𝐗𝐋𝐈𝐈

5 ottobre 2021

Lo sceriffo si è degnato di far visita a John. C'è stato bisogno di quell'infrazione per convincerlo a dar un segnale di vita. Quel vecchio ciccione bastardo, compassionevole all'apparenza, non muove un solo dito per esser d'aiuto. Sembra che John, Arthur e l'agente Rogers siano rimasti gli unici a pensarla ancora viva. Woodroof lo odia con tutto sé stesso. Ma nonostante non stia facendo niente di utile, lo sceriffo si permette di rimproverare Woodroof e metterlo in guardia.

"Devi stare attento, John." Ha detto a un certo punto, con aria preoccupata. La mano fasciata del detective avrebbe attirato l'attenzione e lo sceriffo non può permetterglielo. "L'FBI ci tiene d'occhio."
Che diamine significa? Da quando l'FBI si intromette negli affari di Sherstone? Da quando sa dell'esistenza di quella piccola contea? Da sempre trattati come l'ultima ruota del carro, John pensa che sia arrogante e ipocrita tenerli d'occhio proprio ora. Dev'esserci altro sotto.

"Perché?" chiede John, perplesso e preoccupato.
"Non me lo dicono il perché, ma ci stanno col fiato sul collo. A quanto pare, la presunta fuga del killer li ha allarmati. Ora che non è più solo un nostro problema e che potrebbe trasferirsi in altri Stati, l'FBI ha paura."

Paura di cosa? Di lavorare? Di darsi da fare? No, c'è qualcosa che puzza. È assurdo che nessuno abbia mai tentato di fermarlo, che nessuno abbia offerto aiuto alle ricerche e che piuttosto, adesso, si preoccupino di tener d'occhio proprio il dipartimento, come se fosse colpevole.

"Fammi un favore. Non spingerti troppo in là. Sei in una posizione delicata, non farti sollevare dall'incarico. Quella mano testimonia quanto sia rischioso il tuo coinvolgimento."

Nemmeno ha perso tempo a urlargli contro, a ricordargli che il coinvolgimento fosse dovuto al rapimento di sua figlia. John si è limitato a desiderare che lo sceriffo gli esplodesse davanti e ha lasciato che se ne andasse, tornando a ignorarlo.

John, così, si è rimesso con le mani in pasto e ha riletto entrambi i diari, da cima a fondo in un solo giorno. Ha sperato di trovare nuovi indizi, rivelazioni su luoghi in cui andasse con il Pittore, dove lo incontrasse o segni particolari che consentissero un'identificazione del killer sufficiente a emanare un mandato di cattura. Eppure, tutto ciò che ha scoperto, è che non sia stata una sua svista a portarlo fuori strada e dar tempo a Josh di rapire sua figlia, ma che quel bastardo sia stato davvero meticoloso e bravo a manipolare Jane, pur avendo di fronte l'unica vittima ch'è stata in grado di seminare un indizio sul pavimento del motel. E così, John è stato costretto a infilare il naso lì dove di sicuro avrebbe potuto curiosare un po' prima.

La Ferguson lo aspetta dinanzi all'archivio della scuola, con le mani giunte al grembo e in piedi come un soldatino di fronte alla porta. Il bidello che l'ha accompagnato fino a lei, non fa altro che esibire il disgusto e l'indignazione che prova nei confronti di John. È assurdo come alcuni non si sforzino nemmeno a empatizzare con un padre che ha perso la figlia. Sembra che tutti siano d'accordo sul fatto che siano meritevoli di ciò che sta accadendo loro. Ma una cosa è certa: se continua a fissare con tanto sdegno il detective e a schierarsi apertamente dalla parte del killer, John gli spaccherà la faccia senza alcun dubbio. Ecco perché interviene la Ferguson, allontanandolo con sguardo severo e un cenno della mano. "Puoi tornare al lavoro." Ha detto solo, costringendo l'uomo a lasciarla sola con John. "Mi dispiace." Ma non ha importanza, non per il detective, non con le priorità che ha al momento. La Ferguson prosegue, accertandosi di un ulteriore informazione a cui avrebbe creduto senza batter ciglio. "Anche Matthew?"
"Sì, anche Matthew."

È una risposta atona, di cui nemmeno sembra curarsi. Woodroof ha perso la gioia e la speranza, la preside non vede più quella luce nei suoi occhi, riesce solo a identificare la rabbia e l'odio. Sono due sentimenti che lo muovono pericolosamente tra le strade di Sherstone. La Ferguson spera che stia attento, che non esageri con le indagini, ma non osa dirlo. Si limita a comunicargli la buona notizia.

"Be', ho chiamato la Abraham Lincoln High School. Mi hanno dato il numero della sorella. Può parlarci lei, magari ha le informazioni che le servono."
La donna porge un foglietto piegato in due al detective. Al suo interno c'è un numero di telefono scritto a penna. John annuisce, intascandolo. "Grazie dell'aiuto, lo apprezzo molto."
"Oh, Emily è una ragazzina speciale. Merita che ci prendiamo cura di lei." L'espressione accigliata di lui ha ben poche interpretazioni e la Ferguson le dà quella corretta. Ha scambiato con lui abbastanza parole da sapere quanto tenga a sua figlia, quanto rappresenti per lui, ma soprattutto per comprendere quando trattiene il dolore e lo nasconde. Quella faccia avrebbe infastidito chiunque, ma non lei. Lei sa che se ora si mostra tanto distaccato, è perché le sue parole l'hanno colpito. È solo che tenta di non darlo a vedere, di non mostrarsi debole.

La Ferguson riprende a parlare, con un bel sorriso rassicurante sul volto. "La lascio solo. Le ho messo tutta la documentazione sul tavolo. Faccia con comodo."

10 dicembre 2021

"Cos'ha scoperto?"

La voce dell'agente riporta Chris alla realtà. Era così immerso in quei ricordi da aver dimenticato dell'interrogatorio e, per un attimo, persino di esser costretto nella morsa del poligrafo. Il poliziotto butta un occhio allo specchio di fianco a lui. Chissà chi c'è là dietro, si domanda.

"Josh McGregor è morto." Afferma l'ovvio, rispondendo alla domanda dell'FBI. "L'hanno trovato impiccato in una camera d'hotel a marzo del duemiladiciassette. Il professore che aveva interrogato non era di San Francisco e non era l'uomo che Sherstone conosceva. Veniva da New York."
Naturalmente la donna lo sa. Non sembra neanche interessarle davvero. "È stato allora che ha contattato l'agente Snyder?"
Rogers annuisce e sospira. "Sì, ma inizialmente negò il suo aiuto. Solo un paio di settimane dopo si fece risentire. Aveva saputo del vostro coinvolgimento."
"Come?"

Una domanda così immediata, neanche il tempo di chiudere la frase che Rogers ha sentito la voce della donna farsi più severa di quanto non fosse. Direbbe che fosse quella l'informazione che cerca realmente, che in verità del serial killer e della storia dei Woodroof nemmeno se ne dispiaccia. "Questo dovrebbe chiederlo a lui."
"Sa dirci dove trovarlo?"
"Scherza?" gli sfugge una risata. D'altronde non può farne a meno, è divertito da quell'azzardo. Con chi diamine pensa di parlare? Con un agente della C.I.A? "No, quell'uomo non si trova se non vuol essere trovato."
"Allora come l'ha trovato il detective Woodroof?"

Bella domanda. Nemmeno Arthur lo sa, probabilmente. O almeno gliel'ha tenuto nascosto. Non lo stupirebbe, ma crede più nel fatto che John abbia tenuto l'informazione per sé. Così Chris dà l'unica risposta che contempla e lo fa con una scrollata di spalle e il tono più naturale che conosca, come se stesse comunicando le previsioni meteo.

"È un Woodroof."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top