Un altro petalo cadde inesorabilmente sul verde prato rigoglioso formando un meraviglioso contrasto degno del quadro del più abile dei pittori.

Quel petalo rosso caduto dalla più bella delle rose, che nonostante il suo aspetto così fresco ed incantevole fu anch'essa soggiogata dalla crudele legge del tempo.

Inesorabile meccanismo che non risparmia nessuno, ricchi o poveri, belli o brutti, li raccoglie tutti senza pietà.

Eppure, nonostante l'ennesimo petalo caduto la rosa possedeva ugualmente una indescrivibile bellezza.

Quel rosso che poteva ricordare mille e mille cose, il colore del sangue oppure la passione di due giovani innamorati.

La morbidezza di ogni petalo simile a quella della seta più pregiata che sembravano rendere quel fiore debole e privo di protezione.

E poi quelle spine, messe a custodire quella sua bellezza, spine andarono a lambire la candida pelle della vergine che le si era avvicinata per coglierla, facendo scorrere su quella giovane cute delle gocce color cremisi.