Sarai sempre parte di me

Era notte fonda.

Egli non riusciva a chiudere occhio, dopo quel giorno, più incubi lo perseguitavano impedendogli di dormire. Non solo quello, era la ragazza, maggiormente, a far parte dei suoi pensieri. Quei grandi occhi vispi che rimandavano la natura frizzante dell'estate, contornati da setosi capelli scuri come la notte ma a detta sua meravigliosi e mistici esattamente come quell'ultima. Soprattutto, a farlo impazzire, era il suo radioso sorriso che egli stesso era riuscito a donarle, perfino circondata da un recinto spinato e colmo fino al midollo di perfidia. Spesso si addormentava col sorriso pensando a ciò, quella notte era diverso, però.

Immaginò più volte le mani di quell'essere sopra di lei, stringerle le guance o i capelli, toccando la sua delicata bellezza fragile come vetro. E lei era spaventata. Chiedeva aiuto, Josef, urlava. Ma Josef non riusciva a fare nulla, impietrito, guardava la scena, mordendosi le labbra ed agitandosi come un forsennato, perché stava per perdere la sua ragazza, la sua donna, la sua salvezza, così, senza rendersene conto.

Josef, perché non mi hai salvato? Sembrò sgridarlo, mentre nel suo immaginario, lei lo guardava con rammarico.

No, no, no, no, no!!

Si svegliò di soprassalto, col respiro affannato. Doveva andare da lei, doveva proteggerla.

Nonostante fossero le due del mattino, si infilò la giacca di fretta uscendo di corsa dall'abitazione per percorrere l'intera foresta di faggi che lo separava dal campo. 

Arrivò dopo una manciata di minuti esattamente nel punto dove poteva osservare bene la sua baracca, ora illuminata dalla sporadica luce della torre. Passò di nascosto tra alcune baracche prima di raggiungere la sua e si fermò improvvisamente, sentendo uno strano rumore provenire dai cespugli. Era qualcuno.

-Chi è?!- Chiese con tono duro vedendo poi una meravigliosa creatura che gli illuminò gli occhi.

-Josef..?- Chiese titubante Lianne, nascosta dietro la baracca assieme ad un'altra donna.

-Lianne...- Si avvicinarono entrambi per poi chiudersi in un abbraccio dolce che pareva durare secoli. Il profumo delicato della ragazza non era mai svanito, sovrastava persino la sua colonia. Lei si tuffò nel suo petto ed i suoi capelli solleticavano il mento dell'uomo, contento dalla situazione. Avevano bisogno l'uno dell'altra.

-Josef... Non... Non ti ho più visto...-

-Perdonami.- Cominciò lui e Lianne scosse la testa ma Josef volle continuare. -Perdonami se non sono riuscito a proteggerti da lui. Non sapevo nulla.- Concluse con tono freddo più per se stesso.

-Cosa intendi..?-

-Johann.- Rispose schietto.

-Io... Avrei dovuto dirtelo... Scusami ma provavo tanta vergogna e...-

-No, non scusarti. Lo capisco e ce l'ho con me per questo.- Le accarezzò il viso trovandolo così smagrito e spento al tatto. -Io ho il dovere di farti stare bene.- Si focalizzò sugli occhioni dolci di Lianne, dovuti a quelle parole.
-Devi stare bene.- Aggiunse soltanto, perdendosi nelle labbra carnose, seppur fredde, della ragazza.
Solo loro potevano sapere quanto fosse mancato ad entrambi quel momento.

Poco dopo si staccarono e Lianne volle presentare Josef all'amica Emily, quest'ultima aveva già capito tutto e si fidava di lei. Notò quanto l'animo della ragazza fosse cambiato in un attimo, ora aveva il volto illuminato e più vivo ed anche la sua voce cambiò, era molto dolce.

-Sono più tranquilla adesso, vedendoti così contenta.- Sorrise Emily ad entrambi.

Josef ricambiò e notò subito che anche la donna non era affatto in belle condizioni, specialmente perché si teneva le mani in grembo, proteggendo un piccolo pancione già visibile.
Si sentì in un primo momento a disagio, pensando che anche lei avesse subito angherie da soldati che non provavano pudore, ma il sorriso buono della donna non convinceva lui su questa teoria.

-Sì... Emily aspetta un bambino... Forse una bambina.- Commentò Lianne con innocenza.

-Se posso chiedere... È stato un soldato..?-

-No, no, è il bambino mio e del mio ragazzo... Marito.- Ad Emily uscì una gracile risata pensando a tutto ciò che aveva fatto Lianne per farla incontrare con Adam, quando appena si conoscevano da un giorno.
Fu il momento più bello per lei rivedere il suo amore, nonostante la guerra, e trascorrere la notte assieme, una nelle braccia dell'altro.

-E lui è qui..?-

-Sì... Lianne mi ha aiutata nel farci incontrare qui, pochi mesi fa.-

Allora Josef ricordò di una sera, quando vide Lianne nella baracca maschile e si domandò mille volte cosa ci facesse lì.
In quel momento era su tutte le furie, pensando che si stesse divertendo con quegli uomini, che fosse una cattiva persona.
Ma infatti non era così.

-Hai rischiato la vita più volte,- Commentò Josef prendendole le mani. -Non potrei mai perdonarmelo se dovessi rischiare ancora.-

Ed il tempo sembrò fermarsi di nuovo unicamente per loro due. Lianne si sentì accoccolata dalla voce di Josef, così profonda e morbida che le sembrava persino meno fredda la notte stessa.

Ad un certo punto, Josef prese dalla tasca un paio di biscotti alla cannella, sia per Lianne sia per le sue amiche, non pensando minimamente che ora erano rimaste solo in due. Emily lo ringraziò gentile e avvisò i due di rientrare nella baracca per cercare di riposare.

Erano le tre del mattino.
Josef prese per mano Lianne dicendole di trascorrere quel tempo da lui, al caldo, davanti al caminetto e la ragazza era entusiasta all'idea.

Arrivarono quasi di corsa nella dimora momentanea di Josef, al momento vuota, dove lui aveva già preparato il fuoco ed una coperta sulla poltrona.

-Aspettami qui.-

Tornò con del latte caldo e dei pasticcini, divertendosi anche ad imboccare Lianne come se fosse la sua bambina.
Voleva coccolarla per farla sentire al sicuro.

-Tu mi stai viziando.- Commentò col rossore sulle guance, sprofonando nel petto caldo di Josef e contemplando il fuoco ardente del caminetto.
Lui rise facendo imbarazzare ancora più la ragazza che ora non riusciva a guardarlo negli occhi.
Poi, lasciò il vassoio sul tavolino e notò che Lianne si era addormentata sulla sua spalla.

La prese in braccio portandola al piano di sopra e sul suo letto matrimoniale ben più comodo e grande ed a quel puntò si svegliò.

-Josef,- l'uomo rivolse totalmente lo sguardo a lei. -Grazie.-

-Io ringrazio te.-



-Mi hai fatto scoprire una realtà che non conoscevo o che, al momento, ripudiavo.- Continuò lui con un sorriso sincero.
-L'amore, Lianne.-

-Josef...-

-Ti amo, Lianne.- La interruppe lui guardandola con occhi lucidi. Non aggiunse altro, sorrideva solamente vedendo la sua bambina sorpresa e felice.

-Anche io ti amo, Josef.- Rispose lei in un sussurro, era vero.

-Ripetimelo. Lo voglio sentire più decisa.- Si avvicinò a lei provocandola.

-... Ti amo, Josef.- Ripeté più sicura ridendo teneramente, quando Josef cominciò a baciarla sulla guancia e sul collo, concludendo sulle labbra. L'atmosfera si scaldò subito, tanto che si perdevano uno negli occhi dell'altra e, senza rendersene conto, lei portò le sue mani dietro la nuca di lui stringendolo a sé in un bacio passionale.

Con foga, gli tolse la camicia, ammirando, impalata, il suo fisico perfetto, o anche dire cesellato, suscitando un'ulteriore risata di Josef. Gli piaceva vedere le guance di Lianne prendere colore. Era sopra di lei e continuava a baciare quelle dolci labbra, interrompendo improvvisamente il tutto. 

-Lianne,- La chiamò deciso. -Solo se vuoi anche tu...- 

Lianne lo guardava con dolcezza, anche lei era entusiasta e tutto ciò che voleva era fare l'amore, tutta la notte, con Josef. Acconsentì con un ulteriore bacio, ridendo come una bambina quando egli le tolse delicatamente la maglia e le accarezzò la schiena con le mani calde. 

Fecero l'amore quasi fino all'alba. Tra gli ansimi e gli occhi lucidi, le carezze sul viso, le dita attorno ai capelli, quel luogo era la pace per loro. 

Josef ammirava i lineamenti del volto di Lianne, mentre ella riposava a pochi centimetri da lui. Il respiro delicato le alzava di poco il petto e le labbra socchiuse coperte da alcune ciocche dei capelli scuri le davano un'espressione ancora più tenera; lui non smetteva di sorridere, era davvero felice. Le lasciò un bacio sulla fronte, sapendo che a breve avrebbe dovuto svegliarla per riportarla al campo, ma tutto ciò sarebbe durato ancora per poco.



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