daisy

Pov Wooyoung
Nonostante il freddo pungente, era una domenica soleggiata e nel vivace parco, le voci allegre dei bambini che giocavano si mescolavano con il cinguettio degli uccelli.

Seduto su un telo sul prato, un raggio di luce mi accarezzava il viso mentre scarabocchiavo qualche disegno sul mio blocchetto, osservando di tanto in tanto Kyungmin giocare con San, tra gli altri bambini.

Stavano giocando a palla: Kyungmin correva come un matto e il ragazzo dai capelli rosa, dopo avergli concesso di fare l'ennesimo goal, lo caricò sulle spalle per farlo esultare, facendolo ridere all'impazzata.

Non credevo che San se la cavasse così bene coi bambini e mi sorprese vederlo così coinvolto e disinvolto in quell'ambiente, malgrado la sua apparente rigidità.

Qualche minuto dopo, il ragazzo lasciò Kyungmin giocare con gli altri bambini e si avvicinò nella mia direzione, sedendosi al mio fianco.

Richiusi l'album da disegno e lo riposi vicino a me. «Se ti sei sentito costretto a venire con noi oggi mi dispiace. - sospirai - Mia zia era nei paraggi e ha deciso di portare Kyungmin qui, è stata una sorpresa anche per me, non volevo stravolgere i tuoi piani.» ammisi, osservandolo mettersi comodo sul mio stesso telo.

«È okay. - un sorrisetto sfiorò le sue labbra. San aveva il respiro un po' affannato e qualche goccia di sudore gli imperlava la fronte aggrottata dal sole - Kyungmin ti somiglia, sai?» domandò

Notai il suo petto alzarsi e abbassarsi, in attesa di recuperare fiato.

«Sì?» chiesi

«Sì, è una piccola peste ma alla fine se sai come prenderlo si comporta bene.»  

«Magari sei te ad avere un talento innato per i Jung.» lo provocai a mia volta

San rise. «Che c'è, principessa? Vuoi che faccia da babysitter a tuo fratello o a te? - portò la testa indietro, crogiolandosi al sole - Se la paga è ragionevole potrei pensarci.»

«Grazie per la disponibilità, ma Kyungmin ha già un coglione che si occupa di lui, in due saremmo in troppi. - lo schernii - a parte gli scherzi, coi bambini te la cavi bene.»

«Sì, i bambini mi piacciono - ammise, carezzando l'erba con le dita - Quando mia madre si è ammalata, ho iniziato a fare vai e vieni dall'ospedale. Io e mia sorella facevamo i turni per accudirla. Quel posto era tremendo. Ricordo ancora l'aria che si respirava, le facce fuori dalle sale...il tempo sembrava non passare mai.» sospirò e il suo respiro si trasformò in nuvole effimere, la delicatezza delle sue parole spezzava il gelido ambiente. 

«Dopo qualche mese, quel posto non aveva più segreti per me, ne conoscevo ogni angolo, così scoprii che il piano superiore ospitava il reparto di pediatria. Spesso, quando mia madre si appisolava, approfittavo per farci un salto. Portavo con me fogli e pastelli e disegnavo per loro, cercando di rendere quelle lunghe attese meno pesanti.»

Mi colpì il fatto che San si fosse aperto con me in modo così sincero, creando un legame improvviso ma significativo, scoprendo un lato sensibile del quale non avevo idea.

Uno strano silenzio si insinuò tra di noi. Le mie dita si incastrarono con le sue, in corrispondenza del mio album da disegno.
«Posso vederlo?» chiese

Annuii. «Certo.»

Il ragazzo iniziò a sfiorare le pagine lentamente, cogliendo i dettagli dei soggetti che avevo abbozzato.
Tra le ultime cose che avevo disegnato, una mano, la sua. Per un istante, sperai che San non se ne accorgesse. Il ragazzo ne accarezzò i tratti leggeri, osservandolo con attenzione: la grana sottile della pelle era resa con cura, catturando la texture naturale. Inoltre, un piccolo taglietto sulla nocca, segno del freddo mordente, aggiungeva una nota di realismo.

«San?» lo interruppi

Ci guardammo per mezzo secondo.
«Mmh?»

«C-come sta adesso? Tua madre.»

Il ragazzo sorrise appena. «Sta meglio, grazie per avermi chiesto.»

Prima che uno dei due proferisse nuovamente parola, Kyungmin ci corse incontro. Aveva due margherite tra le mani: ne adagiò una tra i miei capelli e un'altra tra quelli di San.

«Così siete tutti e due delle principesse

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