CAPITOLO 67

《Non così in fretta, Dollarus.》

Dei capelli biondi perfettamente tagliati fecero capolino sulla scogliera, bloccando la ritirata dell'omino.

《Mio caro, non ti aspettavo. Qual buon vento ti porta qui?》Nel suo tono, sempre disinteressato, riuscii questa volta a cogliere una punta di asprezza.

Un paio di occhi taglienti dai riflessi smeraldo lo squadrarono severi.

《Hai qualcosa che mi appartiene.》

Degorio fece un passo verso l'omino e, con lui, avanzò tutto l'esercito alle sue spalle.

《Non sarebbe una novità, ma questa volta ti sbagli.》

Dollarus sembrò improvvisamente un'altra persona, privato di tutta l'energia frenetica di prima.

《Mi hai mancato per poco. Stai forse perdendo colpi, mio caro?》Il tono era sempre più serio, sempre più aspro.

Non curanti di quel particolare, gli occhi verde bottiglia di Degorio si spostarono immediatamente nei miei. Con uno scatto vidi il braccio di Gideon interporsi.

《Sei ancora vivo, Kelpie?》Alle parole di Degorio, mi accigliai.

《Allora sei stato tu!》

Feci un passo in avanti, mentre l'ira mi consumava, ma Gideon mi trattenne con il braccio. Lo avrei ucciso con le mie stesse mani.

《Ammetto che speravo non confidaste in Dollarus...》Continuò Degorio imperterrito.《...ma a quanto pare il mio vecchio è sempre un passo avanti.》

Quasi come ad esemplificazione delle sue parole, Dollarus avanzò verso Degorio finché non fu a pochi passi da lui.
La differenza di altezza era disarmante: era come vedere una bambino sfidare un adulto.
Ma lo sguardo di Dollarus era molto più di quello di un bambino. Lo vidi ghignare, sgranando gli occhi. Il suo volto assunse un espressione raccapricciante.

《E ne dubitavi, caro mio? I tuoi trucchetti non funzionano più con me. Non puoi ordinare ad uno dei tuoi scagnozzi da quattro soldi di avvelenare un uomo nella mia terra, senza che io me ne accorga.》

I muscoli facciali di Degorio frizionarono un secondo, ma non si lasciò mettere i piedi in testa così facilmente e, con un gesto del capo, richiamò tutti i suoi uomini.
Indisturbato dalla dozzina di spade che puntavano alla sua testa, Dollarus sorseggiò nuovamente dalla fiaschetta.

《Come ho già detto prima, ho molti impegni che mi attendono a Chaot. Non voglio perdere tempo con una battaglia che vincerò in ogni caso.》

Questa volta la pazienza di Degorio non riuscì a sostenere il colpo, e il suo volto si accartocciò in un'espressione collerica.

Dollarus fece per ignorarlo e proseguire ma, in uno stridente rumore ferroso, Degorio estrasse una spada, puntandogliela dritta alla gola.

《Io non sopporto i traditori.》

In quello stesso istante, quei quattro uomini che avevano accompagnato Dollarus, si accalcarono sulla cassa che conteneva la pietra e ne estrassero armi di tutti i tipi: spade, asce e bastoni chiodati.

Un brivido mi percorse tutta la schiena. La maschera da giullare di Dollarus era appena crollata, rivelando dietro di essa un uomo calcolatore e letale. Un uomo all'altezza della perfidia di Chaot.
In ogni singola azione, nulla era casuale: l'antidoto, la cassa e perfino la scelta del luogo a strapiombo sul mare.

Un violento stridere ferroso mi fece riacquistare la focalizzazione persa, attirando l'attenzione sulla battaglia che infervorava davanti ai nostri occhi.

Dodici uomini, contro cinque.

Sleale e scorretto: era questo il metodo di Degorio, ma non lo avrei lasciato fare. Io e Dollarus eravamo diventati alleati, e quella era l'occasione per dimostrarsi come tali. Estrassi il pugnale e presi ad avanzare.

《No! Questa non è la nostra battaglia!》Coline mi si parò davanti.

《Hai ragione. Tu non centri nulla.》

La spostai sul fianco con un gesto svogliato, ma deciso, del braccio.
Il mio sguardo era già concentrato sul nemico quando, con una stretta al polso, venni nuovamente fermata.

《Ferma ho detto!》

Non osai rispondere né muovermi.
Temevo che se avessi fatto anche solo una delle due cose, sarebbe finita con un cadavere in più.

《Non dimenticare mai, a chi stai parlando!》Rubyo, improvvisamente, era intervenuto.《Lyra ha ragione, questa non è la tua battaglia, ma se ti ritiri adesso, sarai solo una vigliacca.》

Coline fece per parlare, ma le parole le si bloccarono in gola, producendo solo un verso strozzato.

Rubyo iniziò a picchiettare con l'indice l'armatura dorata, avvicinandosi sempre di più al viso paralizzato della ragazza, fino a sfiorarle l'orecchio.

《Se sei una guardia imperiale, dimostralo.》

Con un ultimo colpo sull'armatura, Rubyo la fece barcollare indietro, facendola quasi inciampare nei suoi stessi piedi.
Gideon avrebbe potuto prenderla, ma decise di spostarsi sul fianco.
Non mi dispiacque.

Tuttavia non riuscii a godermi il resto della scena, perché mi rivolsi nuovamente al combattimento.

Alzai il pugnale, caricando l'affondo seguita da Rubyo e Gideon ma, con uno scatto fulmineo che mi lasciò destabilizzata, Coline mi precedette. Trafisse due uomini prima che questi potessero anche solo accorgersene e, con la stessa rapidità, ne sgozzò altrettanti.

Gli schizzi di sangue le sporcarono il volto. Per un istante, credetti di vederla sorridere. Poi, scomparve nella mischia.

Ancora turbata da cio a cui avevo appena assistito, mi accalcai sugli uomini di Degorio, facendo da scudo a Dollarus, occupato in uno scontro diretto con il biondo. Combattevano a stretto contatto tra loro, prima con le armi e poi, una volta disarmatisi a vicenda, con i pugni, ma nessuno sembrava accennare a demordere.
Ogni volta sembrava che l'altro fosse in grado di prevedere le mosse successive. Per quanto nemici, dimostravano una sintonia che in pochi avrebbero potuto avere, forse alla pari di quella tra me e Rubyo. O almeno quella che, fino a pochi giorni fa, credevo ci fosse.

Stavo iniziando a pensare che, dietro quella pura inimicizia apparente, si celasse qualcosa di più.

Ma ora, a quei due, questa cosa non importava: presi dalla foga dello scontro, si stavano avviando sempre di più verso lo strapiombo.

Sentivo che non sarebbe andata a finire bene.

Aumentai la portata dei miei colpi, nella speranza di poterli raggiungere al più presto ma, un riflesso abbagliante, attirò la mia attenzione, distraendomi definitivamente dalla battaglia e facendomi inciampare all'indietro .

《Dollarus!》

Ma gridai invano. Il pugnale nascosto di Degorio lo aveva già colpito nel cuore.

Cadde in ginocchio, sulla soglia dello strapiombo. Degorio era a pochi passi e caricava già l'attacco finale.

Una goccia calda sulla mia guancia attirò l'attenzione a ciò che giaceva sopra di me: Rubyo aveva parato un colpo che non avevo neppure visto arrivare, ferendosi la spalla.

Lo osservai pietrificata e riuscii a ritrovare il mio riflesso nei suoi occhi apatici. Questi però, divennero nuovamente espressivi quando, volgendo lo sguardo in lontananza, si caricarono di terrore.

《Coline! No!》Mi voltai e assistetti alla scena che aveva fatto straziare Rubyo.

La guardia si era appena buttata di peso su Degorio, spingendolo giù dallo strapiombo.
Ciò che vidi dopo però, fu ancora più raccapricciante: Rubyo si era lanciato nella direzione di Coline non appena aveva assistito alla scena ma, non riuscendo a prenderla in tempo, si era gettato con lei in un tentativo di salvarla in extremis.

L'urlo che venne strappato dalla mia gola arrestò il combattimento.
《Rubyo!》

Con gli occhi appannati e la gola graffiata dal grido, iniziai a strisciare sull'erba, attaccandomi ai ciuffi in cerca di un appiglio. Le nocche mi divennero bianche. Continuai a strusciarmi al suolo finché le gambe non riuscirono a reggermi in piedi, portandomi a pochi centimetri dallo strapiombo.

Gideon mi bloccò da dietro, afferrandomi le braccia.

《Non da qui Lyra. Li cercheremo dalla nave!》

Non riuscivo neppure a sentire il dolore della sua presa sulle mie braccia mentre mi trascinava giù dall'altura.

Non riuscivo a sentire più niente.

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