Capitolo 18 - Bleeding Out
I'm bleeding out, so if the last thing that I do
Is bring you down, I'll bleed out for you.
So I bare my skin and I count my sins
And I close my eyes and I take it in.
I'm bleeding out, I'm bleeding out for you.
Bleeding Out – Imagine Dragons
Harry sollevò lo sguardo dal manuale di Pozioni Avanzate del Principe Mezzosangue giusto in tempo per evitare di finire addosso a Ron, che si era fermato nel corridoio per salutare Justin Finch-Fletchley.
«Se smettessi di leggere almeno mentre cammini, potresti guardare dove metti i piedi», gli fece notare Hermione con una punta di acidità.
«Questo libro è incredibile, quando arriverà la mia copia dal Ghirigoro restituirò quella», replicò semplicemente Harry, che aveva già ripreso a sfogliarne le pagine. Sapeva che la strega l'aveva trovato altrettanto affascinante quando l'aveva avuto tra le mani, perciò si aspettava che smettesse di insistere. Invece lei iniziò uno sproloquio sull'ingiustizia di tenere per più tempo del necessario qualcosa che avrebbe dovuto essere solo in prestito e sull'inaffidabilità di uno studente che non aveva neanche scritto il suo vero nome su un libro di scuola. Sembrava piuttosto irritabile quella mattina.
«Ciao, Harry!», lo salutò Colin Canon, costringendolo a sollevare lo sguardo da un incantesimo che il Principe aveva annotato sotto la dicitura "contro i nemici" e che lui non vedeva l'ora di provare.
«Sai già della Gazzetta di Hogwarts, non è vero?», fece Colin, ricordandogli del club di giornalismo che aveva avuto il permesso di fondare da Silente in persona e che avrebbe prodotto un settimanale sulle notizie più interessanti della scuola. «Ti andrebbe di rilasciarmi un'intervista su qualcuna delle tue avventure? O magari potresti raccontare di come mi hai salvato la vita nell'ufficio di Silente!»
Harry evitò di specificare che era stato Piton a impedirgli di morire avvelenato, ma non aveva nessuna voglia di assecondare Colin. «Ehm, che ne dici se ci vediamo a colazione? Stavo andando prima un attimo in bagno», inventò con poca convinzione.
Fortunatamente, al fiducioso Colin bastò quella scusa per credere alla sua buona fede, così si diresse in Sala Grande insieme a Ron, Hermione e Justin, mentre Harry si infilava in un corridoio laterale.
Ci mise un po' a rendersi conto di essere al primo piano, proprio davanti al bagno di Mirtilla Malcontenta, che celava l'ingresso alla Camera dei Segreti.
Intenzionato a trovare un rifugio che gli concedesse la calma necessaria a proseguire la lettura, Harry si infilò all'interno, sperando che Mirtilla fosse da qualche altra parte a infestare uno sgabuzzino o a piagnucolare su un termosifone. Fu subito deluso dalla sua voce, che, meno lamentosa del solito, riecheggiava tra le pareti del bagno in disuso.
«Ho visto tante pozioni dal giorno della mia morte, ma questa mi è nuova», stava dicendo a qualcuno che Harry non riusciva a vedere dal punto in cui si trovava. «Che cos'è? Un filtro d'amore?», domandò ridacchiando.
«Non sono affari tuoi.»
Il tono tagliente del suo interlocutore era inconfondibile. Harry riconobbe immediatamente Draco Malfoy e si appiattì contro i bagni per evitare di essere visto.
«Ma naturalmente a te non serve un filtro d'amore», proseguì Mirtilla con la stessa malizia di poco prima. «Tu e Hermione ve la cavate benissimo da soli. Anche se devo ammettere che il bagno dei prefetti non è un posto molto romantico.»
«Ci stavi spiando?», domandò l'altro, arrabbiato.
Harry non afferrò la risposta del fantasma, riuscì solamente a comprendere che Malfoy non aveva negato le parole di Mirtilla. Qualcosa dentro di lui scattò quando lo immaginò insieme a Hermione – la sua Hermione – nel bagno dei prefetti. Gli vennero in mente tutti i momenti dei giorni precedenti in cui aveva pensato che Hermione fosse strana, triste, irritabile, e si pentì di non aver indagato più a fondo.
«Se osi dirlo a qualcuno...»
Ma Malfoy non terminò la sua minaccia, perché Harry si era già mosso per colpirlo – con la magia o con i pugni, non gli interessava – e lui doveva averlo sentito, perché si voltò a fronteggiarlo.
L'incantesimo di Malfoy gli sfiorò la guancia, così Harry sollevò la propria bacchetta e contrattaccò con uno Schiantesimo.
«Che hai fatto a Hermione?», urlò, dando finalmente voce alla propria rabbia.
Malfoy rise mentre parava una fattura con un Incantesimo Scudo, poi gli rispose con una freddezza tale che Harry si infuriò ancora di più: «Niente che lei non volesse.»
Continuarono a colpirsi tra le grida di Mirtilla Malcontenta, che cercava di farli smettere.
Harry tentò di usare l'Incantesimo delle Pastoie, ma Malfoy lo evitò e ricambiò con un incantesimo non verbale. Harry riuscì a schivarlo per un soffio e dal modo in cui il lavandino alle sue spalle andò in frantumi dedusse che si trattava di un Incantesimo Reductor.
«Sectumsempra!», esclamò. Malfoy non sembrò neanche provare a evitarlo, ma poi Harry comprese che aveva tentato di proteggersi con un controincantesimo che non aveva avuto effetto.
Il sangue schizzò dal volto e dal petto di Malfoy come se il Serpeverde fosse stato colpito da decine di coltelli invisibili. Barcollò e poi cadde all'indietro, afflosciandosi sul pavimento bagnato mentre la bacchetta gli rotolava via dalla mano.
«No», ansimò Harry, avvicinandosi al suo corpo imbrattato di sangue.
Malfoy respirava affannosamente, mentre con una mano cercava di strapparsi di dosso la camicia e con l'altra di raggiungere la propria bacchetta.
Mirtilla strillò spaventata e sparì in un lavandino.
«Io non...», iniziò Harry, ma non riuscì a proseguire. Non sapeva cosa dire, né cosa fare. «Vado a cercare aiuto», decise alzandosi in piedi, poi si precipitò fuori dal bagno.
Si imbatté quasi subito in Hermione, che gli stava andando incontro con un sorriso sulle labbra. «Harry, Colin è andato via, puoi venire a fare colazione», disse prima ancora di metterlo a fuoco. Quando lo fece, il suo sorriso si spense. «Harry, quello è sangue?»
Lui non rispose, non voleva che s'immischiasse in quella faccenda, ma dovette ammettere a se stesso che Hermione poteva essere la possibilità migliore per Malfoy. «Vieni con me.»
Si voltò e lei lo seguì all'interno del bagno e, non appena vide Malfoy steso a terra nel suo stesso sangue, lo superò per raggiungerlo.
«Che è successo?», gridò rivolta a Harry, mentre puntava la propria bacchetta contro Malfoy.
Il Serpeverde era ancora cosciente, guardava Hermione con un'espressione indecifrabile, ma non ebbe la forza di aprire la bocca per parlare. Nel frattempo, Mirtilla Malcontenta era riemersa da un gabinetto e stava piangendo per la paura.
«Ho usato un incantesimo del Principe», disse Harry in un sussurro. «Non avevo idea che avrebbe avuto questo effetto.»
«E non hai pensato che avrebbe potuto essere pericoloso?», strillò Hermione. Harry non riusciva a vederla in faccia perché era china su Malfoy, ma sospettò che stesse piangendo. Fino a quel momento, i suoi tentativi di aiutarlo erano stati vani.
«Arriva il professor Piton!», esclamò Mirtilla, emergendo da un muro. Poi si infilò in un lavandino e sparì di nuovo.
«Cosa?», mormorò Hermione con dolcezza, avvicinando l'orecchio alle labbra di Malfoy.
«Na... scon... di... ti», disse lui, abbastanza forte perché anche Harry lo sentisse. Hermione lo strinse e Harry pensò che non l'avrebbe mai lasciato andare, invece lei gli adagiò con delicatezza la testa sul pavimento, poi si alzò e spinse Harry in un cubicolo, chiudendosi dentro e tappandogli la bocca con una mano.
Proprio in quel momento udirono un rumore di passi affrettati e il fruscio di un mantello. La voce del professor Piton iniziò a recitare un incantesimo che sembrava una litania. Harry poté solo guardare il volto di Hermione, mentre lei gli teneva ancora una mano premuta sulla bocca. Aveva gli occhi lucidi, ma non piangeva, eppure la sua espressione era carica di angoscia.
Il professor Piton ripeté lo stesso incantesimo tre volte, poi Malfoy iniziò a tossire e, a giudicare dai rumori che Harry poteva sentire, si stava rimettendo a sedere sul pavimento bagnato. Hermione si concesse un sospiro di sollievo.
«Chi è stato?», domandò Piton, mentre Malfoy ancora tossiva.
«Non la persona che crede lei», rispose semplicemente lui, con voce flebile.
«Draco, quell'incantesimo...», proseguì Piton. «Era magia Oscura.»
«Non deve preoccuparsi, so badare a me stesso», rispose lui, altezzoso come al solito.
«Se non fossi arrivato saresti morto dissanguato», gli fece notare Piton, ma lui non sembrava voler sentire ragioni. «Perché non mi permetti di aiutarti?»
«Non ho bisogno di essere aiutato», insisté Draco.
«Quel libro...», disse improvvisamente Piton. Poi Harry vide dalla fessura sotto la porta che si era chinato per raccogliere il manuale di Pozioni Avanzate del Principe Mezzosangue, che gli era caduto durante lo scontro. Sperò intensamente che non decidesse di controllare nel bagno e lui, fortunatamente, non lo fece.
«Vieni, ti porto in infermeria», disse il professore a Malfoy. «Potrebbero restare delle cicatrici, ma forse se prendi subito del dittamo riusciremo a evitarlo.»
Hermione continuò a tenere tappata la bocca di Harry per molto tempo dopo che ebbero sentito i loro passi allontanarsi fino a svanire. Quando lo lasciò andare, la mano le tremava e Harry pensò che fosse sul punto di prenderlo a schiaffi, ma lei non lo fece.
«Che è successo?», domandò piano, ma fremente di rabbia.
«Sono entrato nel bagno e lui era già qui», iniziò Harry, «stava parlando con Mirtilla Malcontenta di... te e lui.»
Hermione non batté ciglio, quindi proseguì. «Mi ha scoperto e mi ha attaccato. Durante lo scontro ho usato un incantesimo che avevo letto sul libro del Principe. Il resto lo sai.»
«Come hai potuto essere così stupido da provare un incantesimo di cui non conoscevi l'effetto?», domandò lei, chiaramente furiosa.
«C'era scritto che si trattava di un incantesimo da usare contro i nemici...»
«Allora è questo il problema!», urlò finalmente lei. «Per quanto possiate detestarvi a vicenda, continuate a sbagliare a valutare chi sia il vero nemico!»
«Hermione...»
«No, Harry, non voglio sentire altro», tagliò corto lei. Poi uscì dal bagno e lo lasciò lì da solo.
***
When the day has come that I've lost my way around,
And the seasons stop and hide beneath the ground,
When the sky turns gray and everything is screaming,
I will reach inside just to find my heart is beating.
Bleeding Out – Imagine Dragons
L'infermeria era più affollata del solito. Entrando, Hermione vide alcuni Tassorosso del primo anno che avevano avuto la sfortuna di mangiare le Pasticche Vomitose dei gemelli Weasley e non riuscivano a trattenere i conati. Madama Chips stava fasciando il braccio di un Serpeverde del terzo anno che, a giudicare dall'occhio pesto, doveva aver fatto a botte con qualcuno.
Draco Malfoy era sdraiato su uno dei letti più appartati, coperto da un lenzuolo leggero. Il suo viso aveva ripreso un po' di colore e lui sembrava stare bene. Stava parlando con Zabini, in piedi accanto a lui, con la schiena poggiata contro il muro e le braccia incrociate sul petto. Non c'era traccia di Piton, così Hermione provò ad avvicinarsi.
Zabini la vide, sussurrò qualcosa all'orecchio di Malfoy e poi le andò incontro.
«Ascoltami bene, ragazzina», le disse quando le fu abbastanza vicino. «A me non importa un accidente se sei mezza Babbana e hai il sangue annacquato. Per chissà quale ragione lui vuole te e io lo rispetto. Ma se Potter gli si avvicina di nuovo e Draco non lo ammazza per primo, io non mi tratterrò e non lo salverà essere amico tuo.»
Hermione osservò che era il discorso serio più lungo che gli avesse mai sentito pronunciare. Non disse nulla e lui andò via senza aspettare che lei parlasse. Quando la strega raggiunse Malfoy, quest'ultimo aveva un'espressione interrogativa sul volto, come se si stesse domandando la natura della breve conversazione che lei e il suo amico avevano appena condiviso.
«Come ti senti?», gli chiese con dolcezza. Malfoy la scrutò attentamente e Hermione si sforzò di sembrare tranquilla.
«Meravigliosamente», rispose lui. «Che ti ha detto Zabini?»
«Credo che abbia appena minacciato Harry», rispose Hermione in tono neutro.
«Buon vecchio Blaise», fece Malfoy, roteando gli occhi. «Pensa sempre che io abbia bisogno d'aiuto.»
«Veramente ha detto che sarebbe intervenuto solo se non l'avessi ammazzato tu per primo.»
«E permettere che tu mi odi per via di Potter? Per carità, mi accontenterò di una vendetta che non comporti ucciderlo, mutilarlo o ferirlo gravemente, ma mi assicurerò che sia comunque soddisfacente», promise sereno.
«È per questo che non hai detto a Piton che era stato lui? Per farti giustizia da solo?», domandò Hermione, conoscendo già la risposta.
«Non hai motivo di preoccuparti per quel povero idiota», ribatté lui. «Ti ho già detto che non ho intenzione di fargli troppo male.»
Lei non rispose. Era già stanca di vedere le persone a cui teneva combattersi a vicenda senza una vera ragione.
«Sei ancora arrabbiata con me?», domandò Malfoy, tornando serio.
Hermione ripensò a quello che si erano detti la sera precedente. Non aveva la forza di restare arrabbiata con lui, ma non poteva lasciar cadere il discorso troppo facilmente. «Forse.»
Lui inspirò a fondo. «Tu sei il libro che ho scelto di leggere da solo, senza che nessuno potesse dirmi che non ne valeva la pena», disse in un impeto di sincerità. «Non sei la mia debolezza, ma la mia forza.»
Per prima cosa, Hermione pensò che nei sei anni in cui avevano frequentato la stessa scuola, un libro era stata la cosa più bella a cui Malfoy l'avesse paragonata. Subito dopo, comprese il significato profondo di quelle parole e lo sforzo che gli era costato pronunciarle, quindi gli sorrise.
«Questo è il momento in cui mi baci», suggerì lui, divertito.
Hermione arrossì. «Adesso? Ma c'è un sacco di gente!»
Lui finse di indignarsi. «Vedi? Sei tu che ti vergogni di me, non il contrario.»
«Sei stato tu a dire che era meglio che nessuno sapesse», protestò lei.
«Mezzosangue, Mirtilla Malcontenta ci ha visti ieri notte nel bagno dei prefetti. E poi è la seconda volta che vieni a trovarmi in infermeria. I tuoi compagni di Casa saranno anche stupidi, ma ti assicuro che la maggior parte dei Serpeverde ha già capito come stanno le cose. E i rimanenti sono Tiger e Goyle.»
«Non capirò mai perché continui ad andare in giro con quei due zucconi», disse Hermione.
Lui si accigliò. «Potrei dire lo stesso di te per quanto riguarda Potter e Weasley e loro non hanno neanche il vantaggio di essere grandi e grossi.»
Hermione incassò il colpo senza protestare troppo, ma prima che potesse ordinargli di riposare e andare via, lui tirò fuori un braccio da sotto il lenzuolo e le accarezzò il polso con le dita sottili. Quel contatto la fece rabbrividire e non solo perché aveva le mani fredde.
«Sto ancora aspettando il mio bacio.»
Hermione si chinò come se non fosse stata lei a controllare il proprio corpo, bensì la voce dolce ed esigente di lui. Quando gli sfiorò le labbra, Malfoy sollevò leggermente la testa dal cuscino per approfondire il bacio e Hermione sorrise. Quando fece per tirarsi indietro, lui la seguì nel movimento, cercando di prolungare il contatto.
«Riposa», disse lei piano, sforzandosi di ignorare tutti gli occhi puntati su di loro.
«Sissignora», esclamò lui soddisfatto.
***
When the hour is nigh and hopelessness is sinking in,
And the wolves all cry to fill the night with hollering,
When your eyes are red and emptiness is all you know,
With the darkness fed, I will be your scarecrow.
Bleeding Out – Imagine Dragons
Quando Hermione entrò nella Sala Comune, la trovò deserta, fatta eccezione per Harry e Ron, seduti uno accanto all'altro su un divano di fronte al camino spento. Avevano saltato tutti e tre la lezione di Trasfigurazione, ma lei l'aveva fatto solo per andare a vedere come stava Malfoy. Avrebbe evitato volentieri, invece, di dover affrontare i suoi migliori amici proprio quel giorno in cui si sentiva completamente sottosopra.
Nell'esatto istante in cui Harry sollevò gli occhi su di lei, Hermione comprese che a nulla sarebbero servite le decine di varianti dello stesso discorso che aveva provato e riprovato nella propria mente nei giorni precedenti, al fine di spiegare – se non addirittura giustificare – quello che c'era tra lei e Malfoy. Il modo in cui dispiacere e delusione soppiantavano il senso di colpa negli occhi verdi di Harry era un chiaro segnale di quanto inutili e insignificanti sarebbero state le parole in quel momento.
«Hermione», mormorò Ron, mentre gli altri due si misuravano con lo sguardo. Aveva pronunciato il suo nome come se fosse l'unica cosa intelligente che gli era venuta in mente di dire e forse era proprio così.
«Malfoy sta bene», disse lei di punto in bianco.
«Sarai contenta», ribatté Harry acido, ma Hermione colse il sollievo nella sua espressione.
«Sì», fece lei tranquilla. «Lui è vivo e tu non sarai espulso. È andata piuttosto bene considerando l'enorme stupidità di quello che hai fatto.»
«E tu sei esperta di stupidaggini, non è vero?»
«Oh, sì, ho a che fare con te tutti i giorni!»
«Ehi, ehi, calma», intervenne Ron, alzando le mani come se stesse avendo a che fare con due Ippogrifi infuriati. Niente lo spaventava più di Harry e Hermione che litigavano – eccetto i ragni –, in parte perché detestava doversi schierare, ma anche perché i suoi due migliori amici erano la certezza che aveva sempre avuto e su cui faceva continuamente affidamento. «Hermione», disse di nuovo, sperando che lei cogliesse l'implicita domanda che le stava rivolgendo.
La strega sospirò. Ripensò al bacio che aveva dato a Malfoy in infermeria e a come gli altri l'avessero fissata tutto il tempo, increduli di fronte a quella scena. Non le importava che loro non capissero, ma adesso che si trattava del giudizio dei suoi amici era improvvisamente a disagio. Eppure, forte delle proprie scelte, come era sempre stata, quando aprì bocca lo fece con una sicurezza che non aveva mai pensato di avere le volte in cui aveva provato quel discorso nella sua testa.
«Io e Malfoy ci... frequentiamo», disse ricorrendo all'unico termine che le era venuto in mente, dal momento che aveva dimenticato tutte le alternative a cui aveva pensato. «Prima che possiate protestare insultando la mia intelligenza, lasciatemi dire che non ho dimenticato chi è, né come si è comportato nei nostri... nei miei confronti negli ultimi anni», proseguì interrompendo Harry che stava per obiettare. «Ma ho motivo di credere che sia sinceramente... preso. D'altra parte, io lo sono», concluse arrossendo leggermente, ma senza tentennare.
Ron sgranò gli occhi e Harry ammutolì.
«Che sei testarda l'abbiamo sempre saputo tutti», dichiarò Ron alla fine. «Ma che saresti riuscita a far cambiare idea sul tuo conto perfino a Draco Malfoy non l'avrei mai detto.»
Hermione impiegò un po' a comprendere il significato di quelle parole, ma poi sorrise. In quel suo modo buffo, Ron le stava dicendo che si fidava della sua capacità di giudizio.
Anche Harry doveva averlo capito, perché lo guardò come se si sentisse tradito.
«Hermione, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?», domandò infatti. «Ho sbagliato a usare l'incantesimo del Principe», ammise con riluttanza, «ma indipendentemente da questo, lui è Draco Malfoy.»
«Però, che occhio!», obiettò sarcastica. «Se non me l'avessi detto tu non me ne sarei accorta.»
Lui si alzò e fece per dire qualcosa, ma poi richiuse la bocca e le diede le spalle. Strinse con forza i pugni, Hermione gli vide contrarre le spalle, come se stesse combattendo contro se stesso.
Tra il momento in cui si rilassò e quello in cui parlò, trascorse un instante che a lei parve interminabile, ma durante il quale non riuscì a capire a quale conclusione fosse giunto. Il suo tono, invece, rese chiaro il messaggio già dalla prima parola.
«Io non posso dimenticare.»
***
You tell me to hold on,
Oh, you tell me to hold on,
But innocence is gone
And what was right is wrong.
Bleeding Out – Imagine Dragons
Blaise andrò a trovare Draco in infermeria subito dopo cena, giusto mezz'ora prima che Madama Chips mandasse via tutti i visitatori.
Lo trovò comodamente steso tra le lenzuola bianche, con le mani incrociate sotto la testa e l'aria assorta.
«Mezza scuola parla di come Harry Potter ti abbia battuto in un duello clandestino in un bagno», esordì, attirando la sua attenzione. «Naturalmente, non essendoci prove, dubito che sarà punito. Il professor Piton non approfondirà la questione per evitare di mettere anche te nei guai, quindi anche stavolta San Potter la passerà liscia.»
«Non direi proprio», replicò Draco, accigliandosi. «Non lascerò la questione in sospeso, puoi starne certo.»
«Non ne dubito», tagliò corto Blaise. «Comunque, tanto per restare in tema di pettegolezzi, ben più di metà scuola parla del bacio appassionato che vi siete scambiati tu e la Granger mentre lei stava al tuo capezzale.»
Draco sbuffò. «Mirtilla Malcontenta ci aveva già visti.»
«Lo so benissimo, è stata lei a diffondere le voci sullo scontro con Potter», precisò Blaise, divertito. «Ma, vedi, io non sono come gli altri, so riconoscere il quadro d'insieme.»
Draco si accigliò e non disse nulla, invitandolo a continuare.
«Subito dopo aver perso il duello, l'intelligentissima strega amica di Harry Potter viene a trovare te in infermeria e, fregandosene di essere davanti ad altre persone, ti bacia. Devi aver fatto leva sul suo orgoglio per convincerla», suppose. «In ogni caso, mi sembra ben chiaro il tentativo di... come dire... marcare il territorio.»
Lui lo studiò con lo sguardo, probabilmente domandandosi se valesse la pena negare. «Puoi biasimarmi?»
«Veramente mi stavo complimentando», specificò Blaise, ridacchiando. «Ma vorrei aggiungere, sempre perché sono un passo avanti a te, che non hai motivo di essere geloso di Potter.»
«Ah no?»
Lui sorrise apertamente. «Voci di corridoio sostengono che frequenti la sorella di Weasley, non hai di che preoccuparti.»
«Sì, invece», ribatté Draco, irritato. «Lei è così fedele ai suoi amici che il saperli contrari a questa cosa tra noi la distruggerà.»
«Draco Malfoy», lo richiamò Blaise, divertito. Chiaramente, lui non aveva compreso affatto la situazione. «L'intera Casa Serpeverde è sconvolta dalla tua relazione con una Mezzosangue e tu ti preoccupi per lei?»
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Bleeding Out è una canzone degli Imagine Dragons del 2012. Significa Dissanguarsi ed è chiaro il riferimento all'episodio dello scontro nel bagno tra Draco e Harry, quando quest'ultimo lancia il Sectumsempra.
Note
La scena del bagno (detto così suona orribile, ma è quello che è) riprende quella del sesto libro sebbene con notevoli modifiche. Il fatto che Harry lasci cadere il libro del Principe Mezzosangue e che Piton lo raccolga, per esempio, non è presente nei libri della Rowling.
Per quanto riguarda la reazione di Harry alla notizia che Hermione frequenta Malfoy, per come ho inquadrato io Harry, ho semplicemente immaginato che sarebbe andata così come ho scritto. Naturalmente le opinioni in merito possono essere diverse e io stessa ho letto fanfiction in cui Harry agiva in un altro modo, ma in questo contesto il "mio" Harry non prende bene la cosa. Però non siate troppo cattivi con lui, immaginate che la vostra migliore amica inizi a frequentare il vostro peggior nemico... chiunque si arrabbierebbe!
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