28. Passato

Nella foto: Sitael e Phoe
Sitael pov's

Lo guardo impressionato dalla sua storia rimanendo stupito, davvero.

«Ma... come si spiega il legame tra te e tuo fratello? E la piuma grigia? L'ha avuta?» faccio tante domande curioso sperando di non dare fastidio.

Phoenix pov's

Mi accoccolo meglio tra le coperte e lo stringo più forte a me.

《Mio padre quando immerse me e Yuris nel pozzo di acqua santa in qualche modo sperava che la sua parte angelica agnentasse la mia demoniaca e si trasferisse anche in me ma ciò in realtá ci ha unito e lui si è impossessato di un pezzetto della mia anima demoniaca e io ho un po' della sua angelica, dopo quel bagno in acqua santa le nostre anime si sono unite e i nostri dolori fisici pure.. e la piuma grigia Lucifero l'ha avuta il giorno stesso, come promesso.
Quando mi risvegliai mi ritrovai davanti il viso dolce di Lilith e poi quello duro e spigoloso di Lucifero che mi strappò le ali e si prese tutte le mie piume grigie》

Sitael pov's

«Deve essere stato difficile per te amore... quindi, tu pensi che lui ti abbia salvato?» chiedo sorridendo dolcemente mentre prendo la sua mano facendo intrecciare le dita

Phoenix pov's

《Non mi ha salvato, mi ha fatto solo capire la veritá e mi ha posto davanti ad una scelta, mi ha fatto comprendere che io non ero un angelo puro ma potevo ancora lavorarci e diventarlo ma io ho scelto di no, io non ero un angelo ma un demone..》mugolo per poi baciarlo e impossessarmi di quelle bellissime e morbide labbra che sanno essere caste e perverse nello stesso istante, insomma è Sit, lui non ha definizione《Sit.. posso chiederti una cosa io ora? Sai visto che siamo in tema.. anchio voglio sapere un po' di più del tuo passato..》

Sitael pov's

Sorrido sentendo la sua domanda, alla fine lui mi ha raccontato il suo passato, quindi è giusto che io debba raccontare il mio, perché mi fido di mio marito, la mia metà.

«Sai... l'importante è essere sicuri delle proprie scelte, io ti amo così come sei, dal primo giorno il mio cuore ha iniziato a battere per te.
Adesso... voglio raccontarti la mia storia, perché... mi fido di te e so che posso condividere tutto» dico deciso e con quegli occhi si puntano su di me con lo sguardo curioso.

Questa è la mia storia.

~ ricordi ~

Ero ancora piccolo, mio fratello Azrael si era unito da poco agli inferi, seguendo il suo destino.

Per quanto mi faceva male vederlo andare via, non potevo fare nulla, alla fine la decisione era sua.

«Papà papà!» dicevo saltellando felicemente, avevo 7 anni a quel tempo.

«hm?» aveva risposto freddamente, dopo la partenza di mio fratello i miei genitori erano un'altra persona, non accettavano il fatto che avesse preso quella scelta.

«Guarda guarda! Sono riuscito a far uscire le ali!» dicevo mentre estaevo le mie piccole ali bianche emozionato.

«Bravo» diceva semplicemente, non le aveva nemmeno guardate, allora mi ero avvicinato e tiravo piano i suoi jeans.

«Non le hai nemmeno guardate...» mormoravo tristemente, volevo almeno rendere fieri i miei genitori, ma nella loro mente c'era solo Azrael, io non contavo nulla.

«Sitael torna a giocare» diceva freddamente, mi aveva spiazzato, pensavo di essere inutile, perché non riuscivo ad avere le loro attenzioni.

Ero uscito dalla stanza sull'orlo dalle lacrime, mi sentivo rifiutato, odiato e senza valori.

Stavo andando verso l'uscita del regno per andare in giardino, percorrevo quel maestoso corridoio, di bianco latte e in alcune parti erano ricamati di diamanti, che si facevano riflettere alla luce del sole.

«Ciao piccolino» una voce maschile rassicurante aveva attirato la mia attenzione, alzando il capo verso l'alto trovai Michele, che mi guardava amorevolmente.

«C... ciao...» risposi timidamente.

«Non avere paura» diceva ridacchiando mentre mi scompigliava i capelli, cosa che non succedeva da tempo, quel gesto mi aveva riportato il sorriso sulle labbra.

«come stanno i tuoi genitori?» a quella domanda ero rimasto bloccato, non sapevo se dirgli la verità o no, anche se mentivo sarebbe stato evidente che non era così.

«Bene...» mormoravo mentre guardavo in un punto a caso.

«Su piccolo» rispose, intanto mi prendeva in braccio sorridente «È un periodo buio per loro, vedrai che tutto passa»

«Ma io non chiedo tanto... voglio solo del loro affetto...» avevo confessato mentre una lacrima aveva rigato il mio viso «Loro pensano che a me non importa che mio fratello sia andato via, invece a me fa male! Perché come tutti lui è una persona speciale, sto cercando di tirarli su di morale, cerco di far capire che io ci sono, ma per loro non conto nulla!» sbraitavo sfogando la mia rabbia e frustazione, mentre le lacrime non avevano intenzione di smettere di scendere.

Con il suo pollice mi asciugava le lacrime dolcemente, per poi stampare un bacio sulla fronte.

«Piccolino, i genitori a volte non si rendono conto di ciò che fanno, non notano i tuoi sforzi, ma vedrai che appena si riprenderanno capiranno le tue intenzioni» diceva per rassicurarmi, ci era riuscito in effetti.

«Però... perché mi trattano male?»

«Tesoro a quanto pare la loro rabbia li sta letteralmente distruggendo, sfogandola rabbia con te, ovviamente non è una cosa da fare assolutamente, ma a quanto pare loro non riescono tenerlo a bada.»

Ma col tempo nella crescita la situazione era la stessa, non mi davano affetto, mi sentivo come se mi avessero escluso dalle loro vite, a momenti non si accorgevano della mia esistenza.

Poi un giorno avevo scoperto che c'era un combattimento per diventare guardie del corpo dei figli dei re, si, parlo anche quelli di Lucifero.

Avevo combattuto nel giorno stabilito in cui avevo dato tutto me stesso.

Avevo avvisato ai miei di questa sfida, speravo almeno la loro presenza, ma appena mi guardai attorno, non avevo visto nemmeno uno di loro.

Non chiedevo così tanto, volevo il loro affetto, il loro appoggio, come qualunque figlio avrebbe bisogno di propri genitori.

Ma c'era una persona che non mi aspettavo che avrebbe assistito: Azrael.

Ero sorpreso, lo vedevo diverso, i suoi folti capelli neri e la sua pelle da quella carnagione scura... ero felice.

Alla fine ero stato assegnato a Eris, essendo che faceva avanti e indietro in entrambi i regni per stabilire bene l'equilibrio, Michele aveva pensato che forse mi avrebbe distratto, certo, gli faceva male sapere che sarei stato nel regno di Lucifero per proteggere la principessa (si... a quel tempo non era ancora regina), ma era sicuro che mi avrebbe aiutato a fare molte esperienze.

Mio fratello, per quanto era impassibile, freddo e distaccato, aveva mormorato la frase che mi sarei mai poi mai dimenticato.

"Sono fiero di te fratello"

Avevo sentito l'affetto fraterno, che non provavo da tempo, ero felice sentire quelle parole.

Ero tornato a casa, e senza dire nulla ai miei genitori, avevo preparato le valigie, la principessa mi assegnava una stanza tutta mia accanto alla sua, essendo la sua guardia del corpo, avevo guardato per l'ultima volta i loro visi spenti, senza un briciolo di dispiacere.

Senza dire una parola... me ne andai.

Da quel giorno, non lo vedevo frequentemente come prima, solo a pranzo in paradiso o a cena, loro c'erano in uno dei due pasti al giorno, ma si comportavano come se io fossi un estraneo.

Me l'ero sempre cavata da solo, non avevo più bisogno di loro, Michele era stato come un vero padre per me, Mihael come un fratello vero, quindi, loro per me non esistevano più.

~ fine ricordi ~

Phoenix pov's

Lecco appena la sua guancia affettuosamente《sono stati degli idioti》mugolo per poi prendergli il viso tra le mani《Avevano fatto nascere l'essere più bello sulla faccia dell'universo e non se ne sono nemmeno resi conto》gli scompiglio appena i capelli per poi baciarlo《Io ci sarò invece.. per l'eternitá finchè morte non ci separi angelo mio》

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