in uno stanzino dietro ai box di Silverstone


C h r i s t i a n   D i   S a n t o

Assurdo dico, assurdo!

Bastava alzare un po' l'anteriore.

Bastava solo questo per rendere la macchina più stabile.


Ma come si fa, assurdo!

Perché non ci hanno pensato prima?

Incredibile!


La macchina, dall'essere un carrello della spesa, è passata al sembrare di più un proiettile:

Stabile, non si schioda dalla strada, neanche a cannonate.


Le sospensioni, a quanto ho capito, sono state copiate da quelle della Indycar ed è stato rivisto il software per la regola delle sospensioni attive, proprio in vista delle nuove specifiche. Tra l'altro il puntone, che prima era ancorato in basso rispetto al telaio, adesso invece è montato al contrario.


Anche gli scarichi sono cambiati: adesso puntano verso il fondo della vettura, anche se non ho capito come mai, nonostante me lo abbiano spiegato migliaia e migliaia di volte.


Ad ogni modo, l'auto è nettamente migliore sia in curva che in rettilineo e la cosa mi impressiona, perché non pensavo di riuscire ad essere tanto veloce.

In particolare, riesco a andare velocissimo nei primi due settori, salvo poi sbagliare l'ultima curva, facendo un'escursione sull'erba che mi costa più di due secondi e mezzo.


Torno ai box, dato che finisce il tempo e di certo non sono contento: avrei potuto fare di meglio, invece ho sbagliato e per questo ho sicuramente perso delle posizioni, come un idiota.


Ai box non ho tanta voglia di parlare nervoso come sono, ma quando dal nulla spunta Roberta sorrido.

È sempre bello passare del tempo con lei, mi fa sentire...   "Bene"

Quando si avvicina, lo fa con un foglio di carta in mano, con i tempi di tutti


1 - N. Mansell - Williams -  1.18.965


2 - R. Patrese - Williams -  1.20.884


3 - G. Amati    -  Brabham - 1.20.909


4 - C. Di Santo -   McNeil - 1.21.008


5 - A. Senna    - McLaren - 1.27.706


Dopo, ho smesso semplicemente di leggere i tempi, ma ho comunque notato Moreno in nona posizione e Casadei in decima.


A proposito di Federico, ancora sta nervoso perché non sembra essere a suo agio con la macchina: spero solo che non faccia tanto casino da farci tornare alla vettura di inizio anno, perché non lo sopporterei.


Il quarto posto comunque mi rasserena: data la scampagnata per i prati pensavo molto peggio, ma se la macchina è tanto veloce, allora parto tra i favoriti per la vittoria.


Rinfrancato, mi alzo e guardo Roberta, la quale mi prende per mano e mi porta in uno stanzino dietro ai box.

La guardo confuso, senza dire nulla:

Semplicemente non capisco cosa stia accadendo.


So solo che siamo soli io e lei, e che qua non c'è nessuno.


Io e lei


Soli

Il cuore mi batte forte, non riesco a calmarmi e a stare così ho quasi paura.


In questo periodo ci siamo visti spesso, ma mai siamo stati così soli.


Io e lei, nessun altro. Dall'altra parte dei box si sentiva il chiaccherío dei meccanici, che tuttavia in questo momento sembra cessato.


Da questa parte, l'universo si apre davanti a me.


Io non dico niente.


 Roberta non dice niente.

Poi si alza in punta di piedi e mi bacia.

Mi... Mi bacia?

Mi bacia!

Non riesco a crederci, tanto che non ricambio subito, anche perché la mia incredulità è mischiata ad un certo senso di panico


Lei si stacca e distoglie lo sguardo e lo abbassa, quasi intristita


Cazzo, sembra delusa


Adesso si metterà a pensare cose strane, del tipo che non avrà mai una chance con me


O forse, più probabilmente, sarò io a non avere nessun'altra chance con lei


E non posso permetterlo


Il mio momento di panico dura un po', a dir la verità quasi troppo.

Ho detto "quasi" perché quando se ne sta per andare la afferro per un polso, al ché lei si gira e questa volta a baciarla sono io e lei ricambia.


Ecco, adesso va meglio.


In questo attimo che pare infinito, sento tutto il mio peso venir meno. Quasi volo, immune alla legge di gravità, come se fossi una farfalla: tutto lo stress, tutta la rabbia e tutte le preoccupazioni sono cose che finiscono adesso, con questo bacio.


Purtroppo, "lo stanzino dietro ai box" non è altro che un bagno e per sfortuna Federico ha l'abitudine di andare in bagno senza bussare e malauguratamente abbiamo dimenticato di chiudere la porta a chiave. Disgraziatamente, sembra che il rampollo Casadei non gradisca ciò che vede e dato che sciaguratamente Federico non è molto pacato nelle reazioni, appena realizza, dopo un paio di secondi, ciò che sta accadendo, mi tira un cazzotto dritto sull'occhio sinistro, che è tanto forte da farmi cadere a terra.


Io non capisco cosa sia successo nell'immediato: la vista è annebbiata e i pensieri confusi. Dopo qualche secondo ritorno lucido e vedo che ci vogliono 6/7 persone per portare via Federico da me, mentre lui cerca di infierire su di me: le sue urla sono tali da aver allertato mezzo paddock, tanto che quando mi rialzo, vedo che alcuni degli uomini che trattengono Federico portano la maglietta verde della Lotus. 

Alla fine il mio compagno di squadra si calma e si allontana dal box, io invece mi siedo sulla pancia della vettura e sbuffo, seccato dalla situazione. Roberta si siede con me e poggia la testa sulla mia spalla, poi Arriva un ragazzo (o meglio un pilota, a giudicare dalla tuta) che mi passa una bistecca cruda, che applico all'occhio nero.


È così che pronuncio le prime parole della giornata, un debole "grazie"

Tuttavia non faccio in tempo di alzare lo sguardo che l'individuo è sparito. Così, certo di essere solo con Roberta, la stringo a me con il braccio libero, metre guardo pensieroso il soffitto del garage.

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