III - Seconda Parte

Lo splendore di quella luce argentea e vivace invadeva ogni cosa, vorticosa come le maree che si spostano invisibili sotto il livello del mare. Quasi fosse una leggera nebbia che sfiorava, come una dolce carezza, la polvere annidata nell'aria, che si trasportava col soffio del vento e si spingeva avanti assieme ai passi di qualsiasi cosa fosse in movimento, per tutto il tragitto percorso.

Lui era là, sdraiato sul sentiero spento dalla notte, avvolto solo dal manto di quella splendida luna aurea del cielo. Con le braccia conserte dietro la nuca, il corpo rilassato e abbandonato all'atmosfera di quel posto.

☽𓆩♛𓆪☾

Spaventata da tutto ciò che la circondava, tanto che il suo stesso respiro potrebbe farla scoppiare come se fosse una bolla, così fragile.
Glielo si leggeva negli occhi, la dottoressa Mailett aveva il terrore nello sguardo.

La sua speranza cadde, come un fiocco di ghiaccio dal cielo precipita piano, cristallizzato, freddo, immobile, per finire con lo sciogliersi al toccare del suolo.

Il sogno di combattere e vincere.

La voglia di essere pioggia, quella stessa pioggia che sbatteva sul suo viso e sembrava allietarla, svanì poiché, invece, era costretta alla rassegnazione e alla mediocrità del susseguirsi di soli attimi cupi.

Gli occhi ancora socchiusi, ma spalancati al dolore e alla paura, cominciarono debolmente a tremare e schiudersi su quello scenario orribile dal quale era riuscita inspiegabilmente a sfuggire. Debole e priva di ogni forza, la confusione la soffocava e fasciava stretta quasi stritolandola, e ogni cosa le appariva sfocata a tal punto che niente pareva aver forma. Debole, il battito pareva stesse scivolandole via privandola poco alla volta della vita.

Il dolore, parte integrante della vita, in quel momento era esso stesso vita, che invero, la calmava e tracimava.
Ogni suo desiderio iniziava a scemare, tutto ciò in cui credeva stava svuotandosi completamente. Iniziò a sentire le lacrime tagliarle il viso, lacrime che fanno morire, disperate, rassegnate a ogni possibilità di salvezza.

Il tessuto fluido e connettivale colava dal suo corpo riversandosi a terra su di un ammasso di foglie secche e annerite che, inzuppandosi di quel rosso vivo, prendevano vivacità impregnandosi del tipico odore di ferro. Le funzioni di ematosi le venivano sempre meno, finanche i colori della vita sbiadivano in un nero opprimente e presto sarebbero svaniti del tutto.

La spaventosa creatura, che le aveva causato tutta quell'agonia, adesso stava a osservarla poco distante ascoltando i suoi gemiti. Si rallegrava  delle sue lacrime desiderandola intensamente, mentre alla povera donna si aggrovigliavano le viscere: repulsa da ogni suo sguardo e ogni sua parola trasmessale sapeva di tormento.

Nel cuore alberga l'anima. Lui la riconobbe annusandola nelle note silenziose e flebili del ticchettio dei suoi battiti, che pulsavano e attiravano. Avvicinandosi a lei, c'era il freddo lasciato dall'ormai gelido organo del petto di lei, che smuoveva la sua bramosia come succulente selvaggina.

D'impeto fulmineo, col braccio sbriciolò il torace di lei afferrandole il cuore che grondante di sangue strinse in quella mano. Colpevole di innumerevoli torture sogghignò, accompagnato da un'apoteosi di spasmi orgasmici lussureggiandosi del suo operato.

☽𓆩♛𓆪☾

Eretto, sorretto dal muro, la sua fiera figura stava lì nella penombra e man mano che ci avvicinassimo prendevo consapevolezza che conoscessi quel ragazzo dai capelli corvini e dal fascino ipnotico.

Quando fummo abbastanza vicine, Kimberly si arrestò di colpo e con espressione sorpresa mi guardò e mi diede conferma di ciò che già avevo sospettato. Era il ragazzo che durante quel compleanno, quello in cui ero sparita, mi aveva portato con sé non lasciandomene memoria. I suoi occhi si posarono su di me, fissi, meravigliosi: due gocce d'oceano profondo illuminate dall'eterea luce notturna, come zaffiri che rispecchiano l'oltremare blu, così vividi e splendenti, così profondi e ammalianti.

Un singolo ciuffo della sua capigliatura posò sul suo volto donandogli un'aria mistica e barbarica, ad amplificare quella sensazione fu il gesto spavaldo della mano che mi chiamava a sé suggerendomi di avvicinarmi.

Tanto velocemente mi avvicinai, tanto fulmineamente si nascose, diventando tutt'uno con l'oscurità della notte.

Guardandomi con Kim, entrambe sorprese, avanzammo nella direzione dove ci sembrava fosse scomparso. Camminammo per un bel pezzo, era buio pesto, c'era solo la luce a intermittenza di un lampione la cui lampada stava per spegnersi, dopo di che sarebbe stata la notte a contornarci.

Quello avrebbe dovuto suggerirci di fare dietro-front e andarcene all'istante, ma entrambe volevamo sapere chi fosse il ragazzo moro. 

Poi, un urlo spezzato, come una stalattite che staccandosi si frantuma in mille pezzi quasi fosse vetro che scroscia su un pavimento ghiacciato e sottile, stonò col silenzio assordante di quella notte molesta. Solo il tremolio delle nostre gambe sembrava spezzare quell'irreale momento di taciturna circostanza.

Un corpo morto giaceva sostenuto da un palo fracassato nel petto, ricolmo di sangue ormai asciugatosi addosso e sul suolo circostante, che attorniava una giovane donna alla quale penzolava la testa inerme. Nel suo viso era stata cucita a forza un'espressione di sommo dolore, di elevato tormento, che riuscii a rattopparsi anche nelle nostre menti e annidarci una tale paura che ci sementò dinnanzi quel corpo scempiato e privo di vita.

Kim mi serrò forte la mano. L'umidità di quella notte e la stessa paura raggelò i nostri corpi. In trappola, così credevamo di essere cadute nella tana del lupo. Credevamo di essere state scelte come prossime vittime alle quali cose altrettanto indicibili sarebbero state fatte, alle quali il cuore sarebbe stato reciso e che, troppo tardi, ingenuamente, attratte da un viso fin troppo bello, erano state condotte faccia a faccia a uno spietato omicida, faccia a faccia con una spiacevole morte.

Ma non fu così.

☽𓆩♛𓆪☾

Due chiacchere con Moon:

"Tan tan taaaan".

Ho calibrato la mia cattiveria rivelandovi subito che le due amiche non moriranno (in questo momento), ma forse ho lasciato accidentalmente aperta una piccola questione: come mai il misterioso ragazzo dai capelli corvini le ha volute condurre sul luogo del delitto?! Che volesse mostrare loro qualcosa?

Quali sono le vostre ipotesi?
Son tutta 👂🏻

Alla prossima anime belle, se vi è piaciuto il racconto non desistete dal lasciarmi una ⭐  prima di andare via. 

Merci ☺️

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