XVI - Terza Parte
Fu allora che ricordai il colloquio con quella fatiscente donna che mi era apparsa la notte dove tutto ebbe inizio. Come catapultata dentro quel momento, mi abbandonai completamente al ricordo di quella esperienza come se stessi vivendola nuovamente.
Fortunatamente accadde, poiché era quanto di più importante avessi appreso di tutta questa nuova condizione che mi era capitata e, forse, proprio una delle concise parole di Aeglos fece in modo che il mio cervello le attivasse e le ricordasse.
Quando fui trasformata, deturpata del mio essere umano, immobile giacente per terra, la luna che sola mi illuminava nel buio di quella strada cui mi trovavo distesa, prese le sembianze di una donna e mi parlò:
"In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d'ali, in ogni tuo sguardo prende vita la mia luce, sei nata per essere Dea di questo mio essere, specchio della mia esistenza.
In te vive e pulsa un universo meraviglioso: credi nella Luce racchiusa in Te, non far predominare quella ardente che tutto brucia e soffoca, lasciati guidare affinché tu possa diventare una vera regina, e lo diventerai, so per certo che lo sarai, l'ho visto e per questo che io mi chino di già dinnanzi la tua divinità".
Queste furono le parole che mi trasmise; quello che stava cercando di farmi credere era che la luna fosse stata generata, o come installata, in me?
" Il ciclo della luna è riconosciuto da sempre come entità femminile, molte sono state le figure archetipiche che hanno rappresentato i diversi aspetti della donna e molte sono state le donne che hanno rappresentato la luna; ed è così che si sono compensate tra loro donne e luna. Ognuna ha albergato in me, e io ho sempre albergato, in parte, in ognuna di loro fin dalla nascita. Adesso devi essere tu discendente regnante, Rovh: Luna, Tàri: Sovrana, la nuova Regina della Luna e questo diverrà il tuo nome".
Perché io? Come posso essere Regina, di chi e di cosa? Non feci tempo a chiedermelo che ne ricevetti subito risposta.
"Esiste un motivo ben preciso se la luna appare soltanto la notte. Come esiste il bene e il male, così ci sono creature che sono il bene o il male, il giorno e la notte.
Dimentica le leggende, comincia a comprendere che troppe costituiscono la realtà, molte delle creature che tu pensi siano immaginarie, esistono. Vivono nascoste agli esseri umani, ma forse non lo resteranno per molto.
La Regina possiede il potere sommo, perché ella è bene puro. È condannata alla solitudine, ma essa è capace di rilevare od occludere molti segreti, ciò è il prezzo che si deve pagare: non avere bisogno di nessuno, consumarsi nel proprio amore riservato a tutti e, attraverso la solitudine, scoprire la sapienza delle cose. Deve impedire che il male si infiltri altrimenti esso devasterà tutto. Il sommo bene lo comprenderai nel corso degli anni, nella tua vita umana ne hai già appreso qualcosa, ma ahimè, hai anche sperimentato il male con l'Embrace ".
Embrace? Quale abbraccio? Che cosa vuol dire?
"Quello che non ti ho ancora spiegato è ciò che sei diventata adesso, dopo quanto ti è accaduto questa notte.
Non doveva andare così, non dovevi esserne contaminata prima che io potessi raggiungerti. Questo è stato il loro vantaggio su di te e adesso sarà tutto più difficile, ma tu devi promettermi che farai tutto quanto è in tuo potere per contrastarlo, vincerlo e cancellarlo, bambina mia. Il mio incarico come Regina è quello di renderti pura per permetterti di rinchiudere il Sommo e prendere il mio posto, prima ch'io esali il mio ultimo respiro.
Devi sapere che non esistono soltanto i pianeti del sistema solare così come ti è stato detto, la vastità dell'universo non vi è palesata e quello che qualcuno ipotizza seppur concettualmente, è vero. Esiste davvero una realtà complessa dalla vostra, lontana dal globo terrestre, facenti parti, come siete consoni chiamarle voi, di un'altra galassia, ben differente dalla vostra.
Ma, elementi fanno da tramite a entrambe e più galassie: la luna, ad esempio, è un grande portale che divide l'una e l'altra e mette in comunicazione tre pianeti: la Terra , Ithilmera e Kalennorath. Ithilmera è popolato da creature che esistono dall'alba dei tempi e che hanno vissuto pacificamente con le Grandi Forze del Cosmo. Kalennorath è stata creata successivamente, qui vi sono creature viventi di ogni tipo, flora e fauna; son molto differenti da quelle terrestri, creature diaboliche, nate da spiriti maligni, predatori per eccellenza che tu hai avuto la sfortuna di incontrare, cosa che non doveva accadere adesso. La loro vocazione è quella di uccidere, torturare, infliggere dolore e patimento, servendosene per alimentare loro stessi, la loro natura è intrisa d'odio e potere. Sono stati banditi a Kalennorath e tramite un sortilegio rinchiusi, come un piano alternativo che, di fatto, è inglobato nel nostro pianeta stesso e ne fa da prigione eterna. Il suo grande sovrano, una volta... - e lo disse con patimento – era una creatura di Luce e bontà, adesso ne è sovrano di male puro, impazzito e infettato dall'odio di queste creature: il Sommo.
Adesso la Terra è di nuovo in pericolo".
Di nuovo?
" Le storie che conosci , di cui avrai sicuramente sentito raccontare come favole, miti, leggende per spaventare i bambini, hanno realmente popolato la Terra.
Tutto esiste perché nessun equilibrio venga alterato. Gli esseri umani son destinati a morire, ma cosa succederebbe se venisse scoperto il modo per vivere in eterno? Per questo, molti di essi decisero di farsi iniettare il veleno di queste creature abominevoli di proposito, per provocare il decesso come esseri umani e raggiungere la trasformazione e quindi la vita eterna. Ma voler stravolgere la propria natura acquisendo qualcosa che non ti è dovuto, che non ti è stato donato, come l'eternità, ha un prezzo, la maledizione con la quale avrebbero dovuto convivere la loro nuova condizione. Essi così accettavano di essere schiavi del male e devono saziare se stessi con altrettante vittime, e degli umani fecero la loro preda preferita, perché fondamentalmente l'uomo è già corrotto, cattivo e maligno di suo e assorbire una creatura così, come si resero conto ben presto, li rendeva più forti, più potenti. Alcuni per essere trasformati, altri per essere solo torturati e mangiati, gli esseri umani avevano dunque innescato loro stessi, la propria fine e venivano sempre più decimati.
Ed è per questo che intervennero le Thalion, le Forze Supreme, il quale compito è quello di mantenere l'equilibrio in tutto ciò che esiste. Così esse confinarono loro, che prendono il nome di Incubi o Succubi, in un pianeta-cella, dove vivono la loro eternità in una continua punizione, schiavi della loro ossessione che non possono più saziare, sotto il comando del loro Padrone che incarna il Sole. Come ti avevo anticipato, era un'entità benefica ma ha ceduto alla tentazione ed esso consumatosi d'odio e malignità, è l'essere più pericoloso che possa esistere ed è divenuto talmente potente che incarna Supremo male, ed è loro sovrano. Lui compreso, furono tutti confinati lì, sotto un sigillo, La RovhTàri".
Rimasi senza alcuna parola, affascinata e terrorizzata allo stesso tempo da tutta quella spiegazione che aveva tutta l'aria di sembrare un racconto fantastico e impossibile, ma date le circostanze inverosimili delle cose attuali, non potevo non credere.
"Il mio tempo sta giungendo.
Morta la RovhTàri, il sigillo si spezza e le porte si aprono, permettendo loro di uscire dalla loro confinante prigione, fin quando una nuova Regina non prenda il suo posto, e questo deve avvenire prima che loro riescano a essere completamente liberi.
Il mio tempo è prossimo.
Questo loro lo sanno, per questo motivo sfruttano la mia debolezza sapendo di essere più potenti di me in questa circostanza e riescono a varcare, in minima parte, non tutti, solo i più forti tra di loro, il passaggio, infestando la Terra. Stanno riversando secoli di inattività in spietate uccisioni che si fanno sempre più frequenti, ma anche le sparizioni saranno sempre più numerose, perché coloro che ritengono degni, saranno portati via e trasformati, così che si fortificheranno e diventeranno numerosissimi, formando in questa maniera il loro esercito per liberarsi della prigionia e tornare sulla Terra.
Coi cuori degli esseri umani loro si evolvono in creature sempre più forti ma tu, mia cara ragazza, tu sei stata il loro vero obiettivo. Ti hanno seguita, preparata e trasformata poiché per loro sei minaccia e speranza".
Questo è terribile, non possono farlo.
Gli umani non sono prede, non sono pedine dei loro raccapriccianti piaceri sadici.
Ero visibilmente sconvolta. Per gli umani, per i miei cari, per me.
"Ecco, i sentimenti che stai provando sono insoliti. Dopo l'Embrace, chiunque avrebbe perso e sommerso nel profondo di sé stesso senza riuscirne a recuperare più niente, il senso di altruismo, di pietà, di benevolenza; ma tu no. Ecco perché sei speciale, ecco perché sei la prescelta, sei colei che dovrà fermarli e divenire il nuovo sigillo".
Se fosse come dice, e sarei onorata di essere così tanto speciale da riuscire a fermarli perché il mondo deve continuare a esistere, essere umano compreso, perché io sento dentro cattive intenzioni? Perché ho goduto delle sofferenze altrui?
"Loro sanno che tu sei la prescelta, che tu sei potentissima e vogliono volgere la tua forza in loro favore, ti vogliono una di loro, così non sarai una minaccia ma bensì una risorsa".
Non voglio che il genere umano venga sbranato ed eliminato. Non voglio essere una di loro, ma non so se mi sarà più possibile, dopo aver subito quello che tu chiami Embrace.
"L' Abbraccio è il comune rituale per essere trasformati. Iniettano dentro te un potente veleno che ti inacidisce, ti trasforma, ti rende immortale ma ti deteriora, ti macina, ti liquefà ogni sentimento, ogni granello di ciò che eri, sostituendolo con il mostro che devi diventare.
Nel tuo caso, dato che sei tanto preziosa, l'hanno fatto con cautela, poiché non tutti resistono alla trasformazione. Ti hanno iniettato poco alla volta del veleno, per giorni e, non appena fu chiaro che stavi cominciando ad assorbirlo e questo stesse diventando parte di te, mutandoti gradualmente, hanno terminato l'opera.
Il trasformatore, il Moira, diventa per la vittima come un suo personale padrone, da quale si è talmente ossessionati al punto di fare qualsiasi cosa per compiacerlo. Col passare di pochi giorni, l'Ennon, ovvero il nato di nuovo, cambia fisicamente ed emotivamente e impara a governare la sua sete assassina. È quasi impossibile sopperire questo istinto che farà di lui un assassino".
Adesso faccio parte di questi spietati assassini che vogliono far predominare il male e solo il male su tutto.
"Tu sei diversa, puoi impedirlo, ricordalo, sei la prescelta e potrai cambiare la tua sorte. Devi farlo, o tutto sarà perduto".
Perché? Perché lo hai permesso.
"Non ho potuto impedirlo, potevo apparirti solo quando sarei stata Piena. A volte le cose vanno per come devono andare. Ma tu puoi intervenire, cambia il destino che loro ti hanno prefissato e sii RovhTàri".
Ero il sigillo che li avrebbe rinchiusi o la chiave che li avrebbe liberati.
Per quanto facile sarebbe stato lasciare che io stessa mi uccidessi, sempre se adesso ne avessi avuto le facoltà dato la mia condizione immortale, non dovevo, avevo un compito molto importante; forse però avrei comunque potuto autopunirmi violentemente - cosa che meritavo, cosa che per quanto dolorosa fosse, sarebbe stato meglio piuttosto che convivere con quel mostro assassino che ero già diventata - magari rinchiudendomi in una cella e non uscire più; ma non potevo.
Avevo in qualche modo la facoltà di cambiare le cose, di porre fine a tutto il male che ero in grado di fare e che loro erano in grado di fare. Avrei fatto tutto quello che potevo.
Avevo un vantaggio: loro non erano a conoscenza del fatto che io sapessi di essere un coltello a doppia lama.
***
Come rientrata nel mio corpo, dopo un vagare distante spazio – temporale incontrollato, Aeglos ch'era rimasto annichilito a fissarmi mentre ero persa dentro me stessa, mi strattonò più volte credendomi persa.
Comparve Maraud, tornato da chissà dove.
– Il nostro piano ha funzionato. Hanno creduto che fosse Lei. È finita, adesso possiamo concentraci su ciò che realmente conta – e destandomi di colpo da quel mio stato confusionale girandomi di scatto verso Lui, con sollievo di Aeglos che non sapeva bene come avrebbe potuto dire di avermi persa seppur non avendo fatto nulla, davanti ai suoi occhi: – No – dissi secca; mi fulminò con lo sguardo di chi non era abituato a essere contrastato.
– No? Tu non hai alcuna arbitrarietà in merito.
– Ce l'ho. I vostri piani dipendono da me o sbaglio? – si guardarono l'un l'altro negli occhi mentre la mia voce risuonò sicura entro quelle quattro mura scure.
– Che cosa le hai detto? – tuonò Lui contro il povero Aeglos.
– Non le ho detto nulla, non mi permetterei... – lo interruppi cercando di ricambiare la gentilezza che pocanzi aveva mostrato cercando di consolarmi col suo discorso – Ci sono arrivata da sola, mi è bastato sentirmi dire che sono importante, anche se non ce ne sarebbe neppure stato bisogno, non mi avete uccisa, questo dice tutto – Il suo sguardo si fece più magnanimo verso Aeglos anche se rimase ugualmente serio e infastidito.
– Non hai la minima possibilità di potermi resistere. Con le buone o con le cattive, tu farai tutto quello che vorrò. A te la scelta.
– Lo farò – chinai il capo remissivamente per poi alzarlo e guardarlo dritto negli occhi, sostenere il suo sguardo non fu cosa semplice, ma solo così avrei potuto crearmi una piccola chance di essere ascoltata: – Ma a una condizione. Voglio presenziare al "mio" funerale. Voglio vedere i miei cari un'ultima volta, per poi chiudere con loro per sempre, come voi volete. Ho perso tutto, non voglio perdere la possibilità di dire loro addio per sempre, seppur nascosta ai loro occhi.
Avanzai la mia richiesta cercando di mantenere la mia voce calma, ostentando sicurezza, ma dovevo ammettere di avere una gran paura di una qualsiasi sua reazione.
Aeglos alzò lo sguardo e attese.
– E sia. Aeglos, assicurati che non faccia sciocchezze o la sua sorte sarà la tua. Accompagnala, poi tornate qua.
– Sì, Maraud.
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Due chiacchiere con Moon:
Finalmente è stato svelato il motivo per cui Heloise è tanto importante. Con un flasback che ci riporta a qualche notte prima: la sera della sua trasformazione. Grazie a qualcosa che Aeglos aveva menzionato, Heloise è riuscita a ricordare di aver parlato con una figura importantissima: la RovhTàri (regina della luna - come il mio nickname, tutto torna eh?).
Ecco che si spiega il titolo del racconto!
Ovviamente la dimora delle Ombre altro non è che Kalennorath, il pianeta-cella che è stato costruito e sigillato dalla Rovhtàri per confinare e controllare le attività di questi Incubi e Succubi, e di altre tremende creature che incontretemo assieme, per impedire loro di decimare o ancor peggio estinguere, l'essere umano.
Purtroppo loro, avendo individuato Heloise come successiva alla precedente Rovhtàri, sfruttando la debolezza di quest'ultima, sono andati sulla Terra e pian piano hanno circuito e trasformato Hel, in una di loro: una Succube.
Questo impedirà a Heloise di diventare anche Rovhtàri e dunque il loro sigillo?
Voi che dite?
Forse è ancora presto per dirlo.
Ciao anime,
al prossimo capitolo!
Se vi è piaciuto questo capitolo ricco di spiegazioni, lasciatemi una stellina ☺️ il vostro supporto è tutto.
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