Mackenzie emise un grido acuto, quando il cellulare tornò a squillare nuovamente e il nome di Ethan comparve sullo schermo.

Ethan continuava a chiamarla interrottamente da circa un'ora e ogni volta che lei chiudeva la chiamata, lui tornava a farle squillare il cellulare.

Aveva pensato più volte di bloccarlo, ma non aveva il coraggio di farlo. Vedere il suo nome comparire sullo schermo, le dava speranza che si stesse sbagliando e che in realtà Ethan non avesse fatto nulla di sbagliato, anche se in quel momento stava incominciando a detestare tutte quelle chiamate.

Se gli chiudeva la cornetta in faccia, perché continuava a richiamarla? Perché non la smetteva di tormentarla?

Quando il cellulare tornò a squillare — questa volta pronta a rispondere una volta per tutte alle chiamate di Ethan —, un forte giramento di testa fece dondolare leggermente in avanti e indietro la ragazza, la quale si era appena alzata in piedi per poter uscire sul balcone a prendere una boccata d'aria perché si sentiva soffocare.

Una dolorosissima fitta allo stomaco le mozzò il fiato in gola, come se avesse appena ricevuto un fortissimo pugno sul ventre.

Pian piano la sua vista incominciò a vacillare. Piccole macchie nere comparvero davanti alla sua visuale mentre un altro giramento di testa — più violento del precedente —, la fece sentire ancora più male e proprio per quello, sapeva che da un momento all'altro sarebbe caduta sul pavimento senza più forze.

«Sophie», riuscì a gridare col poco fiato che le rimaneva nei polmoni, dato il suo continuo respirare affannosamente poi crollò a terra e tutto quello che sentì prima di venire avvolta dal buio, fu Sophie che gridava il suo nome.

🌈 Angolo Autrice
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