dovresti essere felice» dice la vocina dentro di me. E vero dovrei esserlo, lui sicuramente avrà perso le speranze.
Dovrei essere felice per aver visto Paul, avere la conferma del suo amore.
Scappare insieme per vivere felici e contenti.
Eppure...
C'è qualcosa dentro di me che brucia per il suo comportamento, per la sua indifferenza.
Una parte di me vorrebbe che lui urlasse. Sbraitasse. Facesse qualsiasi cosa da Lupo geloso, pur di dimostrarmi che lui ci tiene a me. Che sono sua.
Niente... io ho ricevuto solo indifferenza.
Decido di sdraiarmi anche io, mi giro nella sua direzione guardando il disegno sulla sua schiena, è cosi bello, la mia mano si muove verso la sua schiena prima di bloccarmi. Non mi umilierò cosi.
La mattina quando mi sveglio trovo il letto vuoto, lui se ne è già andato, decido di scendere a fare colazione una volta vestita.
La sala e vuota, nessuno c'è ad aspettarmi, noto sul tavolo un solo piatto. Tim entra con il latte caldo.
- Tim dove sono tutti?- chiedo mentre mi siedo.
- Signora l'Alpha e fuori mentre il beta e sua moglie sono usciti per vedere il dottore- risponde prima di fare un veloce inchino e andarsene.
Faccio colazione velocemente per uscire fuori alla ricerca di lui per sapere di Wanna.
Cerco dappertutto fuori della grande casa ma di lui non c'è traccia.
- Signor Jones per caso sa dove è l'Alpha?- chiedo mentre lui prende una cesta.
- Si signora è nella zona combattimento!- mi risponde sorridendo. Mi faccio indicare la strada per arrivarci, visto che Wanna non me ne ha mai parlato.
Quando arrivo noto diversi Lupi senza magliette che mostrano i loro perfetti petti nudi. Non ci faccio caso, sono alla ricerca della sua figura. Non ci metto tanto visto che si nota a chilometri di distanza.
Entro attirando gli sguardi di tutti gli uomini, mi guardano in modo strano come se fosse la prima volta che vedono una donna entrare la.
Anche lui si accorge di me, ma la mia presenza non sembra darli fastidio, anzi sembra quasi che gli sono indifferente. Per un attimo penso di tornare indietro prima di cacciarmi in un ennesima figuraccia, ma sapere cosa è successo a Wanna è più forte.
- Cole!- dico a due passi da lui, lui alza un sopracciglio nel sentire il suo nome. Forse fuori dovrei chiamarlo come tutti, ma decido di non dare peso, sono qui per sapere.
- Voglio sapere se è successo qualcosa a Wanna?- chiedo mentre sul suo viso compare un sorriso ambiguo.
- Non vedi cosa sto facendo. Queste cose da donne non mi interessano. Non disturbarmi per i tuoi capricci- risponde prima di passare una spada ad uno dei suoi uomini che non ha la minima idea di come tenerla.
L'umiliazione lascia spazio alla rabbia. Se ha un problema con me deve imparare a parlarne e non umiliarmi davanti a tutti. Guardo la sua spada, questa volta decido di non lasciarmi calpestare, questa volta imparerà cosa vuol dire essere umiliato davanti a tutti.
Cammino in sua direzione, trascinando la spada con me.
- Sarò una donna, ma almeno io sono meglio dei tuoi uomini con la spada- urlo attirando a me gli sguardi di tutti, in un attimo tutti iniziano a ridere.
Le loro risate non mi toccano, lui ha dimenticato di chi sono figlia, ma soprattutto non sa che mio padre mi ha allevato come un'uomo contro il volere di mia madre. Se c'è una cosa che ho sempre preferito e prendere in mano una spada che una padella.
Mi metto al centro mentre sul mio viso compare un sorriso.
- Se pensi che io menta prego. Mandami il tuo miglior uomo!- mi rivolgo contro di lui che cerca di capire le mie mosse.
Dopo un lungo silenzio da parte di tutti lui si rivolge ad un ragazzo.
- Jan prego. Mostra alla tua Luna come si usa una spada. Ma non farle del male ricordatevi chi è... per Voi!- urla senza mai staccare i suoi occhi da me.
Aspetto ferma che il ragazzo prenda posizione davanti a me. Quest'ultimo fa un piccolo inchino prima di puntare la sua spada contro la mia dando inizio al combattimento.
Attorno a me sento solo dei <Uhh> sorpresi per le mie abilità. Cerco di rimanere concentrata anche se vorrei ridere per la poca bravura del ragazzo. Dopo pochi giri la sua spada cade per terra dando a me l'opportunità di puntare la mia lama sul suo collo. Tutti iniziano a ridere per il malcapitato, che diversamente da come mi aspettavo fa un piccolo inchino accompagnato da alcuni complimenti.
Getto l'arma per terra mentre lo guardo, e fermo, sul suo viso un'espressione indecifrabile.
- Anche le donne sanno fare qualcosa!- urlo contro di lui prima di iniziare a camminare verso l'uscita.
- Aspetta!- urla Cole camminando verso la mia spada che e a terra. - Hai detto di voler sfidare il miglior uomo- urla gettando la spada verso i miei piedi - Prego. LUNA!- raccolgo la spada accettando la sua sfida.
Tutti si mettono in cerchio, nessuno fiata, nessuno osa fare il tifo per qualcuno. Cammino verso di lui consapevole che non sfiderò il suo Lupo, ma lui.
Cole con la sua indifferenza. Con la sua rabbia.
Cole e la sua delusione.
Sfioro la sua spada come ho fatto poco prima. E lui a fare il primo passo per colpirmi, si vede che non sta facendo il minimo sforzo, sembra che voglia giocare prima di darmi il colpo finale, ma non l'ho permetterò. C'è il mio orgoglio da donna ad essere in ballo.
Cerco di rilassarmi, devo mantenere la calma, lui con la sua aria sicura mi sta dando sui nervi, divarico di più le mie gambe anche se con la gonna i miei movimenti sono più difficili dei suoi. Lui prova ad attaccare ma decido di sorprenderlo contro una contromossa, aspetto che lui si avvicini e prima che la sua spada possa toccare la mia mi sposto.
La mia lama avrebbe dovuto posarsi sul suo collo facilmente, ma con lui niente e facile, si è accorto del mio tranello allontanandosi in tempo.
< Uhh .. hai visto...> sussurrano alcuni uomini.
Sul suo viso compare un sorriso che sfida ancora di più i miei nervi, ma se pensa di farmi mollare ha sbagliato.
Faccio scivolare i piedi sul terreno mentre ci giriamo attorno, decido di lanciarmi in un attacco usando tutta la forza che ho, ma lui lo blocca, questa volta usa la sua forza più del dovuto allontanandomi. Cado a terra mentre la mia spada e a pochi centimetri da me.
Lui rimane fermo, mi fa segno di raccoglierla. Decido di alzarmi, ma nel momento che mi piego per prendere la spada, sento il suo braccio avvolgersi al mio corpo e la sua lama sul mio collo.
- Non sono queste le regole- sussurro prima di sentire la sua voce dentro la mia testa.
«Nessuno rispetta le regole Sophia. Tu stessa non lo fai!» il coraggio lascia spazio alla paura. «Non osare sfidarmi mai più Sophia... specialmente davanti ai miei uomini» aggiunge prima di allontanarsi da me.
Rimango ferma mentre sento i suoi passi dietro di me, è la gioia dei suoi uomini per la vittoria del loro Alpha.
Mi allontano da quel posto con un filo di rabbia e delusione allo stesso tempo. Sono così persa tra i miei pensieri che non mi accorgo di sbattere contro qualcuno.
- Sophia. Stai bene?- mi tocco la testa per il dolore, cosa hanno in corpo questi Lupi mi chiedo tra me.
- Mark.. si bene. Ma Wanna dove è?-.
- Wanna e nella sua città.. ho deciso di lasciarla un po' con la madre- dice mentre io sento la terra tremare sotto i piedi per la notizia.
Sono da sola!
Senza la sua presenza non potrò mai affrontate tutto questo. Una città che non è la mia, piena zeppa di Lupi .. senza dimenticare l'odio e l'indifferenza che il loro Alpha prova per me.
- Non c'è l'ha faro mai- sussurro tra me prima che il mio viso si bagni di lacrime amare.
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