Brasile: gara

Il giro di ricognizione va bene: l'auto funziona e ora sono pronto a partire dalla quarta posizione: ho l'abitudine di partire bene e sono abbastanza sicuro di riuscire a sopravanzare almeno una vettura per puntare al podio.

Si spengono le luci: ecco che parto.

Ma porca…

Quando si pensa che la partenza è il momento più pericoloso di una gara in F1 in genere si ci riferisce alla prima curva.
Non si riflette al momento in cui si spengono i semafori: si parte e basta; l'unico momento in cui si usa la frizione in tutta la gara
Ecco: l'auto si sta per spegnere.
Premo la frizione a fondo: tutti i gli altri mi passano, mentre io fatico a fare entrare la marcia

Mentre vengo sopravanzato da tutto il gruppo spero solo che qualcuno non si schianti contro di me: tutto va bene, ma non benissimo: potevo essere morto, invece sono ultimo.

Riprendo così la corsa: devo muovermi e provare a raggiungere tutti dalla ventottesima posizione: Proprio un bel modo di iniziare la gara. Zoey impreca dai box, usando parole che poco si addicono ad una brava ragazza.

Io intanto ho ripreso la mia gara: solo al secondo giro raggiungo il gruppo alla discesa del lago e penso a come sopravanzare le vetture in gara.
Per passare i primi piloti, mi tengo all'interno mentre affronto le 3 curve consecutive a destra. Arrivato alla 8, freno in ritardo rispetto al solito per compiere un doppio sorpasso, poi butto giù il gas con rabbia. L'auto sovrasterza all'uscita, ma la controllo in qualche modo.
Alla frenata del Pinheirinho, sopravanzo la quarta vettura del giro, e continuo aggressivo alla serie di curva successiva.
Approfittando della superiorità del mio mezzo continuo a tenere premuto l'acceleratore: schivo le auto e ne passo altre tre prima di arrivare al Bico do Pato: in uscita al Merguhlo scarico a terra tutta la potenza del V10 Toyota e mi fiondo verso il traguardo, passando altre due vetture Un cartello dice "CDS P19, GO!"

I giri successivi sono un costante recupero di posizioni:
Sono quattordicesimo al giro 3, decimo alla quinta tornata e arrivo al giro 10 in settima posizione: a caricarmi tutti i meccanici, che si fanno vedere e mi incitano: sono a caccia di Alesi e della sua settima piazza, dieci secondi di distanza davanti a me

Passano i giri: come una furia mi avvicino alla Ferrari, che riesco a recuperare in quattro passaggi:
La lotta stavolta è dura e mi ricorda quella che ebbi con lui a Kyalami l'anno scorso, prima che mi cedesse lo sterzo.
Il francese difende per tre giri: alla fine però lo sorpasso alla fine del secondo rettilineo: finto l'attacco all'interno, poi mi muovo all'esterno, per ritardare la frenata.
Alesi mantiene l'interno, io uso la velocità della linea esterna per uscire più veloce e sopravanzarlo nel tratto veloce successivo:

Adesso ho Berger nel mirino.

Oh, Non importa, perché la sua Ferrari è a bordo pista all'uscita della curva 13
Bene, vuol dire che il prossimo obiettivo é la Benetton di Schumacher.
L'inseguimento si apre una volta archiviata la questione Alesi: lo stacco subito e come una tigre inizio la caccia del tedesco.
La rabbia di questi momento mi dà una forza che non ho mai avuto: in un paio di giri mi accodo alla Benetton, s provo ancora ad attaccare con furore nello stesso punto di Alesi, ma lui chiude l'interno, allora cambio lato: Schumacher a questo punto prova a portarmi fuori in frenata, ma io anticipo la staccata, così in curva 4 incrocio la traiettoria e riesco ad uscire più veloce, usando la differenza di accelerazione per passare in quinta piazza prima della tripla sequenza a destra, per poi proseguire la mia corsa.
Casadei è  in quarta posizione: sarà un'operazione delicata, so quanto possa essere difficile passarlo.
Il ritmo del mio compagno di squadra è più vicino a quello che tengo: è circa 4 secondi alla fine del ventiduesimo giro e arrivo dietro di lui solo quattro giri più tardi
Il sorpasso è più semplice di quel che pensavo: forse ha capito che sono più veloce, o forse gli hanno dato ordini dal team: ad ogni modo Buono così: vuol dire che posso continuare la mia rimonta.

Intanto scende la pioggia: decido così di stare con le slick e di proseguire la gara per quanto possibile.
Riesco un qualche modo a tenere l'auto in pista senza perdere troppo tempo, ma devo rientrare ai box intorno al trentesimo giro e metto le gomme da bagnato e alla fine Del giro mi viene detto che a 4 secondi davanti a me ora c'è Giovanna Amati: sembra che la Brabham abbia raccolto diversi fondi e che sia tornata competitiva grazie alle prestazioni dell'anno scorso.

Passano diversi giri prima che io possa recuperare lo svantaggio dalla Amati: riesco ad esserle attaccato alla quarantatreesima tornata, all'altezza del Bico do Pato
La Amati chiude la porta e io decido di non affrettare le cose: il sorpasso si compie poco dopo, sul rettilineo del traguardo, grazie alla maggior potenza del mio motore rispetto al V10 Yamaha della sua Brabham.
La Amati mi sta attaccata per un bel po' ma non riesce ad attaccarmi: la situazione perdura per diversi giri, ma poi dopo aver provato a frenare in ritardo all'altezza della curva 4, va lunga e io posso riprendere il mio inseguimento.
Alla fine del giro 49 guardo ancora una volta il cartello ai box: LAP 49 PRO+SEN -19.5. Ad ogni passaggio sul traguardo mi viene mostrato il cartello ex che mi informa sul distacco dai primi due:


LAP 50 PRO+SEN - 18.7
LAP 51 SEN+PRO - 17.9
LAP 52 PRO+SEN - 17.1
LAP 53 SEN+PRO - 16.1
LAP 54SEN+PRO -15.6
LAP 55 PRO+SEN -14.4
LAP 56 PRO+SEN - 13.7
LAP 57 PRO+SEN - 13.0
LAP 58 SEN+PRO - 12.5
LAP 59 PRO+SEN - 11.5
LAP 60 SEN+PRO -10.4
LAP 61 SEN+PRO- 9.9

Intanto finisce la pioggia ed esce di nuovo il sole: arriviamo siamo al sessantaduesimo giro e decido di mettere le gomme da asciutto

In tre sole tornate recupero e sorpasso la Amati, complice un suo fuoripista dovuto alle gomme da bagnato che si stanno surriscaldandie torno all'inseguimento del duo di testa: ho circa 30 secondi di svantaggio du su loro alla fine del giro, ma la posta sta cambiando in fretta ed io sto recuperando moltissimo tempo: già al giro successivo recupero quattro secondi sui miei predecessori.
Mentre io continuo a macinare giri su giri vedi il distacco che si riduce rapidamente.
Così rapidamente che penso quasi di poterla vincere: io cerco di non mollare, anche se alla fine del penultimo giro i due sono ancora troppo lontani: li vedo appena, ma ora non posso farmi innervosire.
I miei pensieri sono due: la prima idea di mollare e accontentarmi, l'altra è quella di spingere, sperando di poter sfruttare ogni eventuale errore per guadagnare un'altra possibile posizione: alla fine del rettilineo opto per la seconda opzione.
Come una furia mi getto nella S: se non dovessi arrivare a prendere Senna e Prost voglio almeno fare segnare il giro veloce.

Mentre mi tengo sulla parte asciutta della pista, accelero come un demonio: esco velocissimo sul cordolo dopo la terza curva e nonostante l'auto scivoli a causa dell'acqua, riesco a tenerla in qualche modo.

Quello che non so è che davanti a Prost non vuole lasciare la vittoria al brasiliano: forza così il sorpasso e centra la McLaren di Senna sulla fiancata.
Io raccolgo il regalo e ringrazio, portandomi in testa al GP del brasile: l'ultima parte del giro è ormai una formalità.
Accompagno l'auto al traguardo, con i meccanici che dal muretto esultano come dei pazzi.

Dietro di me Senna e Prost, che hanno finito la gara senza parte dell'alettone anteriore; dopodiché Casadei ha sopravanzato Giovanna Amati dopo il suo errore e Alesi sfrutta la rottura della sospensione di Schumacher per agguantare l'ultimo punto disponibile.

La gara è stata pazzesca: dopo il modo in cui è iniziata non avrei mai pensato di vincere, eppure eccomi qua.
Al parco chiuso osservo le vetture:
Quella di Prost ha perso la metà destra dell'ala e ha diversi segni sulla fiancata; quella di Senna ha danni simili dalla parte opposta: penso che sia un miracolo che abbiano finito entrambi la gara

Mentre mi tolgo il casco i meccanici mi saltano addosso: il risultato di oggi mi proietta in testa al mondiale, con la McNeil prima nel costruttori: non mi aspettavo un simile successo alla mia seconda stagione in formula 1, ma sono felicissimo: abbraccio i meccanici e salto con loro prima di recarmi sul podio: Senna e Prost sono neri dalla rabbia, ma comunque mi applaudono quando vengo annunciato come vincitore.
Per evitare problemi decido di non puntare lo champagne verso i due: lo spruzzo verso il pubblico, più un particolare verso l'area dove si trovano i meccanici.
Dopo il podio ovviamente ci sono le interviste, che cerco di effettuare il più velocemente possibile e, dopo gli impegni con la stampa, finalmente riposo.

Classifica piloti dopo gara 2:

1 - Di Santo - 14
2 - Senna - 12
3 - Hill - 10
4 - Prost - 6
5 - Casadei - 6
6 - Amati - 3
7 - Alesi - 1

Classifica costruttori dopo gara 2:
1 - McNeil - 20
2 - William - 14
3 - McLaren - 12
4 - Brabham - 6
5 - Ferrari - 1

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