38. Letto
Nella foto: Ginevra
Phoenix pov's
Giro da tutto il giorno ormai per gli inferi, sono andato a salutare vecchie amiche e nuove, ho fatto un giretto con Felix per riallacciare i rapporti finchè non ho incontrato Lucio e Jace.
Lucio è bello e serio come sempre mentre il figlio sembra un po' più misterioso ed alterato dalla situazione.
Da quello che ho capito l'altra volta Jace rivorrebbe Isabelle più vicina a se, agli inferi e forse sta usando come pretesto il fatto che sia la sua guardia per poter mescherare la sua infinita gelosia verso mia nipote o forse mi sbaglio io e quel principe scontroso e misterioso vuole solo Isabelle come la sua guardia e non ha altri interessi.
Lucio si avvicina a me sorridendo《Ciao caro Phoenix che mi racconti?》
《Oh niente di particolare sire》
《Che si dice tra i pennuti?》
《Niente di che》
《Per quanto pensi di restare in paradiso? Mi hanno riferito che hai atterrato una ventina di angeli in un combattimento》
《Vi hanno riferito bene, io e Isabelle ma erano tutte battaglie lecite, loro mi hanno sfidato sire io non attaccherei mai un pennuto》
《A proprosito di Isabelle, dimmi dov'è?》dice impassibile il principe guardandomi con i suoi occhi ghiacciati
《In paradiso per raccogliere le sue cose Principe, cosa vi preme in ciò?》
《La vicinanza della mia guardia ai pennuti non puó che farmi dubitare della sua fiducia》
《Fiducia o Gelosia principe?》
《Fiducia.》dice abbassando impercettibilmente lo sguardo segno che mi fa dubitare delle sue parole.
《Come dite voi principe e comunque tornerà stasera al massimo domani principe》
《Sarà meglio per Lei.》
《Certo principe, non ne avevo dubbi》
《Che cosa state insinuando?》
《Niente, io non ho parlato, voi non avete udito》
《La tua conoscenza è ampia e gli anni ti causano solo esperienza Phoenix, sapete celare parole su altre ma sappiate che le mie intenzioni sono quelle di riavere Isabelle agli inferi o con le buone o con le cattive》
Ed ecco, ha commesso un errore, ha pronunciato quella parola, la chiave di tutto il desiderio che prova verso di lei ma io in questo momento desiderei semplicemente tenere Isabelle il più lontano possibile da Jace, insomma lei è l'unica nipote che ho e sono quasi convinto che se sta in paradiso è meglio e so giá che mi pentiró di queste parole.
《Figliolo sappi che Phoenix è più furbo di ció che credi e anche geloso o sbaglio?》
《Non immagina quanto sire》dico per poi fare una leggera riverenza guardando l'orologio《è tardi sire, per qualsiasi cosa mi troverete nelle mie stanze ma ora devo proprio andare》
《Ti aspetto a cena Phoenix》
《Oh stia tranquillo Sire non mancherò》
《Il tuo posto alla mia tavola è rimasto vuoto per troppo tempo》
《Lo credo anchio.》dico per poi voltarmi e camminare tranquillo verso i neri cancelli accendendomi una sigaretta.
Cazzo, sono circa 7 mesi che non fumo e ora che non cè Sit non so nemmeno con chi potermi sfogare.
Cammino nei corridoi che sanno di legna arsa e sangue mentre grida agghiaccianti arrivano dal sottosuolo.
Entro nella mia lussuosa camera, oh quanto mi è mancata, le pareti nere, le rose sui comodini e le lenzuola Rosse, Rosso Sangue.
Apro l'armadio sorridendo notando solo due camice bianche di Sit mentre viveva di e da me, forse è ora di tornare dal sarto.
Sfilo la maglia nera con scollo a V per poi raggiungere la doccia e rilassarmi sotto l'acqua calda.
30 MINUTI DOPO
《Signor Phoenix come lo vuole il completo?》
《Nero Harry, Nero con i recami rossi》
《Come siamo precisi》
《Come al solito》
《Come state signore? È da tanto che non vi vedevo per queste botteghe》
《Lo so, ma pultroppo ho avuto vari impegni in paradiso.》
《Paradiso?》
《Si》
《Il suo vestito è pronto in camerino signore vada pure a provarlo》
《Elegante》
《Come voi signore》
《Mi piace.》
《Sono contento, vuole aggiungere qualche accessorio?》
《Si ma passeró dal gioielliere di corte per ciò, Arrivederci Harry》
《Siete sempre il benvenuto》
Cammino verso la sala del trono, quanto mi è mancata.
Sono le 19:45, sono in anticipo, meglio andare da Ginevra.
Ho saputo che Aciel oggi ha il turno notturno e non farei mai andare la mia principessa da sola nella sala del trono.
Busso alla porta mettendo bene i gemelli a forma di teschio comprati in gioielleria dello smoking che come occhi hanno due rubini incastonati abbinati ai ricami.
Vedo Ginevra aprirmi, il ventre leggermente sporgente e sorrido guardandola.
《Wow》
《Eh?》
《Sei bellissima principessa》dico per poi farla girare su se stessa facendo svolazzare l'abito rosso che ha indosso che la fascia alla perfezione《E il rosso su di te non è mai volgare》
《Perchè ci vuole classe come con il nero, secondo chi lo porta è eleganza》dice mettendomi bene la collanina a forma di croce/pugnale appuntandola alla camicia《Invece in altri è strafottenza e mediocritá o addirittura sciattatezza》sussurra sorridendomi《Ma tu lo sai portare perchè sei nero, sei scuro e lo sei dentro》
《È il complimento più bello che tu mi abbia detto》
《Oh lo so》sorride《Andiamo?》
《Si andiamo pure principessa》dico porgendole il braccetto sorridendo mentre lei si aggancia amorevolmente e mi guarda mentre tranquilli camminiamo verso la sala del trono.
Mi sembra una vita, tutto ciò mi è mancato tanto sia Ginevra che la sala del trono, le battutine di Lucifero e Lucio e il mio letto, i sarti e le botteghe reali.
Non credo di riuscire a stare troppo tempo lontano da casa.
Casa.. qua sono cresciuto, in paradiso nato e in Sit vissuto, è tutto cosí confuso ma l'ordine emerge sempre dal caos.
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