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«Lo sai che ci ucciderà non appena lo scoprirà, vero?»
«Se lo scoprirà. Ne scatto solo altre due e poi torniamo da Taehyung»
Yoongi era ancora nel dormiveglia, quando sentì quelle due voci sussurrare nella camera. Sapeva di conoscerne i proprietari, ma in quel momento il suo cervello era troppo addormentato per realizzare chi fossero. In più, sempre ad occhi chiusi, stava cercando di capire per quale motivo avesse uno strano peso sul petto, che non lo faceva girare in una posizione più comoda.
Poi una luce abbagliante gli colpì il volto, facendogli aprire gli occhi. Quello che vide lo fece imbestialire già di prima mattina: Hoseok e Jungkook erano lì, che lo guardavano con occhi pieni di terrore e con un cellulare in mano, mentre il piccolo fagottino di coperte che si trovava sul suo petto, lo guardava dal basso, con sguardo confuso e assonnato. Yoongi fece due più due, non appena quei traditori scapparono dalla stanza e neanche la tenerezza di Jimin — che aveva ripreso a strusciarsi sul suo petto — riuscì a frenarlo.
Spostò il più piccolo con delicatezza, per poi precipitarsi al piano inferiore, trovando Hoseok e Jungkook in cucina, che imploravano Taehyung di proteggerli.
«Datemi il cellulare e vi prometto che non vi farò molto male» disse con una strana calma, che fece rabbrividire i tre ragazzi.
Taehyung alzò le mani e si allontanò dai due, che si trovavano dietro di lui.
«Io non ho fatto niente, prenditela con loro»
Hoseok fece un verso offeso, mettendosi una mano sul cuore come se si fosse appena spezzato.
«Mi sento tradito. Stanotte vai in bianco»
Taehyung lo guardò con un'espressione impassibile per qualche secondo, per poi fare spallucce e buttarsi sul divano a guardare la televisione.
«Traditore!» gli urlò Jungkook e il biondo ne approfittò di quel momento di distrazione per buttarsi sopra un Hoseok urlante e cadere sul pavimento insieme all'altro ragazzo.
Ci fu una piccola lotta — che Jungkook filmò senza farsi vedere — vinta, ovviamente, da Yoongi, che con fare trionfante cancellò tutte le foto che gli erano state scattate, ma solo dopo essersele inviate per messaggio.
«Andiamo bro, non volevamo fare niente di male, solo commemorare l'inizio di una fantastica coppia»
A quelle parole Yoongi sbuffò, girando la testa di lato per non far vedere il rossore sulle sue guance.
«Io e Jimin non stiamo insieme»
«Per ora» urlò Taehyung dal divano.
Il biondo gli scoccò un'occhiata omicida, minacciandolo di stare zitto, mentre gli altri due ragazzi se la ridevano sotto i baffi.
«Hobi hyung, avresti dovuto vederlo quando è venuto allo studio l'altro giorno» disse Jungkook, appoggiando il gomito sulla spalla del rosso «Aveva questo sorriso scemo sulle labbra ogni volta che si nominava Jimin»
«Piantala Jungkook»
«Davvero? A me invece ha tartassato di messaggi per tutta la settimana. "Come sta Jimin?" "Che sta facendo Jimin?" "Voglio rivedere Jimin" e cose così; quando ha una cotta è veramente insopportabile»
I due ragazzi risero di gusto, mentre Yoongi era pronto a lanciargli un piatto contro. Nel momento in cui alzò il piatto sopra la sua testa, una chioma rosa fece capolino dalla porta della cucina.
Jimin era confuso; gli scoppiava la testa e sentiva tutto il corpo intorpidito. Una forte nausea si impossessò del suo stomaco e prima che potesse dire anche solo una parola, spostò con una spinta Yoongi che era appoggiato al lavello e rigettò tutto.
Il biondo si sentì estremamente in colpa nel vedere quella scena e non poté fare altro che alzare i capelli dalla fronte di Jimin e cominciare a massaggiargli la schiena, in un piccolo tentativo di conforto.
Quando il rosa si riprese, Yoongi lo prese per mano e lo fece sedere su uno degli sgabelli della cucina; prese un bicchiere d'acqua, un'aspirina e posò entrambi sull'isola in marmo nero, sulla quale Jimin aveva appoggiato la testa.
«Jiminie, bevi questa, ti sentirai meglio» gli sussurrò dolcemente il più grande, aiutandolo a bere la medicina.
Jimin lo ringraziò con lo sguardo e appoggiò di nuovo la testa sul ripiano della cucina, mentre il biondo gli passava una mano tra i capelli, cercando di calmarlo.
Nel frattempo Hoseok e Jungkook li guardavano sorridendo: quei due si conoscevano solo da pochi giorni, ma sembravano già una coppia al loro primo anno di relazione. Erano estremamente teneri, a detta di Hoseok e rivoltanti, a detta di Taehyung, che si trovò costretto a pulire il vomito del rosa.
Dopo essersi beato del tocco del più grande per qualche minuto, Jimin alzò lo sguardo verso i due ragazzi che li stavano fissando, guardando male principalmente Hoseok.
«Giuro che non verrò mai più ad un festa con voi»
💉
Era da poco passata l'ora di pranzo e Jimin si era quasi completamente ripreso dalla sua sbronza.
Se prima voleva ammazzare Hoseok, Taehyung, Jin e Namjoon —che nel frattempo erano scesi dal piano superiore, con un Namjoon soddisfatto e un Jin incazzato e pieno di succhiotti— per averlo portato alla festa, adesso rideva e scherzava con loro, finendo di mangiare il suo ultimo pezzo di pizza.
Ogni tanto, lanciava qualche occhiata a Yoongi, ammirando la sua bellezza. Nonostante l'aspetto truce, il biondo era un ragazzo tranquillo, con uno dei sorrisi più adorabili che il rosa avesse mai visto. Adorava quando quel bellissimo sorriso gengivale faceva spazio sul suo volto, per poi diminuire man mano in un piccolo sorriso timido che gli rivolgeva, ogni volta che lo beccava a fissarlo.
Jimin cercava sempre di distogliere lo sguardo prima di essere scoperto, ma proprio non riusciva a non rimanere incantato davanti a quello spettacolo.
Improvvisamente il suo cellulare squillò, facendo riecheggiare la suoneria per tutta la stanza: Taemin, uno dei suoi compagni di corso, lo stava chiamando.
Rispose, ma non fece neanche in tempo ad aprire bocca, che il ragazzo lo inondò di domande, preoccupato del fatto che non fosse andato a lezione quella mattina. Jimin sorrise tra sé e sé, per la dolcezza di Taemin. Era l'unico con cui era riuscito a stringere amicizia all'università e, oltre ad essere il suo migliore amico, era anche il suo costante rivale. Erano i migliori del loro corso e ogni giorno, facevano a gara a chi facesse meglio.
«Hyung tranquillo, mi sono solo svegliato tardi»
«Oh, meglio così; pensavo che ti avessero rapito o altro»
«Oh dio, sei peggio di mia madre»
«Sì, sì, comunque tra mezz'ora abbiamo le prove, verrai?»
Jimin sbiancò, guardando l'orario. Non ce l'avrebbe mai fatta. Doveva passare a casa a prendere il borsone, per poi dirigersi verso l'università e con l'autobus avrebbe impiegato almeno un'ora.
«Ohi Jiminie, ci sei?»
«Sì, tranquillo. Vedrò di fare il possibile»
«Ricordati che il saggio è tra poche settimane; bisogna scegliere ancora il primo ballerino e per quanto voglia farlo io, non voglio diventarlo solo perché tu non ti presenti alle prove»
«Lo so, Taemin hyung; stai tranquillo, verrò e ti ruberò il posto di primo ballerino»
«Contaci ragazzino~ ci vediamo tra poco, ti voglio bene»
«Ti voglio bene anche io, a dopo»
Jimin sbuffò preoccupato, iniziando a raccogliere le sue cose sotto lo sguardo confuso degli altri e quello piuttosto geloso di Yoongi. Aveva visto come Jimin sorrideva mentre parlava al telefono e, inconsciamente, aveva tanto desiderato essere quel Taemin per farlo sorridere così.
«Tutto bene Jimin?» chiese Jin, mettendo una mano sulla spalla del rosa.
«Sì, Jin hyung, non preoccuparti. Devo essere in università tra mezz'ora, quindi è meglio che mi sbrighi, altrimenti perdo l'autobus» rispose facendo un sorriso tirato per non farli preoccupare.
Sorriso finto, che Yoongi notò, ma preferì non dire nulla e fissare un punto del pavimento.
A quelle parole Hoseok, Jungkook e Taehyung si girarono verso di Yoongi, troppo occupato a guardare il vuoto. Il maknae gli schioccò due dita davanti agli occhi e il biondo li guardò con fare interrogativo.
«Accompagnalo tu, coglione» gli sussurrò Taehyung, mentre gli altri due annuivano. Guardò male Taehyung —questi ragazzini non avevano un minimo di rispetto—scosse la testa e riprese a guardare un punto indefinito.
Hoseok sospirò, passandosi una mano sulla fronte. Voleva bene al suo hyung, ma era proprio deficiente certe volte.
«Yoongi hyung potrebbe accompagnarti!» urlò Taehyung, sorridendo raggiante verso il rosa.
«Davvero?»
«Certo! Sono sicuro che farai molto prima con lui che con l'autobus, vero hyung?»
Yoongi si risvegliò dal suo stato di trance, solo quando Hoseok gli tirò un calcio sullo stinco e alzò lo sguardo su Jimin che lo guardava speranzoso, perdendosi nella bellezza dei lineamenti del suo viso.
«Oh... Oh! Sì, posso accompagnarti io, non c'è nessun problema»
Jimin a quelle parole fece un sorriso a trentadue denti, facendo diventare gli occhi due adorabili mezze lune, cosa che tutti i ragazzi nella stanza trovarono adorabile.
«Allora andiamo!»
💉
Il viaggio fu un trauma per Yoongi. Sentire le braccia di Jimin strette intorno alla sua vita mentre sfrecciavano sulla sua moto per le strade di Seoul, lo faceva arrossire come una dodicenne al primo amore e ringraziò mentalmente il casco che ricopriva interamente il suo viso, per non farlo notare al ragazzo dietro di lui.
Dopo aver accompagnato il più piccolo a casa sua a prendere la sua roba, si diressero verso l'università, che distava non più di dieci minuti dall'appartamento di Jimin e Yoongi, nonostante non riuscisse a non andare in tilt ogni volta che il rosa si stringeva un po' di più a lui, non voleva che quel viaggio finisse.
Gli piaceva sentire la sua presenza vicino a lui, sentiva come se volesse proteggerlo da tutto il mondo circostante.
Arrivarono in università senza neanche rendersene conto, tanto assorti a cercare di calmare ognuno il proprio battito del cuore. Jimin scese dalla moto e si tolse il casco, scuotendo la testa per sistemare i suoi capelli. Lo consegnò al più grande e, con un timido sorriso, lo salutò, voltandosi per andare a lezione.
Il biondo si tolse velocemente il casco e fermò il più piccolo prendendolo per il polso, prima che potesse entrare nell'edificio.
«Jimin, aspetta»
Il ragazzo lo guardò curioso, con un sopracciglio alzato e la testa piegata di lato.
«Ecco... volevo farmi perdonare per quello che è successo ieri sera. Non volevo farti stare male e... ecco... mi chiedevo se...»
Perché diamine non riusciva più a parlare? Ogni volta che fissava Jimin negli occhi i pensieri perdevano un filo logico e le parole gli morivano in bocca. Avrebbe tanto voluto prendersi a schiaffi, in quel preciso momento.
«Mi chiedevo se... ti andrebbe di uscire, così posso sdebitarmi»
Il rosa rimase interdetto per un secondo, prima di sorridere calorosamente.
«Mi farebbe davvero piacere, hyung. Facciamo domani sera alle otto?»
«Certo! Ti passo a prendere io»
Il più piccolo acconsentì e, dopo averlo salutato per la seconda volta, scomparve dietro le porte di vetro dell'edificio.
Quel pomeriggio, Jimin ballò con tutta l'energia che aveva in corpo e un sorriso luminoso come il sole, mentre Yoongi non riuscì a smettere di sorridere per neanche un secondo.
[[heyoo]]
questo capitolo mi fa schifo, ma vabbè, vi ho fatto aspettare già abbastanza.
grazie per tutti i bei commenti che mi avete scritto, i'm:soft 💜💜💜💜
ovis 🌻
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