Il giovane Solo

La sensazione di calore, agognata all'estremo, e il profumo che emanava da lei, mentre distribuiva la crema idratante sulla pelle ancora tiepida, dopo una lunga doccia bollente, aveva rimosso l'umidità penetratale fin nelle ossa, dopo la funesta notte appena trascorsa. Il disagio è la stanchezza del tempo passato con quell'individuo, il suo collega, l'avevano sprofondata in un sonno tranquillo, quasi istantaneo.

Miss Palpatine non si svegliò che poche ore dopo. Se pur fievole, il chiarore grigiastro del mattino che filtrava pigramente da dietro le tendine ricamate del basement di Lady Tano, bastò a schiuderle le palpebre.
Sapeva cosa avrebbe fatto in quella meritata giornata di assoluto riposo; si sarebbe concessa il lusso della sua sacra, salutare, lenta colazione dolce.

La moka italiana in alluminio, da tre tazze, comprata in un negozietto vintage di Lacey, borbottava sulla piastra a induzione spargendo il suo aroma penetrante e dolciastro per tutta la stanza. Nel frattempo, con gli occhiali sulla punta del naso, aveva già aperto le pagine dei quotidiani locali online per leggere le ultime notizie.
Versò, lentamente, tutto il contenuto della caffettiera nel mug, macchiando appena il caffè con una bevanda alla mandorla.
Sedette, avvolta nel soffice pigiama di ciniglia che avrebbe oziosamente indossato per tutto il giorno, e prese a inzuppare le due brioches al burro – surgelate, cotte nel fornetto elettrico, ma pur sempre ottime – che gustò con estenuante lentezza.

Si mise al lavoro, comodamente in déshabillé, dopo aver però fatto cambiare l'aria all'interno e sistemato letto, bucato, eccetera. Prese dalla borsa tutti gli appunti annotati sul caso di Jean O'Connel e passò a catalogarli in ordine cronologico, trasferendoli sul suo portatile.

Da una prima lettura, sembrava davvero una storia molto triste e sicuramente più intricata di ciò che si potesse pensare. La morte di una ragazza di ventitré anni è già una cosa sconvolgente in sé, ma il mistero attorno ad essa, non poteva ridursi al giovane che era stato incolpato.

La O'Connel pareva essere caduta in un giro di amicizie strane e, dagli elementi raccolti, c'era da pensare che quell'omicidio avesse più di una mente dietro, oltre al colpevole ufficiale.
La famiglia della ragazza non si era mai data pace, ma Jean era figlia unica, e i suoi erano ormai deceduti. Neanche a pensarci di poter contattare qualcuno dei suoi vecchi colleghi di corso.

Pensierosa, Rey fissava lo schermo. Erano trascorse molte ore, la campana della monumentale chiesa metodista, poco distante, le ricordò che erano le tre del pomeriggio.

Assorta com'era nello studio del caso, non si era accorta che un tiepido sole aveva dissipato la nebbia, perlomeno nelle ore centrali della giornata.
Sollevò il vetro scorrevole della finestra, poggiò i palmi aperti sul davanzale e inspirò profondamente l'odore acre dei camini.
Il sole le scaldava il viso, facendole strizzare gli occhi, il rosso degli imponenti aceri era uno spettacolo.
Rientrò e si preparò per pranzare.

Mentre le briciole del suo pane tostato, con prosciutto e sottiletta, si andavano a infilare ben bene nelle fessure tra i tasti del portatile, la sua mente vagò inspiegabilmente su Solo.
Mise in pausa, momentaneamente, Jean O'Connel e provò a digitare il nome del collega per vedere se avesse dei profili social, ma niente: alla ricerca non corrispose nulla.
Per come lo immaginava, doveva essere uno di quelli in incognito il cui unico scopo è spiare le debolezze altrui, tramite il web, per poi, al momento giusto, sferrare il suo attacco micidiale alle ignare vittime, suoi corsisti.
Provò a googlare, dunque, il suo profilo ed eccolo apparire in foto di eventi ufficiali a fianco del rettore Johnson. C'era anche il suo curriculum dettagliato che iniziò a leggere con interesse.

Al secolo Benjamin Solo Organa, anni 36, una carriera universitaria costellata di encomi vari in ambito accademico e sportivo.
Specializzazioni e aggiuntivi corsi di prestigio privati, non propriamente alla portata di tutti.
Nientemeno che figlio del sindaco di Boston: la senatrice Leia Organa, in corsa per le presidenziali anni prima
Il padre, Han Solo, un generale dell'aviazione, veterano della guerra del Vietnam.
Praticamente il rampollo, figlio unico, della famiglia più in vista della città. Vicini di casa e amici proprio del rettore Johnson.

Ma Rey, ostinata, continuava a cercare nel web notizie scabrose a riguardo del collega.
Era certa che, vista la potenza della loro casata, avrebbero potuto insabbiare tutto ciò che non risaltasse la loro facciata patinata.
Eppure doveva esserci qualcosa.

In effetti qualcosa trovò a proposito della senatrice Lady Carise Sindian, collega della madre di Solo, ma molto più giovane di quest'ultima.
Pare che Ben Solo fosse rimasto invischiato in una torbida storia di molestie, delle quali era stato lui, però, l'oggetto.

All'epoca dei fatti era un giovane neo laureato venticinquenne, stagista presso l'ufficio di Lady Sindian, avvenente quarantaduenne, sposata e con prole.
Solo era stato beccato con le mani nella marmellata – o forse col biscotto, sarebbe meglio dire – dal marito della Sindian, nel bel mezzo di un tentato amplesso a senso unico, nel quale la senatrice, svestita di tutto punto per l'occasione, cercava di dominare il giovane, in stato di semi incoscienza, dopo averlo drogato, denudato e legato per i polsi, dietro la schiena, e immobilizzato dalle caviglie al bacino con lunghe stringhe di pelle sfilate da provocanti zeppe dal vertiginoso tacco a spillo.

La questione era stata liquidata con una causa di divorzio epica, nella quale il marito di Sindian le aveva letteralmente sfilato le mutande oltre alla ottenuta restituzione dei gioielli regalatile, custodia esclusiva dei figli, proprietà, lauta parte dei conti in banca e un risarcimento milionario per danni morali sia per il giovane, che per le corna subite.
E, naturalmente, la fine di qualsiasi carriera per lei.
Fuggita in una remota regione a nord dei Grandi Laghi, qualcuno vociferava vivesse sotto copertura, con un'altra identità.

Sorrise sorniona, Rey, immaginando il giovane professorino io-so-tutto marpionato da una mistress. Se ne pentì poco dopo, però. Sicuramente non doveva essere stato piacevole essere abusati, senza consenso.
È che faceva proprio fatica a immaginare Solo nelle vesti di ingenuo ragazzo.

Forse questo spiegava perché fosse così arrogantemente stronzo, per quel motivo, probabilmente, risultava schivo, altezzoso e sembrava detestare maggiormente le donne... chissà.


Note dell'Autrice:

Lady Carise Sindian la troviamo nel romanzo Bloodline di Claudia Gray.
È uno dei principali avversari politici di Leia Organa durante il periodo della Nuova Repubblica.
Di bell'aspetto, estremamente ambiziosa, darà parecchio filo da torcere alla principessa Organa, per impedire che venga eletta Primo Senatore, carica ambita dell'avversaria, naturalmente.
A presto.

Nives ♥️.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top