𝐗𝐋

10 dicembre 2021

Le dita della mano destra scivolano a fatica tra i ciuffi castani di Chris Rogers. Gli occhi azzurri seguono la sigaretta prima che raggiunga le sue carnose labbra e la fiammella che svolazza sopra all'accendino ne bruci la punta. Rogers sbuffa il fumo formando una nuvoletta nella sala interrogatori. Dinanzi a lui si siede una donna dai capelli rossicci. Ironico, pensa. Indossa un'espressione seria e temibile, un tailleur marrone e una maglia di cotone grigio topo che scopre a malapena le estremità delle clavicole.

"Comodo?" domanda lei, quasi glielo stesse rimproverando. Rogers annuisce. È nervoso. Gli avessero detto cinque mesi fa che sarebbe stato interrogato dall'FBI, non ci avrebbe creduto. A dire il vero, quasi non ci crede neanche ora. Forse sta sognando. Sarebbe bello. "Allora cominciamo."

Chris ha su alcune dita, attorno al braccio e attorno al busto artigli fatali che potrebbero condannarlo alla prima menzogna. Non è a suo agio nella stretta del poligrafo. Ha molto da nascondere, questo è certo.

"Cominci dall'inizio. Mi racconti di Emily, parta dal periodo di scorta e non trascuri dettagli. Qualunque cosa gli verrà in mente, sarà utile."



3 ottobre 2021

John è su tutte le furie. Ha passato le ultime ventiquattr'ore a ribaltare la contea e sebbene il dottore gli sia stato scagliato contro pur di fargli fare una visita post incidente, John continua ad allontanarlo con il temperamento più intrattabile che abbia mai avuto. Non gli importa dei giramenti di testa o della tosse che torna con insistenza ogni manciata di minuti; pur se avesse perso le gambe avrebbe trovato la forza di mettere a soqquadro l'intero Texas, se necessario. Non accetta che sua figlia sia sparita in quel modo, che non risponda al telefono e non vuole accettare l'idea di aver perso le sue tracce. Come se non bastasse, le squadre di ricerca mandate in tutta Sherstone da Arthur, non sortiscono l'effetto sperato e in parte avrebbero anche potuto aspettarselo.

"Alcuni cittadini non collaborano."
"Che significa?" ha domandato Arthur per conto di John, mentre il detective, dinanzi alla notizia di Rogers, aveva cominciato ad andare in autocombustione.
"Ritengono che Emily se la sia cercata e dicono che faranno ciò che ha fatto la polizia per trovare le altre vittime, non uno sforzo in più. È solo che hanno una percezione diversa di come siano andati i fatti, dunque non stanno facendo niente." Lo ha riferito Rogers, facendo impazzire John. È il colpo di grazia. Sapere che il Pittore avesse avuto ragione è per John la delusione più grande. Nessuno li aiuterà ed Emily a quest'ora potrebbe esser persa per sempre, chissà dove.

"Sappiamo tutti chi cazzo è stato, vero?"

Certo che lo sanno. I due poliziotti annuiscono dinanzi agli occhi iniettati di sangue, più simili a quelli di una bestia selvatica che a un detective freddo e razionale alla ricerca della vittima di un serial killer.

Arthur interviene, tenta invano di farlo ragionare. "Sono spariti anche loro due. Non possiamo farci molto se non li troviamo, potrebbero essere fuori dalla nostra giurisdizione per quel che sappiamo. E non ci concedono mandati di perquisizione o di cattura per inconsistenza di prove. Il fatto che la loro sparizione coincida con quella di Emily non li rende sospetti agli occhi dello sceriffo, dobbiamo aspettare almeno altre ventiquattr'ore, John."

Parole senza alcun senso per il detective, sempre meno paziente. Non si contiene e risponde a tono, mentre Arthur ringrazia Dio di fargli da portavoce con i suoi superiori perché sa che quel tono non si sarebbe moderato nemmeno di fronte al Presidente degli Stati Uniti. "Saranno fuori dalla nostra fottuta giurisdizione proprio perché quel figlio di puttana non ci concede mandati!"
"E che vorresti fare? Introdurti in casa sua illegalmente?" domanda in alternativa, il biondo. Be', non è che si aspettasse di metterlo a tacere e di ricevere quell'occhiata. Ci aveva già pensato e non solo; John aveva già deciso di farlo. "Non era un suggerimento."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top