4. Demone misterioso
Nella foto: Eris e Ginevra
Sitael pov's
Dopo che il demone mi voltò di spalle io non gli risposi nemmeno.
Cosa gliene frega a lui quello che faccio? Chi si crede di essere?
Sbuffo e me ne torno a sdraiarmi per conto mio per dormire ancora un po'.
Dopo un paio d'ore sento una presenza femminile e apro lentamente un occhio.
《BUH!》come immaginavo era Eris che aveva intenzione di spaventarmi.
《Eris con me non funziona》faccio un mezzo sorriso e mi alzo.
《Uff.. sei il solito!》mette il broncio come una bambina.
《ahahah》scoppio a ridere《dai su raccontami cosa hai fatto di bello》
《te lo racconto durante il volo》allarga le braccia e io le avvolgo la vita, spicco subito in volo.
《Dai su racconta》
《Allora...io e Ginevra abbiamo girato per il giardino degli inferi, shopping parlato, riso...mmm.. mi ha anche parlato della sua guardia del corpo!》
《Ginny ha una guardia del corpo?》chiedo un po' sorpreso.
《Si, il suo nome è Phoenix, dice che hanno lo stesso carattere: testardi, stupidi, pesanti ecc..ecc..》
《Ah però..》
《Già, dice anche che è un bel ragazzo, infatti prima Ginny me lo ha presentato, sembra simpatico》
《Ah si?》
《Si! Un giorno se vuoi ci vediamo tutti assieme!》dice entusiasta.
《Ehm..va bene》io li odio i demoni, ma mi mette curiosità conoscerlo sinceramente, ovviamente non ci farò subito amicizia.
Finalmente arriviamo in paradiso, Eris torna in camera sua, stessa cosa che faccio anche io.
Come sarà questo Phoenix?
Beh.. lo scoprirò un giorno, penso..
Phoenix pov's
Sospirai ed entrai dai neri cancelli in cui non trovai nessuna guardia a sorvegliarli.
La cosa mi pareva strana e molto, poi una voce famigliare, acuta, femminile arrivò alle mie orecchie.. era sempre la solita "scimmia urlatrice" come la chiamavo io, "gallina bionda" che urlava dalla felicità per un vestito nuovo.
Amava fare shopping e io la accompagnavo di continuo a fare compere.. ormai ero in grado di comprarle un reggiseno senza sbagliarle taglia ne coppa..
Camminai disinvolto verso la voce quando la vidi voltata di schiena che parlava con un' altra demone di cui non ricordo il nome.
Feci il segno ad essa di stare zitta per poter far una sorpresa a Ginny.
Mi avvicinai furtivo fino quasi a sfiorarle la schiena e poi..
TAC!
Le diedi una sculacciata e la tirai a me in un abbraccio da dietro..
Sapevo che quest'azione mi sarebbe costata molto tra cui schiaffi e punizioni noiose tra le lezioni di galateo, ma fa niente non mi pento di averlo fatto.
Appena arriva la sua schiena a sbattere contro il mio petto mi sentii a casa.
Ginny all'inizio si dimenava dall' abbraccio, poi fece per calmarsi e si tranquillizzò aprendo bocca
«Demone dei miei stivali se ci fosse qui la mia guardia del corpo te le avrebbe già suonate di brutto» fece in tono acido e strizzo.
Allora la tirai a me più forte in un dolce abbraccio «Buongiorno Scimmietta» dissi con un sussurro suadente al suo orecchio provocandole parecchi brividi e quindi le scoccai un bacio sul collo.
«Mi sei mancata» allentai un po' la presa per permetterle un minimo di movimento.
Scommetterei che in quel momento stesse avvampando perché il suo calore corporeo aumentò vertiginosamente, non so se per la vergogna o magari perché era arrabbiata con me, ma so per certo che si voltò di scatto e mi tirò uno schiaffo sulla guancia che bruciò abbastanza «Così impari cretino!» disse con tono tra il divertito e felice di rivedermi.
Non feci in tempo ad aprire bocca che mi circondò con le mani il collo e mi triò a se facendomi abbassare fino alla sua altezza..
In quel momento mi scoccò un dolce bacio sulla guancia che mi sconvolse e che alleviò un po' il bruciore scatenato da quello schiaffo.
Sorrisi, mi era mancata, anche i suoi schiaffi mi erano mancati, e tanto.
Notai la faccia divertita della ragazza che era con lei, la guardai bene e poi guardai Ginny ed essa parlo «Ah scusa mi sono scordata di presentartela, lei è Eris»
Eris, ho già sentito questo nome.. Ah si lei, è la principessa se non sbaglio, almeno che non sia diventata già una regina, faccio una riverenza di cortesia e sorrido per poi aprire bocca «Eris ci scusi ma ho bisogno di Ginny» la prendo per mano e la trascino via sotto lo sguardo divertito della ragazza, fino ad una porta dove la faccio entrare e che chiudo a chiave alle mie spalle.
La guardo intensamente.
«Sono tornato»
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