Capitolo 3 - Rosso come il sangue

<< Cosa? >>.

Come faceva la dottoressa Cameron a sapere della morte di mia madre?

<< Hai capito bene, Annie. Ce l'ha detto il tuo ragazzo mentre eri svenuta >>.

Mi guardò intensamente.

<< Credi sia un buon motivo per lasciarlo? >> aggiunse.

<< Io ... É solo che mi ha colta un po' alla sprovvista >> dissi, abbassando rapidamente lo sguardo.

<< Scusami se sono così indiscreta, ma non mi piacciono i tipi violenti. Non dovresti farti trattare in questo modo >>.

Mi limitai ad annuire.

Lei non conosceva Andrew, come si permetteva di giudicarlo?

D'altra parte, era preoccupata per me, e non potevo biasimarla per questo.

<< Allora ... Come è morta tua madre? E dammi del tu >> proseguì la dottoressa.

<< É successo da poco ... Ha avuto un infarto >> risposi, laconica.

Non mi piaceva ripensarci: in realtà erano passati ormai otto mesi, ma non avevo ancora metabolizzato la cosa. Mi aveva lasciata troppo prematuramente, e senza alcun preavviso.

Era un giorno come tanti altri, uno di quei giorni caldi e afosi di Agosto. Preoccupata perché non rispondeva al telefono, mi ero letteralmente precipitata a casa; non rimuoverò mai dalla mia mente la vista del suo corpo esanime, steso a terra.

<< Soffriva già di qualche tipo di cardiopatia? Aveva mai fatto un ecocardiogramma o un ecg? >> chiese Allison, riportandomi bruscamente alla realtà.

<< No, non che io sappia ... Non aveva mai sofferto di cuore >>.

<< E aveva qualche patologia nota? Diabete mellito o dislipidemia, per esempio? Fumava? >>.

<< Non fumava, figuriamoci. È sempre stata una salutista, fissata con lo yoga e vegana. E non era né diabetica né soffriva di colesterolo alto >> risposi.

<< Solo, una cosa... Le colava spesso il naso, e almeno una volta al mese prendeva la febbre. Non so se ti possa essere utile >> aggiunsi.

<< Potrebbe, in effetti ... Per caso soffriva di otite o sinusite ricorrente? >> domandò Allison, incuriosita.

<< Non so, però soffriva di emicrania, ripensandoci >>.

<< E tuo padre, invece? >>.

Ecco.

Nota dolente.

<< Non so nulla di lui. So solo che era un figlio di... Hai capito >>.

La dottoressa mi rivolse uno sguardo a metà tra il compassionevole e il rattristato.

<< Mi dispiace, Annie >>.

<< E perché? Non è colpa tua. Ci ha abbandonati che avevo solo due anni ... Tanto meglio così. Sai come si dice ... 'quello che non ti uccide ...' >>.

<< ... 'ti fortifica'. Hai ragione. Senti, prima d'ora non hai avuto nessun tipo di disturbo? >>.

<< No, nulla. A parte un'anemia, ma sto prendendo il ferro per quella >>.

<< In effetti il tuo emocromo era indicativo di un'anemia microcitica ipocromica. Posso chiederti chi ti ha fatto la diagnosi di anemia sideropenica? >> si interessò, leggendo la mia cartella clinica.

<< Il mio medico. Perché me lo chiedi? >>.

<< Non so, non mi convince molto. Per sicurezza ti farò controllare anche sideremia, transferrinemia e ferritinemia. Meglio esserne sicuri >>.

Era pensierosa.

<< Sospetti qualcosa in particolare? >> le chiesi.

<< È solo un'ipotesi. Hai mai sentito parlare di una malattia che si chiama 'granulomatosi di Wegener'? >> domandò in risposta.

<< Granu che? No, ovviamente >> dissi.

Non riuscivo nemmeno a pronunciarla, figuriamoci sapere che fosse quella malattia.

<< Hai preso qualche virus in questi giorni? Che so, influenza, virus intestinali...? >>.

Cercai di ricordare.

<< Sì, in effetti la settimana scorsa ho avuto una gastroenterite >>.

<< Ok, cercherò di essere il più chiara possibile. La granulomatosi di Wegener è una vasculite, cioè un'infiammazione dei vasi sanguigni. Nella fattispecie, colpisce i vasi di piccolo e medio calibro. Fin qui, tutto chiaro? >>.

<< Sì, ma questo cosa c'entra con mia madre? >> chiesi, confusa.

<< Pare che nella patogenesi di questa malattia sia importante una predisposizione genetica. Credo che tua madre ce l'avesse. L'infarto rientra fra le complicanze della patologia >>.

Iniziavo a non capirci nulla. Come poteva spiegare il mio sanguinamento una malattia che aveva mia madre?

Allison riprese a parlare.

<< Questa malattia colpisce anche le coronarie, e questo può aver causato l'infarto di tua madre. Il coinvolgimento dei vasi del naso spiegherebbe la tua epistassi prolungata , e frequentemente comporta anemia >>.

<< E i lividi? >> domandai, esitante.

La dottoressa mi rivolse un'occhiata di rimprovero.

<< Annie, io credo te li abbia fatti il tuo ragazzo >>.

Non avevo voglia di ribatterle, mi sentivo troppo debole.

<< E... Insomma, esiste una cura per questa malattia? >>.

Non volevo veramente conoscere la risposta, probabilmente.

Ero terrorizzata.

<< Ammesso che ancora non sappiamo se ce l'hai ... Comunque, c'è una terapia, e la prognosi è buona, tutto sommato. Ti dovremmo somministrare dei corticosteroidi, ed eventualmente degli immunosoppressori più potenti >>.

<< D'accordo. Che esami mi dovrete fare? >>.

<< Per prima cosa voglio approfondire la tua anemia, Annie. Poi doseremo dei particolari anticorpi, gli ANCA, e servirà un Rx toracica >>.

Allison parlava, ma iniziavo a sentirla lontanissima. Mi girava la testa, era come essere su una nave nel pieno di una tempesta.

E avevo delle fitte incredibilmente forti all'addome ...

<< Annie, che diavolo sta succedendo...? >>.

Il tono della dottoressa Cameron ora era davvero turbato, aveva perso quella caratteristica imperturbabilità di poco prima.

<< Cosa...? >> chiesi.

Stava guardando le lenzuola.

Abbassai lo sguardo: erano piene di sangue.

Non potevo credere ai miei occhi ...

<< House! Chase! Infermiera, porti due sacche di sangue, presto!>>.

Allison era agitatissima.

Non fece in tempo ad entrare Chase, che già era diventato di nuovo tutto nero.

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