VII Seconda Parte
Il giorno seguente, per andare a scuola, scelsi un vestiario poco consono al mio standard abituale. Indossai una maglia aderente, con un profondo scollo nel quale si intrecciavano dei lacci, un pantalone, che fasciava fino in vita, di pelle nera e gli stivali con un po' di tacco. Non mi risparmiai neppure sul trucco, che anzi mi feci in bell'evidenza, contrariamente al mio usuale modo di presentarmi, senza. Eye-liner marcato, mascara e lucida labbra, rosso. I capelli li lasciai sciolti, liberi e fluenti. Mi sentii quella voglia di cambiamento, di voler apparire, farmi notare dagli altri risaltando soprattutto a me stessa. Sarebbe stato strano lo so, ma alla fine non penso stessi facendo nulla di così anormale.
Non appena arrivai a scuola, levai il soprabito che avevo volontariamente messo per nascondere il mio nuovo look a una madre che avrebbe di certo dissentito, sollevai gli occhiali da sole, messi anch'essi per lo stesso motivo, sopra i capelli e inizia a camminare a passo fiero imboccando il corridoio principale. Gli occhi increduli delle ragazze furono fissi su di me, come mi aspettavo, e quelli meno increduli ma più apprezzanti dei ragazzi, che appunto non disdegnavano il mio cambio look.
Per una volta la scena la rubavo tutta io e non mi dispiaceva, sentendomi padrona di tutto quello stupore. Qualcuno dell'ultimo anno mi fischiò approvante, altri rimasero sbigottiti, qualcuna stava lì a criticarmi, qualcun altro strabuzzò gli occhi di fuori e poi lei: – Che diavolo ti sei presa stamattina al posto del caffè?
– Calmati Kim. Ho solo pensato di cambiare un po' il mio look.
– Un po' ? Un po' dici? Sei eccessiva.
Non mi curai di lei e proseguii per la mia strada, non le avrei permesso di rovinare il mio momento con il suo dissenso. Sapevo che questo non l'avrebbe fermata, testarda com'era, e mentre lei mi veniva dietro lamentandosi del mio vestiario, sbucò fuori Fabien dalla sala di chimica, che mi guardò come un mannaro rivolge il suo sguardo alla luna piena, concedendomi uno sguardo un po' troppo apprezzante. Fu allora che Kim si arrestò di colpo e smise di seguirmi. Per tutto il resto del giorno non ci parlammo e la cosa non mi dispiacque, anzi mi diede modo di parlare con gente con la quale di solito non proferivo mai parola. Cominciando dalle mie compagne che solitamente non si creavano problemi a ignorarmi, e oggi che suscitavo le loro invidie, erano molto più ben disposte verso me.
Avvicinare qualsiasi ragazzo mi era stranamente facile, timida e silenziosa qual ero, fu una novità. Semplice come bere un bicchier d'acqua, anche i ragazzi più irraggiungibili come i campioni di nuoto in vasca corta: fisico da dei greci, sembianze quasi angeliche. Mi ritrovai a parlare perfino con Daniel Carol, lo standardizzato bel ragazzo che primeggia su tutto e in tutto, specie nel cuore delle ragazze e quando mi rivolse parola era lui quello imbarazzato, non io. Non ero io. Non so cosa mi desse tanta sicurezza quella mattina, ma mi piaceva, prendevo confidenza sentendomi sempre più a mio agio con questa sfrontatezza e questo magnetismo che riversavo sugli altri.
Il lunedì successivo, come suggeritomi dallo stesso Daniel, mi iscrissi al corso di nuoto. Non so da cosa dipendesse questa mia voglia improvvisa di comportarmi come una diva, ma finalmente ero sicura di me stessa, mi sentivo più felice, meno fantasma, più presente.
Tutto ciò che reprimevo dentro me per codardia, esplodeva fuori e capii che non ero la brutta ragazza che pensavo di essere, non ero ciò che mi prefiggevo di essere, ero Heloise Blanc, una rossa, attraente ragazza che aveva passato l'intera vita a nascondersi e vergognarsi di sé, delle sue forme, del suo essere donna.
Molti della squadra di nuoto, entrarono in competizione tra loro per chi avrebbe dovuto aiutarmi a perfezionare il mio stile di nuoto. Col mio costume intero rosso, come Pamela Anderson in Baywatch, ciondolavo tra i ragazzi della piscina e mi inserivo tra i discorsi delle ragazze più "in", quasi tutte in coppia con loro.
Quindi anche la mia popolarità crebbe.
Il lunedì divenne martedì, il martedì, mercoledì e così fino al giovedì, giorno in cui ci sarebbero stati i giochi equestri ai quali Kimberly avrebbe sicuramente assistito per via di Fabien che era uno dei fantini migliori.
Non parlavo molto con lei ormai da una settimana, lei era troppo ostinata nei miei confronti e io troppo presa dalle mie nuove conoscenze.
In altri momenti, sarei stata malissimo per il nostro distaccamento, ma al momento passava insolitamente in secondo piano, dentro di me questo era solo un pensiero accennato.
A casa non riscontravo successo. A mia madre e ancor più a mio padre non piaceva completamente il mio nuovo modo di comportarmi, che definivano frivolo: i miei vestiti succinti, i miei nuovi amici, o meglio il fatto che a causa di questi, mettessi da parte Kim, cosa che inoltre imbarazzava mia madre che con la signora Lambic aveva un ottimo rapporto di amicizia, che io incrinavo col mio comportamento.
Ma tutto questo mi importava poco. Mi sentivo potente, fiera, invincibile, bella, popolare. Perché cambiare?
Decisi ugualmente di andare alla gara di equitazione.
Kimberly era lì, seduta con un libro in mano fingendo disinteresse e gettando di sottecchi sguardi a Fabien.
Mi sedetti con Annabel, Lea, Janet e Nicol, nelle prime panchine, commentando con loro di malo modo tutti i principianti. Lasciai Kim da sola, e lei non mi calcolò neppure.
Fabien mi vide e col suo destriero nero si avvicinò a me:
– Hel, sono felice che tu sia qui, sei venuta per fare il tifo per me?
– Certamente. – gli feci un sorrisino malizioso. In quel momento fu richiamato a raggiungere gli altri per prepararsi al via, allontanandosi mi gridò quanto fossi bella e che avrebbe dedicato a me la vittoria.
Dai piani più alti, con occhi tristi e al contempo pieni di rabbia, Kimberly scattò in piedi, chiuse energicamente il libro che fingeva di leggere e scappò via.
Farla ingelosire mi diede un brivido per tutta la pelle.
☽𓆩♛𓆪☾
Due chiacchiere con Moon:
L'adolescenza è un momento di sbalzi ormonali e comportamentali, questo è assodato.
La nostra Heloise però ha fatto un cambiamento radicale, da bianco a nero (o forse rosso fuoco).
Cosa le sta accadendo?
Questa faccenda non promette niente di buono, tanto più che ciò la sta facendo allontanare dalla sua più cara amica Kim.
Mmm... male, male.
Voi che dite?
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