47. Piangi
Nella Foto: Phoenix
Sitael pov's
Passano giorni, che sembrano interminabili, vorrei tanto fuggire da qui, ma conciato come sono, è impossibile per me.
Vorrei tanto che tutto questo fosse semplicemente un incubo, che mi svegliassi trovando il viso di Phoenix davanti come sempre, ma purtroppo... questa è la cruda realtà.
Lo vedo entrare, quel mostro, sono ranicchiato, pieno di ferite ancora non curate, non riesco a capirne il motivo.
«Sitael...» sussulto appena per il suo tono, improvvisamente dolce e confortevole.
«Non mi parlare.» dico in modo acido che fa solo rendere la sua espressione, come se fosse ferito, appena lo guardo meglio noto che ha gli occhi azzurri, non più verdi.
«Sitael... io... mi dispiace» dice con voce tremante, si china verso me e cura le mie ferite, rimango sorpreso dal suo gesto.
«...cosa ti succede?» chiedo a quel punto, guardando altrove.
Lo sento sospirare mentre cura le mie ferite «Quello che hai visto fin'ora non ero, ma Marcus, il mio alterego»
«Ma... perché? Cioè... come si è formato?»
«Da quando Phoenix è andato agli inferi, visto che siamo fratelli gemelli, siamo collegati fra noi, è come se la conseguenza fosse che anche io avessi un demone dentro me.»
«Non riesci a gestirlo...?»
A quel punto si sdraia accanto a me e mi coccola, vorrei tanto che a posto sul ci fosse Phoenix, darei oro per averlo qui...
«No, nonostante anni di distanza, non riesco a gestirlo, è molto ribelle, quindi non riesco tenerlo a bada...»
Annuisco appena e chiudo gli occhi mentre le lacrime scorgono dagli occhi rigando il viso, l'ultimo e unico pensiero è Phoenix, la mia vista si offusca, chiudo lentamente gli occhi capendo tra le braccia di Morfeo.
Phoenix pov's
Mi sento vuoto senza Sit, sento come se mi si fosse stata tolto un pezzo di me stesso.
Guardo la mia camera sottosopra e non capisco.
Non capisco cosa abbia portato Sit ad andarsene,insomma é vero, sono insopportabile ma io non riesco a non amarlo, non riesco a stare senza di lui..
Gli occhi pizzicanovi e mi sento ancora un bambino, mi sento come un ragazzino ingenuo che cerca di non piangere.
Vedo Una folta chioma rossa entrare nella mia stanza,gli occhi verdi speranzosi e cristallini, velati e impossibili solo come quelli di Lilith sanno essere.
Il vestito é nero mentre i ricami dorati le danno un aspetto Regale, serio e imperiale ma il gioco di intrecci le regala quella dolcezza e serenità che solo Lilith sa avere.
《Phoe che succede?》
《Niente mia signora》dico col dorso della mano mentre mi asciugo una lacrema scappata dalle ciglia.
《E allora perché stai cosí bambino mio?》
《Io.. beh.. Sitael é sparito o se ne é andato.. io non lo so》
《Oh..》 si avvicina per poi accarezzarmi i capelli《Alzati su》dice accarezzandomi con dolcezza di nuovo i capelli.
Seguo il suo ordine tirando mi su mentre la guardo e barcollo.
Questa donna ha fatto cosí tanto per me, é stata sempre presente nella mia vita, ha fatto diventare quel bambino spaventato dalla sua scelta un adulto, é venuta a prendermi in paradiso il giorno della mia caduta e mi ha riportato a casa dopo tutte le cavolate che ho combinato.
Lei é come mia madre, lei che é severa e perfetta, lei che ha l'eleganza nel DNA ha scelto me come un suo prediletto, non so se per pietà o per miseria ma mi ha scelto, o forse aveva visto qualcosa in me..
《Hai paura vero?》sorride per poi accomodarsi sul letto accavallando le gambe.
É sconvolgente come Lilith possa essere cosí perfetta in tutto.
《Un po' mia signora》
《Perché ti ostini a chiamarmi così? Insomma io ti ho cresciuto Phoe, tu per me sei come un figlio, ho potuto trasmetterti tante cose più di quante ne abbia potute dare a Eris o Lucio, Eris era perfetta fin dall'inizio come suo padre, sguardo glaciale e severo, mi sembrava di avere due Luciferi in casa.》 Sospira e sorride《Ma é stata una delle gioie più grandi della mia vita》
《E Lucio invece?》
《Lucio era un bambino modello, sapeva di essere destinato a regnare ed infatti era impeccabile in qualsiasi gesto o azione, impeccabile per me mentre per suo padre era un completo disastro, voleva la perfezione é alla fine l'ha ottenuta mangiando in parte la sua parte umana, il suo lato dolce e semplice che tu in qualche modo hai conservato》
《Perché me?》
《Seraphil é stata una mia amica e mi aveva raccontato di te caro Phoenix fino dalla tua nascita lei sapeva che avresti tradito le tue origini per poi innamorartene, ti aveva descritto avvallamenti perfezione, aveva detto che eri un demone nel cuore, ostinato, testardo e fin troppo ambizioso.》
《Quindi voi avete voluto fare un favore a Seraphil? Mi avete preso con voi per carità?》dico mentre l'animo mi si infiamma, non posso credere di essere stato uno scarto anche per lei.
《No Phoenix, io non ti ho preso per ciò ma dovevo un favore anche a tua madre, sai tua madre mi ha aiutato a scappare e quando la incontrai mi disse che era incinta di due gemelli opposti ma uguali che si sarebbero creati guai a vicenda e che qualsiasi cosa fosse successa ai suoi bambini dovevo prendermene cura se fossero caduti e cosí fu, tu caddí e decisi di tener fede alla mia promessa portandoti tra le schiere demoniache poi io mi affezionai davvero a te e ti vidi sempre di più come un mio figlio e non come una promessa, eri quel bambino che non avevo avuto per ovvie ragioni, eri semplice e tenero ma duro, eri un diamante grezzo e io volevo poterti aiutare a crescere pensando di poterti insegnare i valori, insegnarti ad essere forte e guardati.. ora lo sei, sei un uomo, forte e sposato ma penso di non aver svolto bene il mio compito da madre se non credi in te stesso piccolo mio, Sitael ti ama e tu sei meglio di quello che credi dovevi solo sentire qualcuno che te lo sapesse dire.》
Ascolto le sue parole tra l'incredulo e lo speranzoso, le emozioni provocatimi dalle sue parole sono in continua evoluzione, rabbia, delusione, amore, conforto, sostegno.
《Io ti ho resa orgogliosa?》
《Sì Phoenix tanto orgogliosa, e lo hai fatto anche con Lucifero》
《Sei sicura?》
《Sì, ricordo te da piccolo e il tuo pianoforte su misura per quelle ditine piccole che davano vita ad una musica divina, tu amavi la musica e Lucifero era felice di insegnartela, lui era orgoglioso di renderti suo allievo e io ero felice nel sentirti suonare, sei sempre stato bravo Phoe nonostante i tuoi colpi di testa e le tue cavolate sei sespre stato speciale e io ti..》
Isabelle entra nella stanza di corsa e col viso sconvolto《Zio Zio! Cé un signore che chiede di te, dice che é importante ed é sullo zio Sit》
Guardo Lilith scattando in piedi che mi sorride《Ti voglio bene Phoe》
Dopo ciò mi sento più sereno e le rivolgo un sorriso per poi correre verso l'esterno e vedere una figuara alta e incappucciata di nero che mi da le spalle.
《Chi sei! Che cosa vuoi! Che cosa sai di Sit?》
《Io so quello che cé da sapere, so cosa gli é successo e come é scomparso》
《Perché non ti volti? Chi sei?》
《Un amico da te non voluto》
《Dimmi dov'é!》 Corro verso di lui ma lui indietreggia e corre in avanti lasciando distanza tra noi.
《Sai bene dov'é》
《Come faccio?》
《Ricordi la tua cicatrice? Le risposte stanno tutte li e come te la sei procurata》mi dice serio per poi vederlo scomparire come dissolto nell'aria.
Ora ho le risposte e le indicazioni che cercavo, vengo a prenderti Sit.
Sitael pov's
Mi sveglio ancora confuso, ma appena vedo dove sono sospiro ancora.
«Non è un sogno...» sussurro tra me e me, poi sento entrare ancora una volta lui, alzo appena la testa e lo vedo togliersi una tunica nera con un sorriso sulle labbra.
«Caro piccolo Sit» mi guarda con i suoi occhi verdi «Siete intrappola.»
«Che...che vuoi dire?»
«Lo capirai presto.» ride appena e si appoggia con la schiena al muro mentre incrocia le braccia al petto.
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