Capitolo 23

Ti aspettavo in trepidazione sul ciglio della strada di fronte al mio palazzo; avresti impiegato un po' di tempo ad arrivare, ma non riuscivo più a stare in casa.

Mi hai sempre reso agitata, ma mai come quel giorno. Ricordo quanto tremavano le mie dita mentre scrivevo un messaggio al telefono. Avevo la convinzione che sarebbe successo qualcosa di speciale e in fondo non mi sbagliavo: stare con te era sempre così.

La tua macchina si fermò esattamente di fronte a me, mentre il sole iniziava a calare.

Scendesti in fretta con un sorriso scintillante in volto, non ebbi neppure il tempo di contemplarti che tu mi baciasti. Sentì il mio stomaco diventare leggero, mentre uno stormo di farfalle si dibatteva all'interno.

Ogni bacio con te era un'emozione unica e io, col passare del tempo, non riuscivo più a farne a meno.

«Perché mi aspettavi qui fuori? Fa freddo. Avresti dovuto aspettare dentro» mi rimproverasti preoccupato, dopo aver stretto le mie gelide mani nelle tue calde e confortanti.

«Non volevo perdere tempo da passare insieme» risposi dedicandoti uno dei miei sorrisi più timidi. Non capitava spesso che dicessi cose così dolci, ma le pensavo tutte, dalla prima all'ultima.

Arrivammo velocemente alla destinazione che avevi scelto e rimasi letteralmente a bocca aperta.

«Ti piace?»

Non dissi niente, semplicemente strinsi la tua mano ed entrai dentro quella galleria d'arte. Nessuno mi aveva mai portato in un posto del genere; la bellezza dei quadri l'avevo solo vista in fotografia. Tutto quello per me era un'esperienza unica e fui eternamente grata di averla vissuta per la prima volta con te.

Alla prima opera rimasi letteralmente a bocca aperta, ma presto mi conducesti verso un altro quadro. Quello mi abbagliò completamente. Più lo guardavo più quelle linee, quei colori, quelle forme sembravano spiegare tutta la confusione che occupava il mio animo quando pensavo a te, a noi.

Era forse quella la rappresentazione dell'amore?

«Vedi quello che vedo io?» mi chiedesti.

Mi girai verso di te con le lacrime agli occhi, incapace di spiegare ciò che mi faceva provare.

«Grazie» dissi prima di stringerti in un abbraccio.

«Dicono che l'arte esprima la bellezza, ma per me sei tu l'unica che riesce a farlo.» 

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