venerdì e sabato a Imola
23 aprile 1993
Imola, gran premio di San Marino
Siamo alla quarta gara e il campionato sta andando alquanto bene: sono secondo dietro Senna e davanti a Hill, ma sono ben speranzoso per il futuro prossimo, dato che gli aggiornamenti sembravano funzionare.
Mia sorella intanto ha disputato la terza gara in campionato a Brands Hatch, che l'ha vista vincere brillantemente anche questa volta, portandosi così in una solitaria corsa al titolo.
Sembra anche che Zoey voglia farle provare delle vetture più potenti: ha parlato di formula 2000 o di formula Renault, in base anche a come si evolveranno gli eventi l'anno prossimo.
È bello poter dare una mano alla mia sorellina: so quanto duramente lavori per seguire il suo sogno e so quanto sia stressante dover essere il manager di sé stessi.
Zoey si è offerta di trovarle sponsor, team e soldi per continuare: parte del denaro lo detrae dal mio stipendio (sono io che le ho chiesto ciò), mentre il resto lo mettono le aziende che hanno ormai tappezzato la piccola Formula Vee guidata da Rita.
Ho invitato Rita a Imola, ma non è potuta venire: in questo momento è concentrata sulla sua di carriera e non ha voluto spostarsi.
Mah, che bella la famiglia
Intanto, la trattativa tra Lancia (ex Andrea Moda) Brabham, e March sembra andare avanti: la prima sembra avere i fondi necessari, ma per delle questioni con la F1 non possono acquisire i team prima della fine dell'anno.
Senza i fondi però i team avranno difficoltà ad arrivare a fine anno: l'idea secondo i media è quella di usare gli sponsor in comune per acquisire il gran con un'altra proprietà e poi passare tutto il materiale e il personale in Italia per l'anno prossimo, in modo da poter concludere degnamente la stagione
Anche la Larousse e la Venturi procedono le loro trattative: le parti stanno cercando un accordo, in modo da poter ottenere insieme I fondi che non riuscirebbero ad avere da soli, ma Il fatto che praticamente i due team si siano separati l'anno scorso crea non pochi problemi.
Come al solito il circus si dimostra complicato per tutti e ancora una volta mi rendo conto di quanto sia complicato il lavoro di Zoey.
Onestamente mi chiedo anche come possa la McNeil aprire un team B, visto che, da quel che ho capito, non è permesso che due team abbiano lo stesso propietario.
Oh, beh, in Sicilia quando qualcuno ha problemi simili si ricorre ad un prestanome che rende conto ad un proprietario: mi chiedo se sia lo stesso in questo caso e se sia legale un'azione del genere.
Ma ora bando alle ciance: inizia il turno di prova.
Stavolta l'assetto non è perfetto: l'auto è molto più veloce in curva grazie al nuovo fondo, ma il bilanciamento è mutato rispetto alle prime gare, visto che ora aumenta il carico al posteriore.
Così passo la prima parte del turno a cercare di trovare la quadra: prima l'auto è troppo sottosterzante, poi le correzioni sono eccessive e il problema è quello opposto.
Alla fine riesco a trovare il settaggio migliore: l'auto soffre ancora il sovrasterzo, sia in entrata che in uscita, ma non ha reazioni eccessivamente violente.
Rispetto alla versione precedente scivola molto di più, ma va bene così, vorrà dire che mi dovrò adattare ritornando ad uno stile di guida più spettacolare.
I frutti del nuovo assetto, tuttavia non si vedono nei test, ma in gara e in qualifica: nella sessione del venerdì stanno tutti provando qualcosa e le comparazioni lasciano il tempo che trovano.
Sono certamente felice dello sviluppo dell'auto, ma non sono al corrente di quello che possono fare i miei avversari! Per questo il giro di qualifica è davvero importante.
Dei dodici giri il migliore è il sesto: a dir la verità potevo farne altri, ma ho deciso di rallentare per risparmiare le gomme per la gara, visto che interni di gomme a disposizione sono diminuiti.
Dopo l'ultima chicane ecco che c'è subito la partenza: si esce ai 100 km/ho e si percorre il tratto che comprende tamburello, una lunga e velocissima curva verso sinistra e la Villeneuve, una semicurva a destra, tutto a tavoletta, toccando i 320 km/h.
Appena usciti dalla Villeneuve si frena e si passa dalla sesta alla seconda per affrontare la Tosa, una curva a gomito sinistrorsa.
L'auto qua entra il leggera derapata ed esce allargando il posteriore, ma tengo tutto giù, lanciandomi a tavoletta nel breve rettilineo, seguito da una curva dolce verso destra che ti porta alla Piratella, una curva di 90 gradi verso sinistra che si percorre in quarta marcia:
Dopo un'altra scodata sul cordolo in uscita si va in discesa verso una semicurva a sinistra che presenta un cambio di pendenza: appena superato lo scollino l'auto si scompone leggermente, mentre si deve frenare andando in picchiata verso le acque minerali, una tripla chicane destra- sinistra- destra da prima marcia, poi si esce in seconda e si parzializza per un'altra curva verso destra che sa inizio al tratto in salita: si butta giù il gas per affrontare la semicurva cieca verso sinistra dopo la quale da inizio al tratto finale in discesa, poi si sale in quinta fino ai 290 orari prima di frenare per la variante alta, un'altra chicane, stavolta destra-sinistra da seconda marcia.
L'auto scoda nuovamente in accelerazione, ma è stabile. la discesa si affronta ancora una volta con il piede completa giù, percorrendo una semicurva verso sinistra, si continua a tenere il gas per una leggera curva a destra e ai 300 orari si frena fino alla seconda per affrontare la Rivazza, che è una curva mancina a 90 gradi
L'auto ancora una volta si scompone, stavolta in ingresso di curva, ma esco dritto per dritto e in traiettoria ed accelero sul cordolo; riesco a mettere giusto la terza, poi parzializzo per affrontare un'altra curva simile a quella di prima: mentre mi porto verso sinistra Passo sai 170 della terza ai 265 della quinta marcia, poi scalo in quarta per affrontare un'altra chicane sinistra-destra, torno in quinta per il breve rettifilo e infine scaldo di 3 marce per affrontare la variante bassa, la chicane finale sinistra - destra che riporta sul traguardo.
Il tempo è ottimo e mi garantisce il terzo posto dietro le Williams e al fianco di Schumacher.
Casadei invece si piazza sesto dietro a Senna: con l'ultimo giro disponibile batte di un decimo, Wendingler in sesta posizione.
Giovanna Amati, Roberto Moreno e Perry McCarthy concludono la top 10 facendo registrare lo stesso crono.
Imola: risultati qualifiche (Top 10)
1- Alain Prost - Williams - 1:22:070
2- Damon Hill - Williams - 1:22:168
3- Christian Di Santo - McNneil - 1:23:786
4- Michael Schumacher - Benetton - 1:23:919
5- Ayrton Senna - McLaren - 1:24:007
6- Federico Casadei - McNneil - 1:24:624
7- Karl Wendingler - Sauber - 1:24:720
8- Giovanna Amati - Brabham - 1:24:756
9- Roberto Moreno - Lancia - 1:24:756
10- Perry McCarthy - Lancia - 1:24:756
Intanto le nuvole si affacciano all'orizzonte: la minaccia per è quella della terza gara bagnata su quattro disputate. Senna era intoccabile a Donington e dopo lo scherzo che gli ho combinato in Brasile a casa sua sono sicuro che sarà motivato a fare del suo meglio a Imola, uno dei miei gran premi di casa.
Da non sottovalutare neanche le Ferrari: partiranno dalla settima fila dello schieramento, preceduti in ordine da Andretti su McLaren e Blundell sulla Ligier, ma nonostante la distanza in griglia il loro tempo è molto vicino a quello di Casadei. A dir la verità tra lui e Patrese che sta in sedicesima posizione ci sono solo 272 millesimi (1:24:896), con Blundell che prende la quindicesima piazza per il rotto della cuffia, con un tempo dm appena tre millesimi di secondo più veloce.
Mi aspetto quindi una gara combattuta; con un paio di ritiri in alto le posizioni del podio potrebbero non essere così scontate e spero che Federico riesca in qualche modo ad uscire da quella bolgia che lo circonda. Il team è sereno: festeggiamo l'ottima qualifica cantando e saltando nei box, ridendo come dei ragazzini: è importante potersi rilassare e staccare, anche perché domani ci aspetta la parte più importante del weekend: bisogna arrivare in gara senza farci intimorire dai grandi nomi, perché sappiamo che McNeil stiamo facendo un lavoro eccellente e ora dobbiamo solo mostrare al mondo di cosa siamo capaci
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