XII
Aeglos mi guardò impaziente di capire quale fosse il mio prossimo passo.
— Cétolindë. — Annunciai. — È una gemma molto rara che puoi trovare solo in un punto preciso di questo lago. Ho studiato allungo la sua posizione, fortuna che l'ho trovata.
— Fortuna che c'ero io, se non mi fossi tuffato per capire che fine avessi fatto saresti ancora lì a galleggiare o... morto.
— Prendi! — Così gli lanciai la gemma tra le mani. — Dimmi cosa avverti.
— Caspita! — Esclamò lui stringendola in pugno, — sento... un'improvvisa quiete, come fossi allineato con le forze mistiche dell'universo.
— È nota anche come gemma della pace. Non immaginavo che potesse manifestarsi così intensamente. Per questo ho perso i sensi là sotto.
— A ogni modo sei rimasto immerso per un bel po', ti sarebbe venuto a mancare il fiato ugualmente presto.
Effettivamente non aveva torto.
— Questa pietra, può essere usata nel pieno delle sue potenzialità solamente da una nixie.
— Con gli occhi strabuzzati di fuori: — non avrai intenzione di invocarne una, vero?
— È proprio quello che intendo fare.
— Maraud, sono creature ambigue, non puoi fidarti di una di quelle... Cose.
— Hanno dei poteri singolari. È questa l'unicità che mi occorre per fare un dono a Ise.
— Non so cos'hai in mente, amico, ma io di queste creature mi fiderei ben poco! — Poi, fremente, come un bambino eccitato davanti a un gioco nuovo: — allora? Come pensi di fare?
Per attirare l'attenzione della nixie, mi servii del mio aspetto da Incubo così che le mie possenti ali mi avrebbero permesso di sorvolare a pelo d'acqua il lago.
Con gli artigli della mia mano sinistra mi tagliai quella destra, per permettere al mio sangue di defluire e impregnare la gemma che tenevo nel pugno. La gemma si colorò di sangue, questo serviva a far capire alla nixie chi la stava cercando. La cosa più importante era che mi concentrassi per rendere chiaro il mio scopo, la mia attenzione fu tutta incentrata sui sentimenti che provavo per Hel.
Con la gemma iniziai a tracciare una runa sulla superficie dell'acqua - emanava un'aura di potere antico e misterioso, che lasciava percepire un leggero formicolio nell'aria - cercando di replicala così come l'avevo memorizzata dal tomo.
I volatili della zona sembravano rispettare la runa, tracciando cerchi nell'aria sopra questa come se fosse un santuario. La flora indigena pareva inclinarsi leggermente verso di essa, come se volesse ascoltare la sua storia. La runa sembrava essere un ponte tra il mondo in superficie è quello sott'acqua.
Infine, dovetti tagliare più profondamente l'apertura sulla mia mano e lasciar cadere il mio sangue anche al centro di quella figura.
Quella, dal colore delle acque, prese a intingersi rubra.
Le acque cominciarono a incresparsi, onde si scontrarono con rabbia ribollendo come fossero invase dall'ira. Il lago stesso decise di creare una spirale di potenza e mistero, un vortice che sfidava le leggi della natura: una colonna d'acqua in perpetuo movimento, alta quanto una torre e larga quanto un galeone. Le sue acque tumultuose sembrarono un turbine di sfumature di blu e verde, con schiuma bianca che si librava nell'aria. Un ruggito profondo e cupo si sollevò dalle profondità, in un canto di tempesta incombente.
Mentre il vortice continuava a danzare con furia, una figura emerse dalle sue acque agitate.
I suoi capelli di corallo fluivano come un mantello d'argento e la sua coda scintillava con sfumature di blu e verde, lo stesso colore delle acque da cui era emersa.
Si librava nell'aria, circondata da una luce eterea che sembrava danzare al ritmo del vortice. I suoi occhi profondi, abisso marino, ci fissarono, sono quasi certo che avesse il potere di vederci nell'anima.
Con un movimento sinuoso, la nixie si tuffò all'interno nel vortice, scomparendo nelle sue acque turbolente. Quello si calmò, le acque si placarono e tutto tornò alla quiete.
Avvertimmo un guizzo e il corpo seminudo di una donna sbucò alla riva del lago.
— Sono lieta che il mio sonno sia stato destato da due bei giovani come voi — stiracchiò le sue braccia squamose verso l'alto — altrimenti sarei stata molto, molto risentita.
— Sono davvero spiacente di averla svegliata, mi lasci però decantare della sua immensa bellezza appena risvegliata assieme al suo sonno.
— Non occorrono, giovane demone, tante cerimonie per compiacermi. So benissimo che il tuo cuore è occupato da un'altra femmina.
— Non volevo mancarle di rispetto, milady.
— E tu? Bel biondino, chi tieni nel tuo cuore? — la nixie l'osservò severamente, poi scoppiò in una risata malefica — la stessa femmina? Questa sì che è bella. Ami la stessa Succube!
Aeglos diventò di ghiaccio. Abbassò la testa e spense il suo sorriso.
Ero ben a conoscenza dei sentimenti che lo legavano a Heloise, eppure, averlo sentito dire così scanditamente, mi mise a disagio.
— Ma è stata la mano di un assassino a invocarmi — mi guardò con occhi luccicati — colui che ha sottratto la vita alla donna che amava, è... elettrizzante! Mi piace, ti aiuterò!
L'ennesimo tuffo al cuore.
Nella mia testa divenne nitida l'immagine di me che riversavo il veleno dentro la sua bocca e lei che, pian piano, accompagnata da spasmi e flebili gemiti, perdeva i sensi e si accasciava morente. Potei sentire, di nuovo, l'esatto momento in cui cessò la sua vita umana. Potei sentire, di nuovo, la mia agitazione avviluppare ogni fibra di me stesso in ansia per il suo risveglio in Succube che tardava ad arrivare.
Il ricordo legato alla paura di averla persa per sempre.
Gocce di sudore bagnarono la mia fronte; il respiro si fece sempre più irregolare e affannato. Il mio cuore batteva selvaggiamente nel petto echeggiando nelle orecchie come un tamburo impazzito. Il mio petto si alzava, si abbassava, si alzava e si abbassava sempre più veloce.
Un senso di impotenza mi avvolse, rendendo difficile anche il respiro. Le mani tremarono mentre mi sentii cadere nell'abisso del terrore. La paura, come un'onda inarrestabile, mi travolse, lasciandomi in preda a un panico paralizzante.
— Mar, Maraud! Calmati, amico. — La mano di Aeglos poggiata sulla mia spalla mi fece riprendere contatto con la realtà.
La nixie scoppiò in una nuova risata. Nello sguardo di Aeglos si accese un fuoco, lo vidi pronto a esplodere; lo calmai. Gli poggiai una mano sul petto e feci di no con la testa, sarebbe controproducente attaccarla; era quello che voleva, così non avrebbe dovuto sforzarsi di dedicarci il suo tempo e il suo potere.
— Ho qui la Cétolindë, nixie.
— Prima le presentazioni, mio bel demone dai capelli corvini — sorrise mostrando i suoi denti appuntiti.
Aeglos sbuffò, iniziando a spazientirsi.
— Ho udito il tuo nome, abbiamo un reale tra noi? — Si innalzò dall'acqua mostrandosi nella sua interezza, spostando le ciocche lateralmente e scoprendo i suoi seni piccoli e tondeggianti.
Mi poggiò la mano sul petto, tastò i miei muscoli e rise. — Il figlio del Sommo, in persona! Quale onore, come sta papino? — continuò a ridere sapendo quello che ormai era chiaro a tutti, la sconfitta del Sommo. Era odiosa.
— Mentre tu? Tu chi sei?
— Aeglos. — Le rispose secco lui.
Doveva proprio provare poca simpatia per quella visto quanto rimaneva taciturno. — Tocca a te — continuò poi lui.
— Il mio come è Lúthien. Allora, mio tormentato Maraud, dammi la gemma.
— Prima garantiscimi il tuo favore.
— Prima la gemma, non faccio niente senza! Inoltre se non mi soddisfa abbastanza... Puoi anche scordartelo!
Le passai la gemma, ormai incrostata del mio sangue. Lei l'afferrò, la portò al naso e la lambì con la sua sottile lingua appuntita.
— Sei proprio un bel tipo. Un'anima tormentata e forte. Peccato per quell'ibrido di cui sei innamorato... — rivoltò la pietra tra le sue mani e l' osservò da più angolazioni — credo che si possa fare qualcosa dopo tutto. Cosa ti occorre?
— Un incantesimo — dalla tasca del pantalone presi un medaglione sul quale avevo inciso la scritta "mime Rovh" (1) e glielo porsi — voglio che mostri una sorta di albero genealogico in miniatura, con ciascun ramo rappresentante un membro della sua famiglia. Il medaglione potrebbe avere anche la capacità di aggiornarsi automaticamente con nuovi rami e gemme quando la famiglia si allarga con nuovi matrimoni o nascite o... — mi interruppe —... Se qualcuno crepa! — Se la rise lei.
— Interessante. Temo che ci sia un problema. La sua famiglia non è di questo mondo. Mi serve un legame con loro, qualcosa... che appartiene loro. — Il modo in cui si soffermò su alcune parole risultò inquietante, guardai Aeglos negli occhi e capii che anche lui avesse pensato che ciò non fosse nulla di buono.
— Voglio il loro sangue! Sì, sì, proprio così: il loro sangue!
Rimasi spiazzato da quella richiesta. Non volevo fare del male alle persone a cui Hel era più legata.
— Va bene, abbiamo trasmesso, signora nixie è stato un piacere... Noi andiamo, non abbiamo bisogno dei suoi... — Aeglos intervenne subito capendo che la richiesta fosse ben complicata ma quella lo interruppe — cosa c'è? A Incubi come voi non verrà di certo complicato estrapolare il sangue a insulsi umani. Mmm?
— No, infatti. — Risposi secco.
Sentii il peso degli sguardi di Aeglos addosso.
Quella si tuffò nella profondità del lago per emergere qualche secondo dopo, mi si avvicinò e mi portò tre piccole ampolle con una strana runa incisa sopra a ognuna. — Tieni, versarlo dentro a queste, non appena avrai terminato, vieni da me, avrai il tuo gingillo.
— Grazie, Lùthien.
☽𓆩♛𓆪☾
Nota:
(1) in elfico antico: "mia Luna".
Due chiacchiere con Moon:
Anime,
Cosa pensate di questa nixie malvagia dal cuore oscuro e astuto che si diverte a giocare con i sentimenti di due demoni, sfruttando il loro desiderio per alimentare la sua insaziabile sete di malevolenza?
La seduzione e l'inganno si mescolano in un vortice inquietante, mentre questa nixie manipola le passioni dei demoni come marionettista diabolica. Ma c'è di più: per ottenere i suoi servigi, chiede un pegno terribile - il sangue dei parenti di Heloise. È un atto così oscuro e crudele che sfida la moralità stessa.
Pronti a seguire i destini intrecciati dei due demoni e sentire il peso delle loro scelte e l'oscurità che li circonda? Come faranno a procurarsi quello che vuole senza far del male alle persone che Hel ama di più al mondo?
Mentre cercate di capire se i nostri Incubi riusciranno a sfuggire alle trappole della nixie o saranno condotti a un destino oscuro e senza ritorno, io spero che questa breve anteprima vi abbia intrigato; aspetto i vostri pareri.
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