Test, test e ancora test

Il 23 febbraio sono uscito devastato dalla presentazione della MC93.
Il 24 febbraio mi risveglio in un appartamento che non è il mio.

Sono alquanto confuso: dove mi trovo?
L'alloggio sembra  essere un monolocale, arredate per avere un decente livello di confort senza però risultare eccessivamente costoso. Diversi Poster della McNeil sono sparsi per il locale e sul frigo c'è un calendario della squadra.
In mezzo alla stanza, tra il letto e la cucina, si trova un tavolo rotondo con quattro sedie; una TV è in alto sulla parete destra e sopra la porta, mentre attacco a quella quella sinistra c'è il divano.

Mentre cerco di ambientarmi, ecco che il mio telefono cellulare squilla: apro così il mio MicroTac e riconosco la voce di Zoey Lake.

Mi spiega che la McNeil, grazie ai soldi dell'assicurazione e a quelli del premio per il piazzamento nel costruttori è riuscita a costruire un complesso abitativo proprio dentro l'ex aeroporto dove si trova la sede del team, in modo che i dipendenti possano starci senza doversi spostare per lavoro.

"Quello in cui ti trovi è l'appartamento a te riservato"

Dice Zoey

"Non sei costretto ad abitarci, ma sarà sempre un punto d'appoggio finché resterai alla McNeil"

Tranquillizzato dalle parole, mi siedo sul divano, ma Zoey mi rimprovera

"Ora vedi di andare in pista. Iniziamo i test. Sotto casa c'è una Toyota bianca, quella sarà la tua auto"

Come Garibaldi rispondo con "obbedisco" e dunque scendo.

Mi aspettavo un'auto noiosa, invece l'unica auto bianca qua è una berlinetta a motore centrale, simile alla Ferrari 348, ma con linee più morbide

Come salgo alla guida e percorro la strada che mi porta all'hangar: l'auto ha un bel telaio, ma sono in po' deluso dalla mancanza di potenza: un turbo sarebbe l'ideale.

Ad ogni modo arrivo sul posto e la MC93 è finalmente pronta per essere guidata.
Indosso la tuta, il casco e facciamo la forma per il sedile: dopo un'ora circa è tutto pronto e posso andare in pista.

Oddio, signor giudice, "pista"

Di tratta di un percorso ricavato dall'aeroporto, con barriere artificiali e conetti.
La giornata di oggi serve a provare che l'auto funzioni: motore, freni e sospensioni.
Ed effettivamente è così: nessun problema tecnico. Il nuovo sistema di sospensioni attive copia bene l'andamento del terreno e l'auto sembra più stabile dell'anno scorso, senza per questo perdere agilità
Le prime impressioni sono buone e quando torno all'hangar sono entusiasta: Casadei sembra condividere il mio parere e non vediamo l'ora di provare a Fiorano.

Ecco, i test a Fiorano arrivano il giorno dopo stesso.
Ancora un test, si scende di nuovo in pista.

"Voglio un'auto che sovrasterzi in entrata e sottosterzi in uscita di curva"

Dico ai meccanici: loro si scervellano e diventano matti per capire come fare.

Casadei da altre indicazioni: vuole un'auto che non si scomponga in entrata di curva. La sua guida sembra più adatta a preservare le gomme, rispetto all'anno scorso.
La mia non lo è, ma vado molto più veloce, infatti il riscontro cronometrico, almeno per la prima giornata, mi dà ancora una volta ragione: i tempi sono leggermente migliori di quelli dell'anno scorso nonostante le gomme posteriori più strette rispetto all'anno scorso.
Casadei è a mezzo secondo da me ed entrambi siamo leggermente più lenti della Ferrari di Berger.
L'anno scorso non fu un bene: non farò lo stesso errore di pensare di avere un'auto competitiva perché riusciamo a star vicino alle Ferrari

Nel complesso però la vettura si comporta bene, ma c'è ancora molto da migliorare per raggiungere l'assetto ideale. Così tra un aggiustamento e l'altro arriviamo al calar del sole e la seconda giornata di test si conclude.
Intanto in fabbrica hanno preso i  motore della Toyota e lo hanno tirato fino allo sfinimento, per simulare una gara e capire quanta potenza possiamo tirare fuori dall'unità propulsiva (per i più curiosi, si tratta di 760 cavalli a 13.000 giri, su 505 Kili di macchina).
Il tempo di un pranzo leggero che riprendo i test: provo altri assetti, dò indicazioni e tento settaggi nuovi, ma continuo a preferire la configurazione che ho trovato la mattina.
Così, finita la prima giornata, torno a casa esausto e accendo la TV.

Guardo nello specifico la replica della presentazione, in cui McNeil si dice soddisfatto per i risultati della scorsa stagione, ma ancora più affamato per quella corrente.
Zoey prende dunque la parola: parla di un programma di sviluppo piloti, tramite la creazione o l'acquisizione di diverse scuderie in Europa e nel mondo: per il momento l'acquisizione riguarda quattro team: tre in Italia , con un team in formula 2000, un altro nella formula 3 ed un ulteriore in f3000 italiana, insieme ad altro team in f3000 giapponese, da cui viene Konata.
Seguiranno l'apertura di alcuni team nella neonata formula 4, altri in formila Renault e dunque un team B in formula 1

Il 26 febbraio stiamo ancora in pista: sono già 3 giorni di fila che proviamo di tutto.
Oggi affineremo la parte aerodinamica:
La squadra è giusto riuscita a costruire due paia di alettoni, ma vale la pena di provarli entrambi.

I riscontri cronometrici sono in linea con quelli di ieri, così chiedo aggiustamenti: aumentare il carico al posteriore, poi diminuire quello al posteriore, dunque fare l'opposto con entrambi gli alettoni: sto facendo disperare i meccanici, pur di trovare l'assetto ideale.

Correndo notato che preferisco avere più carico dietro e meno sul davanti: ci pensa già l'assetto a tenere il muso sempre reattivo, l'aerodinamica mi aiuterà ad avere quel leggero sottosterzo che mi permette di entrare in curva quando voglio
Alla fine riesco a migliorare i tempi sul giro: a fine giornata addirittura arrivo al record della pista, in 1:00:231, mezzo secondo più veloce di Alesi e un secondo più veloce della vettura dell'anno scorso, nonostante i limiti regolamentari.
Certo, fanno differenza diversi parametri: la giornata oggi è meno umida dell'anno scorso e la temperatura leggermente maggiore.
Dopo il record, la giornata continua per altre 2/3 ore di test: noto come questa vettura sia meno impegnativa rispetto all'anno scorso: merito sicuramente anche delle sospensioni attive- totalmente riviste e del bilanciamento ottimale della monoposto.

In pista, oltre a me e Casadei c'è anche Konata. Lei usa il muletto per le prove comparative, una vettura dell'anno scorso (quella a cui esplose il motore all'ultimo round mentre ero quinto) con motore Toyota e con l'elettronica dell'anno corrente.
Da quel che ho capito, quest'anno avrebbe corso con quella vettura, se non fosse stato per l'incendio della sede. Penso che la McNeil abbia anche un quarto pilota, ma non ho idea di chi possa essere: certamente non penso che avrebbero schierato un team solo per la giapponese.

Finita la giornata, osservo i tempi di tutti: Casadei è a 2 decimi da me, Konata a 7: sono abbastanza preoccupato dalla vicinanza di Casadei: così lo guardo un attimo, per nulla tranquillo.

Quel ragazzo migliora troppo in fretta. Noto che mi sto innervosendo, così cerco di tranquillizzarmi: Fiorano è una pista corta, i distacchi aumenteranno sui circuiti del mondiale.

Va tutto bene.

Spero.

In tutto questo abbiamo corso per una ventina di ore nell'arco di un paio di giorni: sono davvero esausto. E anche Federico e Konata lo sono: così facciamo tutti stretching per evitare problemi muscolari.
Mentre facciamo ciò, Zoey arriva con un quadernone in mano

"I test sono andati benissimo"

Dice lei

"Adesso però il vostro lavoro è finito. Domani dovrete fare qualche giro sul muletto per dei test di comparazione e avremo finito la corrente sessione di test. Dato che entrambi sembrate soddisfatti dell'assetto, la prossima settimana proveremo dei nuovi componenti aerodinamici, anche per capire in che senso muovere lo sviluppo dell'auto"

Io annuisco e lo stesso fa Casadei, dopodiché possiamo andare finalmente a riposo
La nostra collega però non è dello stesso avviso: ci raggiunge, con in sorriso smagliante

"Andiamo a prendere tutti qualcosa?"

Chiede lei: non abbiamo il tempo di rifiutare che lei ci trascina in macchina, invitando tutti i presenti.

Ed eccomi esausto, con la voglia di tornare a casa mentre mi ritrovo in un locale all you can eat a base di carne e birra a fiumi

"Perlomeno si è ambientata"

Dice Casadei: qualche mese fa, quando la incontrai per la prima volta, la giapponesina sembrava così timida.
Ora è un uragano!
Sorride a tutti, parla, tiene il filo della conversazione. Cosa è successo a quella creatura così fragile ai test di settembre a Fiorano?
Onestamente mi chiedo se non sia in realtà un Doppelgänger che l'ha rimpiazzata per ucciderci tutti.

Zoey, che solo pochi giorni fa era triste perché ha dovuto salutare la Marchetti, sta bevendo e ridendo con McNeil: sono tutti così rilassati e io sto qua, che parlo solo se interpellato: cosa mi sta accadendo?

Casadei è più tranquillo di me, chiunque lo è: mi chiedo perché non ci riesca pure io.
Voglio dire, sono in una posizione invidiabile! Tutto quello che ho sempre sognato è a portata di mano. Sapevo che avrei incontrato ostacoli e onestamente mi aspettavo che sarebbe stato più difficile, allora perché sento un senso di insoddisfazione?

È per la relazione con Roberta?
È perché Casadei sta iniziando a diventare troppo veloce per i miei gusti?
O forse perché in fondo penso di non meritare tutto questo.
I discorsi intorno a me si mescolano ed io ne rimango estraniato: non so cosa dire, come rispondere. Tutto mi vortica in testa e non riesco a dare un senso a quello che mi viene detto.

Mi "sveglio" solo dopo un po'

"Christian? Christian!"

Mi accorgo che Zoey e Konata mi stanno guardando

"Tutto bene?"

A quel punto scuoto la testa, come per svegliarmi da un brutto sogno e guardo Zoey

"Devo tornare in Sicilia"

Dico a Zoey, che mi guarda stranita

"Per una settimana"

Lei non sembra contenta, ma cerca di non farlo a vedere

"Ci sono i test e non possiamo permetterci di perdere tempo"

Ribatte lei, senza alzare la voce

"Ne ho bisogno. Devo ritrovare la mia tranquillità o non riuscirò a correre, quest'anno"

Zoey sembra comprensiva: del resto è un anno che non vedo la mia famiglia.
Dovrò tornare da mia madre, no?

"Va bene"

Dice lei

"Però posso concederti 3 giorni, dopodiché Federico e Konata inizieranno i test senza di te"

Annuisco: dovrebbe andare bene sono sicuro che tornare a casa mi ridarà quella stabilità di cui ho bisogno e già mi sento più tranquillo.
Per il resto della serata riprendo a fare conversazione: Konata, Federico ed io ci scambiamo diversi aneddoti, come quando persi il campionato di f3000 all'ultima curva perché mi ostinai a mantenere le gomme slick nonostante la pista bagnata o quando lei è riuscita a conquistare una pole in retromarcia poiché prese l'erba in accelerazione in una posta con il traguardo molto vicino all'ultima curva, oppure ancora di quando Federico decise di saltare sui cordoli delle chicane di Pergusa ottenendo una storica Pole con l'alfa 75 nel Campionato italiano turismo

Tutto ciò mi fa distrarre dai miei pensieri e quando rientro a casa sono molto più tranquillo.
Domani prenderò il primo volo per Punta Raisi: mi chiedo come reagirà mia madre alla sorpresa.

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