Running Up That Hill

It doesn't hurt me
You wanna feel how it feels?
You wanna know, know that it doesn't hurt me?
You wanna hear about the deal I'm making?
And if I only could
Make a deal with God
And get him to swap our places

Running Up That Hill
Placebo

Mi hai reso la vita un inferno da quando ci hai fatto il tuo ingresso senza invito, come se prima non fosse già abbastanza incasinata.

La mamma, il divorzio, la dipendenza dall'alcool e il suo fottuto non saper scegliersi un uomo. Di violenza in violenza, da chi mi ha messa al mondo al bastardo che ti ha plasmato a sua immagine e somiglianza, cado di incubo in incubo, uno peggiore dell'altro, tanto che il Sottosopra fa quasi meno paura.

È il luogo maledetto adatto a uno come te, Hargrove. Non credevo che potesse esistere un posto degno della repulsione che sei capace di suscitare in chi ha la sfortuna di incrociare il tuo inutile cammino, ma sei talmente viscido che le creature dell'altra dimensione sono forse più tollerabili di te.

Esse esprimono esteriormente il marcio che dimora nel tuo essere sudicio. Perché tu un'anima non l'hai mai avuta, Billy. L'hai barattata da tempo con la violenza, arma con la quale torturi i malcapitati che incappano nel tuo cammino.

Una su tutti: io.

Sono il capro espiatorio sul quale vomiti tutto il mal di vivere che hai in corpo e del quale non mi frega un cazzo. Te lo sei meritato. Ti sei meritato tutto quello che ti è successo

L'inferno è poco per te.
E il Sottosopra è un regalo.

Meriti la sofferenza che infliggi a chiunque abbia la sfortuna di incrociare il tuo essere contorto e perverso. Sì, perverso come sei nei confronti della signora Wheeler!

Hai adocchiato la ricca preda piacente di cui approfittare e lei, povera sciocca donna annoiata e infelice, farà la stessa fine di tua madre e della mia.

Marcisci, Billy! Il giorno che aspetto da quando una maledizione ti ha portato nella mia vita è giunto: il giorno del giudizio per i farabutti come te.

E allora perché la sento strisciare come un veleno sottopelle, la sensazione di angoscia che sale fino a nausearmi. Dovrei sentirmi sollevata, ora che quell'orrenda creatura, il Mind Flyer, ha infilzato i suoi artigli mortali dentro di te, per trascinarti nell'inferno dalla quale essa stessa proviene.

Perché, Billy? Che tu sia maledetto. Vuoi ancora tormentarmi? Non finirà mai. Mi porterai con te nella tomba. Da vivo mi hai stritolata in una spirale di odio che ora sta solo cambiando forma, mentre muori.

Si chiama rimorso.
E perché mai poi? Rimorso per cosa? Perché dovrei sentirne per uno che ha fatto del male a tutti durante la sua esistenza. Perché dovrebbe dispiacermi la tua morte, Billy?

Forse è perché io non sono come te. È perché in me risiede il sentimento a te sconosciuto della compassione. Forse è questo il motivo che non mi permette di gioire della mia liberazione da te.

O forse perché io sono proprio come te: infliggo solo sofferenza.

Il rimorso mi corrode di già perché mentre morivi hai fatto l'unica cosa giusta di tutta la tua vita: ti sei ribellato, per una volta, al male e guarda cosa è successo? Una volta che hai deciso di non pensare solo a te stesso, per una sola volta che hai fatto la scelta giusta: difendere El, l'unica che può salvarci dalla condanna al mondo sotterraneo che vuole impadronirsi di noi.

E ora che dovrei sentirmi libera il rimorso è il mio unico compagno. Ora che potrei vivere lasciandomi tutto alle spalle il mio tormento non ha fine.

Ti sei portato anche me nel Sottosopra, Billy. Ho lasciato andare Lucas. Lui ha bisogno di normalità, di sentirsi accettato. Che ci fa con una squinternata come me?

Ho perso El, la mia unica amica, ormai al sicuro e lontana da Hawkins, questo posto che continua a emettere tutta la sua negatività nonostante sembrasse tutto finito con la tua morte, Billy, fino a quando il Sottosopra tornerà più forte di prima a soffocarci.

È sempre stato qui.

Lo sento, rimbomba a ogni passo che lascio ricadere pesantemente mentre mi dirigo verso il parco roulotte di Forrest Hills. Il tonfo pesante delle suole che trascino, stanche, rimbomba sul terreno viscido di umidità. La strada da scuola verso casa si restringe nella bruma che via via s'infittisce tra gli alberi che, come spettri, delimitano il nulla. Il nulla verso il quale fa rotta la mia esistenza. Essi sembrano animarsi al mio passaggio. I loro rami diventano gli artigli allungati e viscidi dei Demogorgoni.

Allora tento di affrettare il passo ma il terreno si deforma, inseguendomi. Gli opercoli tossici del sottomondo mi sono alle calcagna e sento di non avere scampo. È solo una questione di tempo prima che venga trascinata insieme a te all'inferno, Billy.

In una perfetta imitazione di mia madre, il paracetamolo per i continui mal di testa è diventato il mio alleato numero uno. Anche dopo essermi richiusa all'interno, le sento strisciare sotto la porta. Si insinuano ovunque. Voci, sensazioni, oscure presenze che dalla tua morte non mi hanno mai dato tregua.

Stai venendo a prendermi, Billy. E sia. Forse ti sei pentito di tutto il male fatto. Forse avresti avuto diritto anche tu a essere amato. Per questo, anche se non mi credi, tutte le notti chiedo al cielo di prendere il tuo posto. Di riportare indietro le lancette. Correrò da te per dirti che mi dispiace.

Uno, due, tre, e cambio.
Me al posto tuo.

Sì, perché più orribile di chi fa del male è chi desidera il male altrui. E io ho bramato la mia vendetta da quando ti ho visto.
E ora che ho ottenuto liberazione essa chiede come prezzo la mia vita.

Il mio tempo sta per scadere.
Lo so.
Non voglio morire.
Vorrei vivere. Vorrei essere felice come lo ero con El, con Lucas, con tutti gli altri.
Mike, Dustin, Steve, Nancy, mi avete accolta senza farmi sentire diversa. Finalmente mi sono sentita a casa, se pure i mezzo all'inferno che stavamo vivendo. E ora?

Billy chiede giustizia.
Il Sottosopra reclama la sua prossima vittima.

Uno, Chrissy
Due, Fred
Tre, Patrick
Quattro, Maxine Mayfield.

È tutto chiaro. Sono stata designata fin dall'inizio. Quelli tormentati dalla nascita, come noi, come Billy, sono le prede scelte.

Proverò a combattere, perché non voglio morire. Anche se lo merito, i miei amici, no. Loro non hanno colpe. Forse non ci riuscirò, ma devo almeno provare.

Non sono sola, anche se pensavo fosse meglio esserlo per non far soffrire gli altri intorno a me. Lucas, Dustin e persino Eddie, accusato ingiustamente per qualcosa che non ha commesso. Steve, Nancy, Robin, Erika. Siete tutti qui per me. E io ho il dovere di provarci per voi.

Andiamo a fare il culo al Non-Morto, al potente Vecna, noi miniature sulla scacchiera quadrettata dove ogni mossa è una trappola contro i giganti del terrore: le nostre paure.

La fan art di copertina è dell'artista @sineadinthecity che trovate su Instagram.

https://instagram.com/sineadinthecity?igshid=YmMyMTA2M2Y=


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