𝐗𝐗𝐈
New York , 2008
La Mercedes si ferma sulla riva dell'Hudson, lontana da occhi indiscreti. La portiera del guidatore si apre e dalla macchina scende un ragazzo giovane col volto ombrato da un berretto da baseball. Una pistola spunta fuori dalla cintura dei jeans scuri, nascosta dalla maglietta che cade morbida sul busto, una taglia più grande. Si apre poi la portiera del passeggero e si richiude delicatamente, descrivendo da subito il secondo ragazzo come più inquadrato e pacato del primo. Egli mastica nervosamente uno stuzzicadenti all'angolo della bocca.
Si tratta di Davide Villa e del suo amico Dallas Rowlings, nomi che nessuno a New York ha mai sentito o associato ai loro volti, identità sconosciute e reali di cui la polizia di Detroit ha perso le tracce anni fa.
I due si posizionano davanti al portabagagli, lo aprono e insieme tirano fuori una coperta arrotolata a fagotto, legata con una corda come un cotechino. Si guardano complici mentre tengono sollevato il pesante sacco.
"Che ne facciamo della bambina?" chiede Dallas, il ragazzo col berretto. L'altro storce la bocca, poi si sporge verso il finestrino posteriore per dare un'occhiata alla biondina sui sedili: è così buona, non emette un fiato, né si ribella o tenta la fuga. I ragazzi si chiedono se abbia compreso chi siano e cosa stia accadendo sulle sponde del fiume. Così Davide risponde crudelmente.
"Dobbiamo sbarazzarcene."
Dallas per poco non fa cadere il fagotto che tiene da una delle estremità. "Sei pazzo? È una bambina!"
"Ah, ora il pazzo sarei io? È per colpa tua che siamo qui. Ti sto aiutando - come sempre - quindi vedi di non farti venire sensi di colpa proprio adesso, che non ci metto niente a lasciarti qui da solo e lavarmene le mani." il duro pugno dell'amico colpisce Dallas in pieno viso. Seppur l'attacco sia metaforico, lo avverte concretamente nel sentire il suo inflessibile tono di rimprovero. Ciononostante, Dallas ritenta.
"Potremmo venderla."
L'idea fa accapponare la pelle di Davide e, vedere negli occhi di chi l'ha proposta la convinzione che avrebbe potuto funzionare, non fa altro che peggiorare quella nauseabonda sensazione. Villa gli tirerebbe volentieri uno schiaffo sulla nuca, se non avesse le mani impegnate. Come può pensare che la sofferenza della bambina, ormai destinata a un'atroce esistenza di traumi e illegalità, possa esser meglio della morte? Come può anche solo immaginare che Davide avrebbe preso in considerazione l'opzione con un hai ragione?
Basterebbe lo sguardo a farsi capire - e difatti lo fa, lo si evince dal cambio repentino d'espressione dell'incappucciato - ma il ragazzo con lo stuzzicadenti tiene ad esprimere a parole il suo disappunto.
"Bravo! Ottima idea! Così non solo lasciamo l'eventualità che possa identificarci in caso di fuga, ma le garantiamo una vita di violenze e sfruttamento per alleviare i tuoi sensi di colpa. Sono certo che la tua magnanimità la convincerà a perdonarti per aver ammazzato sua madre davanti ai suoi occhi."
Non fa una piega. Dallas sembra comprendere dal sarcasmo di Davide di aver avanzato la peggior proposta di sempre. Questo lo spinge a tacere, almeno per qualche secondo, dando tempo all'amico di riflettere. "Diamoci una mossa." lo incita quest'ultimo. Poi si rivolge alla ragazzina, sfruttando il portabagagli aperto per farsi sentire meglio.
"Mocciosa!" la chiama la prima volta. Deve ripetersi una seconda per convincerla a scendere dall'auto e raggiungerli. "Vedi di non farti pregare, piccoletta. Il mio amico qui perde la pazienza molto in fretta."
A quel punto la biondina dà cenni di vita, segue gli ordini dello spilungone intelligente e si ritrova a scendere assieme ai due aguzzini sul il pelo dell'acqua. Lasciano a terra il fagotto e Davide si accovaccia sulle ginocchia per mettersi all'altezza della bambina e spiegarle il da farsi.
"Prendiamo tutte le pietre più grandi. D'accordo? Appena ne hai un po', me le porti. Ti dirò io quando smettere."
Alla biondina non basta il danno della perdita, viene anche fatta sgobbare sotto gli occhi attenti dei criminali. La piccola obbedisce, ne prende una manciata fino a che Davide Villa non la ferma con un "basta così". Usa le pietre per chiudere il sacco e aumentarne il peso, poi con l'aiuto di Dallas e un piccolo slancio lo gettano nel letto del fiume. La sacca affonda contornata da piccole bollicine, mentre la biondina viene tradita dalla prima emozione. Davide si è chiesto per tutto il viaggio in macchina perché non piangesse, ma a vederla singhiozzare ora capisce che il motivo è medesimo a quello della sua apatia: qualcuno le ha insegnato a nascondere le debolezze, a mostrarsi sempre forte e dignitosa e piuttosto a morire da soldato. Per un secondo il ragazzo esita, cambia idea, desidera darle l'opportunità di un futuro. Ma la bambina si è trovata a fronteggiare l'estremità sbagliata del coltello. Meglio finirla adesso, prima che sia tardi per la sua anima.
Davide estrae la lama di dodici centimetri, si posiziona dietro al suo corpicino e con una mano guantata le afferra la fronte. Ciò che segue è istantaneo, quasi indolore: un taglio orizzontale apre il fragile collo della bambina, finendola in pochi secondi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top