VIII


La stanchezza poggiava sui miei occhi tutto l'impegno messo quell'intero giorno, eppure mi sentivo come quando la neve lascia spazio alla natura di esprimersi dopo la rigidità invernale: sbocciare e fiorire.
Il calore della sua mano fece trasalire la mia carne vulnerabile al suo tocco e una sensazione di tepore investì  il mio corpo fermandosi al rintocco del mio muscolo cardiaco.
Le sue labbra sfiorarono la mia spalla, scostando i capelli tutti da un lato, sentendole morbide e delicate, accompagnate dal suo respiro che, come brezza estiva, soffiava sul mio collo.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai alle sensazioni che le sue mani suscitavano scivolando leggere per tutto il mio corpo, lasciandomi cingere stretta dalle sue braccia.

Sentii il suono delle sue ali strappare la pelle della sua schiena nuda, che si apprestarono ad  avvolgermi come un abbraccio non avrebbe mai potuto.
Venere tra la morsa di un angelo dannato.
Quelle piume nere, seta nel colore e nella consistenza, avevano il potere di farmi sentire tra le grazie di un dio.

Leggera, come fossi io stessa una di quelle piume, mi sollevò tenendomi con la sola forza del suo abbraccio. Mi portò in volo al tepore delle saune presenti nel Palazzo.
Nudi, ci immergemmo godendo l'uno delle forme dell'altro: le sue, mascoline e scultoree, si adattavano perfettamente alle mie, morbide e femminili.

Le fiamme della passione arsero tra le nostre bocche unite, regalandoci momenti di tenerezza e desiderio che trovarono fine in un bagno rilassante.

— Non saprò mai combattere come voi — dissi seduta posando sul suo petto: lui ancora seduto, immerso sull'acqua, poggiava il busto sulla parete della vasca.
— Non devi preoccuparti di questo, Ise, ci penso io a te, sarai fantastica — un bacio si posò sulla mia testolina bagnata.
— Voi... Siete qualcosa di innaturale.
— Sarebbe un complimento? — una piccola risata carica del suo timbro maschile si elevò per la stanza.
— Sì, cioè... Voi... Tu... Sei abile come se fossi un dio, non ho mai visto niente di simile.

Mi volse verso di sé, girandomi nella direzione opposta, come fossi per lui senza peso: — Tu non hai idea di come appari. Incarni il paradiso e l'inferno, sei la creatura più bella che io abbia mai visto. Non devi sottovalutare le tue potenzialità, ancora non hai controllo, nessuno ti ha mai dato modo di imparare e guarda cosa hai fatto solo con la forza di volontà. Sei speciale, diavoletta. — Mi diede un piccolo buffetto sul naso col suo indice.

Calai la testa, imbarazzata, prendendo a giocare con le lunghe ciocche nere bagnate dei suoi capelli.
Mi cinse a sé e mi rilassai abbandonandomi al suo torace.

Finché la notte non cullò il nostro sonno.

☽𓆩♛𓆪☾

— Dunque da dove cominciamo? — intervenne una Kim energica e dinamica, arrivando proprio qualche secondo dopo di me.
Trovammo Aeglos intento a limare dei vecchi tronchi per renderli più simili a delle armi, favorendo un'impugnatura salda; subito dopo fece il suo ingresso anche Maraud: — Quanto entusiasmo, vediamo se lo manterrai fino alla fine di questa giornata.
— Mettimi alla prova! — Kim sapeva di essere un osso duro, ma probabilmente non era consapevole fino a quanto quei due potessero essere resistenti.

— Intanto, tenete queste — così dicendo Aeglos ci passò una mazza l'uno — inizieremo con la difesa, dovete imparare a prevedere i colpi, anticiparli e bloccarli.
— Perché ci dai queste? — chiese Kim mostrando la mazza.
— Non vorrai mica farti prendere a pugni in faccia da noi? Sarebbe un peccato rovinare quel bel visino.

Aveva senso, prima dovevamo saperci difendere, poi avremmo potuto affrontarli in un corpo a corpo, chissà quanto tempo dopo.

— Dunque, come prima cosa bisogna saper come posizionare il proprio corpo: il piede dominante va portato in avanti e servirà a frenare il vostro peso cercando di non sbilanciare il busto. Le gambe vanno lasciate sempre morbide, molleggianti e propense a movimenti rapidi.

Io e Kim ci mettemmo subito in posizione.
Aeglos fronteggiò Kim, Maraud si mise invece davanti a me.
— Il primo passo non spetta mai a voi, attendete che sia l'avversario a colpirvi prima, — continuò Maraud — sfruttate la cosa per comprendere la tecnica di combattimento del vostro avversario.
Così dicendo, con un rapido movimento, mi fu addosso, colpendo velocemente la mazza che tenevo eretta davanti a me, sobbalzai non aspettandomi quel movimento.
— Inutile dire che non dovete mai distrarvi — mi fece un sorrisino.

Quindi ripeté il movimento, ancora una volta non fui in grado di prevedere quel gesto, arretrai e il mio piede scivolò sul suolo terroso.

— Piedi ben saldi a terra e, come detto, nessuna rigidità, o vi verrà difficile muovervi adeguatamente.

Riprovò, questa volta fui più pronta, il suo braccio destro tagliò l'aria diagonalmente, così alzai il bastone ponendolo davanti il mio viso in opposizione al suo.
— Brava. Cosa hai imparato?
— Che sei destrorso.
— Ottimo, cos'altro?
— Em... Non saprei, che attacchi sempre alla stessa maniera?
— No, che attacco preferibilmente mirando alla tua faccia.

Contemporaneamente anche Aeglos aveva iniziato ad attaccare Kim, le prima volta la fece cadere rovinosamente a terra: le porse subito la mano e la tirò su.
Kim non fece due volte lo stesso sbaglio, il secondo attacco di Aeglos, che cercò di darle un calcio basso, fu schivato da un balzo di lei che evitò il movimento di lui e lo colpì simultaneamente con la mazza, ma lui si parò subito, evitando il colpo.
— Sei stata troppo lenta, mi hai dato modo di capire da dove avresti potuto colpire.

Continuammo così per diverso tempo, loro che colpivano e noi che cercavamo di comprendere come bloccare senza perdere l'equilibrio.

— Così, bene: concentrazione, movimento, cambi di direzione, equilibrio, stabilità!
Aeglos elencava tutto ciò continuando a schivare, uno per uno, gli attacchi di Kim.
—  Tempismo, riflessi e ritmo di combattimento! — continuò Maraud.

Kim e io iniziavamo ad avvertire una certa stanchezza, non ci fermavano da ore.

— La respirazione è fondamentale, se non ispirate ed espirate bene, avvertirete presto la stanchezza.
Quella frase fu accompagnata da esercizi di respirazione.

— Capacità di reazione immediata, resistenza nel tempo, percezione dello spazio e della distanza, accuratezza e precisione dei colpi! — incalzò Maraud.

— Dovremmo allenare quei muscoli, non hanno tono e non riescono a tenere ben saldo il corpo — propose Aeglos.
Così dicendo, iniziammo un duro allenamento che prevedeva molta corsa: per allenare muscoli e resistenza respiratoria.
Iniziò come una corsa di più giri di campo e poi si trasformò in un inseguimento in mezzo alla natura.
I rami degli alberi non aiutavano, anzi  mi rallentavano: non so quanti di quelli mi colpirono in piena faccia. Continuai a correre senza fermarmi, con Maraud ch'era proprio un passo dietro di me.

Inciampai in una radice, ma Maraud mi colse prima che io potessi cadere.
— Scegli sempre il percorso migliore, valuta gli spazi e presta attenzione agli ostacoli — mi diede un bacio sul naso e mi rialzò in piedi.
— Grazie, — dissi senza fiato — tu comunque sei troppo veloce.
— Io sono un Incubo, sfrutto altre capacità. Allena la parte umana e poi vedrai che da Succube avrai solo vantaggi.
Annuii. Effettivamente, che speranze avevo di seminarlo nella forma umana? Stanca e provata, mi appoggiai al tronco di un possente albero.
— Forza, ce la fai a tornare? Direi che per oggi può bastare.
Non feci in tempo a dare una risposta che mi portò in braccio come una cucciola verso la base iniziale.

☽𓆩♛𓆪☾

Due chiacchere con Moon:

Finalmente Heloise inizia ad attivarsi sul serio.
Era anche ora, non credete?
Ce la faranno a tenere il passo di questi duri allenamenti?
Mi auguro di sì. 
Forza ragazze! Siamo con voi 💪🏻

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